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Autore: PersephoneAm    27/07/2015    1 recensioni
Adriano è il Principe dei Vampiri ed è un Guerriero.
Melissa una Guardia, una nobile soldatessa, che ha un solo compito: proteggere Adriano, il suo Principe. Tra loro ci sarà sempre e solo un rapporto ridotto ai loro ruoli all'interno della società dei Vampiri o diventeranno qualcosa di più?
Genere: Fantasy, Generale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Gli esami si stavano avvicinando per noi del Quarto Livello e c'era da dire che ero abbastanza nervosa nell’ultimo periodo, soprattutto con Claudia che ancora pensava alla sua storia finita male con Enrico, così ogni volta andavo ad allenarmi da sola nel Gymnasium, mentre lei se ne rimaneva nella nostra stanza, sul suo letto. Non faceva nulla, rimaneva lì e basta.

Nel pomeriggio del primo venerdì di giugno, ricevetti una visita molto inaspettata: aprii la porta e vidi che era stato Ottavio a bussare. Era appoggiato con la schiena sul muro di fronte, con le braccia conserte e gli occhi color smeraldo fissi nei miei.

-Buongiorno!-lo salutai fredda, nascondendo la sorpresa iniziale.

-Ciao, Mel!-rispose Ottavio, con un sorriso.

"Ciao, Mel!" ?! Ok stavo sognando era chiaro! Insomma, lui era Ottavio, ok? Non poteva rivolgersi a me in questo modo, era insolito e troppo imbarazzante, ma lui sembrava non curarsene più di tanto. Anzi, non se ne curava affatto!

-Dimmi tutto!-lo esortai, chiudendomi la porta alle spalle, per non svegliare Claudia, la quale dormiva serena, almeno per una volta.

-Avevo pensato che ti avrebbe fatto piacere se ti avessi chiesto di venire con me al Gymnasium ad allenarti. Noi due, visto che Claudia ti sta dando forfait, in questi giorni!-.

Rimasi basita dal suo comportamento. Eravamo sicuri che quello era Ottavio? Magari aveva un gemello nascosto, un cugino che gli somigliava (tipo me e mia cugina Aurora) oppure era caduto e aveva preso una bella botta. Altrimenti quella situazione non si spiegava!

-Pronto, Mel?-fece lui, agitandomi la mano davanti alla faccia,-Ci sei?-.

-Si, si. Tranquillo!-risposi, indietreggiando nella camera,-Però dammi cinque minuti per prepararmi!-.

-Ok!-.

Rientrai in stanza, ancora scioccata dal comportamento calmo e pacato di Ottavio e mi preparai: indossai la mia divisa da combattimento, presi la pettorina e vi infilai i Pugnali, per poi allacciarmela al petto. Indossai gli stivali di cuoio neri e legai i miei capelli in una lunga treccia e poi in uno chignon. Quando fui pronta uscii dalla camera, sempre facendo silenzio, per non svegliare Claudia e seguii Ottavio.

Nel Gymnasium non c'era nessuno, era stranamente vuoto e silenzioso, il che mi dava da pensare: che Ottavio ne avesse architettato una delle sue? Quando si trattava di lui ero sempre diffidente, in tutto. Anche se mi avesse portata a cena nel ristorante più elegante di tutta Roma avrei dubitato di lui. -Non si allena nessuno il pomeriggio?-chiesi, inarcando un sopracciglio, mentre ci dirigevamo al tiro al bersaglio.

-No, in molti hanno lezioni di teoria, mentre altri preferiscono uscire a prendere una boccata d'aria!-rispose Ottavio, afferrando un pugnale dalla lama a tridente,-Senti Melissa, volevo chiederti scusa per il comportamento che ho avuto con te in tutti questi anni!-.

Lo guardai, spalancando gli occhi sorpresa.-Cosa?-esclamai, non riuscendo a trattenermi.

-So che può sembrarti strano, ma fidati che sto parlandoti con le migliori intenzioni, per avere un rapporto amichevole!-.

-Dopo dodici anni?-feci io, prendendo un'ascia e soppesandola nella mano.

-Diciamo che mia sorella mi ha fatto notare che non è bello prendersela con una femmina!-.

-Te lo ha mostrato?-ripetei.

