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Autore: Fantasia_98    17/07/2015    1 recensioni
Essa è incentrata su Isla Nublar. Racconta di come un gruppo di persone, tra cui i nipoti di Claire, ci approdino sventuratamente; esso si separerà e i superstiti, tra cui i due ragazzi, faranno la conoscenza della loro salvatrice: un vecchio esperimento di Hanry Wu, di cui nessuno a parte lui stesso ne era a conoscenza. La ragazza, durante il tragitto per la salvezza dei naufraghi dall'isola farà scoprire ai due ragazzi i pericoli e le meraviglie del posto. Alla fine Sonia comprenderà che dietro lo sbarco di quelle navi c'è sotto qualcosa di più e si metterà sulle tracce per capire l'intera faccenda
Genere: Avventura, Azione, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Movieverse, Otherverse, Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
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Isla Sorna l'incubo continua:

Isla Sorna, l'incubo continua:

Era una mattina calda e umida e su una nave da crociera alcuni passeggeri tra cui genitori, bambini, studenti e professori stavano osservando il panorama eccitati di poter vedere la meta in lontananza e di poterla acclamare. -Uffa, tra quanto potremmo scorgere Isla Nublar- stava chiedendo un bambino impaziente di scendere -non lo so, ma non penso che mancherà ancora molto- fu la risposta che gli venne data.
Erano passate molte ore da quando erano partiti e per ingannare il tempo i più vecchi erano nelle loro cabine a riposare mentre i più giovani erano nella sala giochi a sfogarsi; alle quattro del pomeriggio poterono scorgere da lontano una macchiolina scura: segno che intendeva dire che non mancava molto. 
Quando la nave attraccò tutti furono entusiasti di scendere ancora ignari del pericolo che li avrebbe aspettati successivamente; i primi furono però furono molto confusi perché non c'erano ne treni, ne macchine che potessero trasportarli sino al parco che da tanti anni era stato chiuso a causa dell'incidente avvenuto con l'Indoraptor. -Bene: seguitemi, ora ci addentreremo nella pericolosa Isla Nublar- disse improvvisamente con voce risoluta una donna alta provvista di tacchi a punta e di un uniforme con il logo del parco; nonostante la confusione la seguirono tutti avviandosi così all'interno dell'isola. Stavano per entrare quando due ragazzi, Zach e Gray tentarono di fermare tutti urlando al massimo della voce che quella su cui erano sbarcati non era l'isola giusta; nessuno gli diede retta così i ragazzi, dopo aver visto scomparire il gruppo all'interno del fitto fogliame decisero di lasciar perdere per andare a scoprirne di più. -Si può sapere su che isola siamo finiti?- chiese Zach a uno degli addetti -Isla Nublar- gli rispose il comandante mentre usciva dalla cabina per poter fare una pausa -avete di sicuro sbagliato isola: noi ci siamo già stati e abbiamo visto l'inizio dei lavori per far riaprire il parco e vi dico che siamo sull'isola sbagliata!- -ragazzi sentite questa- ripetè uno degli uomini schernendolo -questi ragazzini dicono che siamo sull'isola sbagliata e di aver visto i lavori della riapertura di Jurassick world- -ma chi credono di essere?- rispose un altro -i nipoti di Claire Daning- disse Zack risoluto. Alla risposta giunsero altre risate e così suo fratello più piccolo comprendendo che era fiato sprecato prese il telefono e tentò inutilmente di chiamare sua zia; a lei avrebbero sicuramente dato retta. 
