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Autore: sophiove    22/07/2015    1 recensioni
Mi sono ritrovata di nuovo a cercare i tuoi occhi in mezzo alla folla e quando sono stata respinta per l’ennesima volta ho persino pensato che nulla aveva più senso se non potevo stare con te, che a quel punto sarei anche potuta morire.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ti ho visto ieri, dopo più di un anno. Ti ho guardato, ho tenuto gli occhi fissi ma tu hai fatto un cenno con la testa senza posare lo sguardo su di me, come se salutarmi fosse un dovere imposto che non vedevi l’ora di sbrigare, una cosa da fare il più velocemente possibile, come se tenessi in mano una patata bollente da passare subito ad un altro, come se ti si bruciassero gli occhi a posarli su di me. Come se non riuscissi a reggere il mio sguardo e i miei occhi, che non vedevano l’ora di incrociare i tuoi per sentirsi di nuovo a casa, perché volevano lanciarti uno sguardo d’intesa come per dire “ Eccoci di nuovo qua, quanto tempo è passato dall’ultima volta”. Ma tu li hai rifiutati e io non me lo aspettavo.
Mi ero preparata, ero pronta a chiederti come stessi, come andasse la scuola, se fossi riuscito finalmente a masticare un po’ di matematica e se ancora prendessi dei bei voti nei temi. E non te l’avrei chiesto per farti sentire indietro mentre io mi sono trasferita in un’altra città e ho iniziato l’università. Te l’avrei chiesto perché mi interessa davvero, tuttora, nonostante abbia cambiato vita. Te l’avrei chiesto perché mi manca accompagnarti a fumare in giardino e mi piaceva quando me lo chiedevi perché mi raccontavi un po’ di te, solo io e te. Ti lamentavi delle persone che ti stavano sulle palle, incazzato col mondo come sempre, e io che ti davo pure ragione anche se non ce l’avevi. .
Ieri avrei voluto di nuovo parlare con te, come due vecchi amici che si incontrano dopo tanti anni e si ragguagliano sulla loro vita e magari riescono a chiudere qualche conto in sospeso. Ma in realtà il mio conto in sospeso eri tu. Ieri avrei voluto salutarti come una vecchia amica per far capire a me stessa che potevamo essere solo quello, e mi piaceva l’idea che anche se non mi hai mai amato potevo ricordarti e riconoscerti come un amico con cui ho condiviso tante storiacce. Ieri avrei voluto che mi salutassi come una persona che nonostante tutto per quanto poco glielo concedessi, ti è sempre stata vicina quanto più poteva. .
INVECE NO. Ancora una volta sono rimasta delusa, non sono stata corrisposta. Non mi hai lasciato neanche questo. Una completa estranea, una qualunque. Avrei persino capito l’imbarazzo, sarei stata io a fare la prima domanda, perché non volevo che ti sentissi indietro ma tu mi hai bloccato, di nuovo, raggelata con uno sterile cenno del capo, neanche degna di essere sfiorata dal tuo sguardo. .
Dovevi darmi delle risposte, mettere un punto. Invece hai solo lasciato punti interrogativi e come sempre mi hai lasciata sul filo del rasoio, mangiata dai dubbi. .
Ancora una volta passerò notti insonni a chiedermi perché tu non mi abbia guardato, salutato. Ancora una volta sono qui a cercare di chiudere un capitolo, a rendermi conto di quanto ci sono andata vicina, ma tu di nuovo con un gesto hai distrutto quelle pareti che ho portato su giorno dopo giorno, mattone per mattone, rifiuto dopo rifiuto . .
In questa nuova città ho creduto di potermi innamorare di nuovo e di pensare a te solo come un’ esperienza dalla quale potevo solo imparare. Invece mi è bastato raccontare di te ad un’amica e tutto è riaffiorato, hai spazzato via tutto e tutti, compreso quel mio nuovo collega.. .
Mi sono ritrovata di nuovo a cercare i tuoi occhi in mezzo alla folla e quando sono stata respinta per l’ennesima volta ho persino pensato che nulla aveva più senso se non potevo stare con te, che a quel punto sarei anche potuta morire. E invece…
  
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