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Autore: HanakoKomeiji    15/07/2015    1 recensioni
"Corrotta, ecco com'era la mente di Alice! Corrotta dall'odio, dalla paura, da tutte quelle emozioni che prima della morte dei suoi cari non aveva mai provato.
Il suo amato Paese delle Meraviglie si era trasformato in un incubo."
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Non-con, Violenza
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Da bambini, se non si hanno esperienze negative, ci sembra di vivere in un mondo perfetto. Il dolore, la violenza, la morte, ci sembrano cose così poco importanti; così lontane. Valeva lo stesso per la piccola Alice Liddell.
La sua balia la descriveva come una ragazza tranquilla, a differenza della sorella Lizzie. Forse un po' impulsiva, non molto educata e per nulla sveglia, ma piena di curiosità e voglia di vivere avventure. Amava gli animali, prendere il tè, le bambole, i fiori, giocare a carte e molto altro ancora. Ovviamente, esistevano anche quelle piccole cose che la infastidivano: lo studio, ad esempio, era una di quelle. 
A mio parere, il Paese delle Meraviglie naque proprio grazie a quei piccoli difetti che vedeva nella sua vita. Un luogo che risiedeva nei suoi pensieri. Un luogo dove tutto era magnifico, dove ogni cosa era il riflesso di un'altra che abitava la realtà, solo... ancora più bella. Perfezione. Quel posto magico altro non era che la rappresentazione stessa della sua mente: finché la sua mente rimaneva priva di pregiudizi e sofferenza, il Paese delle Meraviglie rimaneva meraviglioso.
Ma come Alice cresceva, anche il Paese delle Meraviglie cambiava con lei, assorbendo le sue nuove esperienze, le sue nuove emozioni e dando loro una forma.

Arrivò il giorno dell'incendio, il giorno in cui perse tutto. Sarebbe stato traumatico per un adulto, figuriamoci per una bambina.
Dopo quell'accaduto non andò nel Paese delle Meraviglie per un lungo periodo di tempo. Non perché non volesse, ma perché non ne era più in grado. Per questa ragione tentò di togliersi la vita con un cucchiaino... e ciò le costò il manicomio.

Mi ricordo il primo giorno in cui la vidi. Stringeva con foga un vecchio coniglio di peluche, come se esso potesse abbandonarla come avevano fatto sua sorella e i suoi genitori. Mi ricordo quando lo strapparono dalle sue mani ustionate. Quanto si disperò, non avete idea. Urlò diverse volte il suo nome. "Bianconiglio! Bianconiglio! Torna qui! Portami a casa!", diceva.
Ero il suo dottore. Brutto compito per me. Faceva sempre un sacco di capricci ed era folle a dir poco. Lasciavo svolgere le terapie più cruente all'infermiera Cratchet; evitavo di starle accanto il più possibile.
Molto spesso la sentivo sussurrare parole incomprensibili rivolta al muro, nel cuore della notte. Passava la maggior parte del tempo a letto, rannicchiata sotto le lenzuola luride. Provò addirittura a suicidarsi nuovamente, sbattendo senza sosta la testa contro la porta blindata della sua stanza. Quando la trovarono, con il viso e il capo rasato pieno di sangue, disse che stava andando nel Paese delle Meraviglie. Pazza da legare! La rinchiusero per un paio di giorni in una di quelle camere imbottite, obbligandola ad indossare la camicia di forza. Era per evitare che si facesse ancora del male; per il suo bene, insomma.
Con il tempo alcuni pazienti iniziarono a temerla, altri a canzonarla.
Cominciò a diventare cinica, priva di empatia. Pensai fosse un modo per evitare di soffrire. Chiunque altro lo avrebbe fatto. Più passavano gli anni, però, più sembrava essere da tutt'altra parte.
La perdemmo del tutto quando la Cratchet mi obbligò a prescriverle il salasso e la lobotomia. Da quel momento non riuscì più a distinguere la realtà dall'illusione. Iniziò a dire di essere lei la colpevole dell'incendio. Si agitava, delirava, diventava violenta con i dottori e con le altre persone ricoverate. Persino con me, Hieronymous Q. Wilson, il suo medico curante, che era stato sempre così gentile con lei...
Infine, dopo circa dieci anni di ricovero, la lasciarono uscire, persuasi dalle parole di quella alcolizzata della Witless. Un tale disse che le avrebbe fatto dimenticare tutti i brutti ricordi, che avrebbe eliminato la corruzione dalla sua mente, dal suo "Paese delle Meraviglie". Quante sciocchezze! La rinchiuderanno di nuovo qui dentro! La conosco meglio di chiunque altro... 
Alice... mia cara Alice... presto sarai di nuovo mia...

   
 
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