Dopo pochi minuti che non sentì giungere alcuna risposta iniziò a spaventarsi ma fu solo quando chiuse la chiamata che si accorse meglio che non c'era campo; questo purtroppo servì solo a farlo spaventare di più. Il ragazzo tornò al più presto dal comandante e dagli uomini che prima li avevano derisi ma prima che potè chiedergli un telefono furono tutti scaraventati su di un lato della barca; Zack e Gray spaventati a morte da ciò che poteva aver provocato il fortissimo urto cercarono di nascondersi ai lati della nave, sotto le grandi finestre. Pochi minuti dopo ci fu un'altro urto e un altro ancora, così il fratello maggiore Zack si fece coraggio e alzò la testa per vedere che cosa fosse stato; non vide nulla così si tranquillizzò e tentò di fare lo stesso per il fratello cercando di rassicurarlo che non ci fosse niente la fuori e che molto probabilmente era stata qualche onda provocata dal vento. 

Avevano camminato molto da quando erano scesi in cerca dell'entrata del parco e così, una delle due classi che si erano imbarcate decise di fare una pausa in mezzo alla natura selvaggia distaccandosi dal gruppo. Stavano bevendo e mangiando dei panini ripieni di prosciutto quando uno di loro decise di allontanarsi - vado a riempire la bottiglia, qui vicino c'è un fiume- disse David -ehi aspettami, vengo anch'io- rispose Alan, un suo compagno. I due si avviarono verso il fiume che secondo l'udito di David scorreva li vicino e quando lo trovarono iniziarono a riempire le borracce. Non appena ebbero finito, tre loro compagni li spaventarono a morte da dietro ridendo a crepapelle per lo spavento preso dai due ragazzi. -molto bravo Tom - disse Alan -e dai, non te la prendere- gli disse Alexis. Quando tornarono al punto di raccolta con loro sorpresa non trovarono nessuno a parte gli zaini dei rispettivi amici; Tom guardando intorno scorse per terra delle cuffie allacciate a un ipod che ancora trasmetteva musica -ehi, ho trovato qualcosa- urlò allora agli altri, poi quando tutti si furono radunati vicino a lui aggiunse -questo è l'ipod di Lysa- -già- aggiunse Tom sorpreso -e allora, che c'è di strano?- chiese Alexis -lei non se ne allontana mai- sottolineò Alan. Tom raccolse l'apparecchio e lo spense. Dei cespugli li intorno si mossero velocemente suscitando l'attenzione dei ragazzi che ora stavano cominciando a spaventarsi -Lysa- gridò uno di loro -ok dai, lo scherzo è finito, venite fuori- urlò Alan poco dopo, non rispose nessuno, si mossero ancora di più i cespugli e poco dopo ne uscì Alex, un ragazzo diciottenne grondante di sangue da un braccio. -Correte- urlò disperato strattonando e portando in salvo come meglio poteva i suoi amici. Lo seguirono spaventati e ignari di tutto e non appena ebbero corso per un po' a casaccio Alan gli chiese -fermati, si può sapere cos'è successo agli altri?- -non possiamo fermarci, dobbiamo metterci in salvo- fu la risposta -metterci in salvo da cosa- chiese Alexis molto spaventata al solo vedere l'amico senza la metà di un braccio. Quando finalmente si fermarono Alex col terrore nel volto disse - da loro- e indicò un cespuglio che si muoveva; quel qualcosa da cui stavano scappando li aveva raggiunti. Un cespuglio si mosse, poi quello di fronte e ne saltarono fuori due Velociraptor; essi erano di un color grigio con ai lati del collo due sottili strisce bianche che proseguivano dritte fino alla coda ed erano caratterizzati da dei piccoli aculei color bianco nero sulla parte posteriore della testa. In lontananza il resto del gruppo che ora si stava riposando felicemente sentì semplicemente dei rumori lontani, non riuscì a capire cosa fossero, ma al sentirli si spaventarono e così si rimisero in marcia subito dopo. 

