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Autore: Katniss2507    16/07/2015    2 recensioni
...Sapevo bene chi ero una volta. Katniss Everdeen, la ragazza del 12, la figlia del Giacimento. Ora sono solo il ricordo di una bandiera da seguire. Un scarto umano senza più famiglia, senza più amore. Tutti mi ammiravano, credevano in me. Adesso Sono io quella a non credere più in niente...
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gale Hawthorne, Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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È proprio vero che l’ispirazione può nascere da qualsiasi cosa. Siano benedetti i gusti musicali della mia migliore amica per una volta. La canzone è ‘’Il mio nome è mai più’’ , e la storia….beh…sta a voi sbirciare i prodotti della mia testolina contorta. Scherzi a parte, non aggiungo altro. BUONA LETTURA!
 
 

 
° ° ° ° ° ° °  
 

 
 La gente qui continua solo a domandare, pretendendo che io risponda ai loro sguardi curiosi, che sorrida ai loro complimenti per il mio coraggio, che rievochi con sangue freddo la crociata dei distretti, la grande rivoluzione. Alle loro domande so solo sommarne delle altre. Perché sono ancora viva? Perché non ho salvato mia sorella?
 Mi hanno coinvolta in qualcosa di grande,troppo grande. GHIANDAIA IMITATRICE mi chiamavano, il volto della rivoluzione. È stata una vera guerra dopotutto, ed in guerra si vince o si muore. È stata una vera guerra, ed io non so nemmeno come ho fatto a finirci in mezzo.

io non lo so chi c'ha ragione e chi no 
se è una questione di etnia, di economia, 
oppure solo pazzia: difficile saperlo. 



Sapevo bene chi ero una volta. Katniss Everdeen, la ragazza del 12, la figlia del Giacimento. Ora sono solo il ricordo di una bandiera da seguire. Un scarto umano senza più famiglia, senza più amore. Tutti mi ammiravano, credevano in me. Adesso sono io quella a non credere più in niente, non con Prim morta, non senza Peeta qui al mio fianco. Un essere di fuoco alla guida di una rivolta troppo grande. La mia vita da ora in poi non sarà più la stessa. Mentre il distretto 12 rinasce, io continuo a cadere in pezzi. Sembra impossibile fermarsi. Il vecchio mondo non esiste più. La mia vecchia vita non esiste più.

C'era una volta la mia vita 
c'era una volta la mia casa 
c'era una volta e voglio che sia ancora. 



Gli incubi, la notte, sono sempre gli stessi: bambini morti, insanguinati, rovine fumanti, ghiandaie imitatrici in fiamme, agonizzanti, inghiottite dall’abisso di fuoco e cenere. Non riesco più a dormire, non riesco neanche più a chiudere gli occhi.

Dormite pure voi che avete ancora sogni, sogni, sogni 


Guardo il mio riflesso allo specchio. Non sono più Katniss Everdeen. Non sono più nessuno.
Il mio nome è mai più















- Sei proprio tu? Sei Gale Hawthorne -
 
Eccomi qua, seguivo gli ordini che ricevevo 
c'è stato un tempo in cui io credevo 
che arruolandomi in aviazione 
avrei girato il mondo 
e fatto bene alla mia gente 
(e) fatto qualcosa di importante. 
In fondo a me, a me piaceva volare...


Ho sempre dato tutto me stesso. Ho sempre voluto rischiare il tutto per tutto per raggiungere l’ideale più alto. Al 13 potevo essere me stesso, potevo contribuire a rendere realtà il sogno di una Panem libera, libera dai tiranni, libera dai giochi. È per questo che ho offerto tutto me stesso. Per questo ero il primo a sgomitare per salire sugli hovercraft e partecipare attivamente alle missioni. Ero il soldato Hawthorne, il braccio destro della Ghiandaia Imitatrice, quello impavido, quello giusto e coraggioso. Un uomo con tanti ideali, un ragazzino pieno di sogni.   

C'era una volta un aeroplano 
un militare americano 
c'era una volta il gioco di un bambino. 


- Cosa ti porta qui nel distretto 2? -

Mi avevano detto che quella sarebbe stata l’ultima risorsa, mi avevano detto che solo con armi forti avremmo spaventato gli scintillanti abitanti di Capitol City. Le bombe sono solo una precauzione, due schianti appena fuori città e li avremo in pugno. Questo dicevano. Ed io ci ho creduto. Io li ho aiutati a fare tutto ciò, esaltato come un bambino che gioca a fare la guerra con i suoi amici.

E voglio i nomi di chi ha mentito 
di chi ha parlato di una guerra giusta  



Mi dispiace, mi dispiace così tanto. Credevo nel coraggio, credevo nel bene comune, credevo nella lotta ad oltranza. E adesso cosa mi rimane? Una cicatrice sulla faccia, gli occhi vacui della ragazza che amo, il cadavere carbonizzato di una bambina troppo generosa, troppo in gamba.

io non le lancio più le vostre sante bombe, 
bombe, bombe, bombe, BOMBE! 



- Vuoi rispondermi? -
Bambino, ragazzo, uomo, essere umano, macchina da guerra. Non so più cosa sono.

Il mio nome è mai più, mai più, mai più 


 



 



 



 

Il dottor Aurelius è stato chiaro. Per i primi tempi niente emozioni forti, i flashback andranno via via diminuendo con l’avanzare dei mesi. Domani torno a casa, o meglio, a quello che rimane di casa mia. Ci sarà qualcuno ad aspettarmi? Haymitch? Katniss? Già, Katniss; è lei ad aver bisogno di me adesso. Ma saprò scendere a patti con i miei incubi? Saprò gestire il mio nuovo me stesso con la mente confusa ed i ricordi manipolati? Volere è potere, mi diceva mio padre…Vero o falso?

Io dico si dico si può 
sapere convivere è dura già, lo so. 
Ma per questo il compromesso 
è la strada del mio crescere. 



Andrò avanti, DEVO andare avanti. Ricomporrò i pezzi della mia vita, ed aiuterò Katniss a fare lo stesso con la sua. Le parlerò,le spiegherò che, malgrado tutto, c’è ancora qualcosa per cui vale la pena vivere: il diritto di essere felici. Abbiamo vinto. La Ghiandaia Imitatrice ha vinto. Panem è libera ed un rinnovato periodo di pace ha inaugurato l’inizio di una nuova era. Snow è morto. Capitol è caduta. Gli Hunger Games non ci saranno mai più, vero o falso?

E dico si al dialogo 
perchè la pace è l'unica vittoria 
l'unico gesto in ogni senso 
che dà un peso al nostro vivere, 
vivere, vivere. 
Io dico si dico si può 
cercare pace è l'unica vittoria 
l'unico gesto in ogni senso 
che darà forza al nostro vivere. 



Una strana tranquillità mi accompagna nelle ore che precedono la partenza. Sono solo nella sala d’aspetto della stazione; il dottor Aurelius ha detto che non poteva accompagnarmi, aveva altro da fare. Dice però che mi telefonerà ogni giorno. I rintocchi del grande orologio da parete accompagnano  i miei pensieri  e mi isolano in uno stato di ovattato torpore. Non sono più il ragazzo di una volta. Non sono nemmeno l’ibrido depistato di Capitol City. Non so più chi sono, e a me va bene così.

Il mio nome è mai più, mai più, mai più 
Il mio nome è mai più, mai più, mai più 
Il mio nome è mai più, mai più, mai più 
Il mio nome è mai più... 
  
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