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Autore: KuroPond    23/07/2015    0 recensioni
Nel lontano 1457 quattro misteriose figure si radunano intorno al cratere di un vulcano per creare, tra magia e grande timore, un nuovo mondo.
A distanza di secoli una ragazzina di sedici anni, Nicoll,si trasferisce con i genitori in una piccola cittadina e inizia a frequentare un gruppo di amici. Insieme a Nick, David, Jack e Andrea, Nicoll entra in contatto con Otroc, il misterioso mondo creato dalle quattro figure, le Streghe Fondatrici.
È così che i ragazzi, indossati i loro ciondoli magici, scoprono di avere dei poteri e di essere i "prescelti", gli unici che possono entrare a Otroc e gli unici capaci di sconfiggere Wayane, un'oscura e misteriosa anima vagante...
Genere: Avventura, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Viaggiare è come sognare.
La differenza è che non tutti al risveglio ricordano qualcosa, mentre ognuno conserva calda la memoria della meta da cui è tornato”

-Edgar Allan Poe


 

Prologo:
 

24 Ottobre 1572.

Una figura nera camminava in fretta, in una stradina acciottolata, continuava a guardarsi indietro nervosamente, anche se la strada era deserta. Alzò il colletto del mantello contro il vento pungente e girò l’angolo. –Pensavo non saresti venuta- disse una voce femminile, la figura trasalì.
-Oh, sei tu Alya... Pensavo avessi cambiato idea- La figura uscì dall’ombra.
-Beh, ho cambiato idea- ribattè Alya, si guardò intorno –le altre ci aspettano la?-

-Si... Andiamo, non è prudente farsi vedere qui. E soprattutto insieme- aggiunse.
Si incamminarono verso la foresta, e dopo dieci minuti si erano già addentrate nel buio –Zaria, sei sicura che funzionerà?- chiese Alya –No, non ne sono sicura... – fu la risposta, si avvertì un tremito nella voce. Avevano raggiunto una radura, dove la luce della luna riusciva a filtrare, al fondo le aspettavano altre due figure, anch’esse con i mantelli.
-Zaria, Alya...- vennero salutate da una voce – Kali... hai avuto problemi a venire?-
-Si, sono dovuta passare dalle stalle, ma se funzionerà...-
-Se funzionerà- si intromise la quarta figura –non siamo sicure. Abbiamo fatto tutto troppo in fretta- e tirò su col naso
- Ci ha già abbandonate Sazie, non lo farai anche tu, non ora. Il minimo è quattro se ti tiri indietro anche tu non potremo fare un bel niente e io non voglio morire senza provarci. Non dovevamo aiutare le nuove generazioni? Non hai forse una figlia Rekah? Non vuoi provare almeno a salvarla?- si scaldò Zaria
- Se non funziona non riuscirò a salvarla comunque! L’Inquisizione la troverà e per lei sarà la fine...- a Rekah venne un groppo alla gola. L’avrebbero uccisa, come avevano ucciso sua madre, solo per delle accuse infondate.
-Almeno provaci...- la supplicò Kali –dobbiamo provarci, ti prego!-
Rekah la guardò, aveva quasi le lacrime agli occhi –E va bene, ma facciamo in fretta!-
Alya prese dalla sua borsa in cuoio un pezzo di carta e la mise a terra, poi sempre dalla borsa tirò fuori un pezzo di legno e lo conficcò al centro della mappa, bucandola. Non appena il legno toccò la terra, una luce verde volò raso terra nell’ombra.

-Il vulcano...- sussurrò Alya.

Il vulcano era nel cuore della foresta, le persone stavano lontano da quel posto, pensavano fosse la dimora del diavolo “sciocchezze” pensò Rekah camminando. In poco più di mezz’ora erano arrivate alla base del vulcano, ci avevano girato intorno fino a quando avevano trovato la “Porta”, un apertura in grado di far passare una persona adulta. Dopo la porta c’era una ripida scala a chiocciola che portava fino al cratere, era un passaggio creato dagli Antichi.
Gli scalini sembravano non finire più, intanto l’aria si faceva calda e risultava difficile respirare, quando arrivarono in cima uscirono in uno spiazzo di pietra vulcanica e si passarono il polso sulla fronte per asciugare il sudore.
Zaria guardò verso l’alto e vide la luna attraverso il cratere, era piena e illuminava il cielo con la sua luce azzurrina. Nel vulcano però l’unica luce proveniva da oltre lo spiazzo, oltre c’era il vuoto. E poi lava, che emanava una luce calda e arancione.

Camminarono fino al centro e si disposero a cerchio intorno ad un tavolo di pietra, su cui erano poggiate una ciotola in metallo e un paletto di legno.

Alya tirò fuori dal suo mantello un libro dall’aria molto vecchia e lo posò sul tavolo –Sicure?- Chiese Rekah -Si- sospirarono insieme –Allora iniziamo- tagliò corto lei.

Poi aprì il libro e lo sfogliò lentamente, prese le mani delle altre e chiuse gli occhi. Subito si sentì un soffio d’aria fredda entrare dal cratere, Alya iniziò a parlare, parlava sottovoce, in una lingua sconosciuta e l’aria si fece più fredda.

Poi si fermò di botto e spalancò gli occhi, il caldo soffocante ripiombò su di loro –Alya tutto bene?- sussurrò Kali incerta, lei non rispose e prese il paletto, mise la mano sulla ciotola e con un colpo secco si colpì il palmo della mano. Le altre rabbrividirono; grosse gocce rosse scorrevano sulla mano e cadevano nella scodella metallica emettendo rumori sinistri, poi lo passò a Kali, sapeva cosa doveva fare, si punse il palmo e poi lo passo alle altre.

Quando l’ultima goccia finì nella ciotola, Alya si riprese come da un sonno profondo e chiuse il libro, guardò la copertina. Sapeva cosa sarebbe successo dopo. Avrebbe voluto scappare, nascondersi, qualunque cosa... ma non poteva, quindi prese la ciotola e dopo aver fatto un profondo respiro la vuotò sul libro.

Per un attimo il sangue scivolò, minacciando di gocciolare sulla tavola, poi si solidificò e venne assorbito, lasciando soltanto un alone rossastro.

Rekah si avvicinò e tese una mano sul libro -Quando un corpo senza sangue passerà dalla porta, verrà cambiato. Come stabilito dalle regole- poi prese il libro in mano e andò al limite dello spiazzo, guardò in basso e lo buttò nella lava. Appena il libro la toccò si alzò una fumata nera, intensa, che poco alla volta divenne bianca.

Anche le altre si avvicinarono a lei, in quel punto faceva ancora più caldo –Kali, hai lasciato degli indizi?-

-Si, ho trovato... un metodo, per sceglierli-

Guardarono in basso, dov’era scomparso il libro e si presero per mano, tra pochi secondi sarebbe finito tutto. Sorrisero e si buttarono.

 

A milioni di chilometri, in un mondo appena creato, una luce iniziò a vorticare.



*spazio autore*
Hey ya! Spero che questo piccolo assaggio della storia vi sia piaciuto, in questo caso non esitate a farmelo sapere, come sempre! :)
Inoltre volevo dirvi che l'opera completa esiste anche in versione cartacea e si può comprare qui (
http://www.lulu.com/shop/simone-vissio/otroc-prigionieri-della-mente/paperback/product-22039968.html) ma in ogni caso pubblicherò tutti i capitoli su efp. 
Se vi va date anche un'occhiata al mio profilo, magari trovare una storia che vi ispira!
Ci si vede in giro, e al prossimo capitolo!

 

   
 
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