Nel frattempo Zack e Gray si trovavano in guai peggiori; non era passato molto dalle vecchie scosse date alla nave che ce ne furono delle altre. Gray non si era mai mosso dal posto in cui si era rifugiato, era troppo spaventato per muoversi a differenza del fratello che si spostava tranquillamente da un posto all'altro per trovare campo col cellulare. -Torna qui Zack- continuava a ripetergli tra un balbettio e l'altro -non c'è niente la fuori, ho controllato più volte- continuava a ripetergli suo fratello per tentare di tranquillizzarlo, ma ad un certo punto, dopo averglielo ripetuto per la ventesima volta si bloccò al niente; Gray ora tremava più che mai, indicava dietro il fratello, e quando si girò si buttò subito giù dalla stessa parte cui si vedeva l'essere da fuori: era un dinosauro. Gray lo seguì subito il più velocemente possibile facendo meno rumore possibile, poco dopo i due sentirono delle urla, provenivano da poppa: era l'equipaggio. Il dinosauro attirato da quelle grida posò le sue zampe sulla nave e con le fauci la aprì come fosse una semplice lattina. Mentre gli altri venivano sbranati, i due ragazzi presero l'occasione per correre verso l'uscita ma non appena  furono fuori si trovarono faccia a faccia con lui. Neanche si accorsero che il rumore da lui provocato mentre stava banchettando era finito lasciando al suo posto un silenzio tombale. Lui era li davanti loro e li stava fissando con i suoi occhi spaventosi mentre i due stavano rigidamente fermi sperando non li vedesse; poco dopo aprì le enormi fauci per mangiarli ma prima che  riuscisse a chiuderle qualcuno piombò dall'alto e gliele bloccò. Ora il dinosauro aveva la bocca semi aperta, bloccata dalle mani di una ragazza non più grande di loro. Essi non riuscivano a vederla bene, erano troppo spaventati per prestarle attenzione finché non disse -Non riuscirò a tenerla così ancora per molto- -come usciamo di qui?- chiese allora Zack riprendendo un po' di coraggio -i denti- disse la ragazza che oramai stava iniziando a sentire lo sforzo impiegato. Zack non riusciva a capire il nesso con i denti del mostro, ma suo fratello notò che tra alcuni di essi vicino all'estremità della bocca c'era un vuoto, così avvisò il fratello e insieme uscirono e scesero a terra per correre infine verso l'interno dell'isola. Non appena la ragazza vide che furono in salvo diede una spinta indietro alle sue fauci per poter avere il tempo necessario di spostarsi da un lato e saltare dalla nave mentre quella affondava sotto il peso dell'animale. Prima che si schiantasse a terra afferrò le zampe di uno pterodattilo che la portò fino a terra, subito dopo disse rivolta ad esso -vai e tienili d'occhio-. Lo Spinosauro spalancò la bocca e emise il suo verso per poi iniziare la sua corsa verso la ragazza che da li a poco aveva incominciato a correre. L'enorme gruppo di turisti che erano capitanati da Molly, la donna che li aveva convinti a sbarcare e a visitare l'interno dell'isola, dopo molte ore arrivarono ad un vecchio edificio dismesso oramai da molti anni, non ci volle molto perché capissero che l'isola su cui erano sbarcati non era Isla Nublar; si scatenò il panico tra il gruppo e ciò fece si che molti si dividessero per cercare di tornare indietro invano -andiamo avanti, magari riusciamo a trovare un telefono- disse speranzosa Molly mentre si addentrava nell'edificio con quei pochi che erano rimasti con lei. Non appena entrò notò un vecchio telefono, era stato lasciato appoggiato sul bancone fuori posto così provò a sollevarlo ma non appena lo appoggiò all'orecchio capì che non funzionava e così lo rimise al suo posto addentrandosi ancora di più per trovare del cibo. Riuscì a trovare una macchinetta con un vetro rotto e prese delle merendine per tutti, poi sentì dei rumori provenire da una sala più in la e decise di andare a controllare ma non appena arrivò alle scale scorse da in fondo alla sala un animale così corse subito via urlando a squarcia gola -scappate!