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Autore: Aglaja_    24/07/2015    2 recensioni
Guerra. La vita che si piega al volere dell'assurdo, all'alacre brama del potere.
La vita vibra, talvolta si nega, viene concessa, non esiste nè padrone nè suddito, ciascuno è complice e condannato.
La tempesta imperversa, sovrasta. Gli alberi grondano d'acredine. Le parole si inebriano del proprio significato primordiale, diramano la vita oltre le trincee, si innalzano è fremono di un terrore inconfessato, la struggente dolcezza dell'abbandono.Sentimenti sopravvissuti ed estenuati, tutto è ridotto al suo nocciolo, tutto enfatizza il proprio scheletro.
L'amore di due giovani crepita.
...................................Cit. dal Testo.........................................
"Ti sento ancora dire, come d'Agosto, molti anni fa, con quel fare resoluto e un po' beffardo: "Eccola qua! La mia reginetta di sorrisi e lacrime".
Ed io, quel giorno, corsi su per le scale fino in camera mia, affondai nel cuscino. E ti detestai, perché per te ero sempre melodrammatica, per te avevo sempre gli occhi da triglia, tutto ciò che facevo, per te, o era sbagliato, o era esagerato.
E ti amai tanto, si ti amai tanto, perché avevi detto che ero tua.
Genere: Drammatico, Romantico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Guerre mondiali
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                                                                                                                                                     Novembre 1939  
                                                                                                                                                                           Bruxelles, Belgio
 
