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Autore: Toms98    20/07/2015    0 recensioni
Un cavaliere di drago comandato dagli istinti e un'erede al trono dal cuore di ghiaccio si uniranno per riportare la pace nel regno di Urigan, ma intrighi e trappole sono dietro l'angolo. E un oscuro mistero aleggia a corte...
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Poi l’occhio cadde sulle sette righe indicategli poco prima dal Mastro Bibliotecario. Era scritta quella che a prima vista pareva una profezia insensata:
Quando colui che porta il fuoco nel sangue
E colei che porta il ghiaccio nel cuore
Uniranno le forze, la pace tornerà.
Ma per ottenere ciò
Il cuor di lui di fuoco si riempirà
Il sangue di lei di ghiaccio sarà
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[STORIA IN GARA PER IL CONCORSO THE ANCIENT TALES (http://freeforumzone.leonardo.it/d/11055156/The-Ancient-Tales-Contest-Fantasy-Pacchetti-Immagini-/discussione.aspx)]
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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LA MAGIA
I due correvano mano nella mano attraverso la furiosa mischia. Lo avevano già fatto, ma per scappare da lui. Ora però correvano verso di lui. Per risparmiare forze Alaya aveva disattivato il lupo e proseguito a piedi. Zondur invece aveva brandito entrambe le spade da cavaliere e ne aveva allungata una alla ragazza, ma quella aveva rifiutato.
L’uomo scavalcò un cadavere, seguito come un’ombra dalla giovane. Si ritrovarono ben presto davanti ad un accampamento abbandonato sull’orlo del precipizio. Nessuno era rimasto lì. Il completo deserto. I due rallentarono il passo e ispezionarono l’accampamento.  Doveva essere passato Calamicus da quelle parti, visto che la maggior parte delle tende era bruciata.
Attraversarono lentamente tutto l’accampamento facendosi strada tra i detriti e le macerie sparse ovunque. Agli occhi di tutti quella poteva sembrare una fuga, in realtà era molto di più. Era una caccia. Ma più avanzavano, più il cavaliere aveva dei dubbi. Erano cacciatori… o prede. Giunsero al limite massimo, il burrone, dopo una decina di minuti. Un enorme abete faceva ombra a quella che una volta era la tenda di Oronak. << Non è qui allora! >> disse Alaya, mentre Zondur si accucciava per esaminare bene la scena in cerca di indizi.
<< Dove potrebbe essere adesso, Alaya? >> chiese l’uomo. Non ottenne risposta. << Alaya…? >> continuò a chiedere, preoccupato. Silenzio. Si voltò.
Erano in trappola. Lord Solant stava tenendo ferma la ragazza, bloccando la parola con una mano in bocca. Lo shock le impediva di reagire e ora tremava come una foglia nel vento. Lord Poltum stava invece puntando una lama alla testa dell’uomo. << Merda… >> sussurrò alzandosi e spostandosi secondo gli ordini della spada. Lord Oronak emerse da dietro l’albero. << Salve, cavaliere. Salve anche a lei, principessa. >> sorrise beffardo il lord. Non appena Zondur, seguendo gli ordini di Poltum, ebbe gettato la sua spada, i due scagnozzi si gettarono su di lui e lo immobilizzarono, costringendolo ad inginocchiarsi. Oronak nel frattempo aveva sfoderato la sua lama e la stava puntando verso Alaya, per impedirle di fuggire. Lei cominciò ad avere paura.
<< Guarda un po’! L’erede e lo straniero. I miei due problemi, tutti e due pronti per ricevere la mia “soluzione”. >> disse il Lord, costringendo la ragazza a spostarsi e a mettersi esattamente sul ciglio del burrone. Esattamente davanti agli occhi dell’uomo. << Colpiscilo! >> gridò Zondur, dimenandosi nella sua presa. << Fallo e lui morirà! >> disse il capo del trio facendo cenno a Solant. Questi estrasse un pugnale, e lo premette piatto sulla gola dell’uomo.
<< Alaya io… >> le parole morivano in bocca a Zondur << Mi… mi dispiace. Qualunque scelta tu faccia, però, metti prima il bene degli altri. >>. La ragazza fece fatica a non piangere.
La possente ombra minacciosa si avvicinò, puntando con la spada, alla debole bambina. << Alaya! >> gridò disperato l’uomo << Sappi che io sono già morto, sia se tu lo uccidi o meno. Almeno tu, salvati! >>
Il respiro di Alya cominciò a farsi affannoso. Il cuore nel petto le pareva esplodere. << Ti prego… Fallo per me! >> disse lui.
<< Stai zitto! >> ringhiò Poltum.
<< Fammi morire felice… >> disse Zondur, con le lacrime agli occhi.
<< Ti avevamo detto di stare zitto! >> disse Solant. Detto ciò prese il pugnale e lo conficcò. Il caldo sangue scendeva a gocce sulla neve. Zondur cadde a peso morto in avanti, urlando come un forsennato. Non cadde a terra solo perché era sorretto dalle braccia dei due uomini.
<< No! >> gridò Alaya, per poi scoppiare in lacrime. Non riusciva a vedere l’uomo che amava soffrire così, come un cane bastonato. A fatica, Zondur rialzò la testa e le sorrise. << Vedi, sorrido… >> disse con un filo di voce, mentre la ferita sul fianco continuava a spillare sangue << Non mi arrenderò finché non sei al sicuro… >>.
