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Autore: _Akimi    09/08/2015    0 recensioni
"Voleva sistemare casa il prima possibile, portando l'ingombrante batteria della compagnia nel salone, incurante se non fosse esteticamente bella da vedere lì, abbandonata in un angolo della stanza.
Voleva appoggiare il pesante amplificatore dalla parte opposta, con la sua prima e inimitabile Les Paul attaccata alla parete come un trofeo."
[Ritsu/Yui]
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri | Personaggi: Ritsu Tainaka, Yui Hirasawa
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Memorie
Yui si stiracchiò appena, strusciando delicatamente la propria fronte contro la spalla dell'altra ragazza.
Come sempre, aveva sonno e non aveva per nulla voglia di alzarsi. Si era promessa che quel giorno, almeno per quella domenica mattina, si sarebbe svegliata ad un'ora accettabile solo per aiutare la compagna a sistemare le ultime cose nell'appartamento.
Era agitata, anche se non lo voleva ammettere, all'idea di essersi trasferita in una casa tutta sua assieme a qualcun altro, pensando che non ci sarebbe stata più Ui a cucinarle la colazione, ad aiutarla con il fiocco della sua divisa e anche con i compiti, quando lei era troppo stanca per via degli allenamenti con la chitarra.
Ormai erano passati più di due anni dalla fine degli studi ed ora se ne andava in giro per qualche locale a fare musica, a fare ciò che più le piaceva.
Quello che forse amava più della sua vita era il pensiero di non essere sola, di condividere quel sogno con le sue amiche più care e non c'era giorno in cui non ripetesse quanto amasse girovagare insieme a loro e per quanto non fosse nata per la chitarra, non avrebbe mai smesso di impegnarsi per poterla suonare al meglio.
Persino Azusa, la più piccola del gruppo, le aveva detto che era migliorata moltissimo dai tempi del Liceo ed ora fare un assolo era divenuto naturale, qualcosa che non riusciva a spiegare in modo meccanico.
Lo faceva e basta.


Il sentire le proprie dita contro le corde, la mano destra che avvolgeva il plettro colorato e l'amplificatore che si dimenticava sempre di sistemare, finendo con lo stordire le altre con un rumore fastidioso. Erano piccoli dettagli, ma erano quei gesti che rendevano Yui unica, non solo come musicista, ma anche come ragazza.
Non per altro, quando il gruppo pubblicò il primo album, le riviste musicali non si trattennero dal definirla una persona stramba. Forse era propria quella la parola più adatta per descriverla, ma la stessa ragazza non la reputava offensiva, anzi, voleva poter essere sé stessa in ogni occasione, senza dover nascondere i propri pensieri o i propri difetti.
In effetti, lei era sempre stata così : alle volte fin troppo ingenua, spontanea e affettuosa, era difficile farla arrabbiare e quando si fissava su qualcosa, diamine, era inutile farle cambiare idea. Tuttavia, anche una ragazza solare come lei aveva avuto non pochi problemi da risolvere con sé stessa.
Aveva le proprie paure, aveva passato un periodo in cui non sapeva esattamente che strada prendere nella sua vita e lo stesso valeva il giorno in cui si era allontanata dalla casa dei suoi genitori, divenendo una giovane donna economicamente indipendente.
Si ricordava ancora il primo momento in cui era entrata in quell'appartamento. Le stanze vuote le avevano messo un po' di tristezza, ma c'era quel suo spirito d'iniziativa che le consigliava tutto ciò che doveva fare per rendere quella piccola casa, la sua casa.


O meglio, avrebbe dovuto dire la loro.


