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Autore: Royal Blue    27/07/2015    1 recensioni
Dopo lo Shaman Fight dove abbiamo visto lottare Yoh e compagni contro Hao, il mondo ottiene un nuovo Re degli Sciamani che lo guida per cinquecento lunghi anni. Ma cosa succederà dopo? Si ripresenterà la stella del destino e la sua crudele gemella e partirà nuovamente il torneo sciamanico: chi parteciperà? Ma sopratutto: chi vincerà?
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: un po' di tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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SHAMAN KING AFTER

Capitolo I: 500 anni dopo

 

La storia dal sapore agrodolce della lotta mozzafiato tra Yoh, l'erede della famiglia Asakura eletto alla distruzione del male nonché suo fratello gemello, e Hao, diventato poi Shaman King unendosi con lo Spirit King, echeggiava, ormai, come una leggenda dai caratteri irreali. Infatti pochi sapevano come siano andate effettivamente le cose, Yoh e i suoi amici non amano più di tanto discuterne con i curiosi e, per questo, della realtà oggettiva dei fatti e della leggendaria battaglia si sapeva sì e no la superficie di come fossero andate le cose. Per questo c'erano più di mille versioni differenti dello stesso racconto che ha ispirato la letteratura, il cinema, la musica e l'arte in generale. Di questo non bisogna stupirsi: ormai dopo l'ultimo Shaman Fight gli esseri umani avevano appreso la verità dietro gli sciamani e di questo rilevante torneo che ormai era conosciuto dalla totalità degli abitanti della terra. Per più volte questi cercarono di appropiarsi del Grande Spirito o di sfruttare questa rilevante verità ma mai questo fu permesso loro: infatti ormai i Pache avevano più incarichi che mai e tra le tante aggiunte anche quello di difendere le tradizioni sciamaniche e gli spiriti dai maleintenzionati, sia che questi avessero poteri sovrannaturali sia che non. In compenso però, tutta questa storia non aveva fatto che portare popolarità alle località dove si erano svolte le lotte di Yoh e compagni, e la tribù di indiani non aveva perso un secondo nel pubblicizzare i gagets “ufficiali” raffiguranti gli sfidanti di Hao. I luoghi delle loro battaglie divennero veri e propri musei a cielo aperto (a pagamento, ovviamente). Dopo che la grande verità celata per un'eternità riguardo gli spiriti e coloro che possono controllarli fu rivelata, la terra intera era in fermento per il prossimo Shaman Fight, cui per la prima volta nella storia avrebbero preso parte, solo come spettatori e clienti, anche le persone comuni. Ogni anno che passava l'attesa e l'eccitazione per un evento di questo calibro sembrava alimentarsi sempre più, parve quasi che tutti avessero dimenticato che il torneo per decretare lo Shaman King non era un semplice evento sportivo, non stiamo parlando delle Olimpiadi! Si teneva unicamente per proteggere l'universo intero dalla distruzione che porta la comparsa della Stella del Destino e della sua gemella nascosta nell'ombra. In un modo e nell'altro, i cinquecento anni passarono. Era il momento di decretare chi sarebbe stato il prossimo Re degli sciamani.

 

