Mothers know best

Kelly si appoggia contro lo schienale del sedile posteriore dell'auto. É una sensazione strana, essere in macchina con un essere la cui razza fino al giorno prima avresti decapitato e non tentare di ucciderlo.

Solo perché Nick glielo ha chiesto e se suo figlio si fida di questo Blutbad, Kelly può almeno concedergli il beneficio del dubbio.

“Da quanto conosci mio figlio?” chiede, perché c'è qualcosa sotto e lei vorrebbe capire dove sia finita la famosa Juliette e perché Nick sia tanto affezionato ad un lupo.

“Ehm, quasi un anno. É strano, mi sembra ieri che sono saltato dalla finestra per… presentarmi.” Monroe cerca di concentrarsi sul volante, guidare con una di quelli che probabilmente ti ha ucciso il bisnonno e non vede l'ora di mettere le mani attorno al tuo collo e stringere seduta sul sedile posteriore della macchina non renderebbe particolarmente calmo nessuno, figurarsi Monroe.

“Lui si fida di te.” Non è una domanda, quella di Kelly è una costatazione, anche piuttosto evidente, visto e considerato che non è ancora morto nessuno.

“Sì. Certo. E io di lui.” Monroe non ha neppure bisogno di pensarci prima di dirlo.
“Anche io” aggiunge Rosalee, anche se nessuno l'ha interpellata, anche se Kelly non l'ha degnata di una seconda occhiata, perché non è lei quella più pericolosa, non è di lei che Nick le ha chiesto di fidarsi. Rosalee è solo una circostanza.

Kelly non si lascia andare a quel sorriso saputo che vorrebbe stamparsi in faccia. Piuttosto si china in avanti, avvicinando il viso alla nuca di Monroe, che istintivamente si irrigidisce.

“Da quanto tempo voi due andate a letto insieme?”

“Come prego?” Monroe non fa in tempo ad agitarsi, perché d'accordo che quella è un Grimm ed è la madre di Nick, una Grimm che crede che lui vada a letto con il suo prezioso figlioletto e adesso lui è nei casini, perché adesso sicuramente lo ucciderà...

“Hai sentito benissimo.” La voce di Kelly è dura e se prima la domanda era stata posta come qualcun altro potrebbe chiedere la temperatura esterna, questa è quasi un'intimidazione.

“No!” quasi sbraita, poi è troppo impegnato a cercare di non sbandare con l'auto e ringrazia mentalmente qualunque essere divino gli abbia concesso quei pochi secondi di pausa. “No. Cioè, sì, ho sentito, ma no, noi non… no.” Monroe va nel panico e comincia a blaterare. Poi maledice la sua stupida lingua perché questo non è un processo e lui non ha l'obbligo di dire tutta la verità, solo la verità e potrebbe tacere adesso, anzi sarebbe proprio il caso che adesso stesse zitto.

Quindi chiude la bocca e occhieggia Kelly nello specchietto retrovisore.

Lei ha un sopracciglio sollevato, quell'espressione da “no, non lo stai facendo, non stai provando a prendere in giro proprio me” e Monroe rabbrividisce.

“Una madre sa sempre certe cose. Allora?”

“Quasi un anno.” lo sputa fuori con un sospiro e, se non rischiasse di andare a sbattere contro qualcosa, chiuderebbe istintivamente gli occhi come aspettandosi un colpo in risposta.

Invece Kelly alza gli occhi al cielo e si appoggia allo schienale. Il fatto che non sia ancora morto mette in secondo piano l'espressione shockata di Rosalee, che si è voltata verso di lui quel tanto che le consente la cintura di sicurezza e lo sta fissando con la bocca aperta e gli occhi sgranati perché questa non l'aveva vista arrivare.

Cioè, Monroe. E Nick. Monroe e Nick.

Si sente un po' stupida per non aver capito prima perché Monroe non fosse uscito con lei e perché Nick avesse rotto con Juliette, poco tempo dopo essere diventato un Grimm – poco tempo dopo aver conosciuto Monroe, realizza.

“Puoi anche chiudere la bocca, sai.” borbotta Monroe, guardandola di sottecchi. Non è che non volesse dirglielo – cioè, sì, non voleva dirglielo e soprattutto non così, non con la madre Grimm di Nick sul sedile posteriore che lo torchiava.

Rosalee si affretta a riportare lo sguardo sulla strada, chiudendo la bocca, e l'abitacolo si fa improvvisamente silenzioso e, a detta di Monroe, carico di tensione.

“In ogni caso, prova a fare del male al mio bambino e ti decapito.” aggiunge Kelly, giusto per cercare di tranquillizzare il Blutbad alla guida.