La Gatta
: : Ricordi : :
Era una giornata come le altre e aspettavo che mia madre tornasse dal suo "lavoro".
Non sapevo precisamente quale fosse, sapevo solo che il denaro guadagnato non bastava mai quanto avrebbe dovuto.
Eravamo povere e la nostra casa era molto spoglia e piccola, fornita di due camere e un piccolo bagno; aveva solo una finestra coperta da un finissimo strato di lino che in quel momento filtrava la luce arancione del crepuscolo.
Ero immersa nelle mie fantasie quando un rumore improvviso mi riportò alla realtà.
Era qualcuno che bussava alla porta quindi corsi al piano di sotto, e ad attendermi c'era mia madre.
Mi precipitai ad abbracciarla e notai che zoppicava.
《Mamma, sei ferita?》chiesi ansiosa.
《Tranquilla, non fa troppo male...》mi rispose con voce dolce.
《 Posso in qualche modo aiutarti?》
《Tesoro, sta tranquilla, ora mi riposo un po'; tu va'》 disse, accarezzandomi la guancia come faceva sempre.
Allora andai in camera e feci un bagno; quando uscii mi affacciai alla finestra, com'ero solita fare.
Gerusalemme era una città davvero rumorosa, ma comunque fantastica.
Guardai meglio il panorama e vidi, sul tetto di una casa lontana, un cappuccio bianco illuminato da una luce molto fioca. Era tardi e la città tendeva, in quel momento, a farsi viva.Bordelli, mercati e locande erano aperti e la gente di ogni classe sociale, dai poveri ai ricchi, chi con vesti sgargianti chi con qualche pezza indosso, camminava per la città, cercando di scorgerla in tutti i suoi particolari. I giorni passavano e io li trascorrevo osservando, da quella finestra, la vita che palpitava nella città. La quotidianità delle mie giornate venne stravolta qualche tempo dopo, poiché un'essenziale presenza nella mia vita mi abbandonò, soffrendo fino all'ultimo respiro per via di una malattia: la peste; quella persona era mia madre. Ancora ricordo quanto dolore provai nei giorni in cui stava sdraiata sul quell'enorme letto, sudata e pallida, ricoperta di croste e bolle, e il dottore mi diceva che non potevo toccarla ne starle vicino. Dopo la sua morte, quella piccola abitazione che aveva ospitato molti dei miei più bei ricordi, era divenuta fredda e cupa. Lei mi abbandonò quando avevo solo dodici anni.
Angolo dei Colori
Buonciaone, questa è la mia prima storia su questo sito, spero possa piacervi!
Un super abbraccio arcobalenoso!
Ringrazio per la collaborazione le mie amiche Tea Party With Biscuits e the story at the end.