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Autore: StormyPhoenix    23/07/2015    3 recensioni
La guerra tra i ribelli e la F.E.A.R. si è spostata dalla terraferma al mare; Andy, i suoi compagni e il loro esercito si muovono con una possente nave. Due nuove reclute porteranno una sorpresa per uno dei Wild Ones prima della battaglia decisiva...
«Siamo dei ribelli...prendeteci con voi, vi preghiamo...se vorrete pos-»
[...] «Non c'è bisogno di dire altro: siete i benvenuti fra i ribelli.»
[...] C'è stata la fine di libertà e pace, ma ora c'è anche un inizio: quello della mia vita da ribelle nella legione dei ribelli.
Genere: Azione, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Salve! Chiedo venia all'infinito per il lungo tempo di attesa per aggiornare, ma sempre per via delle varie cose successe negli ultimi mesi questa storia è rimasta ferma, purtroppo avrei voluto scrivere ancora regolarmente per finirla, anche perché ci stiamo avvicinando alla fine della storia, ma non è stato possibile... beh, eccomi qua con un nuovo capitolo! :3
E' un po' corto, lo so, ma meglio di niente... xD Spero di riuscire a scrivere ancora nei prossimi giorni!
Grazie di cuore a tutti i lettori e i recensori e a quelli che mi hanno perfino scritto un messaggio per complimentarsi e chiedermi il seguito! <3
Buona lettura!
Brani consigliati per la lettura: Linkin Park, The summoning / Bullet For My Valentine, Waking the demon / Butcher Babies, Axe wound





-Dana-
Ore e ore che sto insieme a qualche altro di vedetta sulla balconata che corre lungo il perimetro del casinò e niente in vista.
Che palle.
«La smetti di sbuffare? Sembri una fottuta locomotiva» grugnisce un ragazzo che fa la guarda insieme a me.
«Oh, senti, sbuffo quanto mi pare e piace, problemi?» scatto sulla difensiva.
«Okay, ho capito. Fatti passare il ciclo che già non ti sopporto normalmente» risponde ancora, poi si allontana.
Almeno si è spostato, quel rompipalle.
Nel silenzio inizio a sentire dei suoni lontani e indistinti, ben poco rassicuranti.
Sta per succedere qualcosa, di sicuro.
Avverto un rombo continuo, come se ci fosse un'auto o una moto nei paraggi, ma quando mi sporgo per osservare non c'è nulla in vista.
Non posso avere le allucinazioni...
Mi sposto per guardare la strada che arriva al casinò da nord... e finalmente vedo qualcosa.
Due persone su una Harley-Davidson.
Kendra ed Andy.
Rieccoli, quei pezzi di merda.
Sono soli.
Sono venuti a tentare il suicidio?
Poi sento un rimbombo più cupo che non è prodotto dal motore.
E' come se vi fosse un gran moto nella vegetazione vicino alla strada, un boato che sembra quasi venire da sotto terra...
Poi li vedo.
Decine e decine e decine di ribelli, anche quelli che sapevo essere a marcire in prigione.
Due capi sono a cavallo, due guidano a piedi la legione e Andy e Kendra guidano il corteo in sella alla moto.
No, non sono più innocui.
Sono quasi un centinaio e parecchio agguerriti e siamo nella merda.
Mando un urlo, nel tentativo di avvisare del loro arrivo.

-Kendra-
Più e più nemici si raggruppano per far fronte comune contro di noi, armati e pronti a combattere. Christian coglie tutti di sorpresa, prendendo la rincorsa per sferrare un pugno sul terreno; avviene un'esplosione e tutti volano per aria, molti si schiantano contro la parete esterna dell'edificio e ricadono a terra tramortiti.
Alcuni corrono incontro a noi; sfodero la katana, la impugno cautamente dalla lama e la faccio sporgere e in velocità abbatto metà di loro come fossero birilli, poi salto giù dalla moto e, mentre Andy la parcheggia più rapidamente possibile, mi sbarazzo di un paio di novellini; metà di quelli che stavano venendo contro fanno dietrofront e tornano in corsa verso l'edificio per asserragliarsi dentro.
Andy, gli altri capi e l'armata rimangono dietro di me, fermi, in attesa, mentre faccio un passo avanti. Non pensavo potessero essere così codardi i nemici, fanno sempre i baldanzosi e poi appena arriva qualcuno che li fa neri fuggono allo sbando. Puah.
«Fifoni!» grido contro di loro, attendendo che qualcuno si senta offeso e torni fuori.
«Fifone a chi?!» come previsto qualcuno urla in risposta, precipitandosi fuori per venire a fronteggiarmi; appena mi è di fronte si scopre il viso e per un attimo rimango pietrificata.
Decisamente non mi aspettavo di rivedere il mio ex, Freddy.
«Toh, chi si rivede» fa, prima di sputare per terra.
«Chi dovrebbe sputare qui sono io, già è molto che non mi si siano contorte le budella alla vista» replico, con una faccia schifata. «Hai la coda di paglia, eh?»
«Chi, io?»
«E chi se no? Non sono stata mica io a precipitarmi fuori a rotta di collo dopo aver ricevuto l'appellativo di "fifone".»
Freddy mi fissa, con uno sguardo quasi omicida, tirando fuori un coltello da macellaio alquanto inquietante. «Ti odio.»
«Oh, che carino, ricambio» rispondo, sarcastica, ridendo e ributtando indietro i capelli. «Sei penoso... proprio come ricordavo.»
«Basta!!» urla, isterico, poi si lancia all'attacco; è goffo e lento e schivo facilmente prima lui e poi i suoi attacchi.
«Poverino, sei andato in crisi per così poco?» lo derido, brandendo la katana ed evitando ogni affondo.
«Troia!» strepita ancora per la frustrazione, sudato e affannato, e si butta di nuovo contro di me; con una mossa della mia arma la sua gli vola via di mano e finisce a molti metri di distanza, poi con un paio di calci lo mando a gambe all'aria e lo blocco per terra, la mia spada stretta in mano e pericolosamente vicina al suo collo. 
«Sai, giusto qualche giorno fa una tua amichetta mi ha chiamata così... potreste essere una coppia perfetta» ringhio, scoprendo i denti. «Sei patetico.»
Freddy prova a muovere un braccio e una mia mano scatta e si serra alla sua gola con forza.
«So che preferiresti essere ucciso piuttosto che rimanere in vita e con il disonore di essere stato sconfitto da una ragazza, ma sai che c'è?, c'è che sono cazzi tuoi» stringo ancora un po', giusto finché vedo che inizia a cambiare colore, poi mi rialzo e mi allontano con qualche salto.
Un verso quasi animalesco mi fa scattare sull'attenti e per un pelo scanso l'ennesimo attacco di Freddy, poi la mia mano che brandisce la katana parte quasi automaticamente: in pochi secondi la lama si macchia di sangue e il ragazzo cade a terra, ferito al braccio destro.
«Patetico» ribadisco, sputando di nuovo per terra, mentre striscia fino al casinò lasciando una scia rossa sul selciato.
Sento improvvisamente un coro di voci e di strilli: tutti quelli che si erano rifugiati all'interno del palazzo si precipitano fuori e si scagliano nella mia direzione, furiosi, insieme a quelli che si sono ripresi dal precedente attacco del Destroyer.
È l'inizio della nuova battaglia.
«Avanti!» urla Andy, dando il segnale, e tutta la legione parte all'attacco con furia.
 
  
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