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Autore: Iliveonlyforthemanga    08/08/2015    1 recensioni
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Sì, combatterò anche per te.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Rolling in the deep 
 
 "Le lacrime scivolano dal viso fino ad arrivare alla patina lucida della foto che tieni in mano, che comincia a tremare visibilmente quando un singhiozzo più forte ti sconquassa il petto.
Tiri su col naso, un groppo amaro ti blocca il respiro e la voce, che esce a piccoli gemiti, nei quali invochi il suo nome, sperando forse di riportarlo lì, vicino a te, come quando, nei giorni piovosi, vi sedevate sul letto a guardare un film, rannicchiati sotto il tuo plaid, con lui che ti teneva stretto tra le braccia, e tu che godevi del calore sprigionato dai vostri corpi.
Lasci vagare la mente, ricordi ed emozioni che ti trapassano come lame affilate, facendoti sanguinare il cuore, ridotto a brandelli.
 
 
~Occhi negli occhi, il sapore di uno nella bocca dell'altro, avevate fatto l'amore per la prima volta.
Si dice che la prima volta sia magica, ma la tua era stata piena di dolore, rabbia, lacrime e frustrazione repressa, con lui che spingeva troppo forte e tu che gemevi, aggrappato alle lenzuola del letto.
Avevi cercato, durante l'amplesso, il suo sguardo, una sua carezza, ma nulla di tutto ciò.
Inarcandoti, avevi urlato un "ti amo!", prima di sbattere la testa sul guanciale tiepido, che ancora sapeva di voi.
Lui aveva riso beffardo, credendo fosse un postumo dell'orgasmo che ti aveva travolto, e non aveva parlato.
Si era limitato ad alzarsi, pulirsi, e, dopo averti dato un'occhiata, si era avviato fuori dalla tua camera, con te stremato, steso sul letto  con il cuore ancora impazzito.
Le prime volte erano state così, con il cuore sempre più a brandelli e lui che ci giocava, come quella canzone di Adele, "Rolling in the Deep"
L'avevi ascoltata fino alla nausea, avevi imparato le parole a perfezione, sviscerato i significati più reconditi, pur di non pensare al dolore che ti portavi dietro.
E poi, un bel giorno, si era presentato alla tua porta con due biglietti della tua band preferita, e tutto aveva perso significato.
Lacrime di gioia, sorrisi e abbracci che ti avevano aggiustato il cuore.
La sera stessa, tornati in hotel dopo il concerto, magnifico, ti eri divertito da pazzi, ti aveva preso la mano e con voce rotta ti aveva detto che ti amava e che con te voleva fare sul serio.
Avevi sgranato gli occhi, temendo fosse un sogno, ma ormai avevate già fatto l'amore, i postumi erano passati, e avevi dunque capito che era vero.
L'avevate fatto ancora e ancora, fino all'alba, che avrebbe segnato il vostro periodo più bello.
Sorrisi, carezze, sorprese gradite, "ti amo" sussurrati con gli occhi e con la voce.
Un bel momento,la decadenza. Improvvisa, e tu ti ci eri ritrovato in mezzo senza sapere come. O meglio, avevi chiesto, ma lui non aveva dato risposte, solo dubbi e incertezze.
Non passava giorno, infatti, che vi urlaste qualcosa, o che rompeste, per poi rappacificarvi con amplessi violenti e rozzi, ma pieni di passione che entrambi nutrivate nel profondo.
Poi  era arrivata la sua depressione per la situazione delicata che si stava verificando a casa.
Separazione dei suoi, lui che soffriva, brutti voti a scuola e brutte amicizie.
Lo avevi sostenuto, aiutato, per un periodo era anche riuscito, in parte, a recuperare il sorriso e ciò che eravate.
Un giorno di maggio, la ricaduta.
Ancora più tosta e difficile da battere.
Era dimagrito molto, non parlava più, non si appassionava più a nulla, non ti considerava, ma tu tenace non avevi mollato, non lo avresti mollato in una situazione così, gli avresti teso la mano e lo avresti aiutato a dissipare le sue oscurità.
Una telefonata, una corsa all'ospedale, la mente svuotata era stato tutto ciò che ricordi, quando  il 12 novembre ti avevano detto che se n'era andato, da solo, nella sua camera, con in mano una lettera per te, e a fianco uno scatolone, contente foto e ricordi, scatti con te, che aveva incorniciato il periodo rosa del vostro amore.~
 
