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Autore: teotode    08/08/2015    2 recensioni
Quattro corpi vagavano con la sola luce di una piccola lanterna per un sentiero tortuoso e pieno di buche nel bel mezzo della notte. La luce giallastra della candela nella lanterna proiettava giochi di luce sui corpi dei quattro viandanti. Chi saranno mai quei ragazzi? Come mai si dirigeranno proprio a Moga?
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quell’urlo riempì loro i polmoni. L’aria attorno a loro era frizzante. Ogni singolo battito dei cuori dei ragazzi emanava eccitazione. Dopo l’urlo le loro labbra si aprirono in sorrisi dalla brillantezza stupefacente. Nya non poté non farsi avvolgere da quell’immenso calore. Il Felyne li scortò fuori dai loro alloggi e si mise a chiamare il Capovillaggio. Moga era agitato. Persone andavano e venivano, un simile di Nya sbraitava qulcosa riguardo al cibo, una ragazza dalla voce stridula e fastidiosa salutava, una donna avanti coll’età parlava con dei pescatori vestiti alla giapponese mentre tranciava teste ai pesci freschi. Alla fine Nya trovò il Capovillaggio.  Era accanto a una nave vecchio stile tutta di legno, senza nessun tipo di cannone, con le vele coperte di cuciture e toppe a causa dei continui attacchi di belve. Il Capovillaggio fu quasi sorpreso di vederli. Poi ci fu silenzio. Nessuno sapeva cosa dire. Gli occhi dei quattro ragazzi assalirono Tode. Lui doveva parlare! Non c’era altra scelta! Era il migliore in questi casi a uscire dall’imbarazzo.
-Ehm, salve… Capovillaggio!- disse Teo timidamente. Poi ripiombò il silenzio. Emma che stava iniziando a perdere la pazienza gli diede un colpo di gomito sul bicipite. Dopo un leggero gemito, Tode riprese: -Siamo qui per chiederle una cosa. Innanzitutto volevamo ringraziarla dell’ospitalità, ma temo che dovremmo approfittarne ancora per del tempo…
-Capisco, avete intenzione di soggiornare ancora per un po’? Volete una stanza più spaziosa?- disse il Capovillaggio con tono autoritario ma confortevole e dolce, come la voce di un nonno.
-Veramente non vorremmo abusare, occupando stanze più grandi; per ora il nostro alloggio va alla grande! Comunque Moga è sempre stato il nostro obiettivo. Dalla grande capitale abbiamo iniziato a camminare per giorni e non ci siamo mai fermati a soggiornare in altri paesi. Ognuno ha il proprio motivo ma siamo arrivati fin qui spinti da un unico desiderio: diventare cacciatori! La grande capitale è stata rasa al suolo da diversi mostri enormi. L’intera popolazione è stata devastata e noi quattro siamo gli ultimi superstiti. Le belve sono infuriate con noi! Sanno che siamo ancora vivi e non dovremmo esserlo. Ora cercheranno di ucciderci.- Teo fece una legger pausa e chinò il capo. Gli altri tre fecero lo stesso.
-Ragazzi mi dispiace per questo vostro trauma! Purtroppo non tutti possono diventare cacciatori. Ci vogliono certe doti e non tutti ne sono degni. Solitamente ai cacciatori novellini si pongono molte prove per accertarsi che non impugnino armi per compiere assassinii. Ragazzi non so se ne siete degni….- disse il Capovillaggio abbassando le sopracciglia come se un’enorme tristezza lo attraversò come un coltello.
-Cosa vuoi sentirti dire di più!- scattò Emma urlando. -Tutta la nostra gente è stata uccisa da degli stupidi Draghi!- Teo le prese il braccio cercando di fermarla, ma lei riuscì a scappare dalla presa e urlò ancora più forte. – Non vi basta sapere che tutto ciò che amavamo ci è stato portato via senza che noi potessimo fare niente! Noi non vogliamo uccidere nessuno, se non gli artefici del nostro dolore!
-Quindi volete cacciare per vendetta?- chiese calmo il Capovillaggio.
-Non solo! Le belve appaiono molto agitate quando ci vedono. Noi siamo in qualche modo il loro bersaglio principale e abbiamo bisogno di saperci difendere!- disse Ale cortesemente.
