Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |      
Autore: Celtica    03/08/2015    39 recensioni
Sara, come tante ragazze, è innamorata. Cerca il coraggio di dichiararsi, di confessare ciò che cela il suo cuore. Non è facile, sono anni che ci prova, ma stavolta è decisa. Sente che il momento è arrivato. Riuscirà a combattere la sua paura di essere rifiutata?
Prima classificata al contest "21 prompt in cerca d'autore", indetto da ariscarmen sul forum di EFP.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Sara Prima classificata al contest "21 prompt in cerca d'autore" indetto da ariscarmen sul forum di EFP.


~SARA~

n

In spagnolo aspettare si dice “esperar"
perché in fondo aspettare è anche sperare.
(Anonimo)

Sara ha freddo. Cammina sola per le strade deserte della città e ha paura. Sa che non è la serata giusta per uscire, ma pensa anche che sia vitale quello che succederà stasera.

Il cielo è nero, i lampioni non riescono a illuminare i vicoli bui ai lati delle strade e questo fa tremare Sara. Le ricorda i brutti film horror visti con lui. Sara odia gli horror, odia i thriller, li ha guardati solo per lui, per stare insieme, perché si accorgesse di lei. Ma lui non ha mai capito cosa prova Sara o forse, semplicemente, non gli è mai importato.

Sara si stringe addosso la giacca di pelle, quella che lui le ha regalato due Natali fa; avevano festeggiato insieme allora. E nemmeno quando si erano scambiati i doni e lei si era finta ubriaca per baciarlo, lui aveva capito. L'aveva allontanata piano, dolcemente, avvertendola che se ne sarebbe pentita la mattina dopo.
Così Sara, il giorno seguente, aveva deciso di fingere di non ricordare nulla al riguardo. A lui sembrava andare bene così.

Sara svolta l'angolo trovandosi davanti i bidoni dell'immondizia, ormai è vicina al pub dove devono vedersi. Ci sono dei sacchetti abbandonati lì accanto e Sara non può fare a meno di ricordare tutte le volte che si è offerta di pulirgli casa, tutte le volte che l'ha aiutato a risistemare dopo una festa, tutte le volte che si è sentita trafiggere dallo sguardo della fidanzatina io-non-tocco-niente di turno.

È stanca Sara. Negli ultimi mesi ha finto di vedersi con un ragazzo. 
Sperava che lui fosse geloso, invece non si è lamentato né ha mai mostrato segni di nervosismo. Sara pensa che sia per tutte le ragazze che ha visto passare nella vita di lui, un'infinità di donnette che lei non ha mai sopportato. 
Ma ora lui è libero, è passato un mese da quando ha mollato l'ultima.
Sara voleva dirgli qualcosa, essere diretta, ma ha preferito aspettare. Perché Sara ha un piano e vuole portarlo a compimento stasera.

Sara apre la porta del pub, guarda in giro: alcuni ragazzi, quelli più vicini al bancone, si voltano per vedere chi è arrivato, altri sono troppo presi dalla musica o dalla conversazione. Lui non c'è ancora.

Sara sceglie un tavolo in disparte, stasera vuole avere campo libero per fare la sua mossa. È sicura che stavolta tutto andrà bene. Dalla sua posizione ha una buona visuale sull'entrata e controlla gran parte della sala. Sara cerca di rendersi triste mentre ordina una bevanda, cerca di entrare nella parte. Il suo ragazzo immaginario l'ha lasciata, deve riuscire a piangere, è sicura che sia il modo migliore perché lui si accorga di lei, della sua fragilità, del bisogno che ha di lui.

Ormai Sara è decisa, è la sera giusta. Non si è truccata apposta, in parte deve fingersi disperata e in parte non vuole che il pianto le rovini il mascara; sa che lui non lo gradirebbe. Lui frequenta solo ragazze perfette e Sara perfetta non è. Ma stasera sente che andrà bene, si conoscono da troppo tempo, sono amici, lui conosce tutte le sfumature dei suoi occhi, tutte le espressioni del suo viso, tutti i movimenti delle sue mani. Per questo è strano che non se ne sia ancora accorto. Come ha fatto, si chiede Sara, come ha fatto se hanno passato ogni episodio della vita insieme?

Ecco, la porta si apre, Sara cerca di pensare a qualcosa di tristissimo, deve riuscire a piangere.
Sara vede la sagoma di lui, i suoi capelli, il cappotto di sartoria fatto fare da sua madre. A Sara viene quasi da sorridere, questa sera finalmente glielo dirà. Stasera lui non potrà fare finta di niente.
Sara lo guarda entrare, fare un cenno al barista, ma qualcosa la disturba: la porta è rimasta aperta.
Si chiede perché, mentre lui la cerca con lo sguardo, mentre la saluta, mentre le fa cenno di aspettare.

Lui si volta verso la porta. C'è qualcosa che non va, Sara lo sente.

Lui si gira di nuovo verso di lei, sorride, tutto è tornato a posto. Sara lo segue con gli occhi mentre lui cerca la via più veloce per raggiungerla. Sara è di nuovo tranquilla finché le lacrime non prendono a scorrere sul suo viso. Era quello che voleva, in fondo. Forse se l'è anche cercata. Sara piange, ma non per vaghi pensieri tristi. Sara piange perché lui si è voltato ancora verso la porta e ha preso per mano la ragazza bionda appena entrata.

Sara si asciuga gli occhi e cerca di ricomporsi.
Aspetterà un'altra sera per fare la sua mossa ed è sicura che andrà bene. Deve andare bene. Perché Sara sa aspettare.


n

Note dell'autrice:
* Il banner è stato creato con un'opera di William Adolphe Bouguereau: La preghiera.
Ringrazio anticipatamente chiunque leggerà la storia, chi la recensirà (le critiche sono sempre ben accette) e chi deciderà di seguirmi.
Una serie è in corso e per eventuali aggiornamenti su nuovi racconti vi invito a visitare Celtica
   
 
Leggi le 39 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Celtica