Gli occhi gonfi, il fazzoletto in mano, posi lo sguardo sul famigerato scatolone, che per i primi mesi non avevi voluto neanche vedere, e poi, con forza d'animo, quella poca che ti era rimasta, avevi aperto, e i ricordi erano balzati fuori, sgorgando a fiotti.
Sorridi mesto quando rivedi i vecchi album, nei quali con svariati selfie vi immortalate in diverse situazioni e posti, che ti fanno ridere almeno un po'.
Trovi la lettera, l'ultima che ha scritto, consumata da quanto l'hai già letta e riletta.
Da domani in poi appenderai tutto nella tua camera, dove tutto è cominciato ma dove, purtroppo, non è potuto finire.
Hai già cominciato a parlare come lui, frasi ed espressioni che fanno sorridere che ti ascolta e che ti supporta e consola in questo periodo.
Scuoti la testa, mentre con le dita segui il  suo profilo in una foto che ti piace tantissimo, tu e lui al luna park, davanti alla casa degli orrori, avvolti nella sua sciarpa, -che dovresti giusto avere da qualche parte, poi la tirerai fuori e la userai quest'inverno- , gli occhi scintillanti, le labbra screpolate ma aperte in un sorriso pieno e luminoso.
Chiudi gli occhi e ti sembra di risentirlo, la voce roca e beffarda, e la sua mano ruvida che ti accarezza i capelli, assicurandoti che andrà tutto bene perché, come diceva lui, "siamo io e te contro il mondo"
Non riesci a trattenere ancora delle lacrime e sbuffi, sbuffi, perché è per colpa sua che stai così male.
E la disperazione sale, sale dal petto e ti stringe in una morsa.
"Stupido cretino, perché te ne sei andato? Dovevamo fare tante cose insieme, avevano progetti, alcuni folli, altri meno..
Dicevi di amarmi, ma non era vero! Se mi avessi amato, ora saresti qua con me!"
Ti accasci per terra, la testa che gira, il cuore che martella, gli occhi rossi e doloranti per le lacrime versate, i pugni chiusi e le nocche sanguinanti per i pugni violenti che hai dato alla parete della camera, proprio lì, sotto la finestra, dove vi eravate dati il vostro primo vero bacio, pieno di promesse da mantenere e cose da fare.
Ma tu non puoi sapere, non puoi sapere che lui ti amava più della sua stessa vita, e che per salvarti dai demoni che avevano cominciato a tormentarlo, aveva preferito uccidersi, evitando di contaminare la tua purezza e innocenza.
No, tu non puoi sapere con che mani tremanti aveva preso le pastiglie e le aveva mandate giù, con la tentazione di cacciarsi due dita in gola, pur di tornare da te sano e salvo.
E con che magone aveva radunato le foto e scritto la lettera, prima di accasciarsi sul letto senza vita.
"Tu continui sempre a testa alta, sei un guerriero" era stata una sua frase, dopo un litigio furioso e  una riappacificazione soddisfacente.
Ti scrolli, e con gambe più salde ti alzi in piedi, prendendo un bel sospiro e chiudendo, almeno per questo giorno, la scatola.
Prendi la sua sciarpa, che hai trovato, e ci immergi il viso, inspirandone l'odore.
Sorridi contro la lana morbida, poi alzi lo sguardo verso il tramonto e ti posi una mano sul cuore, che ora batte più regolare.
 
Sì, da questo momento in poi, combatterò anche per te.
 
   
 
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