Anime & Manga > Kyoukai no kanata
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Autore: Giuliacardiff    27/07/2015    1 recensioni
Prima one-shot di una lunga serie.
Spero vi piaccia!!
Dal testo:
Lui, con il suo forte carattere, riuscii a demolire ogni mia difesa, ogni mia maschera, e ad amarmi per quello che ero.
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Akihito Kanbara, Hiroomi Nase
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Tu ed io - uniti dal filo del destino'
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Sono sempre stato colui che presto avrebbe ereditato la famiglia. Ero servito e riverito, tutti volevano avere dei legami con me, ma era tutto per compiacere la mia famiglia. Niente era mio, nessuno che potessi definire amico. Nessuno.

Più crescevo, più sentivo che io e il resto del mondo non potevamo essere un tutt'uno. A differenza delle mie sorelle, io riuscivo a vedere sotto la superficie della tanto eccelsa famiglia che governava l'intera città. Non esisteva nessun valore, nessun ideale, nessuna fiducia. Niente … di ciò che dovrebbe avere una comune famiglia.

Ben presto compresi che per sopravvivere dovevo sopprimere i miei sentimenti, diventando al pari di un'automa dedito ad onorare tutti gli ordini della mia famiglia. Dovevo indossare quell'assurda maschera completamente bianca per nascondere chi ero davvero.
Proprio come mia sorella maggiore.

Eravamo destinati a fare quella fine, era il nostro fato, ma non doveva per forza essere il destino della mia sorellina. Lei era pura, gentile, assennata … una brava ragazza. Bisognava tenerla fuori dagli affari di famiglia, non doveva essere corrotta come lo erano stati i suoi fratelli. Doveva rimanere una semplice ragazza con un nome altisonante. Nient'altro. Non doveva perdere la sua anima.

Andammo avanti così per anni, io nascosto dietro un'orrenda facciata di ipocrisia, mia sorella maggiore assegnata come capo famiglia, e la mia dolce sorellina … ignara di quello che accadeva attorno a lei, ma sapevo che ben presto l'avrebbe odiato, mi avrebbe odiato per nasconderle il mondo in quel modo.

Ma non durò a lungo, no. Non poteva durare, perchè il destino si stava mettendo in moto, il nostro destino … si sarebbe compiuto.


Fu in una missione che incontri il mio destino, l'unico e il solo. Il mio destino, o meglio la mia salvezza.

Lui, Kanbara Akihiko, il mezzo-yomu nato da una cacciatrice ed un potente yomu. Era l'esemplare vivente del peccato più grande che le nostre due razze potessero compiere. Un abominio, un errore. Io … non l'ho mai visto come tale.

Era aggressivo, maldestro, timido, ma anche determinato. Ricordo ancora il nostro primo incontro. Si era trasformato e mi aveva quasi ucciso. Peccato che avesse fallito nel farlo, o forse era voluto.


Fummo incaricati di sorvegliarlo. Dovevamo tenerlo d'occhio. Mia sorella fu messa nella sua stessa classe, io il suo sempai. Imparammo a conoscerlo. Come si può mettere a confronto un sis-con accanito con un maniaco degli occhiali? Beh, noi trovavamo le caratteristiche comuni in quello.



Diventammo amici, compagni, confidenti … amanti. Non ricordo bene come successe, ma il nostro destino evidentemente si era pronunciato in proposito. Arrivammo quasi ad essere una coppietta a tutti gli effetti. Lui, con il suo forte carattere, aveva demolito ogni mia difesa, ogni mia maschera … e io l'amavo per questo, perchè lui vedeva il vero me e mi amava così com'ero.

Ma ancora una volta il destino ci mise i bastoni fra le ruote. Io divenni il nuovo capofamiglia con tutti i compiti che richiedeva, mentre Akihiko … venne trasferito in un laboratorio al fine di analizzarlo, ormai era troppo tardi.

Cercai in vano di lasciare tutto, di salvare lui, ma ero solo un piccolo uomo in un mondo di tanti. Ero un uno senza i tutti. Avevo trovato l'amore … e mi era stato strappato via.

Rinunciai a tutto, alla famiglia, alla mia posizione, alla mia mania, alla vita … ma non serviva a niente, non ero niente.

Fu l'amore della mia vita a salvarmi per la seconda volta. Lui che era umano solo in parte, lui era nel mezzo di tutto, mi salvò dall'apatia nel quale ero caduto e mia amò come mai aveva fatto prima. Ero salvo, ero con lui, ero vivo.


Ma non sarebbe potuto durare in eterno.


Presto … il destino sarebbe tornato per dividerci, prima di quanto avessimo potuto immaginare ...




-FINE-



  
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