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Autore: Cam17    01/08/2015    1 recensioni
“ Ognuno di noi ha delle esigenze da rispettare, me compreso. A differenza degli altri, io sono quello che però ammazza i cattivi. Se dovete saziare la fame del vostro mostro, vi conviene farlo senza lasciare tracce. Perché Il sangue non mente mai ”.
Genere: Introspettivo, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Debra Morgan, Dexter Morgan
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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“Ed anche stasera è notte. Non una semplice notte, ma “la notte”. Quella giusta per me, quella giusta per la mia irrefrenabile pulsione”.

Dexter si trovava in macchina, parcheggiata al lato opposto della strada, di fronte alla casa della sua vittima. Lo vedeva muoversi in cucina, mentre cercava qualcosa nella dispensa. Maschio, bianco,  alto sopra la media, capelli castani, sulla quarantina. Dexter aveva consultato il database della polizia di Miami ed era venuto fuori il nome di George Power.

“George Power, giocatore di baseball e perno irremovibile della propria squadra. Accusato di aver stuprato delle ragazze nel giro di due anni. Inizialmente ci furono delle denunce, che però furono presto ritirate. George ha amici potenti, persone che coprono le sue perversioni in cambio  di prestazioni negative per la propria squadra. Così facendo, la squadra avversaria sfavorita ottiene una clamorosa vittoria. Una vera miniera d’oro per chi punta qualche soldo nelle scommesse sportive”.

Dexter scese dall’auto e si diresse furtivo verso la casa, vestito con una maglietta, pantaloni beige e scarpe nere,  con i classici guanti in lattice della scientifica, messi per evitare di lasciare impronte. Appoggiò la schiena al muro.

“George smetterà di fare del male agli altri”. Si affacciò dalla finestra della stanza da letto, osservando la sua vittima, ora seduta sul letto a guardare una partita di basket. “Però potrà fare del bene per me”.

<< George Power è uno stupratore senza scrupoli. Un uomo pronto a tutto pur di saziare il suo appetito. Devi ucciderlo prima che possa commettere altri crimini >>.

La voce del fantasma di Harry attirò la sua attenzione. Si girò verso di lui. Un uomo segnato dall’età, alto, capelli castani, fronte spaziosa ed occhi azzurri. Stava lì, appoggiato al muro della casa vicino Dexter con le braccia conserte. Lo fissava deciso.

<< Lo so papà. Farò ciò che devo >>.

Dexter riprese a guardare il suo uomo.

“ Harry mi ha dato un codice. Un sacro rituale da seguire, cosicché io possa saziarmi. E’ necessario seguire questo codice alla lettera, per poter evitare di essere scoperto. Può sembrare strano, ma è grazie a tale codice che sono sopravvissuto in tutti questi anni. E George lo rispetta a dovere: ha fatto del male, è rimasto impunito e può ripetere le azioni che ha compiuto. Se non lo fermo, qualcun altro soffrirà ".

Si piegò sulle ginocchia e si abbassò. Bussò alla finestra. George si girò e fissò insospettito il punto in cui aveva sentito il rumore. Si avvicinò lentamente, aprì la finestra e spinse leggermente in avanti il busto, affinché potesse guardare meglio fuori. Pochi secondi e l’ago di una siringa gli penetrò il collo, rilasciando un potente sedativo.

<< Sogni d’oro >>.

George non ebbe nemmeno tempo di capire cos’era successo. Disorientato e privo di energie, cadde all’indietro, sul pavimento.

Si risvegliò con una forte luce in faccia. Era stordito, incapace di capire dove fosse. Provò a muoversi, ma non ci riuscì. Si accorse ben presto di essere legato ad un tavolo da delle strisce di plastica trasparente. Una di queste era posta sulla fronte. Era totalmente nudo. La testa era l’unica cosa che riusciva a muovere. Si accorse delle pareti della stanza, tutte ricoperte da teli di plastica trasparente. Anche il pavimento che non era in grado di vedere era ricoperto di plastica.

<< Ma dove cazzo sono? >>. Disse con un fil di voce.

<< Era ora che ti svegliassi. Non lo riconosci? E’ il tuo garage questo >>.

La voce fu come una calamita. Girò la testa verso sinistra. Vide un uomo seduto su una sedia. La stessa plastica che copriva le pareti passava anche sopra la sedia su cui poggiava quell’uomo. C’era una vera e propria barriera tra i due ed il resto del mondo.

Era magro, aveva i capelli corti, di colore castano chiari. Indossava un grembiule verde. Il busto era posto in avanti e i gomiti erano appoggiati sulle gambe, mentre le mani erano chiuse insieme. Aveva un raggelante sorriso in faccia. Non un sorriso lunatico, ma quello di chi si sente soddisfatto di qualcosa. O meglio, il sorriso di chi è pronto a gustarsi una bella soddisfazione.

<< Chi… sei tu? >>.