-È stata aggredita due giorni fa da due Demoni e mi sono reso conto, solo quando l'ho vista con un occhio nero, che io e i Demoni non abbiamo poi tante differenze!-mi spiegò, stringendo i pugni quando accennò a sua sorella.

Lo fissai senza parole: davvero non sapevo cosa dire! Nemmeno il peggiore dei Vampiri poteva essere paragonato a un Demone, ma lui l'aveva appena fatto, perché era pentito per tutto quello che mi aveva fatto passare sin dall'inizio, sin dal mio primo anno in Accademia. Non mi aveva fatto passare vita facile, né lui né Aurelio. Tra me e Alessandro solo il mio gemello era ben visto nella scuola. Questo perché solitamente, se i Secondogeniti sono due gemelli, soprattutto se sono un maschio e una femmina, si lascia la femmina a casa, mentre il maschio frequenta l'Accademia. Mio padre non volle in alcun modo dividerci, ma per un semplice motivo: al Re servivamo entrambi, sia Alessandro, che io!

-Ci sei, Mel?-mi richiamò Ottavio, sventolandomi una mano davanti agli occhi.

Io mi ripresi all'istante e lo guardai, sorridendo.-Non c'è alcun bisogno che tu ti paragoni a dei Demoni, mi basta la tua amicizia, Ottavio!-.

-Però accetta anche le mie scuse!-mi pregò lui, guardandomi negli occhi, con sguardo triste e colpevole.

Sorrisi.- Ok!-.

Vidi Ottavio rilassarsi e sorridermi di sbieco, mentre si apprestava a prendere posizione per lanciare il suo pugnale. L'arma arrivò al centro del cerchio rosso, con una precisione così letale, da spaventarmi e lasciarmi di sasso.

-È stato mio fratello Adriano ad insegnarmi a lanciare!-gongolò Ottavio.

-E noto che tu hai seguito i suoi consigli alla grande!-annuii,-Sei stato un buon allievo!-.

Mi posizionai al posto di Ottavio, davanti al bersaglio. Presi la mira, repirai a fondo e lanciai l'ascia, centrando in pieno il bersaglio e soprattutto il cerchio rosso al centro di esso. Ottavio strabuzzò gli occhi e fece una smorfia di apprezzamento.

-Hai una mira e una tecnica davvero superba!-si complimentò il principe.

Rimasi a bocca aperta per quel complimento, tanto da non sentire l'arrivo di qualcuno, una ragazza.-Emm grazie!-.

La tizia doveva probabilmente essere una sua ex, visto che mi guardava con due lingue di fuoco al posto degli occhi marroni. Non volevo neanche sapere a cosa stesse pensando la ragazza ma sperai che non credesse che io e Ottavio stessimo insieme!

-Ciao, tesoro!-lo salutò lei, baciandolo sull’angolo della bocca e rivolgendomi uno sguardo di puro odio.

- Beatrice, che vuoi adesso?-chiese lui, scocciato,-Se l’hai notato ci stiamo allenando!-.

-Ma è urgente!-protestò quella,-C’è tuo fratello nell’atrio che ti aspetta!-.

Il fratello di Ottavio, Adriano! Smisi subito di respirare: Adriano era lì? Non lo vedeva da anni, chissà come era cambiato, magari aveva conosciuto la  Vampira che sarebbe stata al suo fianco per tutta la sua esistenza.

Frenai subito i miei pensieri: perché stavo pensando alla compagna di Adriano? Cosa me ne interessavo a fare?!

-Vuoi venire a salutare Adriano?-mi chiese Ottavio,-So che i nostri fratelli erano compagni di classe!-.

-Certo, certo!-feci io. Cos'altro potevo rispondere? Un "no" sarebbe stato come un segno di irrispetto nei confronti del Principe Ereditario e futuro Re dei Sagitta. Quindi mi trovai costretta ad accettare.

*Costretta, certo!*, disse una voce nella mia mente,*Così costretta che stai accellerando il passo per la curiosità e l'impazienza di vederlo!*. A volte mi chiedevo cosa ci era stata data a fare la coscienza, se non faceva altro che irritarci e venirci contro!

Mentre salivamo le scale, la moretta mi si avvicinò, guardandomi negli occhi e facendomi un mezzo sorriso.

*State insieme?*.

Mi voltai verso la ragazza, strabuzzando gli occhi. La Vampira aveva davvero aperto un contatto mentale con me, che mi aveva quasi fulminato prima per dei viaggi mentali che si era fatta?

