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Autore: Otacon_96    04/08/2015    0 recensioni
-''Quelli che chiami demoni non sono che punizioni di vite passate, redenzione per quelle future.. sei un uomo forte, ma se vuoi trovare pace devi abbandonare i problemi di questo mondo''
''Questo mondo non mi è mai appartenuto, non ho mai avuto una casa, né una famiglia, né ho mai desiderato di averle''-
Storia breve di carattere fantascientifico o forse paranormale, non saprei definirlo, breve viaggio all'interno di un operatore e.s.p. per ritrovare se stesso e uno scopo per cui vivere
Genere: Fantasy, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Una piccola porta grigia, nascosta in un vicolo sporco e buio, attirò l'attenzione di Jericho.
"E' qui" sussurò John.
"Ti prendi gioco di me cane americano? Avevi promesso di farmi entrare in una unità e.s.p., cos'è questo luogo?"
"Non sono io che devo farti entrare Jericho, posso solo aprirti la porta, starà a te farti accettare"
"Cosa intendi? Pensavo di aver già dimostrato cosa sono in grado di fare?"
"Non intendo discutere, entra, troverai un uomo che ti giudicherà."
"Pensi davvero di avere la mia fiducia americano"
"Pensi davvero di avere la mia di fiducia?"
Jericho tacque per un attimo, poi abbasso la testa in segno di resa.
"Ti rivolgerai a lui come Eternità, tutto quello che vuole che tu sappia è che, una volta entrato, potrai uscire solo quando, e se, lui vorrà"
"Lui chi?"
"Eternità"
John apri' la porta che, producendo uno stridio metallico che arrivò fino alle ossa dei due uomini, rivelò uno spazio buio.
L'ambiente odorava di muffa e il pavimento era allagato.
Jericho non ebbe il tempo di esitare che fù spinto dentro.
L'uomo vagò con passo incerto per un tempo indefinito, aveva perso la cognizione stessa del tempo e non avrebbe saputo dire con sicurezza quanto tempo fosse trascorso.
Finchè non si accorse che la parola stessa, "Tempo", lo ossessionava al punto di credere di essere esistito da sempre all'interno di quell'oscurità, che lo cullava dolcemente nei suoi pensieri.
Eppure non era nemmeno sicuro di essere mai esistito, ma l'esistenza stessa aveva perso ormai importanza per lui.
La sua mente era limpida, la sua fronte non era aggrottata dalle preoccupazione e dalle paure di una vita di stenti, percepiva un'insolita leggerezza che non gli permetteva di ricordare perchè era li, e perchè era sceso a patti con un americano.
Solo una frase occupava i suoi pensieri: "Voglio solo una cosa, rimanere qui, per sempre"
"E' per questo che tutti mi chiamano Eternità"
"Chi è là?" disse con un sussulto Jericho.
"Bella domanda" disse una voce nel buio
"Mi hanno sempre dato molti nomi, in India mi chiamavano Santone, in Nepal Signore dei ghiacci, in Tibet Maestro dell'infinito, ma tu puoi chiamarmi come preferisci, anche se adesso è uso rivolgersi a me come Eternità" continuò la voce.
"Mostrati" disse spaventato l'uomo.
"Fallo prima tu, permettimi di vedere.. potrei farlo da solo, ma preferisco che tu sia d'accordo"
"Non ho capito cosa vuoi da me"
"Ma lo sai benissimo, altrimenti non saresti qui, fai felice un povero vecchio e lascia che possa capire chi sei, permettimi di mostrare a me e a te stesso chi sei davvero"
"Fa come ti pare, ho imparato da tempo a chiudere la mia mente ad altri operatori esp" disse sprezzante Jericho.
"Non puoi nasconderti da te stesso, ma se può aiutarti ti mostrerò il mio volto"
Una luce illuminò il volto di un vecchio, i suoi tratti ricordavano casa al suo interlocutore.
''Potevi dirlo subito di non essere un cane americano''
''Ho abbandonato le mie spoglie umane, parecchio tempo fa, ora mi piace apparire con le fattezze che più aggradano chi vuole vedermi''
Indeciso sul da farsi, Jericho era diviso in due... da un lato il suo orgoglio gli urlava nella testa di non fidarsi, d'altra parte la sua sensibilità gli diceva di essere di essere di fronte a qualcosa che andava oltre la sua comprensione.
Per la prima volta, da quando era in America, anzi, da quando aveva memoria, l'operatore e.s.p. abbandonò il suo odio per il mondo, essendo ormai sicuro di aver incontrato qualcuno che potesse aiutarlo.
Il piccolo uomo arrabbiato, semplicemente, tacque.
''Perchè tanta rabbia per un solo uomo? Permettimi di conoscerti, se placherai il tuo animo sarò lieto  di leggere la tua storia, in questa vita, in quelle che hai vissuto ed in quelle che verranno''
''Fai pure, in questa vita troverai solo demoni''
''Quelli che chiami demoni non sono che punizioni di vite passate, redenzione per quelle future.. sei un uomo forte, ma se vuoi trovare pace devi abbandonare i problemi di questo mondo''
''Questo mondo non mi è mai appartenuto, non ho mai avuto una casa, né una famiglia, né ho mai desiderato di averle'' urlò Jericho, tradendo il suo coraggio con le lacrime di un bambino.
''Via, lasciati andare, abbandona tutto, rinasci come spirito di luce nel buio profondo di questo luogo materiale''
''Dimmi come, ho cercato per una vita di dimenticare, ti prego dimmelo'' disse con voce spezzata.
''Conserva i tuoi ricordi come tesori preziosi, solo cosi' potrai fare tua la sofferenza di ogni essere che incontrerai, per migliorare insieme il mondo, per tutti coloro che verranno. È il dovere che abbiamo nei confronti di Gaia che ci ha donato la vita''
''Non basta a placare la mia sofferenza, non basta a lavare l'esistenza sporca di sangue che chiamo vita''
Eternità, sorridendo, afferrò le mani di Jericho, lo guardò negli occhi e disse: ''Mi farò carico delle tue sofferenze e dei tuoi peccati, ho un' eternità per espiarli, ma la tua rinascita avverrà giorno dopo giorno, imparerai di nuovo che la forza più potente del nostro mondo nasce dal cuore. Ti chiedo solo una cosa in cambio: Combatti, combatti con la stessa forza che ti ha portato da me, per il bene''
''Davvero faresti quest..'' non fece in tempo a finire la frase che un cenno della testa del suo nuovo maestro bastò a rinfrancare il suo animo.
''Ora apri questa porta, essa è il tuo cuore'' sussurò il vecchio.
Jericho si accorse di essere di fronte ad una porta rugginosa e malmessa, senza pensarci due volte apri' l'ultima barriera che lo separava dalla luce.
''Sei stato là dentro una settimana'' disse John ''ormai non ci speravo più ch...'' 
''Grazie amico mio'' lo interrompette l'uomo uscendo da buio
''Questo è solo l'inizio, bentornato alla vita'' rispose il cane americano.


 





 
   
 
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