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Autore: mucho    20/07/2015    0 recensioni
"Dopo la morte di mia madre sono cambiata, non amo mettermi in mostra e circondarmi di falsi amici e sentimenti costruiti su niente! Cerco l'amore, l'amore vero... Il tuo amore! Amami ora come mai, ho bisogno di te, sono più sola di prima... Ma ci sei tu!"
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castiel, Dolcetta, Kentin, Nathaniel, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 15.

Completamente assente, mi svegliai molto presto quel sabato mattina, aprii la finestra, piovigginava. La casa era vuota ormai da un paio di ore, il silenzio regnava padrone. Andai in cucina, c'era una tazza ricolma di latte tiepido, una tazzina con del caffè lungo, un piattino con alcuni biscotti al burro e un biglietto "Buona scuola principessa, ti ho preparato la colazione prima di partire. Ci vediamo fra un paio di giorni, ti saluta anche Clara. Un bacio, il tuo papà."
Clara è una donna più giovane di mio padre di circa sette anni, è tanto bella quanto cattiva. E' alta e magra, con un bel seno prosperoso, i capelli rossi e ricci sono sempre molto curati come le sue unghie sempre perfette; ricordo che la mamma diceva che spendeva molti soldi a settimana per abiti, rigorosamente firmati, trucchi, che era solita usare, e prodotti per capelli, corpo, viso e unghie; è una donna che non si fa mancare niente. Lavora insieme a mio padre da molto tempo, essendo ambiziosa è arrivata ad avere una carica molto importante infatti accompagna sempre mio padre nei suoi viaggi di lavoro. Perchè dico che è cattiva? Semplice. E' stata la prima cosa che ho pensato su di lei quando ero bambina e, tralasciando il fatto che le prime impressioni dei bambini sono sempre giuste, con me e la mia mamma si è comportata sempre in modo perfido, parlava sempre male di noi a mio padre, diceva che stavo crescendo male per colpa dell'istruzione della mia mamma "E' uno spirito troppo irrequieto e mentalmente instabile" diceva Clara a mio padre nei confronti della mamma "Dovrei crescerla io, sarebbe una bambina modello" , ma mio padre,troppo buono e per evitare liti inutili, non l'ascoltava anche perchè ci amava troppo. Da quando la mamma è morta il legame fra mio padre e Clara si è rafforzato, sempre più cene di lavoro, più viaggi, Clara era mlto più presente a casa nostra; ricordo che una volta pensai che quei due potessero avere qualche relazione segreta così con tutta onestà lo chiesi a mio padre che quando mi rispose arrossì, disse cercando di cambiare argomento -Helena queste sono cose da grandi, non siamo fidanzati, siamo solo buoni amici. Un giorno ti spiegherò meglio- Ma da quel giorno non riuscii più a parlare dell'argomento.
Dopo aver sistemato un po la casa per il mio ospite, mi preparai e andai a scuola, qui le ore di lezione passarono velocemente tra un voto eccellente nel test di Latino e uno più basso nella verifica di matematica, al suono dell'ultima campanella afferrai la mano di Ken e lo trascinai a casa... Finalmente potevo passare del tempo col mio fidanzato!
-Hel! Dimmi dove posso prendere le cose per cucinare perchè oggi il pranzo lo cucino io!! Ti delizierò con i miei piatti, sono un cuoco provetto lo sapevi?!- disse Ken con aria felice.
-Ken, conosci questa casa meglio di me... Sai bene che trovi tutto nella dispensa...- risposi io.
-Beh.. ma non posso aprire gli armadi senza permesso.. soprattutto a casa della mia ragazza!- disse ridendo.
Ken era proprio un bravo cuoco, con pochi ingredienti mi preparò dei piatti strepitosi, tortellini panna e prosciutto, cotoletta con un contorno di insalata mista e come dolce crepes straripanti di Nutella. Passammo il pomeriggio buttati sul mio letto a guardarci un film di Harry Potter, che appassionava entrambi, poi vedendo l'orologio decidemmo di prepararci, io andavo a farmi un bagno caldo nel bagno accanto la stanza di mio padre, lui una doccia nel bagno più grande accanto alla mia stanza. Credendo che Ken fosse ancora sotto l'acqua calda uscii con un asciugamano corto avvitato sopra il seno e mi diressi in stanza per decidere cosa indossare la sera, aprii l'armadio ma sentii qualcuno che mi abbracciava delicatamente da dietro, le braccia umide di Ken mi portarono sul letto dove mi sdraiai e lui si posizionò sopra di me, mi prese i polsi con una presa forte e cominciò a baciarmi. "Che sta facendo?" pensai "Non sono pronta.." aprii gli occhi e rividi il volto di Nathaniel, ardente di desiderio come la sera a casa si Rosa, agitata cominciai a dimenarmi lasciando che Ken allentasse la presa sui miei polsi, non mi obbligò a continuare quell'atto d'amore quindi sorrisi e pensai alla dolcezza e al rispetto di quel ragazzo. -Scusa Ken..- dissi imbarazzata.
-Amore.. stai ripensando a quella sera con Nathaniel vero?!- disse dolcemente
Incredibile come riusciva a leggermi nel pensiero, con un solo sguardo capiva tutto. Annuii. -Io non ti devo costringere, devi essere pronta e sicura tu. So bene che l'esperienza che hai vissuto non ti sta aiutando ma se questo vuol dire aspettare... aspetterò, l'amore implica anche questo giusto?!-
Come risposta lo abbracciai amorevolmente e lo incitai a prepararsi. Erano già le sette e mezza e Ken non era veloce come me a prepararsi. Decisi di indossare un abito molto elegante sopra il ginocchio, era blu con piccoli fiori verde acqua e rosa, la gonna larga, aderente di sopra ma lasciava nuda la mia schiena; le scarpe, rigorosamente col tacco, erano dello stesso rosa dei fiorellini, indossai degli orecchini blu di pizzo che metteva sempre la mia mamma, lasciai i capelli lisci e luminosi sciolti, a Ken piacevano così... anche a Castiel. Dopo esserci preparati uscimmo e a piedi ci dirigemmo al The Place che non distava molto da casa mia. Ancora nessuna traccia di Castiel e della sua ragazza così decidemmo di fare un giro dentro il locale.
Si notava subito che era nuovo, tutto brillava di una lucentezza bellissima, il ristorante aveva l'arredamento molto delicato con colori chiari che spiccavano molto grazie alla bianchezza delle pareti ma ciò che rendeva fresco quella sala erano i numerosi vasi di orchidee curatissime. I tavolini del ristorante erano disposti anche nel giardino esterno, calmissimo e pulitissimo, si affacciava sul piccolo lago della nostra città, tutto reso luminoso dalla luce di candele bianche.
   
 
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