La ragazza singhiozzava sempre di più. Oronak li osservava. << Patetici… >> disse sbuffando << Sembrate tanto qualcuno che uccisi tanto tempo fa. Forse, Alaya, tu li conoscevi… >>. Zondur smise di sorridere e guardò con tutta la rabbia che aveva l’assassino. << Conosci la versione originale per la morte dei tuoi genitori? >> chiese retorico Oronak. Ovviamente no, tutti sapevano che la principessa non aveva voluto conoscere niente dei suoi genitori. << Zondur, lei che è così loquace, vuole illustrarci come si dice andarono i fatti? >>
L’uomo andò su tutte le furie e tentò di liberarsi, minacciando di uccidere quel mostro di uomo. Quando si fu calmato, guardò la ragazza e mimò con le labbra un “scusa”, poi iniziò a parlare: << Stando a quello che viene detto, i regnanti furono sbranati da un branco di lupi, durante una battuta di caccia. >>
<< E quali dubbi furono avanzati sull’incidente? >> continuò a chiedere Oronak fissando negli occhi la giovane.
<< Secondo alcuni, fra cui anche Lord Jinax, ci sono troppi elementi dubbi. Ad esempio il fatto che la regina odiasse la caccia, oppure il fatto che quei denti sembravano troppo piccoli per dei lupi. Ma l’indizio più forte della teoria dell’omicidio… è una spada ritrovata sulla scena del delitto e non appartenente a nessuno dei due deceduti. >>
Oronak sorrise beffardo e disse, saggiando con la punta del pollice il filo della lama: << Devo ammettere, c’è voluto molto per poter anche solo pensare di recuperarla. Se l’avessi ripresa subito tutti avrebbero sospettato di me. Avevo bisogno di tempo per ripulire tutto dalle mie tracce. >>. Zondur gridò con una forza inaudita il suo giuramento di uccidere quello stronzo umano. Poi ordinò ad Alaya di colpirlo.
Ma lei non riusciva ad ascoltarlo. Nella sua mente ruotavano all’impazzata le immagini del possibile assassinio di suo padre e sua madre. Situazione simile…
Lui fermo a terra, immobilizzato dai due leccapiedi. Lei tenuta sotto scacco dalla spada. Solo che invece del burrone, loro dovettero affrontare la muta di cani di Ornonak. Morte in entrambi i casi, e agli occhi di tutti Ornonak sarebbe uscito come innocente. Incidente prima, e ora?
Un incidente in mezzo alla battaglia? Non poteva aver fatto questa scelta. Troppo improbabile. Lui era più furbo. Aveva previsto di inscenare il loro suicidio! I due traditori che, per evitare la sconfitta e la giustizia, si suicidano gettandosi dalla rupe. Storia perfetta, con lui che ne usciva come unico eroe indiscusso.
<< Purtroppo all’epoca non sapevo della tua esistenza, ma ora non sei più un problema. >> disse Oronak << Sarò contento di poter finire il lavoro! >>
Alaya capì di non avere più tempo. Doveva trovare un modo per vincere. Per il suo popolo. Per i suoi genitori. Ma soprattutto per Zondur. Un modo per uccidere tutti e tre i lord senza ferire il cavaliere. Usare una magia che esplodere in frammenti di ghiaccio era esclusa.
Doveva riuscire a colpirlo contemporaneamente con tre magie diverse. Purtroppo per lei però era impossibile. Nessuna strega era mai riuscita ad evocare più di un incantesimo insieme, anche dopo anni e anni di esperienza. Doveva trovare una soluzione, ma ormai non c’era più tempo.
<< Saluta i tuoi da parte mia! >> disse Lord Oronak, poi la calciò sul petto, facendole perdere l’equilibrio. Alaya chiuse gli occhi, mentre il vento cominciò a fischiarle nelle orecchie per la caduta. Allungò le mani in avanti, come per trovare un ultimo appiglio. << ALAYA! >> gridò Zondur, per poi colare in lacrime. Abbassò la testa, senza accorgersi di quello che stava succedendo.
Dalle mani di Alaya uscirono, come se fossero sempre state rinchiuse lì, tre colombe di puro ghiaccio. Una di loro si diresse verso Lord Solant, colpendolo e facendolo crollare in mille frammenti. Un’altra si diresse verso Lord Poltum, raggelandoli il cuore e facendolo accasciare a terra. L’ultima puntò a Lord Oronak, ma fu deviata con un riflesso fulmineo dalla sua spada e finì alta nel cielo.
Zondur colse al volo l’occasione, mentre Lord Wiser arrivava allarmato sulla scena, dopo essersi fatto strada tra migliaia di soldati. Afferrò la sua spada da terra e decapitò con un colpo secco Oronak. << BASTARDO! >> gridava lui, avventandosi con la sua spada con tutta la rabbia e tutto il dolore sul corpo già martoriato del lord. Wiser provò a rallentarlo, ma lui si fermò solo quando si sentì soddisfatto. Rotolò di lato e pianse con tutte le forze che aveva.
<< È finita… Abbiamo vinto… >> disse Lord Wiser.
<< Wiser… >> singhiozzò Zondur << Ho fallito! >>
   
 
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