Alla fine, non molto romanticamente, Ritsu le aveva domandato di andare a vivere insieme a lei. Voleva poter condividere degli spazi assieme a Yui, sapere che avrebbero avuto la stessa cucina, avrebbero mangiato allo stesso tavolo e dormito nello stesso letto.
Perché sì, dal momento in cui la batterista si era dichiarata all'altra erano passati già parecchi anni. A quei tempi, sgraziatamente, Ritsu le aveva detto che non poteva più sopportare l'idea di averla come amica, non riusciva ancora a spiegare quel sentimento, o forse non voleva accettare di essersi innamorata di un'altra ragazza, ma infondo sapeva già qual'era la verità.
Yui le era sempre piaciuta, forse dal primo momento in cui si erano viste; era la ragazza che più le assomigliava, ma aveva anche qualcosa di diverso da lei. Molto probabilmente erano stati i suoi gesti goffi e le sue risate a conquistarla completamente, a farla sentire dannatamente stupida - o forse più stupida di quanto già non fosse.
Yui non era mai realmente cambiata dai tempi del Liceo, sì, era diventata più matura e stranamente responsabile, ma era sempre la stessa ragazza di cui Ritsu si era invaghita.
Anche Yui, da parte sua, aveva imparato a riconoscere i propri sentimenti lentamente. Non erano state molte le occasioni in cui si fosse interessata a qualcuno in quel modo e a differenza della batterista, aveva mostrato le proprie preferenze più apertamente.
Non provava disagio nel dire che provasse attrazione per le ragazze, o meglio, la provava solamente per Ritsu. Perché, in tutta sincerità, non si era mai soffermata su questo genere di cose e non pensava neppure di essere adatta a ricevere quel genere di attenzione da parte di qualcuno.
Si era divertita nel vedere come la compagna avesse provato a spiegare le proprie emozioni e doveva ammetterlo, non era stata del tutto gentile con lei, ma si conoscevano abbastanza per sapere che Yui non era antonomasia di delicatezza e tatto.


Nonostante questo, erano arrivate davvero a quel punto, accoccolate una vicina all'altra, riscaldandosi a vicenda in quella mattinata piuttosto anonima. Yui non aveva smesso di osservarla dal momento in cui si era svegliata ed era strano pensare che fosse stata lei la prima tra le due ad aprire gli occhi.
Normalmente infatti, Ritsu era solita alzarsi ad un'ora decisamente poco consona per fare colazione, ma per quanto fosse ormai tardi, non le dispiaceva preparare qualcosa per la compagna. Si trattava di una semplice tazza di latte, di un paio di fette biscottate con la marmellata preferita di Yui o di qualche brioches, sempre se aveva avuto la forza necessaria per uscire di casa.
Erano quel genere di piccole cose che entrambe amavano e che speravano di poter continuare a fare ancora per molto, anche se, nell'ultimo periodo, il trasloco al nuovo appartamento non aveva lasciato troppo tempo per il relax.
Era pur sempre risaputo quanto Yui amasse riposarsi e la camera da letto, assieme alla cucina, era la stanza sacra dell'intera casa, tuttavia, aveva ancora bisogno di poter rendere entrambe più accoglienti possibili.
Essendosi trasferite da poco, infatti, si erano limitate a portare due futon e un tavolino che non veniva più utilizzato a casa Tainaka. Si era ripromesse di occuparsi dell'arredamento il prima possibile, sistemando un comodo kotatsu nella sala più grande e un letto altrettanto confortevole nella loro stanza. Volevano appendere un paio di poster sulle pareti e prendere un bel set di tazzine da té, sperando che sarebbe bastato per convincere Tsumugi a presentarsi a casa loro.


