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Autore: Samxx    04/08/2015    0 recensioni
''L'amore non è dirsi continuamente: Hey, lo sai che ti amo? Non è quello l'amore. L'amore è scherzare, raccontarsi di tutto, ridere insieme, fare gli stupidi, trovare ogni difetto e accettarlo, nonostante tutto. L'amore è conoscere il peggio di una persona e fregarsene come per dire: ne vale la pena. L'amore è esserci, non andare via.''
Sam, appena trasferita da Londra, si troverà ad andare al liceo dolce Amoris dove incontrerà tante amicizie, vecchie amicizie, vecchi amore, e chissà, forse incontrerà anche l'amore...
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Castiel, Dolcetta, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1° Capitolo
 
Sistemo l’ultimo scatolone nella mia nuova ed enorme camera e mi asciugo la fronte sudata con il dorso della mano. Sospiro affaticata e osservo l’immenso numero di scatole che occupano la stanza prima semi-vuota.

<< Samantha vieni a mangiare! >> urla mia madre dal piano di sotto. Sospiro per la seconda volta e cammino a passo svelto verso la cucina sapendo che se non fossi seduta li entro 3 secondi mi avrebbe urlato all’orecchio di venire subito a tavola quando mi chiama. Arrivata mi butto a capofitto sul cibo fregandomene dei richiami di mia madre sul mangiare piano e chiudere la bocca.

<< Samantha sembri una porca. >> mi richiama la donna seduta davanti a me.

<< Beh anche tu quando hai fame non è che mangi molto educatamente… >> gli dico con la bocca piena di spaghetti al sugo. Ghigno divertita vedendo la sua faccia tutta rossa dalla vergogna, la saluto con un cenno del capo e ritorno nella mia dimora, dove avrei dovuto sistemare tutte le mie cose. Ebbene si, mi sono appena trasferita. All’inizio non ero molto contenta dell’idea dato che avrei dovuto lasciare i miei pochi amici di cui mi fidavo ciecamente, soprattutto la mia migliore amica, Sophia.

È una ragazza molto allegra, simpatica, un po’ acida ma al punto giusto, senza peli sulla lingua, per non parlare della sua immensa bellezza: capelli marroni che le arrivano a metà schiena un po’ rovinati per il numero esagerato di tinte effettuate, i suoi occhi color cioccolato con delle strane sfumature di verde molto evidenti, il suo nasino perfetto alla francese, la sua statura alta da modella, insomma, una ragazza perfetta. Vicino a lei delle volte mi sentivo sotto soggezione, io in confronto, non sono niente di che: capelli biondo scuro abbastanza lunghi, occhi color azzurro che delle volte diventano grigi o verdi (dipende dalla luce), statura bassa a confronto di altri ragazzi della mia età, lenti a contatto per non portare occhiali da nerd, assolutamente una schifezza.

Non voglio sembrare una depressa, che poi non lo sono per niente dato il mio carattere, ma nella mia vita non ho mai avuto autostima, e quel poco che ne avevo è volato via appena iniziate le medie, quando vedevo le mie coetanee perfettamente truccate, con dei vestiti super alla moda, capelli perfetti, il contrario di me. Sbuffo a quei pensieri e inizio a sistemare i miei preziosi oggetti in posti a caso, un po’ per l’istinto, un po’ per la stanchezza dato il lungo viaggio di 4 ore per partire da Londra fino a Parigi. Ho sempre considerato questa città una delle più belle al mondo, anche se la mia preferita direi che sia Roma, dato che amo la pizza e l’Italia. Osservo soddisfatta il mio lavoro di ristrutturazione e posso dire di essere finalmente sollevata. Sento qualcosa di peloso strusciarsi per un po’ sulla mia gamba, per poi saltarmi addosso abbaiando gioioso.

<< Maya! >> trillo contenta abbassandomi all’altezza del mio husky bianco di appena 5 mesi, le accarezzo allegra la testolina bianca dal quale sbucano due occhioni celesti come il cielo. Sorrido come un ebete per poi ricevere una leccata sulla guancia dalla mia piccola cagnolina. Ho sempre amato gli animali, soprattutto i cani. Prendo Maya in braccio e la porto nella sua cuccia vicino al mio letto di una piazza e mezzo. Prendo il guinzaglio e il collare posati li dentro per poi metterli alla mia cagnolina, di solito a casa la lascio senza il collare dato che non ama particolarmente quell’oggetto rosa.

Ridacchio al ricordo della sua faccia buffa di quando gli misi per la prima volta l’oggetto in questione, tiro Maya fino alla porta e avviso mia madre che sarei andata a fare una passeggiata con la palla di pelo bianco. Sono stata molte volte qui a Parigi per visitare la mia cara zietta con i capelli rosa, quindi devo dire di conoscere la città abbastanza per orientarmi. Cammino a passo svelto tra le strade buie, andando direttamente in direzione del mio parco preferito, che casualmente e fortunatamente, era dietro la mia nuova casa.

