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Autore: justpieceofyou    04/08/2015    1 recensioni
"ci sono persone a cui sarai legato per tutta la vita da un filo invisibile ed indistruttibile. Non importa se ci avete provato mille volte e mille volte è andata male. Non importa se avete litigato,se a volte non vi siete capiti,se la vita vi ha diviso in più occasioni. Qualsiasi cosa accada,qualsiasi siano gli ostacoli che il destino vi pone davanti,troverete sempre,sempre il modo di restare. Nonostante tutto. Perché siamo fatti per stare con pochi,e certi legami sfuggono alla corrosione del tempo."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kristen Stewart, Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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SAY SOMETHING.

 
Salve a tutti!
So perfettamente che avevo detto che avrei aggiornato con il successivo capitolo di YOU BELONG WITH ME,ma ho deciso di condividere con voi questa nuova storia(peraltro la trama è molto diversa) intitolata SAY SOMETHING,che spero possa piacervi.
La storia è comunque abbastanza vicina alla realtà,in quanto è ambientata ad Hollywood e Robert e Kristen si sono conosciuti proprio nella maniera che tutti conosciamo. Ho deciso di scriverla sotto forma di intreccio,cominciando da quello che è il presente che si intreccia con il passato,rivelando quindi lentamente i particolari.
Spero in un vostro consenso e che me lo facciate sapere.
Vi auguro una buona lettura,
Giulia.

 
Kristen.
“Madrina?”
La voce adorabile di Marlowe mi stava chiamando da un bel po’ ma,essendo persa nei miei pensieri,continuai a rimanere seduta nel divano.
“madrina,Joy sta piangendo.”
Mi alzai ed andai in camera da letto,dove si trovava mia figlia. La presi in braccio,osservai i suoi bellissimi occhi blu e,come sempre,provai una fitta di dolore. Più il tempo passava,più diventava simile a lui e,di conseguenza,più difficile sarebbe stato continuare a nasconderla.
16.44. continuavo a controllare l’orologio,nella speranza che la vista mi avesse ingannato e il tempo potesse tornare indietro. Invece no. Erano le 16:44 del venticinque giugno e lui sarebbe dovuto passare a prenderla alle 16 in punto,me lo aveva promesso. Il fatto era che io continuavo a crederci,avrei dovuto esserci abituata,ed invece ogni volta che sentivo la sua voce non potevo persuadermi dalle mie emozioni. E finivo per credergli. Sbagliando. Come sempre.
Mi illusi anche quando,sentendo il citofono,pensai che fosse lui,quando in realtà era Riley. Lei è la mia migliore amica da un bel po’ di anni ormai e dire che le voglio bene è assolutamente riduttivo,non so come avrei fatto senza di lei. È cresciuta con lui,essendo la figlia della migliore amica di sua madre,ma nonostante ciò mi è sempre stata accanto.
“non è arrivato?”mi chiese,vedendo Joy e sapendo che il suo nome era oramai bandito da casa mia.
“strano,vero?”le risposi ironica.
“quindi serata tra donne? Fantastico! Marlowe prendi quel puzzle,dovremmo finirlo prima o poi,no? E tu-ordinò indicandomi-metti i Teletubbies per tua figlia.”
Adoravo il fatto che riuscisse sempre,in qualche modo,a risollevarmi il morale. Era stata presente nei momenti più importanti della mia vita e,trovare una persona che ti voglia bene per quello che sei realmente(nel nostro mondo,pieno di falsità),era davvero difficile ed io ero stata fortunata.
Marlowe,probabilmente felice di poter vedere qualche altra cosa che non fosse il mio malumore,corse a prendere quello che le era stato chiesto. Non facendo in tempo a tornare prima del suono del campanello. Presi il cellulare per controllare l’ora:17:03. Riley mi fissava mentre lentamente si alzava per aprire la porta. Fu’ lì che lo vidi. Teneva lo sguardo basso,mentre cercava di sfuggire al mio.
“scusate il ritardo,io..”
“Robert,forse è meglio che stai zitto.”lo avvertì la mia migliore amica.
“Riley,perché dici così? Ascoltiamo la disgrazia che gli è capitata stavolta.”
Mi fissava. Sapevo che stava per mentire. Lo capivo dal modo in cui teneva la bocca,dal tentennio del suo piede,dal suo guardare a destra. Tuttavia stava zitto.
“dato che non hai intenzione di parlare,cerco di indovinare io. Sei andato ad un party ieri notte e ti stai svegliando adesso?”
“in realtà …”cercò di iniziare.
“ci sono le tue foto su google.”lo informai.
Si avvicinò a Joy in maniera silenziosa,sorridendole.
“stai qui con lei quanto vuoi ma non la portare via.”dissi,dirigendomi verso la cucina con Marlowe.
“che cosa? È il mio giorno oggi!”
Sembrava davvero infuriato ma decisi di zittirlo un’altra volta.
“beh,sai..in un’ora e tre minuti mi sono organizzata,pensavo non venissi ormai.”
“Kristen,controlla le bambine. Io e Robert andiamo a fare una passeggiata.” Il tono di Riley non era il suo solito,non sapevo che cosa avesse intenzione di dirgli ma mi fidavo completamente di lei.
 