Villagio dei Pache, 14 febbraio 2499

Aleph si mise a correre il più velocemente possibile, il tempo scorre e non aspetta nessuno: avrebbe fatto ritardo all'ennesima riunione ufficiale per decidere sulle sorti dello Shaman Fight, di nuovo. Non poteva permettersi un altro ritardo: era un ragazzo giovane e molto talentuoso, veloce ad apprendere e amante delle antiche tradizioni. Queste e molte altre sue ottime qualità, quali la fermezza e l'incredibile imparzialità gli avevano fatto ottene alla prematura età di quindici anni il titolo di membro ufficiale dei dieci officianti Pache. Rispetto a quando a capo presiedeva Goldva erano successe tante cose, infatti dopo l'ultimo torneo questi aveva deciso di ritirarsi per andare a vivere come eremita nelle zone più aspre e sperdute del mondo, non si avevano sue notizie da secoli ed era, ormai, ovvio pensare che fosse morto. Aveva una grande forza e giudizio ma anche una volontà di ferro come la sua si doveva piegare al tempo. Il nuovo capo della tribù si chiamava Silvery, un tipo un po' burbero nei modi e freddo nel comportamento ma sicuramente forte, anche se mai nessuno l'aveva visto all'azione ed era rimasto... vivo. Non è chiaro quale sia il suo spirito protettore ma sicuramente è dall'incredibile potenza, può distruggere un'isola con un solo pugno, o almeno è così che si racconta. In ogni modo, Aleph più volte era stato sgridato per i suoi continui ritardi e avrebbe potuto perdere il suo posto se avesse continuato così e non poteva permetterselo. L'appuntamente era per un'ora prima dell'alba nella tenda che era stata precedentemente allestita per l'evento, ormai si intravedevano piccoli, flebili raggi di sole; era quasi l'alba! Un ritardo di quasi un'ora... Questo era senza dubbio il suo record personale. Aumentò il passo preso da un evidente nervosismo che aumentava ad metro che percorreva. Il vento gli scompigliava i capelli neri e lucenti che sembravano l'unica sua vera e propria preoccupazione: trascorreva le ore intere a dedicarsi a trattamenti e lavaggi vari con prodotti anche molto costosi per rendere la sua chioma favolosa. Portava il vestito classico dei Pache e una fascia decorata a motivi greci: infatti sua madre era di origine greca mentre il padre era un indiano di tutto rispetto, normalmente non sono permessi i matrimoni misti, non in una tribù con un compito così importante e non in un momento così delicato ma quella volta ci fu un'eccezione destinata a non ripetersi, un evento più unico che raro. Gli occhi azzurri come il ghiaccio risplendevano nella notte che stava per diventare giorno, la carnagione olivastra e la corona d'alloro che spesso indossava invece della fascia e che in quel momento teneva sotto i vestiti, gli ricordavano le sue origini. Entrò nella tenda appena sorse il sole, precisamente dopo un'ora passata dall'alba.
“Scusate per il ritardo” disse, abbassando la testa senza guardare nessuno in viso, era pronto al rimprovero, passarono secondi di imbarazzante silenzio, poi minuti... quindi il giovane alzò la testa per capire cosa stesse succedendo: vide che la tenda era completamente vuota. “Che abbiano già finito?” pensò tra sé, ma sapeva bene che le riunioni durano mediamente due o tre ore quindi lo reputava assolutamente improbabile. Fece un giro per vedere se mai trovasse qualcuno ma l'unica cosa che riuscì a scorgere fu un biglietto di carta con su scritto: “Sabato 14 febbraio 2499 riunione ufficiale per discutere degli ultimi dettagli sullo Shaman Fight prima di rivelarlo al mondo in diretta TV il giorno seguente. Ora della riunione: un quarto d'ora dopo l'alba, si prega la massima puntualità”. Rimase scosso, ma come era possibile? Non poteva aver sbagliato o confuso l'ora, era sicuro al 100% che gli avessero detto un'ora PRIMA dell'alba e non DOPO, ormai non poteva far altro se non aspettare per scoprire la verità. Dopo pochi minuti ecco arrivare alcuni compagni officianti del giovane Aleph che gli spiegarono, ridendo, che era stata un'idea di Same, un loro amico e compagno e che in effetti era stata un'eccellente idea. La cosa non andò molto giù alla vittima dello scherzo, era infatti piuttosto permaloso, ma ormai cosa poteva fare? Avrebbe pensato poi a un modo per vendicarsi, ormai si erano radunati quasi tutti e Silvery era già nella sua poltrona lussureggiante, pronto a far iniziare la riunione. Quindi Aleph prese posto e prestò la massima intenzione per tutta a durata dell'evento che andò per le lunghe, ben cinque ore di intensa discussione. Era stata un viva discussione il cui fulcro era la domanda che l'intera umanità stava aspettando, ovvero: “Dove si terrà lo Shaman Fight di questa edizione?”, le proposte avanzate avevano incontrato parecchie lamentele e la cosa risultò anche abbastanza noiosa, cinque ore buttate per decidere un luogo, solo un luogo... Ne valeva davvero la pena? La località finalmente scelta venne resa pubblica il giorno seguente in una delle trasmissioni più importanti e più viste d'America dove si presentarono tutti e dieci gli officianti e il loro capo. La notizia venne quindi poi pubblicata in prima pagina su tutti i giornali, ne parlavano i tg di tutto il mondo, ogni sito internet che si rispettasse stava diffondendo l'intervista. Inutile dire che per ambientare il grande torneo nella propria nazione, i grandi capi di stato non avevano esistato a offrire ingenti somme di denaro alla tribù Pache che, per ordini di Silvery, le rifiutò tutte, il giudizio doveva essere imparziale: infatti per la prima volta lo Spirit King aveva deciso di lasciare la decisione del posto alla tribù, cosa che mai prima d'ora si era verificata visto che sempre aveva deciso il Grande Spirito. Lo Shaman Fight, che sarebbe iniziato con le prove di ammissione, si sarebbe inaugurato il 1 Gennaio 2500 in Italia.

 

   
 
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