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Autore: EleRigoletto    04/08/2015    3 recensioni
Questa è una storia un po' strana, diciamo che vi farà crede all'impensabile e vi trasporterà in un nuovo mondo.
Dal testo:
"Aspettate un attimo!" Disse, ritrovandosi sul pavimento un bigliettino piegato perfettamente in due parti.
Lo raccolse e lo aprì.
Guardò ancora i suoi amici, questa volta confusa.
"Qui dice che prima di iniziare dobbiamo fare un giuramento, citando questa frase." La indicò e la fece vedere ai due.
C'era scritto: "Il gioco durerà fino alla fine."
Genere: Fantasy, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa è una storia un po' strana, diciamo che vi farà crede all'impensabile e vi trasporterà in un nuovo mondo.
Se siete abbastanza coraggiosi da continuare a leggere, allora rimarrete incantati da tutto ciò che i personaggi dovranno affrontare.
Ora basta, vi ho già detto fin troppo e dunque vi auguro una buona lettura!
 
Summer, la nostra protagonista di sedici anni, una ragazzina tanto dolce e tenace,  in una serata d'estate in cui i suoi genitori erano via, decise di invitare i due suoi migliori amici, Rose e David, a passare la notte da lei. Dopo aver finito di guardare un film, i due amici si guardarono sbuffando.
"Cosa facciamo ora?" Chiese il ragazzo, scocciato dal caldo e dal silenzio di quel momento.
"Non lo so, ma di vedere un altro film sugli zombie non ne ho per niente voglia!" contestò la ragazzina.
Summer si alzò in piedi e sorrise fiera dell'idea che le era appena venuta in mente.
Si assentò un minuto per andare nella sua camera e ritornò con in mano una scatola, un gioco da tavolo impolverato e consumato.
La copertina era sbiadita, di un color prugna antico con disegnati dei quadratini neri e con puntini oro.
"Che cos'è questo coso?"Disse David, indicando prontamente l'oggetto.
"E' un gioco da tavolo che ho comprato dalla mia vicina questo pomeriggio al mercatino dell'usato."
David si alzò e le andò incontro, incuriosito da quel gioco mai visto.
"Intendi la tua vicina pazza? Quella sola che blatera sempre assurdità?" Domandò.
"Aah. sì, quella vedova che vive dall'altro lato della strada!" Continuò Rose.
"Sì, è proprio lei.
 Va bene se ci giochiamo un po'?" Propose Summer.
Rose alzò un spraciglio e guardò i due suoi amici in modo seccato.
"Dobbiamo proprio? Cioè, non sappiamo nemmeno che gioco è ... sarà antico e vecchio di secoli!"
"Io gioco!" Si offrì David ignorando i lamenti appena fatti dalla sua amica, rivelandosi molto eccitato a provare nuove esperienze.
"Dai Rose!" Incominciò Summer, "gioca anche tu, vedrai che sarà divertente."
Rose, vedendo le facce dei suoi amici, si vide costretta ad accettare e si misero tutti e tre in cerchio sul tavolo della sala con davanti il gioco misterioso.
Summer aprì la scatola e prese il libretto delle regole.
"Basta che non succeda come in  Jumanjii! Santo cielo che brutto che sarebbe!" Scherzò il povero David, interrompendo l'azione dell'amica.
Summer e Rose si misero  a ridere.
"Se fosse così, allora troverei un modo per tirarmene fuori." Dichiarò quest'ultima.
Summer non disse nulla e iniziò a sfogliare il libretto in cerca delle regole del gioco.
Una volta trovate le spiegò ad alta voce: "Si tirano i dadi e le pedine devono andare avanti quanti numeri ha fatto il dado.
Ogni 3 caselle c'è una porta diversa in cui il giocatore può trovare fortuna o sfortuna."
Rose interruppe Summer.
"Come? Cosa significa?"
Summer non rispose e guardò gli altri.
David  le sorrise e si tirò ben sù. "Benissimo, ora tiriamo i dadi!"
Prima che il ragazzo potesse prenderli, Summer glieli strappò dalle mani e lo zittì con lo sguardo senza nemmeno dover parlare.
"Aspettate un attimo!" Disse, ritrovandosi sul pavimento un bigliettino piegato perfettamente in due parti.
Lo raccolse e lo aprì.
Guardò ancora i suoi amici, questa volta  confusa.
"Qui dice che prima di iniziare dobbiamo fare un giuramento, citando questa frase." La indicò e la fece vedere ai due.
C'era scritto: "Il gioco durerà fino alla fine."
