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Autore: moira78    24/01/2009    3 recensioni
Una storia triste e drammatica, fa parte anch'essa del passato. Un'idea che ho tentato di rendere nel modo più delicato possibile.
Edit del 25/02/2009: ff interamente revisionata e corretta da Tiger eyes.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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A PIECE OF MY LIFE



Questa storia non intende essere un’offesa a chi ha a che fare con simili malattie. E’ solo una storia che ho scritto con passione e dolore.


Prologo




Camminava da quasi due ore e la pesantezza del suo cuore lo soffocava come fumo acre. Respirare era difficile, pensare era come impazzire, vivere era…
…morire.
Sentiva vagamente le prime lacrime scendergli sul volto bollente, sfilare fino alla linea decisa della mascella, raggrupparsi in un unico blocco umido sul leggero incavo tra il labbro inferiore e il mento e poi cadere.
Precipitare…
Come la sua coscienza precipitava lentamente e inesorabilmente nelle fiamme dell’inferno.
Akane aveva perso i capelli. Tutti.
Stavolta non sarebbe bastata la mano di Kasumi ad accorciarli. Non c’era più nulla da accorciare sulla testolina nivea e piena di speranze di colei che giaceva sfinita in un letto d’ospedale, circondata da un ambiente asettico dove per vederla bisognava avere la mascherina sulla bocca.
Si asciugò le lacrime, rabbiosamente, col dorso della mano, e fissò il proprio pugno bagnato come istupidito; altre gocce vi caddero sopra inesorabili e non erano solo le sue lacrime ora. Era la pioggia.
Ranma-chan non reagì come al solito, maledicendo il temporale, il suo corpo femminile, le maledette sorgenti di Jusenkyio. Ma si limitò a guardare l’umidità sulle proprie mani e rivide il viso tirato e pallido di un insolito dottor Tofu. Aveva parlato piano, con una voce che non era la sua, e lui aveva registrato vagamente la mano di suo padre posarsi sulla spalla del signor Tendo per infondergli coraggio.
Nabiki aveva inghiottito come se avesse avuto un macigno in gola, poi aveva ripetuto quella parola, assurda, impietosa, maledettamente inadatta per una ragazza di appena diciassette anni.
“Leucemia…”
Il dottore aveva annuito, lievemente.
“È una malattia tumorale del sangue, caratterizzata dall'eccessiva proliferazione di leucociti immaturi atipici, rilevabili nei vasi sanguigni. I leucociti, o globuli bianchi, sono per così dire, difettosi, invece di difendere l’organismo dagli attacchi esterni, attaccano le risorse del sangue; ne fanno le spese anche i globuli rossi, provocando anemia e scarsa ossigenazione dei muscoli e degli organi interni.”
“È… un cancro del sangue…” Fece Nabiki, incerta.
“Proprio così, Nabiki-chan. Il tipo che ha contratto tua sorella è del tipo più comune; viene detta leucemia linfoblastica, dai linfociti immaturi. La leucemia può assumere due forme cliniche, acuta e cronica. La leucemia acuta è più comune nei bambini e nei giovani. È il caso di Akane.”
Ranma si costrinse a inghiottire a sua volta qualcosa di molto scomodo che gli aveva bloccato la gola. La prima volta che provò a parlare emise solo un verso strozzato, allora si inumidì le labbra e riprovò. Stavolta ce la fece.
“Si può…curare…?”
“Per il trattamento della leucemia si impiegano sia la radioterapia che la chemioterapia. Nei casi di leucemia acuta queste terapie provocano guarigione apparente in circa il cinquanta per cento dei pazienti e fino al novanta per cento di essi mostra remissione per tre o più anni.”
“Non mi interessano i particolari dottore.” Sentenziò Soun Tendo parlando per la prima volta da quando aveva appreso la terribile notizia sul conto della figlia. La sua voce piatta e priva di emozioni allarmò Nabiki ancor più che un attacco di pianto. “Sua madre… lei morì di leucemia e nessuna delle belle parole dei medici fu in grado di salvarla. Perciò mi risparmi i sermoni e mi dica se mia figlia dovrà morire nello stesso modo.”
Ranma si riscosse come se fosse stato preso a pugni. Il docile signor Tendo non aveva mai trattato nessuno con tanta durezza, almeno da quando lo conosceva lui. A giudicare dallo sguardo di suo padre, probabilmente mai nella sua vita.
“Akane è una ragazza molto forte, signor Tendo. La chemioterapia è una cura pesante ma efficace; non le starò a raccontare che sua figlia guarirà sicuramente, ma se supererà bene l’impatto con la cura ha ottime probabilità di farcela.”
Un lampo improvviso squarciò il cielo e il boato che seguì riempì il mondo. Ranma si inginocchiò per terra, le mani premute contro le orecchie, le spalle scosse da singhiozzi irrefrenabili.
Si accorse appena di una mano maschile posarsi sulla sua spalla, facendolo sobbalzare.
   
 
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