Le loro amiche avevano dapprima preso la notizia della loro convivenza con non poca sorpresa, più di tutte, Mio non era certa che due ragazze sbadate come Yui e Ritsu potessero vivere indipendenti dalle loro famiglie, ma era anche felice per loro, sapendo quanto la sua amica d'infanzia avesse aspettato per domandare alla chitarrista di vivere con lei.
Erano cresciute tutte, assieme, alle prese con gli studi e la musica, ma nonostante gli impegni e le difficoltà, l'essere rimaste vicine era la cosa che aveva reso le loro vite perfette. Sì, perchè Yui era piuttosto ingenua anche in questo, credeva fortemente di poter vivere come meglio voleva, senza dover rinunciare a nessuna di loro, né alla sua famiglia. Voleva sistemare casa il prima possibile, portando l'ingombrante batteria della compagnia nel salone, incurante se non fosse esteticamente bella da vedere lì, abbandonata in un angolo della stanza.
Voleva appoggiare il pesante amplificatore dalla parte opposta, con la sua prima e inimitabile Les Paul attaccata alla parete come un trofeo.
Era ancora strano pensare che, dopo quello strumento, ne aveva comprati ben altri, tutti di diversi colori e modelli, ma la prima chitarra non si scordava mai e alle volte non avrebbe cominciato a suonare se non avesse avuto proprio quella tra le mani.
Le piaceva strimpellarla senza impegno, sedendosi in un punto casuale della casa solo per poter sentire il suono delle corde pizzicate riecheggiare nell'appartamento spoglio.
Era certa che, da lì a poche settimane, le pareti bianche avrebbero preso colore con bei quadretti con i loro visi sorridenti, i bagno si sarebbe riempito di futili creme per capelli e dei cerchietti che Ritsu era solita usare.
Non le importava se ci fosse stato disordine - cosa alquanto probabile -, non vedeva solamente l'ora di vedere quelle camere piene di vecchi ricordi e anche di nuovi, ovviamente.


-Hey, hai intenzione di rimanere sul mio braccio ancora per molto?-
Una voce biascicante dal sonno la chiamò, spaventandola all'improvviso. Non aveva idea da quanto tempo Ritsu si fosse svegliata, ma il solo pensiero di essere stata vista immobile, in quella posizione, la imbarazzava un po'.
-Sono comoda così, lasciami riposare ancora.-
Le rispose , socchiudendo gli occhi per poi stringersi ancora contro di lei. A dire il vero, riempendosi la mente di pensieri sul suo futuro, la voglia di rimanere a poltrire sul futon iniziava a scemare, ma era troppo pigra per accettare l'alternativa di alzarsi e cominciare sul serio ad ordinare la casa.
Dall'altra parte, la stessa Ritsu era diventata troppo sensibile ai modi di fare della chitarrista, trovandosi a viziarla quasi quanto la sorella, anche se quest'ultima era decisamente più paziente della batterista. Sapeva che, per quanto non ne avesse voglia, le toccava alzarsi prima dell'altra per poi convincerla a fare lo stesso. Non le piaceva un granché, l'idea di scomodare la pigrona che ora sonnecchiava comodamente sul suo braccio destro, ma non aveva neppure voglia di fare tutto da sola, sopratutto perchè la pila di scatoloni sulla soglia di casa la spaventavano più di una Mio furibonda.


-Hey, a me le braccia servono, altrimenti come posso suonare la batteria?!-
Esclamò con un fasullo tono allarmato, anche se non si trattenne dal sorridere divertita dalle sue stesse parole. Era da sempre stata abituata a sentire i propri muscoli tirare, sopratutto dopo un intenso allenamento con lo strumento a percussione, ma proprio per questo, non voleva che Yui si sentisse autorizzata a starsene lì, mezza addormentata al suo fianco.
A dire il vero, le era sempre piaciuto essere chiassosa, lamentarsi spesso e per nulla, ma dentro di sé pensava di non aver mai visto un'immagine più piacevole di Yui accoccolata vicino a sé. Provava piacere nel sentirla accanto, sopratutto quando alla notte, alle volte, non riusciva a chiudere gli occhi e la compagna non faceva altro che parlare e parlare, raccontandole della giornata o semplicemente discutendo di argomenti che non avevano un reale punto di inizio e di fine.
Le piacevano le sue chiacchiere prive di fondamento, le sue risate quando era ormai presa dal sonno e il suo respiro caldo vicino al suo viso, ormai con le palpebre chiuse e la mente vagante nel mondo onirico.
Era tutta un'altra atmosfera, sapere che non erano ad un qualche ritiro estivo o a qualche tour nazionale, ma erano a casa, la loro casa. Forse era presto per definirla tale, ma Ritsu si era ripromessa di comprare qualsiasi piccola sciocchezza volessero, qualsiasi stupido vaso da mettere in qualche angolo della sala o un bel impianto stereo in modo da infastidire al meglio i vicini .
Era divertente,eccitante e spaventoso immaginare una vita assieme a Yui, non poteva negare di essere ancora piena di incertezze a riguardo, ma era disposta a rischiare e a buttarsi in qualsiasi nuova situazione che la loro vita familiare le avrebbe offerto.