Mi poso sotto un albero lasciando libera Maya che ora scorazza felicemente inseguendo degli insetti notturni, chiudo gli occhi e penso ai bei momenti passati a Londra con i miei amici di vecchia data. Sono sicura al 100% che quella che mi manca di più sia Sophia, la quale conosco da 12 anni, dai tempo delle elementari, dove facevamo a gara su chi prendeva voti più alti, e come sempre vincevo io, ma la mia cara amichetta è sempre stata troppo orgogliosa per ammettere di aver perso. Si, alle elementari ero una secchiona che portava cerchietti ogni giorno, con la frangetta, e non ha mai ricevuto quel fatidico pezzo di carta dove c’era scritto ‘’vuoi metterti con me? Si [ ] No [ ]’’.
Sono sempre stata una sfigata, ma da quando solo alle superiori devo dire che la mia situazione era un po’ migliorata, calcolando che non venivo più presa di mira dalle sgualdrine oppure presa in giro dai maschi per la mia mancanza di seno grosso come le altre ‘’troie’’. Sento picchiettarmi leggermente la testa, così con le mani dietro di essa, e con gli occhi prima chiusi pensando un po’ alla mia vita, osservo la persona in questione che ha osato disturbarmi. Un ragazzo dall’aria da duro, con capelli rosso fuoco un po’ lunghetti, occhi profondi e grigi, vestito da rokettaro, mi osserva dall’alto in basso, per poi fare un ghigno che mi provoca un leggero brivido sulla colonna vertebrale.

<< Cosa vuoi? >> chiedo scontrosa per il mio carattere, questo ragazzo non mi ispira molta fiducia.

<< Sei nel mio posto. >> dice senza indugi guardandomi con aria di sfida, ma dico, chi si crede di essere?

<< Io non vedo il tuo nome scritto da queste parti… >> dichiaro soddisfatta mentre ghigno anche io per la mia grande ironia.  Con la delicatezza di un elefante, mi sposta facendomi notare che dietro la mia schiena, sul tronco dell’albero, è inciso un nome: Castiel. Sbuffo infastidita, mi alzo seccata e riattacco al guinzaglio Maya, che stava giocando con un pastore Beaceron che mi inquieta un po’ dall’aspetto, penso che sia del rosso dato che siamo solo io e lui al parco.

<< Avrò la mia vendetta… >> sussurro guardandolo per poi fargli la linguaccia come una bambina, tipico del mio carattere da bambinona cresciuta troppo. Lo vedo sghignazzare, così, indignata, torno a casa, cercando di pianificare dei piani per ucciderlo se potrei rincontrarlo.

Quando sono nella mia nuova dimora tolgo Maya dal guinzaglio e corro in camera per pianificare meglio, sono sicura che lo rincontrerò dato che ho intenzione di uscire ogni sera per portare fuori la mia cagnolina, e sicuramente lui sarà lì. Prendo un foglio per poi metterlo su un libro, per scrivere meglio sul letto. Penso che sia meglio non pensare solo al rosso, ma anche ad altre persone che potrebbero starmi antipatiche domani al liceo, così potrei attuare i miei piani anche sugli altri, ottima idea Sam!
 
PIANO PER UCCIDERE TIZI CHE MI STANNO SUL CAVOLO
1.PRENDERE UNA TANICA DI BENZINA, COSPARGERLA SULLA PERSONA CHE MI STA ALTAMENTE ANTIPATICA, E DARGLI FUOCO.
2.BUTTARLO DA UN PONTE O DA UN PRECIPIZIO
3.UCCIDERLO A FORZA DI COLTELLATE PER POI SPEDIRLO IN ALASKA PER NON DARE SOSPETTI ALL’FBI
4.SPARARGLI CON UN BAZOOKA
5.MENARLO FINO A QUANDO NON MUORE PER POI USARE ANCHE IL PUNTO 2
 
Fiera di me stessa, attacco il foglio sull’armadio pensando che forse stia esagerando, ma la mia coscienza dice che è meglio prevenire, quindi penso di aver fatto bene a scrivere questa lista.

‘’Voglio proprio vedere cosa dirà mia madre quando dovrà sistemare un po’ la mia camera, crederà di avere una figlia pazza…’’ penso tra me e me. Domani andrò al mio nuovo liceo, il Dolce Amoris, che dal nome pare una scuola con cuori e cuoricini ovunque, pareti rosa e cose da femminucce. Sospiro rassegnata per poi guardare l’ora sul mio nuovo telefono, 00:17. Okay, forse è meglio che io vada a dormire, che poi mi ci vorrà una banda intera di musicisti per svegliarmi, altro che sveglia.

Imposto l’ora sul telefono alle 6 e mezza e indosso il mio amatissimo pigiama costituito da una canotta gialla con un orsacchiotto sopra e dei pantaloncini del medesimo colore. Mi butto sul letto e controllo con lo sguardo che il mio husky stia dormendo. Sorrido leggermente vedendola a pancia in su, per poi chiudere definitivamente gli occhi, addormentandomi tra le braccia di Morfeo.
 
SPAZIO ME *^*
Salve popolo di Dolce Fliiiiiirt! Spero che questo primo capitolo come inizio vi abbia incuriositi, so che non è molto, ma vi prometto che i prossimi capitoli saranno più lunghi di questo (pensieri pervy hehehehe). OKAY LA SMETTO. Scusate se non è gran che ma non sapevo come introdurre la storia e penso che questo sia stato il modo migliore hehehe. Accetto tutti i tipi di crtiche, anche negative, almeno facendomi notare i miei errori potrei pian piano migliorare e diventare una brava scrittrice come molti in questa sezione! Ora mi dileguo veramente, ciao al prossimo capitoloooooooo! :P
Pace e amore!
   
 
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