Diario di una vampira
Capitolo 1: Stephan e Damon
Caro vampi diario, oggi si ricomincia tutto da capo... Ma come ogni anno ho paura, paura di perdere le persone che amo, o di ritrovare vecchie e cattive amicizie. Comunque spero di far pace con i miei fratelli perché l'anno scorso ho quasi ucciso le loro ragazze e mi ero messo con il loro peggior nemico e spero che mi perdonino.
Arrivai a scuola e andai verso gli armadietti, vicino al mio notai il nome di Stephan. Si quel Stephan, Stephan Salvatore.
Lo vidi arrivare da lontano e feci finta di guardare nell'armadietto, ma poi mi voltai verso di lui.
-E..Ehi- balbettai sospirando
-Come va??-
-Non ho voglia di parlare scusami- disse chiudendo l'armadietto e avviandosi verso la classe, lo segui anche perché era ora di entrare in aula.
[...]
Andai a casa, posai le chiavi sul mobile vicino la porta e buttai lo zaino per terra, salì di sopra trovai roba sparsa per terra in camera di Stephane la raccolsi ed entrai.
-Stephan?? Sei qui??- dissi urlando. Uscì dal bagno a petto nudo E con una tovaglia attorno alla vita.
-Sei tornato?-
-Volevo solo vedere se tela cavavi- disse guardandosi in torno
-Si certo- feci una pausa
-Allora(?) mi.. Come dire... Mi perdoni?- *faccia da cucciola*
-Senti, lo so che quello che ho fatto e una cosa sbagliata e orribile ma mi pento e ti prego perdonami ti prego ho già chiesto scusa a tutte e due un sacco di volte ti prego mi manchi, mi mancate tanto tu e Damon siete tutto ciò che mi rimane e vi giuro che farei qualunque cosa per farmi perdonare... Quindi ti prego..- dissi quasi tutto ad un fiato
-Anche tu mi manchi, e forse dovrei perdonarti, infondo non è successo niente, quindi perché no(?) vieni qui- disse aprendo le braccia, gli corsi incontro e lo abbracciai e sorrisi
-Quindi rimani? E mi perdoni?-
-Certo-
Fece una pausa
-Ma ad una condizione..-
-Certo tutto quello che vuoi-
-Lascerai in pace Elena, altrimenti resterai in casa per non so quanti mesi o settimane capito?!- disse puntandomi il dito contro
-Okok, mi comporterò bene almeno ci proverò- pausa
-Beh.. Damon?? Dov'è?-
Prese una maglia e dei jeans e se li mise
-Non so, quest'estate non si è fatto vivo penso sia stato con Katrine-
-Katrine? Quella.. Katrine? Quella che ti ha trasformato? Quella che..-
Mi interruppe
-Si, quella hai capito benissimo adesso smettila. Non dovresti studiare? O fare dei compiti?-
-Oh.., avanti so tutto a memoria ormai dopo tutti questi anni, non c'è n'è bisogno- dissi andando di sotto
* * *
Uscì a fare una passeggiata, mi fermai appena vidi un viso familiare non molto buono. Paul, il fratello minore degli originali o meglio di Claus. Si accorse del mio sguardo e si giro verso di me, mentre io scattai dietro un albero.
-Buuh- disse stringendomi il collo.
-Allora, Julie- pausa
-Come andiamo? Non mi hai più chiamato negli ultimi due anni, e adesso sono qui- disse avvicinandosi per sentirmi meglio
-Beh, sei sparito e mi hai fatto odiare da Damon- dissi quasi senza fiato.
Qualcosa o qualcuno lo spinse via ed io caddi per terra tenendomi la gola, alzai la testa e notai che quel qualcuno era Damon.
-Serve aiuto?- disse
-No grazie, so cavarmela da sola, mi hai lasciata sola per un anno quando sapevi che Stephane era andato via di casa.. E mi hai quasi fatta uccidere lasciandomi sola quindi non lo so...- dissi alzandomi incavolata
-Bene, quindi non ti serve il mio aiuto, beh allora posso anche andare dopo che l'ho sistemato- pausa -Almeno che tu non abbia qualcosa da dire prima che io lo uccida- disse facendo il suo solito sorrisino. Detto questo lo prese per il collo e lo porto via usando la velocità dei vampiri lo seguì entrai in casa nostra e lo vidi volare verso la parete, poi si rialzo e corse verso Damon con un paletto ma..
-Basta ok smettetela- dissi mettendomi in mezzo
-Spostati sorella non vorrei farti del male- disse
Presi il paletto dalle mani di Paul e lo bruciai nel caminetto acceso li guardai entrambi -Io mene vado di sopra e non vorrei che succedesse un caos o un omicidio, quindi Paul devo chiederti di andartene da qui grazie- dissi indicando la porta, si avvicino a me e disse che non era ancora finita fra noi due, poi andò via sbattendo la porta.