Dexter si alzò e si avvicinò lentamente a George.

Il duro e forte giocatore di baseball stava sudando freddo: << Hei amico… io… io non ho fatto niente! >>.

Dexter gli prese il mento e mosse il suo volto verso destra.

<< Dillo a loro >>.

George ebbe modo di accorgersi di quattro foto poste su uno scaffale lì vicino. Anch’esso, tranne le foto, era coperto dalla plastica. Le foto raffiguravano quattro ragazze sulla ventina. George chiuse gli occhi e sospirò.

<< Era qui che le stupravi >>.

I suoi occhi rimasero chiusi: << Sei un parente? >>.

Dexter avvicinò un bisturi alla guancia di George e gli fece un taglio lento.

<< Per niente >>.

<< Ahi! Tu… tu sei pazzo! >>.

Prese una goccia del sangue di George e la posizionò sopra un vetrino, che poi chiuse, contemplandolo sotto la luce che illuminava la stanza. Il suo sguardo era perso nella rotonda goccia di sangue intrappolata nel sottile vetrino.

“ Eccolo qui. Un altro trofeo che si aggiunge alla mia collezione. George ha voluto saziare la sua pulsione. Ha voluto farlo a discapito della sofferenza altrui. Deve sparire. Deve sparire per gli altri. Deve sparire per me “.

<< Vuoi dei soldi? Posso dartene quanti ne vuoi! >>.

Dexter ritornò lucido e guardò sorridente la sua preda: << Non sono i soldi che mi interessano >>.

Prese dell’ovatta e la infilò in bocca a George. Le sue urla non avrebbero creato problemi.

Prese il coltello e si avvicinò lentamente: << Non prenderla a male George. In fondo io e te siamo uguali, solo che io non faccio del male a degli innocenti >>. Si appostò di fronte alla vittima, dal lato della testa, mentre questi cercava disperatamente di urlare. Dexter alzò il coltello con la destra, mentre pose la sinistra all’estremità del manico: << Ah, e per la cronaca: a me il baseball non piace affatto >>.

Un colpo netto al petto, sull’aorta con forza. Pochi secondi di agonia e Goerge smise di muoversi. Il suo rituale era appena iniziato. Ben presto il noto giocatore di baseball fu fatto a pezzi e i suoi resti furono messi in varie buste della spazzatura. Tolse tutto, lasciando pulito il garage. Neanche una goccia di sangue rimase sulla scena. Trasportò il corpo fino al suo appartamento. Da lì la barca con cui sarebbe andato al largo. Era lì che buttava via i copri. Prese la prima busta ed iniziò a buttarla in mare.

“ George amava le ragazze giovani. Amava soprattutto quando erano terrorizzate, spaventate. Questa notte ha avuto modo di provare la stessa sensazione, ma da un punto di vista totalmente estraneo “. L’ultima sacca fu gettata in mare. “ La corrente del Golfo farà il resto ”.

Tornò all’appartamento. Tolse la parte anteriore del climatizzatore e scoprì un contenitore marrone. Lo prese e lo accarezzò lentamente. Poi lo aprì, osservando tutti gli altri vetrini ed aggiungendovi quello di George.

<< Nuovo inquilino ragazzi. Trattatelo bene >>.

Chiuse tutto, si spogliò ed andò a dormire.

Il giorno dopo fu puntuale a lavoro e, come al solito, portò le ciambelle.

Vide sua sorella alla scrivania: << Hei Deb >>.

<< Non ho voglia di parlare >>.

<< Va bene… >>. Mosse il vassoio<< Vuoi? >>.

Debra sbuffò e lo guardò dritto negli occhi: << In questo momento non me ne frega un cazzo delle tue ciambelle. LaGuerta mi ha fatto l’ennesima strigliata e sono incazzata fin sopra i capelli. Che inizio di settimana del cazzo >>.

<< Oh… ok… buongiorno anche a te >>.

Si mosse verso il suo ufficio, lasciando che i colleghi ed amici svuotassero il vassoio.

“ Deb è fatta così. Non gliene do colpa: non puoi cambiare ciò che sei. Puoi solo accettarlo. Ed è quello che faccio anche con me stesso “.

Buttò il vassoio di carta nel secchio dell’immondizia e si sedette di fronte al suo computer.

Dexter Morgan, tecnico scientifico della polizia di Miami. Il suo compito principale era fotografare e studiare il sangue sulle varie scene del crimine. Il database della polizia era perfetto per saziare il mostro che era in lui. Lì aveva accesso a tutta la feccia che popolava la città e che non aveva subito la giusta punizione.

“ Ognuno di noi ha delle esigenze da rispettare, me compreso. A differenza degli altri, io sono quello che ammazza i cattivi. Se dovete saziare la fame del vostro mostro, vi conviene farlo senza lasciare tracce. Perché Il sangue non mente mai ”.

   
 
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