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Autore: ragazza_innamorata    24/01/2009    1 recensioni
« Oh. » la ragazza arrossì nuovamente, riportando alla giusta altezza gli occhiali che le erano scivolati lungo il naso « Ieri sera sono rimasta ad aspettarti, ma devo essermi addormentata. »
« Mi aspettavi? » lo shinobi la fissò, interrogativo. Ecco, questo era quello che intendeva quando sosteneva che Shiho era una razza a parte. Ma questo non faceva che stuzzicare quel suo lato curioso che cercava sempre di nascondere. Lui amava le sfide. « Come mai? »
[ShikaShiho][Dedicata allo ShikaShiho Forum]
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Shikamaru Nara
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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;morning

Sbadigliando sonoramente, Shikamaru spinse la porta dell'Unità di Cristologia e la richiuse dietro a sé con meticolosità.
Diavolo, chi gliel'aveva fatto fare di alzarsi così presto? Lo stress per quell'incarico gli aveva tolto persino il sonno, una cosa da non credere. Se da quella missione non fosse dipesa, con un abbondante margine di probabilità, la salvezza della stessa Konoha, niente e nessuno lo avrebbe allontanato dal suo morbido e confortevole letto prima delle undici.
Lasciando vagare lo sguardo nella stanza teoricamente vuota, i suoi occhi ancora assonnati si soffermarono per un secondo sulla sagoma accasciata sul tavolo, per poi tornarvi immediatamente non appena ebbe realizzato che non avrebbe dovuto esserci.
Shiho era addormentata, le labbra rosee appena dischiuse dal suo respiro leggero.
La testa poggiava sulle braccia incrociate disegnando sulla superficie scura della scrivania una larga aureola di capelli rossi.
Gli occhiali, abbandonati sul suo viso, erano scivolati sulla punta del naso in un bizzarro equilibrio, ed avevano scoperto due occhi dalla delicata forma allungata, come quelli di una principessa orientale.
Sorridendo, Shikamaru la superò e si sedette accanto alla finestra, in una posizione da cui poteva vederla comodamente, e rilesse nuovamente quel codice che Fugasaku-san aveva consegnato loro.
Sembrò che fossero passate ore dal suo arrivo nel piccolo laboratorio quando Shiho si mosse leggermente, alzando il volto dalle braccia ed allungando le gambe sotto il tavolo per sgranchirle dall'indolenzimento che le aveva procurato quella posizione assurda in cui aveva dormito.
« Buongiorno. »
Nel sentire la voce del ragazzo la kunoichi sobbalzò, arrossendo violentemente.
« Buongiorno, Shikamaru. »
Il ragazzo le sorrise, inclinando il capo mentre si avvicinava. Se un tempo si era vantato di comprendere al volo le reazioni delle donne - in fondo erano delle seccanti creature tutte uguali - aveva dovuto ricedersi: il modo il cui agiva Shiho gli era totalmente sconosciuto. In effetti, non somigliava a nessuna delle ragazze che aveva incontrato nei suoi sedici anni di vita. E ciò la rendeva estremamente più interessante di come potevano esserlo donne come Ino e Temari.
« Come mai sei qui? »
« Oh. » la ragazza arrossì nuovamente, riportando alla giusta altezza gli occhiali che le erano scivolati lungo il naso « Ieri sera sono rimasta ad aspettarti, ma devo essermi addormentata. »
« Mi aspettavi? » lo shinobi la fissò, interrogativo. Ecco, questo era quello che intendeva quando sosteneva che Shiho era una razza a parte. Ma questo non faceva che stuzzicare quel suo lato curioso che cercava sempre di nascondere. Lui amava le sfide. « Come mai? »
« B-beh, avresti detto che se avessi scoperto qualcosa di nuovo saresti tornato » mormorò lei, abbassando la voce « Non volevo che tu non trovassi nessuno. »
« Non sarei comunque tornato in piena notte » esclamò divertito lui, scuotendo la testa con un leggero risolino « Avevo sottinteso che sarei comunque tornato oggi. »
« Oh. Allora mi spiace. »
« E ti che devi dispiacerti? » con un sorriso, Shikamaru le passò accanto arruffandole appena i capelli e provocando in lei una nuova ondata di rosso sulle guance « Semmai sono io a doverti ringraziare per la tua gentilezza. »
Il Nara si avvicinò alla porta e poggiò il palmo della mano sopra la maniglia, stringendola. Poi, come se avesse scordato qualcosa, si voltò verso di lei.
« Sto andando da Naruto nella speranza che possa aiutarci. Vuoi accompagnarmi? »
Arrossendo, la kunoichi annuì timidamente e lo seguì.
Appena fuori dalla porta, Shikamaru intrecciò le sue dita con quelle di lei, trascinandola con sé.
Shiho era un azzardo, una scoperta continua.
E lui voleva immergersi a fondo in quei suoi misteri, fino a scioglierli tutti.
  
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