- attirando così l'attenzione del Raptor e la morte su di sè. Non perse nemmeno un secondo nell'avviarsi verso la porta assieme agli altri che la seguivano senza sapere da cosa stessero fuggendo, ma non fecero molti chilometri che passarono dalla padella alla brace finendo nelle fauci di un T-rex. Non furono gli unici a morire, molti altri gruppi incontrarono una morte simile finendo o tra i Raptor o tra gli pterodattili o tra lo Spinosauro, che oramai aveva completamente perso le tracce della ragazza. Rimase un solo gruppo composto da alcuni alunni di una classe e dalla loro unica professoressa, che mentre camminavano il più velocemente possibile verso la spiaggia, dove era attraccata la loro unica salvezza, si scontrarono con Zack e Gray. Subito si spaventarono nel vedere questi due ragazzi ricoperti di una melma color marrone ma poi si tranquillizzarono e si sedettero per pochi minuti -noi stiamo tornando alla nave- disse Malcolm, un ragazzo dai capelli bruni -la nave è stata distrutta, noi soli ci siamo salvati- disse Zack nel tono più calmo e basso possibile togliendo così l'unica nota di speranza tra il gruppo che avevano appena incontrato -e adesso?- chiese Elice spaventata -cerchiamo di sopravvivere- rispose Zack aggiungendo -noi siamo già stati in una situazione simile e il ragazzo di nostra zia, Owen ci ha dato delle lezioni di sopravvivenza- -dunque cosa proponete di fare?- chiese Elen, la giovane professoressa -per prima cosa dovete nascondere il vostro odore, poi andiamo a cercare del cibo e dell'acqua- -sarebbe stato un bel piano, se non fosse che vi si sente lungo un chilometro- aggiunse una voce femminile da lontano: era Sonia, la ragazza che li aveva salvati sulla nave. Era una ragazza di 18 anni, snella e di media statura, il colore dei capelli era castano ed erano scalati con un ciuffo sulla parte sinistra, aveva occhi verdi e portava dei jeans corti, una maglia di Jurassick park vecchia di molti anni a giudicare dai piccoli buchi che si potevano scorgere su tutta la maglia e portava degli scarponi neri da montagna. Sonia gli fece cenno di seguirli e li portò in una vecchia roulotte abbandonata in mezzo all'acqua raggiungibile da alcune casse che facevano da ponte, successivamente disse a tutti seccata -entrate- ma prima che i due fratelli potessero entrare la ragazza li fermò dicendo loro -voi due fareste meglio a lavarvi via la merda di Spinosauro che vi siete spalmati addosso- fece una pausa, si girò e poi aggiunse - a meno che non vogliate attirarlo qui- i ragazzi obbedirono subito e dopo essersi accomodati Sonia tirò fuori due scatolette di metallo, le aprì e le posò sui lati esterni della roulotte -ma quella è disse Gray sentendo la puzza che proveniva dal contenuto di esse -questa a differenza di quella che vi siete spalmati voi non attira nessun dinosauro in particolare- disse socchiudendo l'unica porta che lasciava entrare solo un piccolo spiraglio di luce. Gray notando la conoscenza della ragazza su molte cose iniziò a bombardarla di domande -sai dirci dove siamo? come hai fatto a salvarci, la forza delle mascelle di quel dinosauro è il doppio, forse anche il triplo di quella che puoi possedere tu-. Andò avanti per molto quando Sonia lo bloccò per rispondere ad una delle domande per farlo stare zitto -Il mio nome è Sonia- -noi siamo- iniziò a dire Zack -so chi siete, ero presente il giorno dell'incidente causato da vostra zia a Jurassick world- risposta che fece suscitare molte altre domande, ma poco dopo Sonia aprì la porta inondando il posto di luce e uscendo fuori -restate qui> disse prima di andare; tutti obbedirono tranne Zack e Gray che si sentivano più al sicuro con lei che da soli in quella sottospecie di buncher. Quando arrivarono vicino alla costa si sentirono delle voci da dei megafoni che chiamavano alcuni nomi, di colpo Sonia si fermò e disse -dannazione a loro- poi fece una pausa, si guardò attorno e capì: quella era una trappola. Da subito disse agli altri -correte, ora!