Decisi di rispondere alla sua domanda. *Insieme?! Io e Ottavio?! Ma scherzi? Non è il mio tipo! Perché,ti piace?*.

La ragazza arrossì e le sorrisi dolcemente.

*Perché non glielo dici?*, le proposi.

*Se lo faccio dopo non mi vorrà nemmeno nel suo letto!*, rispose lei, con voce triste.

Il contatto mentale era una cosa davvero stupenda, ma anche ambigua: potevi parlare con chi volevi, quando volevi, ma se tra due Vampiri passava un'emozione, l'altro la sentiva come se fosse sua. Quindi non mi preoccupai più di tanto, quando mi venne voglia di piangere, buttarmi per terra e urlare. "Sentivo" la tristezza e la frustrazione di Beatrice.

*Tesoro, è meglio sentirsi dire no che evitare il si per paura!*, le consigliai, pacata e diretta.

*E’ proprio questo il punto: io ho paura!*.

*Se gli piaci veramente allora ti vorrà con sé, altrimenti non è la persona giusta!*, mormorai, sorridendole,*Ci sono altri Vampiri altrettanto belli!*,

Nel frattempo eravamo arrivati nell’atrio e notai subito un odore già sentito da qualche altra parte. In men che non si dica mi venne in mente il locale in cui ero andata qualche tempo prima con Andrea e Nicholas e non potei fare a meno di guardarmi in giro per capire dove fosse quel tizio.

-Mio fratello è lì, venite!-disse Ottavio, indicando un vampiro alto e muscoloso, dalle spalle larghe.

Più mi avvicinavo a Adriano e più l’odore del tizio della discoteca aumentava, facendomi girare la testa e battere il cuore dall’eccitazione.

-Fratello!-lo chiamò Ottavio.

Adriano si voltò verso di loro e non potei evitare di trasslire, trattenendo il respiro.

Il ragazzo della discoteca.

E Adriano.

Erano la stessa persona!

In quel momento capii perché nel pub mi aveva detto che ci saremmo rivisti.

Mi presi del tempo per ammirarlo, nella sua armatura da Guerriero, che per alcuni aspetti, come le caligole, era uguale a quella di mio fratello, mentre per altre si differenziava, ad esempio il colore: mio fratello, che era un patrizio di origine aristocratica, portava il colore rosso, mentre Adriano, che era il Principe Ereditario, diretto discendente del dio Phobos, aveva il colore viola, quello dei 'princeps', ovvero degli imperatori.

Tornando al suo aspetto, Adriano aveva delle labbra molto sottili, dalla linea dura e rigida e i capelli neri facevano sicuramente la loro parte, nel renderlo tenebroso e misterioso, ma la cosa più bella erano gli occhi: erano azzurri, ma di una strana tonalità di azzurro, quasi simile al colore del ghiaccio, che potevano far impaurire un nemico o far scogliere una femmina in pochi sec...

Ma cosa diavolo stavo pensando? Doevo forse ricordare a me stessa che quello era ADRIANO?! Lo stesso Adriano che, da fratello maggiore, si era trasformato in un grande bastardo?!

-Melissa!-mi salutò lui, con un gran sorriso sulle labbra,-Tutto bene? Come sta tuo fratello Damiano?-.

Aprii la bocca per rispondere, ma Ottavio mi interruppe, informando il fratello maggiore che doveva andare da un suo amico, che si rivelò poi essere Enrico. Beatrice lo seguì come un cagnolino, così io e il Principe rimanemmo da soli a far compagnia l'uno all'altra.

-Hai perso la lingua, Mel?-mi chiese Adriano.

-N-no!-risposi,-Damiano sta bene, così come il resto della mia famiglia! E ora, se volete scusarmi, mi ritirerei: devo allenarmi per i Giochi estivi e non vorrei arrivare...-.

-Impreparata?-finì la frase, interrompendomi,-Mel, vuoi prendermi in giro? Tra tutte le femmine che conosco non c'è nessuna più brava di te. E lo sai!-.

Arrossii, sentendo le guance ardere come tizzoni, mentre Ottavio tornava da noi.

-Fratello!-lo chiamò il minore,-Purtroppo devo rubarti Melissa. Stavamo allenandoci quando sei arrivato e ci hai interrotti!-.

