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Autore: queenjane    28/07/2015    5 recensioni
Pensieri di Oscar, su miti e leggende e vita reale. Dedicato ad Amantea.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Oscar François de Jarjayes
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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1765.
 
Leggerei anche a tavola, il naso buttato dentro ai libri.
La regina dette alla luce un figlio e lo chiamò Asterione, mi viene in mente questa frase di Apollodoro, mi pare sul leggendario Minotauro, e ..
Un uomo con la testa di toro, od un toro con la testa umana?
Boh.
Ogni tanto mia sorella mi confonde le idee, credo che uno dei suoi divertimenti principali sia raccontarmi le storie e confondere come in un labirinto, appunto,  la regina si chiamava Parsifae e Asterione era il nome del lusus..
Rido tra me, mi diverto a stare con lei, è un portento, riesce a cacciarmi le lingue in testa raccontando passo le storie in francese, poi passa all’inglese, parola per parola e traduce, l’ascolterei per ore.
Come per lo spagnolo, anche se questo l’ho imparato quando avevo cinque anni o giù di lì, soggiornando al suo castello, cioè il castello di suo marito, sui Pirenei spagnoli
Cioè il suocero di Cat è un marchese di quelle terre al confine, amico di gioventù del Generale mio padre, e i due ragazzi si sono piaciuti, racconta Marie, la governante di casa, un sussurro piccolo piccolo, erano vicini per età, poco importa che il matrimonio sia stato combinato.
Piaciuti, forse, ma ci arrivo anche io a decodificare che si vogliono bene sul serio, si sorridono e parlano tra di loro, mentre ..
Il Generale è sempre cortese con mia madre, ma sorridono poco e lei è sempre a Versailles.
Cat forse è l’eccezione, pure ..
Torno sui libri, non ci voglio pensare, va bene così..
Amore e Psiche.
Dafne e Apollo.
Tutti miti che mi piacciono, senza essere sdolcinati, un soldato, quale io devo essere non ha tempo per le mollezze.
Appunto.
Superbo è il mito della nascita della dea Atena, che uscì dalla testa di Zeus tonante, suo padre, già adulta e armata, pronta a combattere, l’ho fatta ripetere a Cat fino allo sfinimento, come la storia del dragone, la prima che mi raccontò..
Cat, un nomignolo che le ho dato tanto tempo fa, un vezzeggiativo, Catherine era troppo lungo, forse, salvo scoprire che in inglese significa gatto.
Ne ride, sostenendo che una persona che adorava la chiamava così.
E mi ha raccontato della fondazione di Atene.
Atena era in competizione con il dio del mare, Poseidone, per diventare la divinità protettrice della città che, all'epoca in cui si svolge questa leggenda, ancora non aveva un nome.
Si accordarono in questo modo: ciascuno dei due avrebbe fatto un dono agli Ateniesi e questi avrebbero scelto quale fosse il migliore, decidendo così la disputa.
Poseidone piantò al suolo il suo tridente e dal foro ne scaturì una sorgente. Questa avrebbe dato loro sia nuove opportunità nel commercio che una fonte d'acqua, ma l'acqua era salmastra e non molto buona da bere. Atena invece offrì il primo albero di olivo,adatto a essere coltivato. Gli Ateniesi scelsero l'ulivo e quindi Atena come patrona della città, perché l'ulivo avrebbe procurato loro legname, olio e cibo.
Atena ha spesso con sé la sua civetta, indossa un mantello, realizzato con la pelle della capra Amantea,  chiamato egida, oppure era lo scudo?
Da Omero in poi,mi racconta Cat,  l'epiteto di Atena più comunemente usato in poesia è “glaukopis”, solitamente tradotto come con lo sguardo scintillante o dagli occhi lampeggianti.
Il termine è una combinazione di glaukos (lucente", "argenteo", oppure"blu-verdognolo" e "grigio") e ops (ώψ, "occhio" o talvolta "viso").
Mi piace, come quando dicono che i nostri occhi sono dotati di un marchio atavico, distintivo, una particolare combinazione di azzurro.
Una sensazione di  fierezza e libertà, un momento di requie, come quando contemplo le rose che, delicate, si inclinano sugli steli, appena percosse dalle gocce di rugiada in frementi albe, forse sono lacrime, buffo che ci pensi, io non piango mai, un soldato non deve piangere, vero, padre, un soldato non piange mai?.
  • Cosa è?
  • Un manufatto giapponese, Oscar.
  • E’ rotto  ma come lo hanno rimesso a posto?
  • Vedi Oscar, in Giappone quando qualcosa di prezioso si rompe, riparano il danno, con l’oro, come questo piccolo tesoro comprato dall’antiquario, infilandolo nelle sbrecciature.
Mah. È un drago di giada verde, prezioso e fragile, con sottili sbrecciature,  colmate di oro, un coccio, non è perfetto come i manufatti ospitati nelle stanze di mia madre, quando ci vado, devo sempre tenere le braccia dietro la schiena per non  rompere nulla, eppure…
Cat.
La mia incrinatura.
Sei tu.
E mi vuoi bene lo stesso.
Taci, poi mi sfiori il viso con le nocche, ruoto in avanti con il busto e ti stringo, per favore non te ne andare, resta con me e continua ad abbracciarmi come adesso.
Pelle di seta, ossa di cristallo, capelli di fumo, resta.
   
 
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