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Autore: __aris__    22/07/2015    2 recensioni
Invitatemi a danzare. -- un'altra RichardxAnne, una versione alternativa alla dichiarazione di Riccardo ad Anna nella 1x6. spero vi piaccia e che mi lasciate un commento
Genere: Romantico, Song-fic, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anne Neville, Richard Plantagenet / Richard III
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 La Volta
 
 

Riccardo guardò ancora il biglietto che un coppiere gli aveva portato. Tra pochi minuti sarebbe stato sulla bocca di tutti, tanto i lancasteriani quanto i sostenitori degli York si sarebbero chiesti quale manovra politica stesse tentando, e Giorgio sarebbe andato su tutte le furie. Pima di concedersi l’ennesima coppa di vino per calmare lo spirito.
 
Invitatemi a danzare
 
Era di Anna. Imprigionata tra le dame di compagnie di sua sorella stava immobile, facendo finta di compiacere le sue inconsapevoli carceriere. Indossava un abito verde ed i cappelli rilucevano d’oro alla luce delle candele.
Cercò Giorgio ed Isabella nella sala del trono, tra i vistosi copricapi delle dame ed i bicchieri alzati dei gentiluomini, ma non li vide. Furtivamente si avvicinò ai musici “Suonate la volta.” Comandò ad un musicista con un sussurro deciso.
Il suonatore di liuto lo guardò incredulo. “Vostra Grazia?!”  mai si sarebbe aspettato un ordine del genere dal cupo Duca di Gloucester.
Suonate la volta.” Ripeté Riccardo perentorio e l’uomo piegò il capo.
Appena i tamburi iniziarono a dettare il ritmo si avvicinò ad Anna e le dame che la circondavano si divisero in due, come se fossero il suo seguito e non quello di Isabella. Con un inchino elegante Riccardo la invitò a ballare e Anna sorrise prendendogli la mano.
Improvvisamente tutta la corte rivolse la sua attenzione al Duca di Gloucester che portava Anna Neville al centro della sala. Edoardo ed Elisabetta li guardavano con particolare interesse: il re con un sorriso mentre la regina con la solita espressione accigliata di quando vedeva le figlie di Lord Neville.
I musici iniziarono ad eseguire la melodia, i ballerini si inchinarono l’una davanti all’altro prima di disegnare i passi sul pavimento: destra, sinistra, ancora destra e sinistra e poi la riverenza; una, due volte fino a quando non furono abbastanza vicini da prendersi per mano. Danzando si avvicinarono alla coppia regnante e si inchinarono. Edoardo alzò il proprio calice in segno d’approvazione mentre Elisabetta corrugava ancora di più la fronte.
Riccardo ed Anna si divisero, eseguendo due semicerchi per tornare al centro della sala. Anna teneva ferma la gonna con la mano sinistra, avvolgendo il collo di Riccardo con il braccio desto. Il cavaliere le mise una mano alla base della schiene, tenendo l’altra elegantemente appoggiata al fianco destro.
Giorgio vuole mandarmi in convento.” disse Anna mentre facevano un mezzo giro a destra.
Non stento a crederlo. Siete pronta?
Lei annuì prima di saltare sorretta dal ginocchio di Riccardo. “Non c’è più molto tempo!” disse rimettendo i piedi a terra.
Lo so.”
Un altro salto, più in alto, proprio mentre da una porta ricompariva Giorgio.
Il duca di Clarence si avvicinò all’anello di osservatori impietrito e furente.
Non pensavo che vostro fratello fosse un ballerino tanto abile. Dovrebbe danzare più spesso.” Le parole della dama accanto a lui arrivarono ovattate dall’ira.
Sono molte le cose che non potete immaginare su mio fratello, milady.” Lei gli sorrise non capendo la rabbia che sputava in ogni sillaba.
Riccardo ed Anna si erano nuovamente allontanati, tracciando con i propri piedi altri cerchi, prima di essere di nuovo l’uno difronte all’atra ed avvicinarsi esattamente come avevano fatto la prima volta. “Avevate detto che mi avreste aiutato!” gli occhi azzurri della ragazza scintillarono di frustrazione. Dopo sua mamma e sua sorella, anche Riccardo l’aveva abbandonata.
Sposatemi!” propose Riccardo facendola saltare. “Sposatemi questa notte!” ribadì al secondo salto.
Cosa? Perché?” chiese sconvolta prima di sciogliere l’abbraccio ed allontanarsi al ritmo dei tamburi.
Giorgio vedeva che si parlavano ed era sicuro di essere lui l’oggetto di quel discorso. Si girò verso il re, con una tacita richiesta di far smettere quel complotto ma suo fratello si limitò ad un sorriso di cortesia e li lasciò fare. Impotente rimase immobile cercando di capire cosa stessero tramando dai loro sguardi, serrando la mascella e assottigliando gli occhi.
Perché vi amo e perché il nostro matrimonio vi metterebbe al riparo dalle ambizioni di mio fratello rendendovi pari a vostra sorella. Ma dovete decidere adesso: manca solo un giro alla fine della danza.” Disse rimettendo la mano alla base della schiena.
E Giorgio scalpita per rinchiudermi di nuovo in camera mia.” Osservò la ragazza prima di saltare.
Non ci saranno altre occasioni, Anna.” L’ammonì Riccardo rimettendola a terra.
Domani sarà già tardi.” Concordò lasciando per l’ultima volta la mano del cavaliere. Destra, sinistra. Non c’era tempo: più vedeva Giorgio e più le sembrava un leone che aspetta di essere liberato dalla sua gabbia. Destra, sinistra: solo pochi mesi prima credeva che non sarebbe mai riuscita a sposare Riccardo. Destra, sinistra e inchino. “Accetto.” Disse appena sentì la mano di Riccardo sfiorarle l’abito.
Il Duca non sorrise, né fece nulla per tradire i taciti ringraziamenti a Dio che la sua anima pronunciava in segreto. “Siate pronta un’ora prima dell’alba. Quando tornerete a corte sarete duchessa.”
Non m’importa del titolo, voglio solo che tutto questo finisca.
Finirà Anna, e vi prometto sul mio onore che non permetterò a nessuno di farvi ancora del male.” Promise solenne sostenendola nell’ultimo salto.
 
 
 

Note dell’autrice: La Volta è una danza di origine provenzale che si ritiene nata nel ‘500. Era diffusa alla corte di Elisabetta I e ci sono anche delle raffigurazioni della Regina Vergine intenta a ballare questa danza. I passi sarebbero un po’ più complessi di come li ho descritti ma l’elemento caratteristico era proprio il salto della dama sostenuto dalla gamba del cavaliere. Ho già detto nell’altra ff pubblicata in questa sezione quanto ritengo il ritratto storico di Riccardo per cui non lo ripeto.
Spero che la storia vi sia piaciuta e vi ringrazio per averla letta. Se mi vorrete lasciare un piccolo commento ne sarò felice.
   
 
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