Robert.
Ero arrivato in ritardo,parecchio. Avevo avuto paura a suonare ma per fortuna ad aprirmi la porta fu Riley e non lei.
Ora ero in strada facendo due passi con quella che era una delle mie migliori amiche.
“Robert,perché diavolo sei arrivato in ritardo?”
“ero ad una festa ieri e non mi sono reso conto dell’orario.”
Mi fissava corrucciata-“è tua figlia,dovresti ricordarti di lei.”
“non me ne sono dimenticato,ok? Stavo dormendo!”cercai di giustificarmi,nonostante il suo sguardo.
“quando morirai hai idea di quanto tempo avrai per riposare? Ti ricordo però che ora sei vivo e dovresti prenderti cura di tua figlia.”
“ok,sono arrivato tardi ma oggi Joy dovrebbe stare con me.”
“Kristen- sussultai nel sentire il suo nome per intero-non sa più cosa fare per fartelo capire. La prossima volta arriva puntuale e non succederà niente di tutto questo.”
“che cosa dovrei capire?”
“che la tua vita privata viene dopo tua figlia.”
Non mi aspettavo di sentire quelle parole pronunciate a voce alta,anche se Riley è sempre stata una persona diretta e che non si fa problemi a dire quello che pensa. Amavo mia figlia e perché nessuno riusciva a capirlo?
“Rob,capisco più di quanto immagini. Fai un viaggio dentro te stesso e poi torna.”
Chiusi gli occhi e respirai,mentre sentivo i suoi passi sempre più lontani,segno che stava tornando in casa.
 
Sei mesi prima.
“Robert,non toccarmi.”
Non la ascoltai e le cinsi il braccio.
“Ti ho detto che devi lasciarmi stare!”
“perché mi fai questo?”le chiesi supplicandola.
“per ‘questo’ cosa intendi? Portare via tua figlia? Non ti vieterò di vederla,sei suo padre. Con me hai chiuso,non con lei.”
*   *   *
 
Volevo provare a spiegarle un sacco di cose. Volevo dirle che la amavo e non sapevo che cosa mi avesse preso quella sera,che se non fossi stato ubriaco non lo avrei mai fatto. Lei non mi aveva dato il tempo,mi aveva semplicemente urlato che non ero il padre che Joy meritava. La cosa peggiore che potesse dirmi e lei lo sapeva.
Non avevo tentato,aveva ragione. Non avevo provato a spiegarle,non l’avevo supplicata e mi arresi semplicemente al destino,prendendo quello che la vita mi offriva. Giorno per giorno. E non era quello che Kristen avrebbe mai voluto,lo sapevo bene. Tuttavia comportarmi completamente opposto,fare quello che sapevo le avrebbe dato fastidio,mi aiutava. Probabilmente era solo un modo per cercare di tenerla lontana,anche se mi riusciva impossibile. Però ci provavo,in ogni singolo momento in cui lei mi tornava in mente.
 
 “zio stai bene?”
Fu la voce di Marlowe a farmi tornare alla realtà.
“sì,tesoro. Dì pure a Riley che ripasso domani alla stessa ora,d’accordo?”
“sicuro che devo dirglielo? Poi se non vieni madrina ci rimane male”mi chiese incerta.
“verrò,stai tranquilla.”le risposi,abbozzando un sorriso.
“allora a domani.”mi salutò,tornando in casa.
Salii in macchina continuando a fissare il portone di quella che un tempo era stata la nostra casa.
 
‘non riesco a non pensare a te,anche quando non vorrei. Una via d’uscita anche se c’è sembra sia introvabile.’
   
 
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