Hearts of flame and destiny

Alice X Suoh Mikoto

( due mesi dopo l' ingresso di Alice negli Homra)

la ragazza scosse la testa. Era nervosa, il che significava solo una cosa...

guai per chiunque si mettesse sulla sua strada. Da quando era diventata un membro di Homra, dopo il ritorno del Re rosso, Alice non aveva fatto altro se non stare al bar. Quella era la sua prova più difficile la sua prima missione sul campo.

Suoh era appena dietro di lei e la osservava con un leggero imbarazzo ha colorargli le guance

Alice vestiva con una tuta aderente, che ne metteva in risalto il fisico dalle curve generose, alla vita portava una cintura d' argento con una fondina per la pistola. e su entrambi i polsi due bracciali neri. la ragazza mosse un passo veloce stendendo una guardia, poi con un gesto deciso, le trafisse la gola uccidendola sul colpo. Gli occhi blu scintillavano, come la lama nascosta sporca di sangue, tuttavia lo sguardo della bionda era freddo, quasi malinconico.

Mikoto si avvicinò e le prese l' altra mano baciandole dolcemente le nocche, poi la guardò apoggiando la fronte sulla sua.

- Non riesci ha farlo eh?. non sei fatta per...-

non gli diede il tempo di parlare perchè si ritrovò a terra con Alice sopra di lui. Gli occhi erano freddi, tuttavvia minacciavano lacrime da un momento al altro.

- Non sei fatta per uccidere. - Disse in un sospiro passandole la mano tra i capelli accarezzandole poi la guancia-

- Zitto! - disse lei scostandosi e liberandolo dalla sua presenza. Si voltò di spalle e si strinse forte le braccia attorno ad esse. - Io...io...-

Mikoto si alzò e dopo essersi avvicinato apoggiò il mento sulla sua spalla, tenendole la mano con la sua. - Va tutto bene? - domandò con la voce che era appena un roco sussurro, la ragazza singhiozzò senza rispondere e non si mosse di un millimetro.

- So che è dura...ma non avere paura. - Di nuovo un singhiozzo mentre la bionda annuiva non molto convinta, lascando scivolare le braccia lungo i fianchi. Il Re rosso la fece voltare stringendola a se, con una mano le accarezzava i capelli. L'altra la teneva apoggiata alla sua schiena, tenendola ferma contro il suo petto.

Suoh Mikoto sapeva cosa voleva dire stroncare una vita. Per lui quelle parole erano sinonimo di qualcosa che non aveva mai provato. Sospirò stringendola con più forza, Alice alzò appena lo sguardo pensando cosa stesse passando nella mente del suo Re.

La ragazza sciolse l'abbraccio voltandosi, dandogli così le spalle un altra volta. Gli occhi erano incredibilmente lucidi, tuttavia zero lacrime solcavano quel viso da ragazzina. Suoh le fece segno di restare in sielnzio, aveva notato alcune guardie d' fronte alla sede del Clan verde. Alice fremeva dalla voglia di attaccare, ma il Re rosso, che sapeva benissimo il pericolo, le fece segno di restare ferma.

Era da un eternità che stavano immobili. A peggiorare la situazione era il dolore alla spalla, Alice si passò la mano sulla ferita, poi sedendosi strappò un lembo di tessuto dalla giacca nera usandolo per fermare il sangue. Mikoto le si avvicinò piegandosi verso di lei. -Sicura di potercela fare? - domandò il Re alla sua vasalla, lei si alzò anche se le faceva male la ferita, poi fece un sorriso annuendo fredda.

il resto di quel giorno lo ricordò in magnera sfocata, come se fosse solo un sogno lontano...

ricordava di aver combattutto senza fermarsi, nemmeno un istante. ricordava il sangue che schizzava sui vestiti e sul viso, le urla delle guardie e sopratutto le fiamme che avolgevano ogni cosa.

era in piedi d' fronte al bar. Ormai era sera, gli occhi blu erano spenti come ghiaccio. i capelli biondi sporchi di sangue scivolavano lungo le spalle. Mikoto le si avvicinò e le prese la mano con la sua poi la fece voltare verso di se prima di rientrare e sedersi entrambi nella stanza del ragazzo.

La frangia le copriva gli occhi, lui apoggiò la mano sulla sua guancia facendole alzare il viso e le diede un piccolo bacio sulla fronte.

Le labbra di Mikoto erano molto calde anche se sfiorarono la pelle della ragazza solo per un istante. la sua stretta forte ma al tempo stesso dolce emanava calore. La sua voce era roca e seria, mentre avvolgeva la ragazza sussurrandole parole di conforto. Parole che Alice ascoltava in silenzio tenendo la testa poggiata sul suo petto.

***

erano sdraiati sul letto, Mikoto la teneva tra le braccia accarezzandole la schiena e i capelli. Lei teneva gli occhi chiusi e una mano apoggiata al petto del ragazzo, era accoccolata a lui come un gattino, lui le sorrise dolcemente guardandola dormire, poi prima di alzarsi le diede un bacio dolcissimo sulla testa accarezzandole la guancia. La coprì con il lenzuolo ed uscì dalla stanza.

mentre si allontanava guardò verso la porta un ultima volta sorridendo, poi scomparve lasciandola dormire.

Il cuore vive finché ha qualcosa da amare,

così come il fuoco, finché ha qualcosa da bruciare.