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Autore: Rinalamisteriosa    26/07/2015    2 recensioni
Raccolta introspettiva di sei capitoli dedicata a Ryuuya Hyuuga. A seconda del contesto compariranno altri personaggi che riempiranno i suoi frammenti di vita.
Perché è vero che con la costanza, l’impegno, l’energia e la passione si superano certi traguardi, ma ci deve essere qualcuno che crede in te, altrimenti sembrerà un’impresa ardua e impossibile.
1.Infanzia ~ Pieno di graffi || Ryuuya & una bicicletta
2.Adolescenza ~ Fratello maggiore || Ryuuya & i suoi fratelli
3.Maturità ~ Amico e collega || Ryuuya & Ringo
Io rimanevo sempre lo stesso, pur non facendomi superare da nessuno, mentre Ringo cambiava ogni giorno e questa era una dote da ammirare in silenzio.
**Raccolta partecipante alla challenge senza scadenza “100 % prompt to write about them”**
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ryuuya Hyuuga, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Otherverse, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Guidati dalla musica'
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Nick: Rinalamisteriosa

Titolo: Con costanza, impegno, energia e passione

Fandom: Uta no Prince-sama

Personaggi: Ryuuya Hyuuga, Un po’ tutti

Eventuale coppia: ///

Prompt usato: 84 - Graffi

Introduzione: La bicicletta andava diritto, lo portava per un po’, traballava, si inclinava, lo faceva cadere.

Lui aveva abbastanza perseveranza e buona volontà per insistere, per domarla, per padroneggiarla.

Presto avrebbe imparato a starci in equilibrio, a montarla senza mai cadere e allora sarebbe diventata il suo fidato mezzo di trasporto per recarsi ovunque…

Eventuali note: Come promesso, malgrado l’ispirazione altalenante, malgrado il caldo afoso che dà alla testa in un modo fastidioso, eccomi di ritorno con una raccolta introspettiva tutta dedicata a Hyuuga-sensei.

Si tratta di pensieri sparsi che ho scritto in questi mesi e a cui sto cercando di dare un senso riunendoli in brevi o lunghe one-shot.

Ci saranno due in cui lo vedrete bambino, due in cui sarà un adolescente un po’ più ribelle (come è giusto che sia ^^) e nelle ultime giovane adulto, quindi come lo conosciamo.

Questo perché quando io decido di studiare un personaggio preferisco partire dall’infanzia, altrimenti mi perdo e non riesco a coglierlo come vorrei xD

Naturalmente compariranno altri personaggi.

Spero che questo primo capitolo vi piaccia, anche se vi avverto, gli aggiornamenti saranno lenti per avere tutto il tempo di raccogliere decentemente i vari spunti =)

Disclaimer: I personaggi citati non mi appartengono e non ho scritto a scopo di lucro.

 

 

 

*

 

 

 

1.

Hyuuga Ryuuya ~ Infanzia ~ Pieno di graffi

 

 

 

 

 

C’erano una volta un bambino testardo di nome Ryuuya e una bicicletta nuova.

Gliel’avevano regalata i suoi genitori per il settimo compleanno, anche perché a scuola si comportava in modo corretto ed esemplare, frequentava il primo anno delle elementari e i maestri lodavano il suo impegno costante nell’apprendimento.

Mentre soffiava sulle candeline accese, il suo pensiero corse impaziente al regalo appena ricevuto quella sera del quindici maggio, con la convinzione che nel pomeriggio del giorno seguente si sarebbe dedicato interamente ad esso.

E così era stato, dopo l’esplorazione intrapresa alla ricerca di un posto adatto in cui esercitarsi si era fermato nei pressi del parcheggio vuoto di un cantiere abbandonato, a soli due isolati da casa.

Era stato davvero fortunato ad averlo trovato, infatti lì nessuno l’avrebbe disturbato durante gli innumerevoli tentativi di controllare il suo “regalo”.

 

 

La bicicletta andava diritto, lo portava per un po’, traballava, si inclinava, lo faceva cadere.

Lui aveva abbastanza perseveranza e buona volontà per insistere, per domarla, per padroneggiarla.

Presto avrebbe imparato a starci in equilibrio, a montarla senza mai cadere e allora sarebbe diventata il suo fidato mezzo di trasporto per recarsi ovunque – a scuola, in palestra, a fare le commissioni al posto della madre quando lei non poteva.

