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Autore: StellaDelMattino    03/08/2015    4 recensioni
Ognuno possiede un po' di oscurità in sé. Semplicemente perché è nella nostra natura: ogni persona, anche la più buona, ha nell'anima una macchia scura che contamina ciò che avrebbe potuto essere perfetto.
Madison Huddle è solo una ragazza dal passato turbolento e con uno sguardo ironico sul mondo, quando arriva nella Città, ma da quando incontra Red, tipo eccentrico e misterioso, capisce che non è e non sarà mai normale.
Eppure, il vero problema non è questo, bensì il fatto che nella Città nessuno è normale.
Basti pensare a Gianduiotto, mutante che ama prendere la forma di un macaco e braccio destro di Red, o a Zwinky e Twinky, bariste del "De Vil", o ancora a Maude Maggots, strega della congrega della Mezzaluna, brillante e combattiva.
Per non parlare di Alexander Morales, l'uomo (se si può definire così) forse più potente e spietato, il capo della Famiglia, l'affascinante giovane che Madison non riuscirà mai a capire.
Dal primo capitolo:
"Che ne dici, tesoro" disse una voce sconosciuta attirando la sua attenzione e facendola fermare "se ti do qualche spiegazione sul perché ti sei svegliata in mezzo a una marea di matti?"
Genere: Dark, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The City of Monsters

Prologo

An unconscious journey

 

Che gran mal di testa.

Madison aprì gli occhi.
Sopra di lei si stagliava il cielo azzurro, meraviglioso, macchiato solo da un paio di nuvole. Per un secondo sorrise, era bellissimo.
Poi fece leva sulle proprie braccia, mettendosi seduta. Tutti i suoi arti erano doloranti e la testa le girava come dopo la peggiore delle sbronze. Aveva davvero bevuto così tanto? Eppure non le sembrava. Madison rise fra sé: era probabile che semplicemente non si ricordasse tutto ciò che aveva bevuto.
Mentre si massaggiava le tempie si guardò intorno: era in un campo. In un campo di girasoli, precisamente.
Perfetto, pensò, come diavolo ci sono finita in un campo di girasoli?
L'idea iniziale fu quella di stare lì, per aspettare di riprendersi almeno un po' prima di camminare, ma non passarono che pochi minuti prima che si stufasse e decidesse di andare in una direzione totalmente casuale.
Si sgranchì le gambe e si sistemò brevemente i lunghi capelli castani dietro le orecchie, cercando di evitare che le cadessero continuamente sugli occhi. Facendo scorrere velocemente lo sguardo sull'infinito campo che la circondava, con le mani andava cercando il proprio cellulare, sicuramente confinato in una tasca dei pantaloni.
Fu allora che si accorse di essere in pigiama.
Imprecò ad alta voce, sperando che qualche contadino la sentisse e andasse in suo soccorso. Subito dopo pensò che se qualcuno l'avesse udita, probabilmente l'avrebbe denunciata per non-sapeva-quale delitto.
Scrollò le spalle e si mise a camminare, pensando che anche se avesse avuto con lei il cellulare non avrebbe avuto nessuno da chiamare in suo soccorso, quindi tanto valeva non averlo.
Più camminava più le sembrava pesante il peso delle proprie palpebre: era sfinita e ogni passo che faceva le lanciava fitte ovunque. Aveva sonno come mai ne aveva avuto.
Nonostante ciò, riuscì a uscire dal campo e arrivò in quello che sembrava un semplice e tranquillo paesino deserto. Madison si guardò un po' intorno, notando che un uomo piuttosto anziano se ne stava seduto sulla veranda della propria casa e leggeva il giornale.
La ragazza pensò che avrebbe potuto chiedere a lui esattamente dove fosse, o se non altro voleva sapere la direzione in cui camminare. Se era arrivata fino a quel campo di girasoli solo la sera prima, non poteva aver camminato troppo da Hampton, sua città natale.
“Scusi” iniziò rivolta al vecchio, attirando la sua attenzioni. Questi alzò il suo sguardo lievemente, fissando la ragazza con aria truce. Non disse nulla.
“Da che parte devo andare per Hampton?” continuò allora Madison.
Lui rimase a guardarla ancora per qualche secondo, poi abbassò lo sguardo sul giornale e mormorò con una voce bassa e roca: “Non sono in vena di scherzi.”
Sbuffando, la ragazza si diresse allora verso la fine della via, dove c'era un bar con un insegna rossa mal funzionante. Lì sperava di trovare qualcun più disposto ad indicarle la strada.
Mentre camminava, sentiva le ginocchia indebolirsi e gli occhi chiudersi. Un sonno profondo si stava lentamente impossessando di lei e Madison non sapeva come contrastarlo. Continuò quindi a ignorarlo, sperando che se ne sarebbe andato semplicemente stropicciandosi gli occhi.
Quando entrò nel bar, non riusciva quasi più a vedere: la sua vista si sfocava e ogni cosa sembrava smaterializzarsi. La cassiera, che ormai le sembrava essere solo una macchia nera, rosa e rossa le stava dicendo qualcosa, ma lei non capiva. Chiese vagamente la direzione per Hampton, ma non riusciva ad udire neanche la sua stessa voce.
Poi, il buio. Era caduta in un sonno che in nessun modo avrebbe potuto affrontare.
“Come? In Texas non c'è nessuna città con questo nome” disse perplessa la cassiera.

***

Nella Città tutto andava avanti con la solita routine.
Veloci, le persone percorrevano le vie con l'urgenza propria di chi si sente rincorso dalla morte e guardavano gli altri con un odio smisurato. Erano sempre popolate dalla diffidenza delle persone, le strade della Città.
Si sentivano tutti prede, alla luce del sole, e specialmente coloro che erano parte di un gruppo sentivano la solitudine pesare sulle loro spalle come non mai.

Partecipi di questo agitato movimento, quasi nessuno si fermò a guardare la ragazza dai lunghi capelli castani che ad occhi chiusi valicava il confine della Città e quando questa cadde a terra con un tonfo, il movimento generale accelerò notevolmente, non sapendo che ad essere caduto non era un morto, ma una nuova preda.


*Angolo autrice*
Salve a tutti! Dopo mesi di assenza ritorno con questa nuova storia!
Cercherò di aggiornare spesso, ma come linea di massima pubblicherò una volta a settimana. E niente, spero che siate incuriositi e vi sia piaciuto il prologo! Fatemi sapere che ne pensate, mi raccomando!
Al prossimo capitolo,
StellaDelMattino

   
 
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