-Lo so, lo so Ricchan, ma non vorrai dire che è più importante la tua batteria che me,vero?-
Ribatté questa volta, anche se non era mai stata brava a mentire e il finto broncio che si era dipinto sul suo viso si trasformò velocemente in un sorriso dolce.
-Ovviamente non mi devi rispondere, è ovvio che io preferisca Giita.-
Appoggiò delicatamente una mano sulla guancia della compagna e le diede un lieve pizzicotto, aspettando che la pregasse di smetterla. Tuttavia, inaspettatamente, Ritsu ricambiò le sue attenzioni, stringendola verso di sé e cominciando a farle il solletico vicino ai fianchi, vedendola in poco tempo piegarsi sotto la coperta per nascondersi dalle mani veloci della batterista.
Quando voleva, Yui sapeva essere più dispettosa di chiunque altro, ma Ritsu non era da meno, sopratutto se si trattava di inventarsi nuovi scherzi per spaventare le amiche. Mio ne sapeva qualcosa, ma per quanto fosse infastidita dall'essere costantemente spaventata, doveva poco fieramente ammettere che l'amica d'infanzia ci sapesse fare con l'arte del burlare.
-Pensavi che mi sarei risparmiata di infastidirti solo perchè mi sono appena svegliata?-
Le domandò sorridendo, lasciandola finalmente respirare in santa pace.
Vide la ragazza appoggiare la fronte contro il proprio cuscino, le spalle che si alzavano ogni qualvolta cercasse di riprendere un respiro regolare. Doveva accettare che Ritsu fosse più brava di lei, quando si trattava di prendere le persone alla sprovvista, ma per quanto banale, in fatto di affettività e coccole, la chitarrista era certa di essere la migliore.
-Su alziamoci, abbiamo una simpatica pila di scatoloni che ci aspetta.-
Ritsu le scostò delicatamente i capelli per poi lasciarle un piccolo bacio sulla nuca, immaginando che quello sarebbe bastato per convincere entrambe a cominciare a lavorare sodo.
 
* * *
 
Quando la vide uscire dalla camera, i capelli spettinati e le mani costantemente vicino al viso per stropicciarsi gli occhi, Ritsu non riuscì a non trattenere un sorriso addolcito.
Pensava che, dopo tutto quel tempo, Yui era rimasta la fata pigra che aveva conosciuto anni fa, trovandola casualmente nella piccola aula del Club di Musica Leggera.
Era imbranata,chiacchierona e alle volte si emozionava troppo quando guardavano assieme qualche stupido film d'azione, ma la sua indole espansiva era ciò che più piaceva all'altra. Anche lei, proprio come la chitarrista, adorava fare sempre molto baccano, attirare l'attenzione di tutte, ma amava anche starsene a casa, magari riscaldandosi sotto la coperta e aspettando che Yui la raggiungesse, così da poter vedere un paio di anime in tv assieme.
Alcune giornate le passavano sempre fuori casa, magari ognuna occupata in qualche angolo remoto della città, ma tra le due, era proprio Yui ad insistere nel contattarsi spesso e non erano rari i casi in cui, nei momenti più importanti e che richiedevano più concentrazione, Ritsu vedesse il display del suo cellulare illuminarsi. Mai nulla di troppo complicato : una piccola emoticon sorridente o un semplice "Hey" bastava per ricordarle che l'altra ragazza la stesse pensando, proprio in quell'istante.


