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Autore: ella96    17/07/2015    1 recensioni
Pierre ha già recuperato la memoria grazie a Chocola, nella Foresta Zenzero e Chocola ha acquisito la capacità di purificare i cuori ma non è ancora entrata in azione per salvare Vanilla. E se tutto cambiasse? Qualche dettaglio in più o in meno possono fare la differenza? Vanilla è ancora in cerca di vendetta, Pierre è ancora in conflitto con i suoi due cuori e Chocola è divisa fra il dovere di essere una brava sovrana e il voler salvare tutti.
Dal prologo: « Questo, mia cara Vanilla.. » inizia con tono languido mentre sembra quasi accarezzare l’oggetto. « E’ il cristallo nero di Chocola » annuncia con tono fiero mentre gli occhi azzurri sembrano ghiacciai impenetrabili
Dal cap. 2: «Se la purificatrice si accorgesse di avere in sè quei set... sei cristalli... rischieremmo la vita di Vanilla e... la vostra»
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chocola Meilleure, Pierre Tempête de Neige, Ruby/Blanca, Un po' tutti, Vanilla Mieux
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Vanilla... she's dying

«Pierre…» è un sussurro soffiato dalle labbra secche e pallide di Vanilla mentre si rigira su un fianco tossendo forte. «Pierre... ti prego. Pierre... arriva...» la fronte imperlata di sudore freddo e il corpo che si rannicchia su sé stesso, tentando disperatamente di salvarsi. E' debole. Sta per morire.

«Padron Pierre, ho saputo che Vanilla si sta indebolendo attimo dopo attimo. Il suo fisico non può reggere: un solo giorno in più potrebbe esserle fatale.» è la voce calma di Silvent che interrompe i pensieri di Pierre, quel brusio fastidioso di una voce pacata e coincisa, di chi sa sempre come agire, ha sempre la situazione sotto controllo. «Potrebbe capire cosa sta succedendo da un momento all'altro ma è molto più probabile che prima che riesca a comprendere cosa la fa soffrire, ella muoia da un momento all'altro.» disse il consigliere del principe del ghiaccio e della neve. E Pierre era ancora bloccato all'interno della sua camera, di fronte a quella tazza da tè che stava facendo ruotare fra le dita da settimane, come se potesse comunicargli chissà cosa. Lì vicino, quel vecchio libro che ormai lo ossessionava giorno e notte. Rimase in silenzio, le parole di Silvent erano solo un brusio fastidioso sopra i suoi pensieri. «Padrone, non so se ha compreso ma Vanilla sta per…»
«Non sta per morire. E' solo stanca.» lo interruppe, consapevole di aver ascoltato poco o nulla di quello che gli era stato riferito. «E' faticoso raccogliere cuori neri e rosa nello stesso istante.» con calma rispose il principe, venendo interrotto dall'aprirsi pesante della porta.
«Firulì! Vanilla, firulì!» una Blanca agitata fece la comparsa all'interno della sala. «Non ha abbastanza energia! Ha assorbito tutti i cuori che le hanno portato ma non è stato abbastanza! La mia padroncina non riesce a respirare! Sta soffocando!»
«COME!?» esclamò Pierre, risvegliatosi all'improvviso da quel torpore nel quale era ricaduto per tanto, tantissimo tempo, scattando in piedi e dirigendosi a grandissime falcate verso l'altro lato del castello, verso la stanza di Vanilla che trovò spalancata, con la ragazzina caduta per terra nel tentativo di chiedere aiuto. Corse al suo fianco e la sorresse, tentando di farla sedere sul letto. Respirava a fatica, teneva gli occhi bassi, era debolissima. Se le braccia di Pierre l'avessero lasciata anche solo per un istante, non ce l'avrebbe fatta a reggersi da sola.
«Vanilla, ti senti male? Vanilla, ti prego, rispondimi...» la ragazza respirava a fatica, annaspava, le mancava il fiato e quando alzò gli occhi erano lucidi, persi, come se stesse per spirare da un momento all'altro.
Dobbiamo agire. Stiamo rischiando la vita di Vanilla e stiamo rischiando anche la vostra. Più il tempo scorre più c'è il rischio che la purificatrice si renda conto di avere sette cristalli. E se venisse mai a conoscenza della leggenda.... Vanilla sta per morire. E' solo questione di tempo. Possibile che Silvent avesse ragione? Possibile che il suo cuore ingannevole avesse messo a repentaglio la vita della futura regina dei malefici per... per cosa? Per un attimo di felicità con... no, non con ma per Chocola? Per lei che è destinata da una profezia che neppure conosce? Per lei che è la nemica? Per lei che non sta neppure vivendo una felicità reale?
Pierre guarda Vanilla, si indebolisce un secondo dopo l'altro.
«Mio signore. Deve allontanare di qui la principessa. Non può sopportare un altro istante.»
Un attimo dopo, Pierre strinse Vanilla e la portò via dal castello, a scuola.
Non temere Vanilla. Sistemeremo tutto. Non temere piccola Vanilla. Concedimi solo un altro po' di tempo. Solo un altro po'.

