Ringrazio anche solo chi legge.



Cap.2 Il signore del magnetismo

Magneto osservò la scacchiera e socchiuse gli occhi, avvertendo una fitta al petto. Il vento faceva ondeggiare i capelli candidi intorno al suo viso. Un brusio di voci si alzavano dagli anziani seduti intorno a lui, intenti a muovere i pezzi sulle loro scacchiere. Lo stormire del vento fra le fronde copriva ogni tanto quel parlottare. Erik si tolse il guanto dalla mano e allungò il braccio. Avvicinò le dita al re di metallo della scacchiera di fronte e lo fece tremare. Socchiuse gli occhi e lo lanciò, colpendo in fronte un poliziotto nascosto in un cespuglio che perse i sensi. Si sentirono una serie di grida e dei poliziotti uscirono dai cespugli impugnando armi di plastica. Magneto rovesciò il tavolo nascondendosi dietro, parecchi anziani tutt'intorno cominciarono a gridare. Erik si tolse la coppola grigia che indossava, trasformando in pallottole le pedine degli scacchi e le fece volare.
Tony sparò alle pedine, atterrò e alzò il capo.
“Tutti indietro!” ordinò.
Avanzò, guardò lo schermo olografico dell'armatura.
< Il titanio e l'oro non sono magnetizzati, dovrei essere al sicuro > pensò.
Magneto si acquattò digrignando i denti e le cinture metalliche degli altri anziani tremarono e lo stesso avvenne alle altre pedine degli scacchi.
"Non tornerò prigioniero" ringhiò. Le sue iridi azzurre erano liquide.
Tony guardò il gruppo di anziani, sospirò e uscì dall'armatura.
“Ok, si calmi! Causerà un ictus a qualcuno!” urlò.
Camminò in avanti con le mani alzate.
“Nessuno la farà prigioniero. Ma lasci stare gli anziani”.
"Signore, abbiamo l'ordine di arrestarlo" disse uno dei poliziotti. Magneto digrignò i denti. Una serie di anziani urlavano e altri si nascosero dietro alberi o sedie ribaltate.
Tony si voltò di scatto, allargò le braccia.
“Ordine ritirato” disse, duro.
Strinse i pugni, indurì lo sguardo.
“E sgombrate immediatamente la zona, prima che io arresti voi!”.
Magneto aggrottò la fronte, socchiuse le labbra e alzò il capo. Alzò le mani e si mise in piedi.
"Cosa pensi di fare, allora?" chiese.
"Stark, abbiamo circondato la zona, ma non so se lo scudo è magnetizzato". La voce di Steve risuonò nell'auricolare di Tony.
Tony roteò gli occhi, sbuffò e avanzò tenendo le mani in vista.
“Senta, ci sono anche il resto del mio gruppo. Ne fa parte Capitan America, e dubito che sia propenso a rinchiudere anziani in qualsiasi posto diverso da una confortevole casa di riposo” disse.
"La mia colpa è grave, ho intenzione di sterminare i Sapiens o ci rinchiuderanno di nuovo nei campi di concentramento" sibilò. Un anziano iniziò a balbettare tremando e un altro si fece il segno della croce.
Tony storse il labbro, aggrottò la fronte.
“Beh, siamo tutti contrari ai campi di concentramento, in questo parco” disse.
Si fermò, abbasso le mani.
“Sul serio, Cap ha combattuto i nazisti, potrebbe uccidere il Presidente se vedesse un campo di concentramento”.
Magneto lo raggiunse e gli mise i polsi davanti al viso.
"Gli conviene cambiare gli occhiali, allora. Ce ne sono già e c'è già abbastanza razzismo" spiegò affabile.
Tony ridacchiò, indicò su di sé.
“Bene”, disse, “allora perché non si unisce alla banda, ce li indica e andiamo a farli saltare in aria?” chiese.
Scrollò le spalle, infilò le mani in tasca.
“Perché sono abbastanza illegali.
Magneto abbassò le braccia e allargò le gambe.
"Al momento ... se siete davvero super-eroi, si profila una terribile minaccia all'orizzonte" sussurrò.