-Mi chiedevo, sarebbe un brutta idea se io andassi a prendere una torta alla pasticceria che c'è all'incrocio? Così quando ritorno...-
Ritsu la interruppe lasciandole tra le mani uno degli scatoloni più leggeri che avevano portato da casa, molto probabilmente pieno di cianfrusaglie delle due.
La maggior parte delle cose che si erano portate dietro non erano utensili di prima necessità, molti erano oggetti che non si ricordavano neppure di avere a casa dei propri genitori, ma nessuna delle due era riuscita a lasciarli nella propria stanza, sopratutto sapendo che i rispettivi fratelli minori avrebbero fatto di tutto per intrufolarsi e scoprire qualche segreto nascosto nelle stanze delle maggiori.
Era l'occasione buona per capire cosa tenere o meno, dato che la casa non era grande e non avevano intenzione di riempirla in poco tempo, sopratutto perchè non avevano abbastanza contenitori per poter nascondere, in alternativa, le vecchie cose che avevano deciso di non buttare.
Ritsu era conosciuta in particolar modo per il suo disordine e ovviamente Yui non era da meno, motivo in più per non perdere altro tempo in chiacchiere.
La batterista sapeva che la compagna avrebbe fatto tutto il possibile per uscire di casa e per quanto l'idea di mangiare un dolce non le suonava per nulla male, non voleva ritrovarsi da sola immersa in quella montagna di scatoloni.


Ci era già cascata una volta e le era bastato.


-Sì, è una pessima idea. Muoviti,furbetta.-
Le diede una lieve pacca sul fondo schiena e la spinse delicatamente verso il centro della stanza notando come la diretta interessata arrossì a quel contatto, nascondendo velocemente il volto dietro allo scatolone che teneva in mano.
Conosceva abbastanza Ritsu da capire che era inutile insistere sulla faccenda e in più, se avesse voluto vedere la situazione in modo positivo, era certa che avrebbe trovato qualcosa di interessante in mezzo a quegli oggetti impolverati e si sarebbero divertite a rinvangare vecchi ricordi.


Non per altro, quando Yui si sedette sul tatami, cominciando a tirare fuori dalla scatola tutti gli oggetti con estrema attenzione, sorrise nel vedere quanti peluche avesse rinchiuso lì dentro, pensando che Ritsu non glie ne avrebbe lasciato neppure uno.
Non che l'altra ragazza non amasse quel genere di cose, ma non trovava neppure quegli enormi particolarmente graziosi. Alla fine però, nonostante le iniziali lamentele, Yui era sicura che sarebbe bastato un sorriso per convincere la batterista a tenerli tutti vicino al loro letto.
-Questo me lo hai regalato tu, non ricordi?-
La chiamò tirandola delicatamente dalla camicia che indossava. Si trattava di una piccola rana peluche, una di quelle che Ritsu aveva vinto fieramente un paio di anni fa, quando aveva invitato entrambe le sorelle Hirasawa ad andare con lei ad un parco divertimenti.
In effetti, riguardando il pupazzo stretto buffamente tra le braccia della compagna, Ritsu cominciò a ricordare tutti i pensieri che l'avevano assalita quel giorno.
Era stato il pomeriggio in cui avrebbero finalmente parlato della loro relazione a Ui e, per quanto fosse una ragazza comprensiva e affettuosa nei confronti di entrambe, la batterista non era riuscita a scacciare le proprie preoccupazioni nello svelarle tutto.
Non aveva idea di come avrebbe preso una notizia del genere, infondo,non per tutti poteva essere considerato naturale l'amore tra due ragazze, ma non appena le raccontarono ciò che stava accadendo tra di loro, la più piccola si limitò ad accennare un sorriso dolce.
"Lo immaginavo" - si era limitata a dire a Ritsu, sapendo che tra le due, era quella che pareva più nervosa nel dichiararlo.
Certo, anche la stessa Yui fu non poco stupita nel sapere che la sorella sospettasse già qualcosa, ma nonostante quella sorpresa, si sentì sollevata in altrettanto modo rendendosi conto che la sua famiglia l'avrebbe supportata anche in quel caso.
-Certo che me lo ricordo! Ho speso quasi 1000 yen per quel maledetto coso!-
Esclamò lei, stringendola da dietro le spalle per poi appoggiare il mento sopra il suo capo.


