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Autore: MissBlackdeVilliers    11/08/2015    0 recensioni
Maddison Monroe, 17 anni, genitori tutto meno che amorevoli, una nonna fantastica e una strana e morbosa fobia per l'acqua....Come può un abbozzo di tale mediocrità essere colei che può tutto?
I 18 anni sono un traguardo importante: patente, maturità sociale e libertà... Ma se fossero anche il termine ultimo dell'inevitabile chiamata ai confini del mondo?
E se la tua scelta fosse l'ago di una mistica bilancia che per molto tempo , forse troppo, è rimasta stabile?
Ma la vera domanda è: per amore, si può mettere a repentaglio un equilibrio cosmico?
Beh, ora forse la fantasia mi ha giocato un brutto scherzo, perché nell'irrimediabile realtà ciò è del tutto assurdo....
.... O forse no...
Genere: Fantasy, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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"No! No! No! Cazzo! Cazzo!"

Beh ok.... La finezza non era una mia famosa e rinomata dote, ma - cazzo!!- il cellulare mi era appena caduto nell'enorme pozzanghera davanti a casa mia, dove, come un canotto, galleggiava il prezioso zerbino di zia Prussy. Tirai su con nonchalance l'aggeggio infernale, come lo chiamava la mia adorata nonna, facendo finta di nulla.... Ma non avevo il minimo coraggio a voltarlo per vedere come era ridotto lo schermo.
Tanto ormai era chiaro: la giornata era partita con la luna storta!
Vivere nel Virginia poteva sembrare un'enoooorme figata.... Certo, come no! Avete presente le immense spiagge e il mare che farebbe invidia ai tipi di Baywatch (sì, Pamela Anderson fa parte del mio bagaglio culturale),beh non c'entrano assolutamente nulla con il piccolo paesino di Westcoast, in cui io e la mia "affabile" famiglia vivevamo felicemente e indisturbati...
Dire che sia un posto tranquillo è un eufemismo, posso soltanto farvi notare che l'arrivo del postino era una ricorrenza che ci raccoglieva tutti in torno al fuoco, per la sua grande importanza.
Ma poi che nome è?
West-Coast... Ve lo assicuro, quel posto aveva molto di west, ma ben poco di coast...
L'estate avanzava inesorabile e il caldo afoso sembrava ormai un lontano ricordo, sopratutto ora che un acquazzone stava trasformando la mia casa in una enorme zattera.
Camminavo, cercando di non affogare, tra gli alberi di betulla che circondavano il maestoso giardino di villa Light. La mia famiglia ce l'aveva da sempre: i maestosi corridoi, la miriade di stanze, i saloni da ballo e le imponenti colonne sembravano usciti da un libro dell'ikea del periodo gotico.
Era un luogo molto antico e ricco di mistero, ma ciò che lo rendeva davvero speciale erano le enormi finestre di vetro colorato, che facevano trapelare la luce, la quale, però, non era mai diretta.
Prima regola di casa Light: il nome non deve trarti in inganno, le finestre sono off limits tanto quanto ció che ne può trapelare. Se volevo vedere mia madre davvero infuriata questa era la via migliore...
Gente strana i miei: mia mamma, Annalise, era una bella donna, alta, magra e dai capelli biondissimi. I suoi occhi, oh i suoi occhi erano di un azzurro così chiaro da sembrare ghiaccio. Questo era ciò che accomunava tutta la mia famiglia: capelli chiari e occhi glaciali. Mio padre, Lucian Monroe, era un archeologo; amava più i suoi fossili si qualsiasi altra cosa... Li venerava, letteralmente. Potrei giurare di averlo visto in ginocchio a pronunciare strane parole in una lingua , che mi pareva Arabo, nella sala denominata da mia madre " TU NON CI PUOI ENTRARE". Ecco questa era la seconda strada migliore per vederla soffocare all'istante dalle sue stesse urla...
Beh gli altri sguardi glaciali che percorrevano i bui antri di casa erano quello di mia sorella Lucy, di mio fratello Cody, di zia Prussy e infine, ma non per importanza, di mia nonna Eveline. L'unica donna di casa Light a non trattarmi come una perfetta idiota, cosa che per giunta non ero affatto contando il risultato al QI fatto su internet, o come una lebbrosa.

Volete sapere l'ultima cosa che faceva infuriare davvero Annalise: i miei lunghissimi capelli neri.... nessuno riusciva a capire da dove diavolo fossero usciti fuori... Scherzo del destino? E chi lo sa.
Fatto sta che lei li odiava, per ragioni a me del tutto ignote, e che per questo era sempre meglio tenerli legati o nascosti sotto un cappello a casa: più volte cercó di tagliarmeli di nascosto.
A dire il vero mi si erano appena tutti appiccicati alle tempie e un taglio corto mi avrebbe fatto comodo... Ma questo mia madre non avrebbe mai dovuto sentirlo.
Camminavo assorta nei miei sandali, tutto meno che appropriati vista l'impetuosa pioggia e nel mio vestito lungo a stampa floreale, che , secondo il più che apprezzato parere di nonna, si intonava ai miei occhi verdi scuri. Sì ero una Monroe, niente false speranze ragazzi, lo avevo già appurato: quella fastidiosa e strana famiglia era proprio la mia.

••••••••••••
Ormai il sentiero per raggiungere la casa dei bambini che tenevo abitualmente, lavoro non molto remunerativo, ma abbastanza per farmi saltare la paghetta per l'intera estate, era diventata uno sporco scivolo d'acqua.
La musica alta, mia unica vera grande passione insieme alla lettura di classici (adoro Jane Eyre ed Orgoglio e Pregiudizio, ma quelle cose tipo fantasy... Nah non facevano proprio per me...), mi rombava nelle orecchie.
Insieme al ticchettio della pioggia sempre più insistente, il tutto creava una sinfonia psichedelica.... Mi stavo quasi quasi per perdere in questo vortice di verde erbaceo, di suoni e di umidità, quando un tuono molto vicino mi fede sobbalzare e mi risvegliò, a malincuore, da questo mio sogno ad occhi aperti.

Poi il tuono inizió a spergiurare e a proferire parole che non si addicevano proprio per nulla ad un fenomeno naturale rispettabile.
Mi voltai e ciò che vidi, non era affatto un tuono, ma un ammasso di capelli neri scompigliati, di occhi blu notte e di un sacco di altra roba che richiese tutta la mia attenzione e che impiegó tutti i miei muscoli, specialmente quelli della bocca, perché quest'ultima si spalancò repentinamente...
Un ragazzo, oh al diavolo... Un Dio, si trovava disteso in terra con aria dolorante, probabilmente a causa della caduta fatta a margine del sentiero.
La luna di questa strana giornata si stava lentamente risollevando...


"Ciao a tutti!!!
Sono MissBlackdeVilliers e come potete capire facilmente dal mio nome adoro leggere, mi innamoro sempre di ogni personaggio, tanto che avrei seriamente voluto aggiungere al mio appellativo un "Horendale" o un Cam.... Ma purtroppo Wattpad ha deciso di mettere un limite al numero di lettere...
Beh che dire, questo è il mio primo capitolo di una storia che spero vi faccia venire voglia di ricordarne i nomi e di sognare i personaggi... Anzi se devo dirla tutta è il mio primo capitolo in assoluto! Quindi non siate timidi e scrivetemi pure tutte le critiche e i commenti che vi passano per testa!
Grazie a tutti e spero che questa cascata di capelli neri e questi occhi blu notte abbiamo lo stesso effetto che hanno avuto su di me! :)

   
 
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