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Autore: DarkViolet92    31/07/2015    1 recensioni
Questa storia è stata scritta per il contest di FB: ” History Will Teach us Nothing".
I protagonisti di questo breve racconto sono diversi ragazzi di diversa estrazione sociale e nazionalità che vivono nell’America degli anni 80, frequentano tutti la stessa scuola e un giorno vi si ritrovano intrappolati a causa d’un’improvvisa scossa sismica che ne ha fatto crollare alcune parti.
Nell’attesa dell’arrivo dei soccorsi, dopo alcuni sfoghi iniziali di paura e nervosismo, si confessano a vicenda dei segreti.
Ho usato come ispirazione, la canzone Dirty Little Secret dei The All American Rejects, del pacchetto che ho scelto dall’organizzatrice del contest, ma m’ispiro soprattutto al video della canzone, mettendo come sfondo alcuni elementi tipici della cultura di questo particolare periodo storico.
Naturalmente non è a scopo di lucro, buona lettura.
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Novecento/Dittature, Dopoguerra
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Dirty Little Secret
 
Note Di Autrice: Questa è la mia prima storia nel genere storico, sono gradite recensioni per capire se è accettabile, o se devo lavorarci ancora molto, prima di arrivare almeno alla sufficienza in questo genere.


 
Harriett Bones è una ragazza afroamericana, sorella maggiore di altri otto fratelli più giovani ed unica figlia femmina dei suoi genitori.
È discriminata a scuola assieme agli altri neri, sia da alcuni compagni di classe, sia da alcuni professori, il suo idolo politico è Nelson Mandela, per la lotta all’Apartheid per avere gli stessi diritti dei bianchi, quello musicale invece è Michael Jackson, oltre a Ray Charles, l’apripista tra i musicisti neri nella lotta all’Apartheid.
Jane Donald, ragazza bianca nonché figlia unica, d’una coppia molto ricca…lei è molto popolare a scuola, questo è dovuto alle occupazioni lavorative dei suoi genitori: sua madre è un’attrice, mentre il padre è un brillante avvocato.
Lei non discrimina direttamente gli studenti neri come molti suoi coetanei bianchi fanno, si limita a rimanere sempre in silenzio ad osservare.
Il suo idolo musicale è Madonna.
Mark Flanagan, ragazzo irlandese di seconda generazione, è discriminato a scuola, oltre che per il suo forte accento, anche per le ristrettezze economiche in cui vive con la sua numerosa famiglia.
Anna Fiori, figlia secondogenita di madre italiana, il padre è morto quando lei aveva quattro anni, alla nascita di Maria, la sorella ultimogenita.
Adora Madonna per via del suo successo e del suo sapersi far rispettare dai suoi numerosi colleghi maschi; è in contrasto con la madre, perché vuole continuare a studiare anziché trovarsi un fidanzato che possa mantenerla e a cui sfornare tanti figli.  
Emanuelle Noir, figlia unica e orfana di madre, dato che essa è morta partorendola, vive col padre e col nonno all’ultimo piano d’un condominio.
 Piero Sarfati, figlio unico di due pizzaioli, lavora nella pizzeria di famiglia, quando non è impegnato a scuola.
Thomas Douglas, figlio unico ed accanito fan degli ABBA.
Vive nello stesso condominio di Emanuelle Noir.
Per questi sette ragazzi la mattina sembra scorrere uguale a tutte le altre, ma non sanno che invece non sarà affatto così oggi.
Di questa compagnia, Jane è quella che si sveglia più tardi e si prepara con più lentezza, oltre ad essere l’unica ad arrivare a scuola a bordo della sua lussuosa limousine.
Gli altri si alzano tutti prestissimo, chi come Harriett e Mark, che devono occuparsi anche dei propri fratelli minori, per farli preparare in tempo e accompagnarli alle rispettive scuole, prima di prendere l’autobus e raggiungere la propria, in quanto i genitori sono già impegnati a lavorare, per poterci pensare loro.
