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Autore: _Hanadia    05/08/2015    1 recensioni
vorrei dedicare questa ff a BellaeEdwardforever dal momento che è stata lei a commissionarmi questa storia narrata da il nostro amato eroe Achille.
si può correre in contro alla morte, abbandonandosi ad un destino crudele e privo d'amore solo per raggiungere l'immortalità.
un uomo l'ha fatto...
Genere: Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Achille | Coppie: Achille/Briseide
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Troy
(immortale)
-:Achille, mio signore, Achille. La giovane voce tremolante di un giovane ragazzo aveva appena sbiadito, il sogno più bello che io avessi mai fatto da quando riuscivo a ricordare. L’immortalità. Non importa a quale prezzo, non importa per quale gloriosa battaglia. L’importante era raggiungerla. L’importante era che il mio non morisse mai, neanche quando tutti avranno dimenticato il mio volto, neanche quando non ricorderanno più il suono della mia voce. Importa solo che ricordino in eterno le mie eroiche gesta. Allungai la mano e strinsi forte il collo del giovane, spalancai gli occhi ancora intontito dal sonno e vidi che era un ragazzo gracile e magro, mi guardava con occhi impregnati di paura. E faceva bene.  -: stavo facendo un bel sogno, un sogno davvero bello. -: Agamennone mi manda a dirti che... -: parlerò con il tuo re domani mattina. -: ma mio signore è mattina, ti stanno aspettando. Alzai la testa dal cuscino e cercai di alzarmi lentamente. mi accorsi infastidito che un braccio intorno ai miei fianchi mi impediva di alzarmi allora melo tolsi di dosso e  Indossai la mia armatura, presi il mio scudo e la mia lancia e li lascia al ragazzo per salire sul mio cavallo.
-: è vero quello che dicono di te? Dicono che tua madre è una dea immortale e che nessuno ti può uccidere. Gli presi l’elmo dalla mani e lo indossai mentre lo guardavo stranito, e ascoltavo quello che ero abituato a sentire in continuazione. -: allora farei meno dello scudo non credi?. -: il guerriero che affronterai è l’uomo più grosso che io abbia mai visto, io non mi batterei mai con lui. -: ecco perché nessuno ricorderà il tuo nome. Scrollai le redini e il cavallo galoppo veloce nel vento. Io invece si. Io avrei trovato l’immortalità e il mio nome sarebbe rimasto nella mente di tutti, nei secoli. Arrivai nel campo di guerra e vidi migliaia di uomini schierati. Un mucchio a destra e uno a sinistra. Entrambi si guardavano in faccia, immobili. Entrambi erano provvisti di scudo e lancia, di elmetti e di armature, ma non combattevano. Non si muovevano e continuavano a guardarsi. Aspettavano me. Li superai e scesi da cavallo li ad aspettarmi c’era Agamennone. -: dovremmo fare la guerra domani, quando sarai più riposato? Dovrei farti frustare per la tua imprudenza. -: combatti tu allora. Mi si avvicino un uomo consigliere di Agamennone  -: Achille guarda questa gente, puoi salvare ognuno di loro con un colpo della tua spada. Fa che tornino a casa dalle loro famiglie. Camminai verso Agamennone e gli sussurrai -: un re che combatte le sue battaglie sarebbe un evento raro. Mi voltai velocemente e vidi davanti a me un uomo grande e grosso, senza capelli e pieno di cicatrici, segni indelebili della sua esperienza in battaglia, trofei di guerra oserei dire. Camminai verso di lui e nel vedermi avvicinare, cominciò a urlare invogliando i suoi compagni a urlare con lui, creando un coro per incitarlo. Comincia a correre verso di lui e lui cominciò a correre verso di me. Scaglio contro di me la sua prima lancia e io la bloccai con il mio scudo, poi mi lancio la sua seconda lancia e la schivai abbassandomi il capo. Nella mia mente viveva fresco il desiderio di raggiungere il mio più grande sogno e nessuno sarebbe mai stato in grado di intralciarlo. Neanche il migliore. Quando gli fui abbastanza vicino saltai e conficcai la mia spada nella sua spalla, io l’estrassi subito dalla sua carne e lui cadde a terra e mori. Mi avvicinai al resto dei suoi compagni che fino a poco fa urlavano il suo nome e gli urlai contro. -: c’è nessun altro? C’è nessun altro?. A quel punto mi si avvicinò il loro re incredulo. Io non mi voltai neanche restai ad ascoltare la sua domanda e mi limitai a rispondere. -: chi sei tu soldato? -: Achille figlio  di Peleo. -: Achille... rammenterò questo nome. Chi regna sulla Tessaglia, porta questo scettro, portalo al tuo re. -: io non ho un re.
Era la verità io non appartenevo a nessuno. Non lottavo per il mio re o per la mia patria, lottavo per la mia gloria, lottavo per la mia immortalità. 
note dell'autore: salve a tutti mi scuso in anticipo per avrvi fatto aspettare cosi tanto per pubblicare questa storia o in generale per non essermi fatta viva su ff da molto tempo. ma ho avuto una serie di contrattempi. approfitto della vostra attenzione per ringraziare tutti quelli che mi seguono e che hanno letto (Achille e Briseide un finale alternativo). spero di non deludervi  e che anche questa storia riscuota il successo della precedente.
baci Ale_

 
   
 
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