-E questo? Ah, non pensavo lo avessi ancora...-
Questa volta fu Ritsu ad allungare la mano dentro allo scatolone, tirando fuori piuttosto perplessa un cerchietto da maid, molto probabilmente donato ad una delle due da Sawako-sensei.
Non riusciva a spiegarsi perchè Yui l'avesse conservato in mezzo a tutte le altre cose, sopratutto sapendo quanto la batterista odiasse quel genere di stile.
Non le piacevano gli abiti in generale, le gonne ancora di più e se c'era una cosa che aveva odiato in tutti gli anni di liceo, era l'obbligo di indossarne una.
-Credo sia tuo, il mio l'avevo riconsegnato alla professoressa.-
Le parlò con un sorriso divertito Yui, allungando le mani verso la sua testa per farglielo indossare. Tuttavia, prontamente, Ritsu si spinse all'indietro, rifiutandosi di dover provare quell'accessorio proprio come anni fa.


Amava i cerchietti, ma decisamente non di quel genere.


-Sono sicura che stia meglio a te, quindi non ti azzardare neppure a...-
Senza lamentarsi troppo, a differenza di lei, Yui indossò il cerchietto in silenzio e si voltò verso la sua parte per poi avvicinarsi a piccoli gattoni.
-Tu dici? Credo che sia strano metterlo senza abito.-
Forse le sue erano parole vere, ma Ritsu non poté fare altro che sorridere come una stupida nel pensare quanto fosse carina così.
Era risaputo che Yui fosse, tra le due, la più femminile e la più fine tra le due, anche nella scelta dei vestiti, si dimostrava più brava di lei nell'essere aggraziata e femminile. Non che Ritsu non sapesse esserlo, ma semplicemente non voleva, trovandosi più a suo agio in vestiti comodi e poco aderenti.
Il solo togliersi il suo cerchietto, alle volte, le sembrava un sacrificio immenso e ringraziava la sua compagna perché, a differenza di altri, non dava importanza al suo stile e le piaceva proprio perchè il suo aspetto rispecchiava il suo carattere decisamente poco sensibile e brusco.


-Con o senza vestito, stai bene lo stesso.-
Le accarezzò volto,scostandole un paio di ciuffi di capelli dietro all'orecchio. Nello sfiorarle il viso, Yui accennò un sorriso timido e le sue guance si imporporarono un po', dimostrando la sua sorpresa nel ricevere delle attenzioni di quel tipo da parte dell'altra ragazza. In genere, Ritsu non era una persona estremamente affettuosa o romantica, ma non si risparmiava di riservare gesti del genere alla propria compagna, sapendo quanto amasse essere apprezzata.
-Beh,comunque non voglio tenerlo...credo che sia meglio riconsegnarlo alla sensei, non appena la vedremo.-
Parlò a bassa voce, togliendosi il cerchietto per poi appoggiarlo in un angolo che, da lì a poco, si sarebbe riempito di altre cianfrusaglie trovate nei vari scatoloni.
Detto quello, proseguì nel controllare il contenuto della scatola, lasciando che Ritsu si allontanasse da lei e che si impegnasse allo stesso modo con i restanti oggetti.
Era del tutto inutile pensare di poter tenere tutto, a quel punto, ma nel tirare fuori ricordi di ogni tipo, le ragazze non si risparmiavano di chiamarsi ogni pochi minuti, raccontandosi di come erano arrivate ad avere un determinato oggetto o ricordandosi entrambe i tempi in cui erano abituate ad usare un semplice paio di guanti, dei braccialetti o di leggere qualche manga preso durante le scuole medie.
Era quello il bello di iniziare qualcosa di nuovo, anche se la malinconia del passato non le avrebbe mai abbandonate.
Forse, erano ancora troppo giovani per pensare alla loro breve vita, ma si resero conto che uno dei più grandi cambiamenti si stava poco a poco realizzando e che una volta finito quel lavoro, avrebbero avuto modo di creare nuovi ricordi assieme, senza dover tuttavia dimenticare quelli vecchi.
Ora non erano più le Yui e Ritsu compagne di scuola, non solo membri di una band, ma coinquiline e partner, parola che la batterista preferiva decisamente al termine "fidanzate". Non perchè avessero qualcosa di diverso dalle altre coppie, semplicemente non le piaceva etichettarsi come facevano tutti gli altri, magari segnandosi su un calendario ogni stupido anniversario che avevano passato assieme.
Non avevano mai discusso a riguardo di quel genere di cose, infondo stavano assieme già da un po' di anni, proprio per questo Ritsu amava la semplicità di Yui. Non chiedeva sciocchi regali per ricorrenze altrettanto inutili, preferiva, in tutta sincerità, ricevere piccole sorprese ogni giorno o sapere che la batterista le sarebbe stata accanto anche nei momenti in cui mostrava il lato più infantile o più di triste di sé.