Piero è il primo ad essersi svegliato, per pulire la pizzeria ed aprirla, poi Emanuelle e Thomas si aiutano a vicenda nella pulizia della scala del condominio, infine Anna, dopo l’ennesima discussione con la madre per il suo abbigliamento esagerato, in confronto a quello della madre.
Come annnunciato all’inizio, ad eccezione della ricca Jane, tutti gli altri sei giovani si alzano presto e si preparano frettolosamente prima di prendere il medesimo autobus per raggiungere la stessa scuola.
Harriett si siede assieme agli studenti neri, vale a dire sul retro, Anna e Piero nei sedili in mezzo ai neri e ai bianchi statunitensi, vicino a loro si trovano anche Mark ed Emanuelle, Thomas si siede vicino a lei, seppur occupi un posto per i cittadini statunitensi bianchi, non figli d’emigrati, vale a dire nella parte frontale dell’autobus.
Arrivano alla fermata della scuola, dopo essere scesi dal mezzo e aver passato la solita decina di minuti a parlare con i rispettivi gruppi d’amici, al suono perentorio della campanella entrano finalmente in aula, chi entusiasta chi meno.
Le lezioni si susseguono una dopo l’altra, senza particolari colpi di scena, l’ultima è ginnastica e si tiene nella palestra, un edificio distaccato dal resto della scuola.
L’insegnante di ginnastica, inspiegabilmente, mette i sette ragazzi in squadra tutti assieme, anziché lasciarli divisi nei loro soliti gruppetti, riescono anche a collaborare e a vincere, nonostante lacune cadute e piccole incomprensioni iniziali.
Alla fine dell’ora, mentre Mark, Thomas e Piero si sono cambiati e si preparano ad uscire per ultimi dallo spogliatoio maschile, analoga cosa succede in quello femminile ad Harriett, Jane, Emanuelle ed Anna.
Peccato che in quel momento abbiano luogo delle scosse sismiche di varia intensità che li bloccano per la paura, oltre a far crollare le porte.
Inizialmente si sente solo un coro di urla confuse, poi soltanto le loro voci, quando da fuori sentono la professoressa di ginnastica fare l’appello.
Gli altri studenti, dopo essere stati intervistati da alcuni giornalisti, accorsi assieme alla polizia e ad alcuni primi mezzi di soccorso (tre ambulanze), ritornano a casa.
La professoressa, assieme ai poliziotti cerca d’incoraggiare i ragazzi rimasti prigionieri dentro l’edificio scolastico a non perdere le speranze, mentre aspettano l’arrivo di gru e dei pompieri per poterli liberare, oltre che per cercare eventuali corpi di altri studenti o membri del personale della scuola, che malauguratamente sono invece finiti sotto le macerie.
“Sono dislessica e bisessuale” esclama Jane, stanca delle varie battutine delle altre ragazze sulle sue difficoltà a scuola, nella lettura e nella concentrazione durante lo studio.
”Io sono lesbica” esclama invece Harriett, dopo un momento di sbigottimento provocato dalla confessione della compagna ricca.
“Io ho l’AIDS” esclama a bassa voce Anna, non si aspetta di certo l’abbraccio di conforto che riceve da Emanuelle “Io sono incinta di Thomas” confessa alla fine, dopo aver ignorato più volte le allusioni alle sue forme più generose, sia dai ragazzi, sia dalle ragazze.
  “ma non era Gay?” esclamano stupite le altre, ”No, la festa a cui ha indossato quelle zeppe era a tema ABBA, la sua band preferita” risponde la ragazza francese.
“Ho attaccato l’AIDS ad Anna”, esclama Mark, ”Io sono gay”, esclama Piero leggermente deluso, di non poter essere ricambiato dall’irlandese, ”Ho messo incinta Emanuelle, ma amo Jane” esclama Thomas, lasciando sorpresi gli altri due.
Dopo sei ore, finalmente i sette ragazzi vengono liberati.
Dopo essere stati intervistati, con sorpresa di molti, Jane offre un passaggio a casa a tutti.
Potrebbe essere l’inizio di un’amicizia… ma non è il caso di Jane ed Harriett, dopo qualche settimana intrecciano una relazione interraziale.
Lo stesso vale anche per Mark, pur avendo attaccato l’AIDS ad Anna ed ad averla messa incinta, inizia a frequentarsi segretamente con Piero, poiché i suoi genitori sono omofobi.


 
   
 
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