-Non mi importa! Se questo vecchio bacucco non ci vuole credere, bene! Non ci interessa, perché noi impareremo da soli e se per caso…. Se per caso qualcosa ci dovesse uccidere, Tu, ricordati che sarà tutta colpa tua! E avrai questo rimorso per tutta la tua vita!- urlò Emma disperata quasi in lacrime puntando il dito verso il vecchio. Elisa annuiva con la testa e lanciava occhiate maliziose; Ale appariva scosso da quelle parole e Tode lanciò un’occhiata furiosa alla ragazza basso come per chiederle: “Cosa diavolo hai combinato!”
-Molto bene, ho colto il succo e capisco i vostri intenti. Tuttavia diventare cacciatori non sarà facile e da adesso in poi avrete bisogno di un arma! Prego seguitemi!- disse il Capovillaggio nascondendo un sorriso. Tutto quel discorso non l’aveva affatto turbato. Era una prova!
-Aspetti, quindi vuol dire che ci insegnerà come essere cacciatori?- chiese Emma incredula cercando di asciugarsi le lacrime.
-Sì, Sherlock!- disse scomponendosi il Capovillaggio riprendendo le parole di Teo la sera prima.
-Certo, che, Emma, ogni tanto vieni fuori con delle rivelazioni che turbano anche me! Sicura di stare bene?- Disse Teo scherzando. Poi pensò un attimo alle parole del Capovillaggio. Erano le stesse che aveva pronunciato lui stesso. Possibile che il vecchio li avesse spiati? Tode lanciò un’occhiata indagatrice al Capovillaggio, che gli rispose con un occhiolino. Subito dopo il vecchio allargò il braccio e fece cenno di seguirlo. Scortò i quattro giovani fino all’uscita del villaggio. Là vi era una piccola Forgia. Si trattava più di una bancarella che di un negozio. Davanti a una larghissima incudine era seduto un vecchio, che avrà avuto cent’anni, basso, quasi un nanetto, ma ancora in grado di sollevare un martello grande quasi quanto sé stesso. Vicino c’era la bancarella di Sheyla, la venditrice d’armi. Si trattava di una giovane donna, dalla testa tra le nubi. Aveva capelli biondi di media lunghezza, raccolti in un’infantile coda di cavallo laterale. Vestiva quasi , sempre con una camicetta bianca e minigonna aderente bianca, come quella delle segretarie. Anche lei era in piedi dietro una bancarella.
-E poi con un grande fendente la testa al Gran Jiaggi mozzò che rotolò per terra con tre giri. Il corpo esangue cadde a terra e gli posò sopra un piede, come un conquistatore con la sua….. AH! Siete per qui per le armi? Nuovi cacciatori?- chiese ai ragazzi Sheyla. Ella aveva l’abitudine di inventarsi storie in cui cacciava le bestie feroci e narrarle da sola a voce alta. I ragazzi la guardarono straniti, per poi essere rassicurati dal Capovillaggio.
-Salve Sheyla, sì sono nuovi cacciatori! Mi chiedevo se potevi far loro un piccolo sconto. Sai vengono dalla capitale e sono gli unici superstiti.- chiese il vecchio con molta gentilezza.
-Certamente! Solitamente il più delle armi costano più di duemila Zeny, ma vi farò un prezzo speciale. Ve ne offro tre al prezzo di favore di quattromila Zeny. Ecco qui le armi! Ce ne sono fondamentalmente di tre tipi: a distanza, da taglio e da impatto. Le armi a distanza sono Arco, e le due balestre, Pesante e Leggera. Le armi da taglio sono Spada e Scudo, Doppie Lame, Katana, Spadone, Lancia e Ascia Cangiante. Le armi da impatto sono Martello, Corno da Caccia e Lancia Fucile. A voi la scelta, se volete anche provare a maneggiarle potete.- disse sorridendo Sheyla. Era stata molto furba, perché i ragazzi non ci pensarono per la felicità, ma essi erano in quattro e non in tre! I cacciatori novelli iniziarono a guardare arma per arma. Il primo che decise fu Ale e ne fu convintissimo. Prese in mano un arco sottile, ricurvo e molto lungo. In dotazione all’arco c’erano già anche delle frecce e una boccetta vuota. Essa veniva riempita con qualsiasi tipo di fluido che dava un particolare effetto alle frecce. Ale ne fu contentissimo. La seconda a scegliere fu Emma.