 
Mia cara Marlene,
Non vedo come potrei rimproverare i tuoi intensi occhi scuri di cedere preziose lacrime, quando i miei non fanno altro che appassire, tristi, di fronte alle tue parole.
Ho apprezzato la tua malinconia, più  di quanto avrei mai potuto apprezzare qualsiasi parola di conforto, e ho deciso di risponderti così, partendo dalla fine, e ritornando al principio.
I nostri cuori sono sempre stati costanti, sempre lo saranno, Marlene.
Non ti nascondo che qui in reggimento ci sia un viavai costante di donzelle starnazzanti, che perdono piume sui letti di molti commilitoni. Non essere moralista Marlene, so cosa stai pensando, ma siamo in guerra. Ricordati che siamo in guerra.  Le luci dell'alba potrebbero non annunciare la venuta del nuovo giorno, se accompagnate dai boati delle granate.
Ciascuno ha la sua tecnica di sopravvivenza, la mia è ubriacarmi del nettare delle tue parole, quella di altri é ottenere quante più "piume" possibile. Sono così giovani, Marlene, così giovani! Disapprova, ma non condannare, non sarebbe giusto.
Se t'amo? Ti anelo, la notte, la mia anima desidera la tua, c'è mai un amore più vigoroso? Anne, Anne, la mia piccola Anne! Solo lei potrebbe avere in pugno il mio cuore più di quanto lo abbia tu!
Così inebriato dall'acre dolcezza della tua anima diluita nell'inchiostro, sopravvivo, per te,  per Anne, per questo maledetto paese, che per ottenere pace ci arma per la guerra!
Lavanda blu, sebbene sia molto ormai sfumato, aimè, ne ho riconosciuto il profumo...profumo di quelle notti che sai,  illuminate dai baluginii delle care lucciole, notti di abiti di pizzo, di esalazioni di vita...
Dio solo sa se ci scambieremo mai più sguardi così leggeri, se questa guerra non porrà fine a quelle dolcissime notti!
Ma  ora, poiché sono stato fin troppo ciarliero da sembrare brillo di euforia, ti racconterò della mia vita al fronte. L'allenamento al combattimento  mi ha spossato durante tutto il mese precedente, se tu vedessi...le azioni  sono così meccaniche, c'è della crudeltà nella ripetitiva macchinazione dei nostri gesti.
 A volte mi sono sentito questo, nient'altro che un prototipo di soldato, senza volto, come senza volto sono i nostri nemici. Carne da macello data in pasto alla storia, questo siamo, noi tutti, un sacrificio.
Non c'è differenza fra di noi, il nemico non lo è per scelta, è anche lui un sacrificio. Quanti verranno immolati? Quanti lo sono già stati? Ho visto giovani sparare con le lacrime agli occhi, duri come macigni, non provavano pietà per i caduti sotto i colpi dei loro fucili, eppure piangevano, senza conoscerne il motivo.
E' la vita che si ribella, Marlene, che si sente disprezzata, insultata, da questo spreco di anime. Te lo dico io perché piangono, piangono perché la coscienza tende a giustificarsi, e davanti all'assassinio di "uno qualunque, uno come te", si chiede "Perché?", si risponde, "Perché bisogna", si dispera "Non esiste, non bisogna!",  si strappa i capelli "non bisogna più!, urla "Non facciamolo più!".
Ma non puoi fare altro che continuare e dirti "non dipende da me", e invece si, dipende da te, e lo sai, ma sei un vile, non ti opporrai, e continuerai a sacrificare vite,  continuerai a perdere te stesso." Chi sono?" Gemono quelle lacrime."SONO UN MALEDETTO ASSASSINO" Dichiarano quelle lacrime.
Non ho ucciso,  Marlene.
Ogni sera,  prima d'andare verso le brandine, quando vengo colto dalla  consapevolezza che sarò la prossima granata ad esplodere su di un compagno, per sentirmi più umano, mi  ripeto: Non ho ucciso  uomini, non ancora. E questo mi salva.
Non raccontare questo ad Anne, raccontale che papa'  è un eroe, che combatte per lei. Anche questo è  vero, combatto per voi, per tornare a casa.
Fai che la sua meravigliosa caravella non la porti a scoprire la mostruosità di alcune terre, dove invece mi ha portato la mia, proteggila Marlene, non mi interessa se non è giusto, non mi interessa  se vivrà in una bolla di sapone, tu proteggila da questo male. Falle conoscere la bellezza, allontanala dal dolore, come è cresciuto Siddartha, voglio che non soffra, sono infantile, ma voglio che sia così!
Che non venga toccata, da questa sofferenza, Marlene, da questa esasperazione, risposati Marlene, dalle un altro padre, dissipa  la sua nostalgia. Dio sa quanto ti amo Marlene, Dio sa quanto amo Anne, dalle un altro padre!
Sposa il signor Dellaford, l'uomo baffuto nostro vicino, non convocato per la gamba di legno, lui è un brav'uomo, Anne si affezionerà con poco, vedrai, giocherà con la sua gamba, la vedrà come un accessorio, non come un' imperfezione, e anche tu ti abituerai. Sarà amore, Marlene, sarà amore, te lo giuro. Non voglio che si ricordi dei nostri giochi! Morirò, lo so, e lei non dovrà saperlo, Marlene, di aver avuto un'anima perduta, come padre! Ucciderò, lo so, e lei in cuor suo, ne avrà il sentore..e allora Marlene...allora sarà finita. Per me, per te, per lei. Ma non finirebbe se sposassi Dellaford, lui non si imbratterà di sangue amico, e non imbratterà Anne col suo putridume.
Per questo lo sposerai, Marlene.
O non ti amerò più, anzi, non ti amo! Sposalo.
Siate felici.
Franz.

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Buon giorno, spero che questa lettera, quest'uomo, abbiano pottuto toccare almeno un po' le corde del vostro cuore...
Sono in attesa di un vostro giudizio, che spero sinceramente di ricevere, sulla trama, sui personaggi ed i loro caratteri che cominciano ad emergere,  sulle emozioni che suscitano, quelle che trapelano dalle lettere...
E Marlene? Come risponderà a questa richiesta disperata?
Mi raccomando, fornitemi un vostro giudizio ^-^
   
 
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