Se si muove sulle ali del caos anche il cielo
Azzurro e terso in qualche universo perso tra altezze infinite
Fiamme immortali di soli caduti e rinati milioni di volte
Epoche sconfitte dal nulla
Eroi trafitti tra le gole dell’ade
Cosa può significare il vento e la considerazione amara del nero
Il mondo si nutre di veleni
Marcisce dalle fondamenta
Da qualche parte qualcuno si nutre di cielo e distillato di non finità
E qualcun altro, soltanto, sospira verso il sole che muore tra le valli verdastre
Rosso e porpora sono gli occhi dell’avvoltoio
Il profondo del blu riempie la notte di sortilegi e l’incanto di un mostro che guarda il cielo
Stellato, infinito, imperituro narrante dell’antico sapere di ogni cosa esistente
Può essere scambiato per quello di un bambino appena nato
Guarda spuntando appena appena dal suo bosco fitto, la mostruosità tra le tenebre striscianti
Guarda meravigliato Orione e Pegaso
Si domanda se esistano davvero, o se siano solo un’altra illusione della magia nera dell’universo
Se si muove sulle ali del caos anche il cielo
Se la memoria immortale non muore
Mai vivere per ciò che inesorabilmente cade
Da qualche parte qualcuno si nutre di cielo
E antichi eroi disegnati sulla volta bluastra del crepuscolo
Cullano i sogni di uomini mortali
Se si muove sulle ali del caos anche il cielo
Azzurro e terso in qualche universo perso tra altezze infinite