Blanca, nel frattempo, era rimasta all'interno della stanza ad attendere notizie. Non riusciva a muoversi, terrorizzata dal dolore di Vanilla. Si era accucciata in un angolino, tremando. La sua bambina, la sua padroncina, la sua vita stava morendo. Tutti i malefici, all'interno del castello, passavano davanti alla porta della padroncina bisbigliando cattiverie e sussurrando che fosse solo una bambina debole, che non fosse adatta a diventare una regina forte e coraggiosa, tanto meno la regina dei malefici. Pensavano che Pierre avesse sbagliato a sceglierla. Ma Blanca sapeva che non era così. Vanilla era sempre stata fragile ma non così tanto, non al punto di non riuscire più a respirare. Non era fragile di salute. Non era questo. Lei stava morendo. E questo pensiero aveva atrofizzato la topolina, le aveva reso rigidi i muscoli, non riusciva a muoversi, a respirare. Riusciva solo a restare ferma in quell'angolino, a guardare fisso di fronte a sé. Cosa poteva fare. Non poteva bloccare gli avvenimenti. Non sapeva neppure come iniziare. E la regina Candy aveva scordato sua figlia. E Chocola... anche Chocola l'aveva dimenticata. Non aveva più tentato di cercarla, di salvarla. Si erano tutti dimenticati della piccola Vanilla. E ora lei stava morendo.
«...fi...rulì...» sussurrò la topolina, stringendosi di più su sé stessa finché non sentì qualcosa tintinnare una volta, poi due, tre. Era come quando cade un bicchiere e non si rompe: un rumore tintinnante, cristallino, ripetitivo. E pochi secondi dopo una tazza da tè cadde a terra, oltre il bordo del tavolo e fece roteare per circa un metro un cristallo a forma di cuore. Un cristallo rosso. Rosso come l'amore. E Blanca lo fissò sorpresa e ancora più sorpresa fu vedendo come risplendeva, risplendeva tanto e lasciava un'aurea avvertibile a pelle, quasi fastidiosa. Circondava tutta la stanza. Ma non veniva solo da di fronte a lei, solo dal punto in cui era posto quel cristallo del cuore ma anche da qualche altra parte... e la topolina si iniziò a guardare in giro. Sapeva cosa avrebbe visto. Temeva la visione che avrebbe avuto. E non fu sorpresa quando ritrovò gli altri cinque cristalli: verde dell'amicizia, celeste del rispetto, giallo per la sorpresa, arcobaleno per l'allegria e la positività e.... quello nero. Nero come l'odio. Si avvicinò piano al cuore rosso di Chocola e lo nascose in un angolino, sfiorandolo con le sue minuscole zampine. E vide cosa l'avesse generato. Vide dov'era finita la rossa. Vide la sua prigionia. Vide che da lì non voleva più uscire: viveva in un mondo felice. Aveva dimenticato il mondo esterno. Aveva scordato di essere una pretendente al trono. O di avere poteri magici. Era umana. Era felice. Aveva dimenticato tutto. Ma il ricordo... il momento che le aveva generato il cuore rosso... quello fu il punto di rottura per tutti.



NOTE DELL'AUTRICE:
Ciao *O* ecco fatto un nuovo capitolo!
Lunedì compio la bellezza di 6 anni su EFP e non mi sembra ancora vero *_* quindi vi informo già che lunedì uscirà un nuovo capitolo, un po' più lungo e incentrato su cosa possa essere successo nel mondo dei sogni per generare un cuore rosso a Chocola, a differenza del solito rosa u.u il capitolo è già scritto, è solo da rivedere e riempire di un po' di feels vari che spero vi possano arrivare così come emozionano me *-*
Bene, detto questo direi che ho concluso, ringrazio sempre tutti per leggermi <3
   
 
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