-Voglio questa qua!- disse compiaciuta indicando lo spadone di metallo. Era grande il doppio di lei, molto spesso e altrettanto pesante. Era di ferro grigio e aveva un foro circolare vicino alla fine. Lo spadone non era a doppio taglio, in quanto il lato dritto non tagliava.
-Ma se non lo riesci neanche a sollevare!- disse Eli ridendo.
-Sì che riesco, devo solo volerlo!- disse arrabbiata Emma.
-Ne sei sicura, Emma? Non dovrai avere ripensamenti!- disse Ale.
-Certo! So che abbiamo solo cinquemila Zeny e non possiamo sprecarli!.- disse lei e subito dopo concluse l’acquisto. A quelle parole, a Tode si aprirono gli occhi. Capì dell’inganno di Sheyla, ma ormai era troppo tardi. Elisa aveva già fatto la sua scelta. Doppie lame. Due gladi leggermente ricurvi e affilati come rasoi. Tode si infuriò ma sapeva che non poteva fare altro che arrendersi all’offerta della bottegaia. Ormai avevano già pagato e rimanevano solo mille Zeny. Quando gli altri tre se ne accorsero, il loro volto si tinse di scuro. Stavano per restituire le armi, quando Teo esclamò.
-Voglio questo!- indicando un coltello d’osso poco lavorato, di basso costo e quindi anche di rendimento, chiamato Kriss. Era come una lama di Eli, solo molto meno affilata e lavorata. Teo si sforzò di sorridere e cercò di non far trasparire dai suoi occhi la delusione. Aveva gli occhi gonfi, stava per piangere.
-Ne sei sicuro? Solo questa spada? Guarda che se vuoi c’è anche lo scudo!- disse Sheyla trattenendo una risata.
-Ne sono sicuro! Non mi serve uno scudo! Così sarei solo rallentato!- disse fingendo, occultando la sua disperazione con un talento da attore. Sentiva che doveva concludere l’affare velocemente e andarsene prima di scoppiare in un pianto. Pagò velocemente i mille Zeny di costo e si voltò. Ale gli posò una mano sulla spalla. Teo lo guardò e non seppe più frenare quella sua delusione. Pianse amaramente e gli altri gli si strinsero in un grande abbraccio. All’oscuro dagli occhi dei quattro novelli, il Capovillaggio lanciò un’occhiataccia minacciosa a Sheyla e nel voltarsi le lasciò un bigliettino. Tode si asciugò in fretta le lacrime e fece un sorriso. Falso. Glielo si poteva leggere in faccia.
-Cacciatori, seguitemi! Ora vi accompagnerò al vostro primo terreno di caccia!- disse solennemente il Capovillaggio.
-E dove ci porti?- chiese Elisa curiosa.
-Ai boschi di Moga: non sono territori pericolosissimi e poi voglio farvi conoscere una persona!
-Ma sono lontani questi bochi?- chiese Emma quasi come un lamento.
-No, non eccessivamente. Basta uscire da questo cancello e proseguire per una dolce altura. In dieci minuti saremo là. Andiamo?- annunciò mentre si voltò rabbiosamente dando le spalle ai ragazzi. Si misero tutti in marcia, ma la felicità di prima era ormai sparita per fare spazio all’amarezza. I ragazzi non videro il volto del vecchio, ma erano più che certi che era contorto in un’espressione furente, a dir poco.

Quando cacciatori e Capovillaggio si furono allontanati, Sheyla finalmente lesse il messaggio:


“Non avresti dovuto, arpia! Non azzardarti mai più a truffare i miei cacciatori. Io e te faremo i conti più tardi



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Buonasera a tutti!
Eccomi tornato con un nuovo capitolo!
Sì, lo so che vi aspettavate l'azione, solo che avevo paura che il capitolo risultasse eccessivamente lungo e pesante.
Anche perchè bisogna descrivere il paesaggio, un aspetto stupefacente di MH.
Nel prossimo capitolo entrerà in gioco un nuovo personaggio. Chi sarà mai costei? Che arma brandirà? Che legami avrà con Moga?
Ma soprattuto, che intenzioni avrà??

PS: Mi piacciono troppo queste domande che creano suspance!
   
 
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