-, cosa che li fece iniziare a correre verso le voci senza fermarsi mentre lei di nuovo se la vedeva con lo Spinosauro che sbucò da dietro, nascosto in mezzo ad alcuni alberi. Sonia nel vedere che lui iniziava a menare colpi veloci per prenderla si spostò su di un lato controllando al tempo stesso le sue enormi fauci e le sue zampe anteriori che a differenza del T-rex potevano rappresentare un problema. Mentre schivava in continuazione i suoi colpi si lamentò dicendo -possibile che sia sempre con lui-; successivamente cominciò a correre verso di lui e gli passò sotto la pancia schivando appena in tempo i suoi artigli possenti. Non appena vide il primo albero disponibile con le gambe attutì il colpo facendo scricchiolare il suo enorme tronco, poi ancora sdraiata contro l'albero rotolò verso sinistra per schivare per un pelo la sua enorme coda. Si alzò e gli diede il tempo di girarsi e di caricare verso lei ma mentre faceva ciò, quando fu a pochi centimetri da lei, Sonia si spostò per evitarlo e subito dopo si avviò verso la costa mentre lui ancora stordito per la botta ricevuta sul muso cercava di rialzarsi. Nel frattempo sulla nave avevano già incominciato ad avviarsi per andarsene consci del pericolo che avrebbero potuto incontrare se si fossero fermati ancora un secondo di più. - è rimasta a terra!- stavano urlando Zack e Gray ai marinai, vestiti da militare, che non prestavano ascolto alle loro urla perché concentrati nell' allontanarsi il più presto possibile. Oramai ben lontani dalla costa, con le borse della ragazza e i superstiti a bordo, in lontananza si vide una minuta figurina che correva verso il mare il più velocemente possibile mentre, lo Spinosauro le teneva testa a pochi passi. Sonia oramai era arrivata alla fine della spiaggia, sembrava spacciata; lui oramai era pronto, aveva già aperto le fauci ma quando infine tentò di mangiarla, lei fece un balzo e grazie alla sua fedele amica Rosi venne semplicemente sfiorata. Rosi raggiunse velocemente la nave e poi la lasciò andare, quando atterrò su di essa pochi istanti dopo, da lontano si sentì un forte ruggito e tutti nel sentirlo si girarono ma solo la ragazza urlò imitando Jack Sparrow -roar anche a te!- poi corse giù nella stiva, era preoccupata per la sua borsa così la aprì subito e nel vedere che tutto era apposto tirò un sospiro di sollievo ma, non appena sfiorò il contenuto si sentì un leggero -crack!- così disse -a buon'ora-. Tutti curiosi di vedere il motivo di tanto trambusto si radunarono attorno a lei. Poco dopo Zack e Gray si fcero strada per arrivare davanti, non vedevano nulla piccoli com'erano. Sonia dalla borsa ne tirò fuori un piccolo esserino che squittiva dolcemente: era un piccolo di Velociraptor ma venne rimesso subito giù e andò a prendere una bacinella e dei panni mentre gli altri rimasero ad ammirare il piccolo che scalciava da lontano; quando tornò prese il cucciolo e lo immerse nell'acqua tiepida e lo pulì poi mentre lo asciugava con molta delicatezza disse sorridendo -ti presento i figli di uno dei Raptor di vostro zio Owen-. Successivamente si misero tutti comodi a riposare mentre lei teneva d'occhio i cuccioli che erano nati uno ad uno. Adesso iniziava il lungo viaggio verso Isla Nublar e Sonia, mentre accarezzava nel buio i piccoli, non riuscì a fare a meno di chiedersi: come avevano fatto le due navi a sbagliare rotta?; sapeva che sotto c'era di più e lei lo avrebbe scoperto.
   
 
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