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Autore: Lumos and Nox    04/08/2015    5 recensioni
... E poi c'è stato Achille! Oh, lui si che aveva tutto. Sapeva attaccare, sapeva schivare, sapeva fare tutto. Ma quel tallone dei miei stivali! Una volta gli fu appena intaccato... e ti saluto!
Certi episodi possono far perdere la fiducia perfino nei propri sogni o successi. Dopo Troia, Phil ne sa qualcosa.
Pre-incontro con Hercules
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Phil
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Fallimento



La battaglia infuria sotto le mura infrangibili di Troia. C'è sangue, polvere, c'è lotta, c'è voglia di sopravvivere.
O almeno c'è per Phil. Combatte saltando da un nemico all'altro con un scintillio del pugnale stretto tra le mani. Colpisce con uno scatto, incorna i nemici, li sfinisce a colpi di zoccoli.
Si sente vivo, vivo davvero, ma in cuor suo cresce un seme che non può mangiare, quello dell'angoscia. Lui allena eroi per uccidere mostri, non altri eroi...
Ma quando intravede Achille, Achille rivestito d'oro, Achille piede veloce, il migliore di tutti, il cuore gli balza in petto per la gioia.
Achille è il suo successo più grande.
I nemici cadono infiniti sotto i suoi colpi, ma questo non lo ferma, no. Ritrae la lancia con una velocità impressionante, tocca di spada, alza lo scudo, si gira di scatto.
Achille è il suo più grande successo.
Sembra quasi sentirlo, il suo allievo, quando si volta a guardarlo. Sotto l'elmo, Phil vede i suoi occhi così azzurri brillare. Achille si volta, lo guarda negli occhi e gli regala un sorriso spensierato, sorride proprio.
Anche Phil gli sorride, fiero come non mai.
Ma nel loro gioco, nel loro scambio di affetto, si intromette la battaglia. Perché lei, lei sta continuando e non le interessa chi sia il migliore in onore o in combattimento.
Sotto gli occhi di Phil, il sorriso di Achille si tramuta in una smorfia, in una bocca spalancata da cui non esce nemmeno un suono.
Gli aveva regalato un sorriso...
Phil non capisce che diamine sta succedendo, ma balza in avanti. È troppo tardi. Achille ruzzola nella polvere e non si rialza più, cade senza più muoversi, senza più traccia del suo sorriso.
Gli aveva regalato un sorriso...
È allora che Phil la nota. Una freccia impiantata nel suo tallone, come un fulmine nel cielo sereno.
Una freccia nel tallone. Una semplice freccia.
Tutto il resto non ha più senso. Non ha più senso la lotta attorno al corpo- attorno ad Achille, non ha più senso quella continua e assurda guerra contro Troia, non ha senso allenare altri eroi quando nemmeno il più grande, il suo più grande successo, è riuscito a sfuggire alla morte.
Gli aveva regalato un sorriso...

Phil si alzò di scatto dal letto, l'ultimo regalo di Achille ancora ben scolpito negli occhi. Con un grunito, ricacciò quel vecchio ricordo nella mente. Erano passati tanti anni...
E lui aveva chiuso con gli eroi, anche se loro di sicuro non si decidevano a chiudere con lui. Sbuffò e si diresse fuori dalla sua casupola, sbattendo la porta. In quei momenti, pensava a cosa avrebbero detto di lui i suoi allievi, se lo avessero visto.
Guardate, eroi, come si è ridotto il vostro grande maestro! A vivere in un'isoletta e a cacciar le ninfe. Puah.
Ma che senso avrebbe avuto cercare qualcun'altro, quando il migliore di tutti, il suo più grande successo, era schiattato per un tallone?
No. Aveva chiuso con quella roba.
Brontolando quasi contro sé stesso, si avvicinò ad alcuni cespugli del bosco lì vicino. Dalle risate che sentiva, era sicuro che la vista da dentro là non lo avrebbe deluso.
Grunì ancora, stavolta più soddisfatto. Un'altra giornata era iniziata, lontano dagli eroi e da delusioni troppo cocenti. Le ninfe lo aspettavano. E niente avrebbe cambiato il suo programma, inutile provarci. Il destino aveva rinunciato da tempo con lui e il suo sogno, ed era andato a bussare alla porta di qualcun'altro.
Poco distante, un ragazzino che Phil avrebbe immediatamente catalogato come schiappa totale atterrò sull'isola con un cavallo alato. «Sicuro che il posto sia questo?»

  
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