Capitolo 1: Stephan e Damon
Caro vampi diario, oggi si ricomincia tutto da capo... Ma come ogni anno ho paura, paura di perdere le persone che amo, o di ritrovare vecchie e cattive amicizie. Comunque spero di far pace con i miei fratelli perché l'anno scorso ho quasi ucciso le loro ragazze e mi ero messo con il loro peggior nemico e spero che mi perdonino.
Arrivai a scuola e andai verso gli armadietti, vicino al mio notai il nome di Stephan. Si quel Stephan, Stephan Salvatore.
Lo vidi arrivare da lontano e feci finta di guardare nell'armadietto, ma poi mi voltai verso di lui.
-E..Ehi- balbettai sospirando
-Come va??-
-Non ho voglia di parlare scusami- disse chiudendo l'armadietto e avviandosi verso la classe, lo segui anche perché era ora di entrare in aula.
[...]
Andai a casa, posai le chiavi sul mobile vicino la porta e buttai lo zaino per terra, salì di sopra trovai roba sparsa per terra in camera di Stephane la raccolsi ed entrai.
-Stephan?? Sei qui??- dissi urlando. Uscì dal bagno a petto nudo E con una tovaglia attorno alla vita.
-Sei tornato?-
-Volevo solo vedere se tela cavavi- disse guardandosi in torno
-Si certo- feci una pausa
-Allora(?) mi.. Come dire... Mi perdoni?- *faccia da cucciola*
-Senti, lo so che quello che ho fatto e una cosa sbagliata e orribile ma mi pento e ti prego perdonami ti prego ho già chiesto scusa a tutte e due un sacco di volte ti prego mi manchi, mi mancate tanto tu e Damon siete tutto ciò che mi rimane e vi giuro che farei qualunque cosa per farmi perdonare... Quindi ti prego..- dissi quasi tutto ad un fiato
-Anche tu mi manchi, e forse dovrei perdonarti, infondo non è successo niente, quindi perché no(?) vieni qui- disse aprendo le braccia, gli corsi incontro e lo abbracciai e sorrisi
-Quindi rimani? E mi perdoni?-
-Certo-
Fece una pausa
-Ma ad una condizione..-
-Certo tutto quello che vuoi-
-Lascerai in pace Elena, altrimenti resterai in casa per non so quanti mesi o settimane capito?!- disse puntandomi il dito contro
-Okok, mi comporterò bene almeno ci proverò- pausa
-Beh.. Damon?? Dov'è?-
Prese una maglia e dei jeans e se li mise
-Non so, quest'estate non si è fatto vivo penso sia stato con Katrine-
-Katrine? Quella.. Katrine? Quella che ti ha trasformato? Quella che..-
Mi interruppe
-Si, quella hai capito benissimo adesso smettila. Non dovresti studiare? O fare dei compiti?-
-Oh.., avanti so tutto a memoria ormai dopo tutti questi anni, non c'è n'è bisogno- dissi andando di sotto
* * *
Uscì a fare una passeggiata, mi fermai appena vidi un viso familiare non molto buono. Paul, il fratello minore degli originali o meglio di Claus. Si accorse del mio sguardo e si giro verso di me, mentre io scattai dietro un albero.
-Buuh- disse stringendomi il collo.
-Allora, Julie- pausa
-Come andiamo? Non mi hai più chiamato negli ultimi due anni, e adesso sono qui- disse avvicinandosi per sentirmi meglio
-Beh, sei sparito e mi hai fatto odiare da Damon- dissi quasi senza fiato.
Qualcosa o qualcuno lo spinse via ed io caddi per terra tenendomi la gola, alzai la testa e notai che quel qualcuno era Damon.
-Serve aiuto?- disse
-No grazie, so cavarmela da sola, mi hai lasciata sola per un anno quando sapevi che Stephane era andato via di casa.. E mi hai quasi fatta uccidere lasciandomi sola quindi non lo so...- dissi alzandomi incavolata
-Bene, quindi non ti serve il mio aiuto, beh allora posso anche andare dopo che l'ho sistemato- pausa -Almeno che tu non abbia qualcosa da dire prima che io lo uccida- disse facendo il suo solito sorrisino. Detto questo lo prese per il collo e lo porto via usando la velocità dei vampiri lo seguì entrai in casa nostra e lo vidi volare verso la parete, poi si rialzo e corse verso Damon con un paletto ma..
-Basta ok smettetela- dissi mettendomi in mezzo
-Spostati sorella non vorrei farti del male- disse
Presi il paletto dalle mani di Paul e lo bruciai nel caminetto acceso li guardai entrambi -Io mene vado di sopra e non vorrei che succedesse un caos o un omicidio, quindi Paul devo chiederti di andartene da qui grazie- dissi indicando la porta, si avvicino a me e disse che non era ancora finita fra noi due, poi andò via sbattendo la porta.