David aggrottò le sopracciglia.
"Ma come, non ci si può arrendere?"
Naturalmente la sua domanda era retorica.
I tre ragazzi fecero i seri e si presero per mano ripetendo quella strana frase.
David supplicò le ragazze di iniziare lui a tirare i dadi e così glielo lasciarono fare.
All'improvviso successe qualcosa di insolito e pazzesco.
Dalla finestra entrò una forte folata di vento che avvolse Summer ed i suoi amici; sembrava di stare all'interno di un tornado e mentre i tre ragazzi cercavano, in vano, di appigliarsi a qualcosa che li tenesse saldamente, Summer si osservò le mai e vide se stessa rimpicciolire gradualmente.
Erano soli e spaventati, erano dentro al gioco.
Summer si ritrovò in una stanza vuota, cubica e di un verde pastello, isolata e senza finestre, quasi come se assomigliasse ad una di contenimento per i pazzi che si trovano al manicomio.
A Summer mancò il respiro per un attimo e si guardò in tondo finchè non fu palese che non c'erano vie d'uscita.
Pochi secondi dopo essersi calmata,  vide cadere improvvisamente un dado rosso enorme  che continuò a girare per un po', fino a fermarsi lentamente proprio a pochi centimetri da lei.
Si scostò  subito dallo spavento, allontanandosi più che potè da quell'oggetto che una volta poteva essere contenuto in una mano, mentre ora lo si poteva benissimo scavalcare.
Sopra al dado si trovava  un numero uscito da esso che comparve  intermittente sulla parete:  il 4.
Prima ancora che la protagonista potesse realizzare il reale significato di quel numero, la parete davanti a lei cadde per esattamente quattro volte.
Invece Rose, più spaventata che mai, era dentro ad una stanza verde, uguale a quella in cui si trovava Summer.
Non vedendo più i suoi amici si era messa a piangere, maledicendo mentalmente David  per aver tirato in ballo Jumanjii, ed ora sembravano essere nella stessa situazione di quei poveri disgraziati del film.
Come successe anche con Summer, il dado gigante cadde davanti a lei ed uscì il numero sei ; così per sei volte le pareti crollarono davanti a sè ed arrivò ad una porta enorme di color marrone e con il pomello dorato.
Un  po' intimorita, Rose decise di aprirla, sperando di aver trovato l'uscita per raggiungere i suoi amici.
Appena aprì piano la porta  iniziò a notare che sul pavimento  stava scorrendo l'acqua,  già impaurita da prima si allarmò dato il suo terrore per gli allagamenti; convita sempre di più che si trattasse di qualcosa di futile aprì la porta del tutto e fu trasportata nell'acqua e travolta in pieno da uno Tsunami, per poi finire annegata.
Finì in un vortice che la fece girare ripetutamente, ed intanto pianse come non aveva mai fatto, gridando aiuto ai suoi amici sperando che potessero sentirla.
Purtroppo, però, non arrivò nessuno a soccorrerla e fu abbandonata al triste destino imposto dalle regole del gioco e morì.
Nessun giocatore poteva entrare in contatto con l'altro, a meno che non ci fosse una porta che lo potesse concedere.
Per il resto, i giocatori dovevano fare tutto quanto imposto dalle regole  autonomamente.
Come detto in precedenza, durante il gioco si può arrivare a dover aprire determinate porte che possono essere definite della "fortuna" o della "sfortuna"; per ognuna delle due categorie c'è un massimo ed un minimo.
Il massimo della fortuna è il dono di poter aiutare un amico, il minimo è di essere in vantaggio di tre caselle.
Per quanto riguarda la sfortuna, invece, il massimo è affrontare la paura ed in caso di fallimento si può arrivare  pure a  morire.
Al contrario, il minimo è di saltare un turno.
Appena venne dichiarato l'ultimo anelito di vita della ragazza, la porta si richiuse e scomparve quasi non fosse mai stata lì e ritornando ad essere una casella normale.


Angolo autrice: Heey gente, se vi è piaciuto l'inizio di questa Fiction vi invito a recensire per eventuali miglioramenti o consigli e, naturalmente, ad aggiungere la storia alle Seguite/Preferite/Ricordate.
Al prossimo capitolo!

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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