Questi sentimenti si rispecchiavano anche nel loro modo di suonare perchè, anche se alle volte forse mancavano di tecnica, non c'era nulla che le allontanasse da essere considerate ottime musiciste. Entrambe suonavano il loro strumento con dedizione e passione, cose che erano servite per farle arrivare fino a quel punto.
Non vedevano l'ora di poter suonare anche lì, a casa loro.


-Non posso credere di averla ancora.-
Le parole di Ritsu attirarono l'attenzione dell'altra che, prontamente, si avvicinò, schiacciandosi contro di lei con poca delicatezza. Riuscì ad adocchiare ben poco da quella posizione dato che la batterista portò immediatamente l'oggetto misterioso al petto, nascondendolo alla vista della compagna.
-Dai!Voglio vedere che cos'è!-
Esclamò sbuffando la ragazza, incrociando poco dopo le braccia. Non aveva intenzione di darle corda in quello stupido gioco, anche se non era sul serio arrabbiata con lei, voleva perlomeno darle l'impressione che lo fosse. Bastò poco, infatti, per far cambiare idea alla batterista che, con un sorriso divertito, le passò una mano sul capo.
-Stupida, è solo una foto.-
Le disse tranquillamente, mentre con la mano destra le porse la cornice che avevano fino ad ora nascosto. Risaliva probabilmente a sei, o forse sette anni prima quando, per la prima volta, Ritsu si era fermata a dormire a casa Hirasawa. I suoi genitori, come molte altre volte, non c'erano e Yui aveva invitato la batterista pensando di poter passare un po' di tempo da sola assieme a lei. Cosa che successe, almeno fino alla sera quando, inaspettatamente, Ui ritornò a casa dopo un pomeriggio di studio.
Non fu molto stupita nel vedere la ragazza ospite a casa loro, proprio per questo fu più che felice nel poter preparare un'ottima cena per tutte e tre. Per quanto potesse sembrare un giorno qualunque per molti altri, Ritsu aveva deciso di ricordarlo scattando una foto alle sorelle, la mattina seguente. Era strano pensare che la più piccola delle due preparasse i bento per la giornata passata a scuola e ancora più inusuale fu vedere che ne avesse preparato uno anche per lei, senza - ovviamente - che Ritsu l'avesse domandato.
Per nulla imbarazzata, la ragazza aveva accettato il pranzo volentieri e così erano giunte a quella foto, strappando con un breve click della macchina fotografica, il momento in cui Yui stava beatamente dando un piccolo assaggio a ciò che aveva preparato la sorella minore.