 

 

Pensava che imparare ad andare in bicicletta non fosse così difficile, perciò aveva rifiutato qualsiasi aiuto esterno.

Aveva solamente sette anni, eppure mostrava già una certa ostinazione, una testardaggine che poteva tranquillamente tenere testa a quella di un adulto.

Guardava gli altri bambini più grandicelli usare quel mezzo di trasporto e li ammirava, voleva imitarli a qualsiasi costo.

Perciò a cinque anni aveva abbandonato il triciclo, ritenendolo semplice, lento e noioso in confronto.

Dopo l’ennesima caduta pestò i pugni sul selciato e strinse i denti.

Era arrabbiato, frustrato e la sua incapacità faceva più male dei graffi alle gambe agili e della sbucciatura sul ginocchio destro.

Si chiedeva dove avesse sbagliato… Forse il suo scatto era stato incerto, forse aveva messo fretta sui pedali una volta che aveva pensato di trovare il giusto equilibrio, la rotella aveva girato, però proprio in quella frazione di attimi il suo corpo si era sbilanciato prima da una parte e poi dall’altra, fino alla caduta inevitabile.

Si guardò il gomito notando che anche lì si era procurato un graffio lungo e obliquo.

E che proprio sotto la manica della t-shirt sporca di terra il braccino magro era segnato da un livido violaceo, simile a quello comparso sul polpaccio sinistro.

All’ometto, tuttavia, parve che ferire la pelle fosse il prezzo da pagare per riuscire nella sua impresa, che le cose belle non si raggiungevano senza nessuno sforzo, cosa che non lo scoraggiò affatto, anzi rianimò i suoi occhi blu di una luce diversa, di una maggiore ostinazione.

Ryuuya aveva appreso una lezione importante tutto da solo, pensò guardando di sbieco la bici riversa a terra, con il sellino, il manubrio e le ruote bordate di nero, con la struttura arancione.

La ruota anteriore stava ancora girando, ma sempre più lentamente.

Prima si alzò e corse a sollevarla dal suolo.

Per l’ennesima volta la scavalcò, si sedette sul sellino, impugnò i manubri.

Poi riprovò.

Ricadde soffocando uno strillo.

Riprovò ancora e ancora, stringendo i denti, con le gocce di sudore che scendevano dalla fronte disordinata al collo ben teso.

E a furia di acquisire dimestichezza con i freni iniziava a sentire male anche alle dita.

Ritentò fino al tramonto, quando finalmente trovò un certo equilibrio e riuscì a fermarsi prima di cadere.

 

 

Quando infine sua madre venne a prenderlo per la cena, il piccolo Ryuuya la pregò ad alta voce di fermarsi a qualche metro di distanza e la raggiunse pedalando, mostrandole i suoi progressi con un sorriso soddisfatto.

Non si sentiva ancora completamente sicuro, ma almeno non sarebbe precipitato più a terra.

Si aspettò che fosse orgogliosa di lui, però in realtà la donna, che nell’aspetto gli somigliava tanto, non poté nascondere una sincera preoccupazione alla vista delle condizioni pietose del figlio.

Era sudato, sporco, affaticato, pieno di lividi e di graffi.

Evidentemente lei considerò più importante che la seguisse velocemente per farsi disinfettare i vari segni con la cassetta del pronto soccorso, era una mamma dopotutto, ma lui mise comunque un broncio risentito e trascinò la bicicletta domata sulla strada fino al cancelletto, ed entrando la ripose in giardino, accanto all’innaffiatoio.

 

 

Ricordo ancora il disinfettante che bruciava, i cerotti che nascondevano i graffi, la fetta di carne già tagliata a pezzi che gustai durante la cena, ma ciò che ricordo con più piacere è la palese contentezza di aver mosso i primi passi che  mi avrebbero spinto a realizzare altri ambiti traguardi, nello studio, nello sport, nella musica e soprattutto nella recitazione.

Ancora ero molto piccolo e non potevo saperlo, ma nel mio futuro la costanza, l’impegno, l’energia e la passione sarebbero state necessarie per conciliare tutto. E per ottenere qualunque cosa.

 

 

 

 

 

 

 

 

***

Grazie in anticipo a chi legge e apprezza in qualche modo!

Di nuovo grazie a Starishadow, a Lyel e a pinky_neko per aver commentato la storiella su Ringo e Haruki ^^

 

 

**Raccolta partecipante alla challenge senza scadenza “100 % prompt to write about them”**

 

 

 

  
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