-Vi allenate insieme?-chiese Adriano, inarcando un sopracciglio.-Ma voi due non vi odiavate?-.

-Ci siamo chiariti!-risposi, cercando di chiudere il discorso,-Io inizio a scendere nel Gymnasium, Ottavio. Ti aspetto là!-.

Mentre il Vampiro annuiva, feci un inchino ad Adriano e me ne andai, tornando a respirare tranquillamente solo quando svoltai l'angolo e mi ritrovai nel Gymnasium, appoggiandomi al muro. Adriano era più bello di quanto mi ricordassi e l'odore del suo sangue... Marte, mi ricordavo benissimo il suo sapore! Dolce e forte allo stesso tempo, una delizia per il mio palato! I miei canini si allungarono tutto d'un tratto e d'istinto mi portai una mano davanti alle labbra. Scivolai con la schiena addossata al muro, fino a toccare terra, mugolando. Forse avevo semplicemente fame o forse no. Mi sdraiai sul pavimento, chiudendo gli occhi e lasciandomi andare a dei profondi respiri.

Ancora non mi ero ripresa del tutto, quando sentii qualcuno camminare verso il Gymnasium e aprire la porta per entrare nella palestra.

-Ottavio, perdonami, ma non credo di sentirmi bene!-dissi, tirandomi su a sedere e tenendo lo sguardo basso.

Credevo fosse lui, ma capii di essermi sbagliata quando l'odore che mi sopraggiunse al naso fu tanto forte da stordirmi.

-Perché sei scappata a quel modo?-mi chiese Adriano, fermandosi dietro di me.

Non potei evitare di far accelerare il battito del mio cuore.-Non mi sembra di essere scappata, devo solo allenarmi!-.

-E già!-fece lui,-E io sono Babbo Natale!-.

-Non mi interessa chi sei!-sbottai,-Lasciami allenare in pace e vattene!-.

Doveva andarsene o gli sarei saltata al collo in men che non si dica. Dal vampiro, invece, si levò un ringhio rabbioso e subito mi misi sulla difensiva, ma troppo lentamente, perché Adriano mi aveva afferrata dal collo e mi aveva messa con la faccia rivolta verso il muro, mentre i miei piedi non erano più posati a terra.

-Non lo sai che non devi osare rivolgerti a me in questo modo?-sibilò lui.

-Ho fame!-gemetti, sentendolo irrigidirsi,-Vi prego, Principe. Andatevene!-.

Sperai che potesse ascoltarmi, visto che mi ero rivolta a lui con formalità, ma quando mi voltò verso di sé, capii che lui voleva fare il contrario.

-Da quanto non ti nutri?-mi chiese,.carezzandomi i capelli.

-Da una settimana!-risposi, vedendolo spalancare gli occhi. Sentii i denti tirare, quasi come se stessero cercando di scappare dalla mia bocca per infilarsi nella carne di Adriano. Era un paragone orribile, ma questo era.

-Vi prego!-sospirai,-Non voglio dover approfittare di voi!-.

-Perché no?-mormorò lui, avvicinando il viso al mio -Fallo, Melissa!-.

-No!-dissi, strizzando gli occhi per non guardarlo e stringendo i pugni. Come se questo bastasse a fermare la Sete.

-Tranquilla, fallo!-ripeté, scoprendo il collo verso di me.

E io non potei fare altro, se non piantare i denti nel suo collo, gemendo.





Tadaaaaaa! Eccomi di nuovo, non sono ancora morta sotto al sole, tranquille! Allora, il capitolo è abbastanza lunghetto, ma non avevo idea di come dividerlo, quindi l'ho messo giù tutto insieme. Una cosa però volevo chiedervela, cosa ne pensate? Insomma, la storia vi piace? Perché, di tutte le persone che l'hanno aggiunta alla loro lista, nessuno ha scritto qualche piccola recensione, nemmeno un commento breve! Se è così non rompo le scatole e nemmeno mi metto ad aggiornare la storia, perché poi mi va giù il morale a vedere che nessuno lascia un suo parere (scusate, ma sono ansiosa quando c'è di mezzo il parere di una persona e soprattutto di una lettrice). Fatemi sapere qualcosina almeno, grazie (: alla prossima, Stefania❤❤❤
   
 
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