-Che faccia da idiota che avevi.-
La provocò Ritsu, vedendo come l'altra le portò via dalle mani la foto, per poi allontanarsi dalla stanza per poterla portare nella loro camera da letto.
Voleva poter riempire la mensola vuota che avevano lasciato i primi padroni di quell'appartamento, di certo poteva sembrare poco artistica una scena come quella, ma infondo raffigurava appieno quello che era davvero Yui. Sì, doveva imparare a cucinare il prima possibile, senza dover fare troppo affidamento su Ritsu, o meglio, sul cibo che quasi ogni sera ordinava comodamente da asporto.
Sospirò appena e ritornò indietro, anche se una volta varcata la soglia del salone, si scontrò contro l'altra ragazza che, senza dire nulla, si era alzata prontamente per raggiungerla.
Pensava ingenuamente che si fosse offesa per le sue parole, anche se sapeva quanto fosse difficile vedere una Yui arrabbiata. Quest'ultima, infatti, aveva la tendenza a prendere tutto con estrema leggerezza e raramente si infuriava per ciò che le dicevano le altre persone. Questo cambiava se si trattava di Ritsu, dato che tra di loro non c'era un semplice rapporto di amicizia o di conoscenza, ma le due avevano imparato a perdonarsi se, alle volte, si facevano scappare qualche parola di troppo.
-Hey, non ti sarai mica offesa?-
Le parlò la batterista, incrociando le braccia al petto piuttosto curiosa nel ricevere una risposta. Non credeva di aver esagerato, o meglio, non aveva di certo dato il meglio di sé in fatto di stupidità e in più, era certa che Yui avesse convissuto con il suo sarcasmo abbastanza a lungo per comprendere che era inutile prendere sul serio Ritsu in questi casi.


Nel sentire quelle parole, Yui alzò lentamente il capo e accennò un sorriso divertito, dandole un lieve buffetto sulla guancia.
Non pensava che sarebbe arrivata a tanto, preoccupandosi, almeno per una volta, per ciò che le aveva detto. In realtà, non si era stata per nulla ferita da ciò che Ritsu aveva affermato poco prima, ma le faceva lo stesso piacere sapere che la batterista avesse imparato a ponderare di più i suoi gesti.
-Ora sei tu ad avere un'espressione da idiota.-
Ritsu si sciolse un po', accennando un sorriso imbarazzato. Sì, forse si era preoccupata per nulla, ma se si trattava di Yui, sapeva mostrare un lato di sé diverso dal solito.
-Non è divertente.- -Invece sì che lo è.-
Yui si avvicinò a lei, appoggiandole delicatamente le braccia attorno al collo. Tra le due, non sapeva chi fosse la più testarda, ma per quanto Ritsu ammettesse difficilmente i suoi errori, il suo modo di fare era ciò che più le piaceva di lei.
Le diede un lieve bacio sulle labbra, senza smettere di sorridere nel vederla ancora poco convinta della faccenda.
-Dici che possiamo sul serio andare a comprare una torta?- Cambiò all'improvviso argomento la batterista, distogliendo lo sguardo. Non riusciva a trattenere un sorriso divertito nel sapere come avrebbe reagito a quelle parole l'altra, non per altro, pochi attimi dopo, Yui si strinse ancora di più contro di lei, riempendola di affettuosi baci sul viso.
-Però voglio sceglierla io, ok?-



 

ANGOLO DELL'AUTRICE
Finalmente ce l'ho fatta! Questo periodo è stato un po' no, per quanto avessi e ho tutt'ora molto tempo per scrivere. Ritsu e Yui non sono shippate, cosa che non m'importanta un granché, visto che è la mia OTP in K-on in assoluto. Sono simili, ma sono diverse al tempo stesso. Ritsu è meno dolce, più brusca e decisamente più orgogliosa. Dall'altra parte, Yui è quella che concede più momenti di affettività nella coppia.
Ah,secondo i miei calcoli (e se wikipedia non mente) dovrebbero avere 27 anni. In effetti, per alcuni potrebbe essere strano convivere a quest'età/allontanarsi da casa dei genitori a quest'età, ma ci sono diversi fattori che potrebbe far sembrare la scelta di vivere da sole a 27 anni realistica (almeno credo.)
Alla prossima, sempre su questa coppia!

 
  
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