Era notte fonda e Jaqueline fissava insistentemente il soffitto della sua stanza, cercando invano di dormire. I pensieri scorrevano veloci, fin troppo, e non le concedevano un minuto di tranquillità.

 Inspira. Espira. Inspira. Espira. Continuava a ripetersi questo, cercando di calmare i propri nervi.  L'indomani si sarebbe svolto l'esame d'ammissione per l'università e nonostante si preparasse da mesi aveva ancora quella fastidiosa sensazione di non sapere abbastanza. 

Jaqueline sentiva il bisogno di avere sempre la situazione sotto controllo, aveva sempre avuto le idee chiare nella sua vita e questi brevi momenti di debolezza erano inammissibili. Aveva la certezza che avrebbe realizzato i suoi progetti perché si era dedicata a loro per tutta la vita senza permettersi una minima distrazione. Aveva messo la cultura e la realizzazione in campo lavorativo prima di tutto, perfino prima della sua famiglia, per questo non aveva esitato a trasferirsi a Venezia per studiare, in un appartamento tutto suo  e in una città sconosciuta quanto affascinante. 

Jaqueline era nata in Italia ma proveniva da una famiglia spagnola trasferitasi a Palermo pochi anni prima della nascita della ragazza. Era una ragazza bellissima ed i suoi gesti ostentavano la sicurezza e la consapevolezza di lasciare il segno in qualsiasi persona posasse gli occhi sulla sua figura. Gli occhi scuri dalla forma leggermente allungata incorniciati dalle lunghe ciglia, il naso piccolo e sottile, le labbra rosee e carnose e gli zigomi marcati andavano a formare un viso delicato e particolare. Le gambe lunghe e snelle e il corpo sodo le davano una parvenza statuaria e la pelle abbronzata e i lunghi capelli color cioccolato le conferivano la tipica bellezza mediterranea. 

Nessun ragazzo riusciva a resistere al fascino di Jaqueline che muoveva abilmente le gambe sui tacchi vertiginosi mentre passava per le vie della città, così come nessuna ragazza riusciva a non invidiare il modo in cui indossando vestitini striminziti che le fasciavano la vita stretta riuscisse sempre ad apparire elegante e di classe e mai volgare. 

Ma tutto questo alla ragazza sembrava non importare assolutamente, per lei queste erano sciocchezze e le rare relazioni che aveva avuto erano considerate da lei 'incidenti di percorso' che l'avevano distratta dai suoi obiettivi. Ma non era stata sempre così, all'età di sedici anni anche lei sognava il grande amore, qualcuno con cui crescere, con cui parlare per ore, discutere e fare progetti. Poi si era resa conto che non avrebbe trovato la persona con i requisiti adatti e che i ragazzi che le giravano intorno erano interessati soltanto al suo aspetto esteriore. Ma Jaqueline non era il tipo di persona che si accontentava, aveva sempre preteso il meglio, da se stessa e dagli altri. Per questi motivi aveva deciso di incentrare la sua vita su altro, ed ora si trovava sola, nel suo letto del suo nuovo appartamento ad aspettare il momento in cui si sarebbe deciso se tutto ciò per cui aveva lavorato avrebbe portato i suoi frutti.