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Autore: Sarija    13/08/2015    0 recensioni
"Non assomigliava ad un asmodiano, men che meno ad un elisiano.
I capelli erano completamente azzurri e qualche ciocca ribelle si posava sulla fronte. Il viso era contratto in una smorfia di dolore e solo allora mi accorsi delle profonde ferite che si stagliavano sul petto.
Allibita mi coprii la bocca con la mano. Che diavolo era quel buco nel ventre!?"
Genere: Avventura, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Autrice: Ragazzi! A causa di vari fattori (tra cui anche gli eventi in game quindi un po’ capitemi u.u) non ho potuto aggiornare prima… perciò scusate!
*SDENG*
Grimmjow: Scusate un ca**o! Muoviti!
Autrice: Ahia ç.ç ma che cavolo ci fai con quella padella!?
G: Per colpirti, no!? Comunque…chi è quel Barbarossa con lo sguardo da brividi?
A: È Aikido-san! Dai Grimmy fa’ amicizia u.u
G: COME MI HAI CHIAMATO SCUSA!?
*comunicazioni interrotte*
 
 [Sarija]
Un secondo. No, neanche… La mano di Grimmjow stringeva con forza la lama di un pugnale.
Un pugnale diretto al mio cuore. Un battito di ciglia e la katana di Grimmjow era puntata alla gola del mio aggressore…Quel dannato assassino! Possibile che fosse ovunque…?
L’assassino indietreggiò prontamente per schivare il fendente e ci guardò furiosi digrignando i denti.
Preoccupata presi tra le mani quella di Grimmjow e rimani stupefatta: neanche una ferita. Lo guardai confusa, ma il suo sguardo non lasciava quello dell’assassino.
Le labbra distese in un ghigno…divertito?
Qualcuno mi strattonò portandomi indietro di qualche metro, e voltandomi constatai che si trattava di Christelle.
“Sari… sta’ attenta…”, era piuttosto preoccupata. Guardai alla destra dell’assassino e ne capii il motivo: un Ufficiale a 5 stelle.
Deglutii rumorosamente, “Grimmjow…” incominciai.
“Sta’ indietro Sarija…Non voglio rischiare di farti del male”, si voltò leggermente verso di me per potermi guardare negli occhi, i quali mi dicevano tutto: era eccitato in vista di quella battaglia.
Mi ricordava qualcuno…
Distese il braccio sinistro in direzione dei due elisiani, le dita contratte.
“Cero” sussurrò e un enorme fascio rosso li investì entrambi, forti raffiche di vento mi costrinsero a socchiudere gli occhi, fino a chiuderli. Quando il vento cessò di ululare li riaprii lentamente e mi ritrovai di fronte un Grimmjow ghignante.
“Paura, tizia?”. Cercai con lo sguardo Christelle ma non la trovai, almeno non subito.
“No, tu sei pazzo. Punto e basta!” urlò stizzita, spuntando da dietro un masso, indicandolo con un dito artigliato.
Trattenni a stento una risata: aveva i capelli completamente arruffati, e probabilmente i miei non erano da meno. Incrociò le braccia al petto imbronciata, “Non mi difendi, Sarina?”.
Alzai le mani in segno di resa, “Per l’amor di Dio Aion! Non mi intrometto nei vostri battibecchi…”.
Guardai nel punto dove poco prima vi erano i due elisiani: nella radura vi era un solco dove quel…cero?...era passato.
Guardai le spalle di Grimmjow, il quale aveva incominciato ad incamminarsi verso l’89esima guarnigione: riflettendoci  non sapevo nulla di lui.
 
 
[Heriand]
Resuscitai davanti all’obelisco di Sanctum con il fiato mozzato: non avevo mai visto nulla del genere.
Reinan si materializzò al mio fianco, “Ora mi dici tutto ciò che sai” gli dissi. Lui mi rivolse uno sguardo pensieroso mentre valutava sul da farsi.
Sospirò profondamente chiudendo gli occhi, “Sì, andremo entrambi da Kaisinel per il rapporto”.
Rimasi stupito: solo agli Ufficiali di alto rango era permesso incontrarlo…
Ci incamminammo dunque verso la Piazza Elisiana, svoltando sul Sentiero della Grandezza e scendendo la scalinata arrivai alla postazione del teletrasporto.
Ci materializzammo nei pressi della Torre di Luce Ricostruita, ed entrati nella stanza dove risiedeva Kaisinel, mi inginocchiai. La cosa non mi piaceva molto, ma dovevo portare rispetto, almeno esteriormente.
“Alzati pure, Ufficiale Heriand”, mi alzai lentamente e potei finalmente posare lo sguardo sulla sua figura completamente avvolta da vesti blu e bianche, il volto quasi completamente in ombra a causa del cappuccio.
Kaisinel si volse verso Reinan, aspettando una spiegazione per la mia presenza.
“L’Ufficiale Heriand è entrato in contatto con il…soggetto. Mi pareva dunque inutile nascondergli la situazione”.
Kaisinel sospirò e si rivolse a me, “Cosa ne sai per ora, giovane Ufficiale?”.
Gli raccontai dunque tutto ciò che sapevo, “Perciò…il soggetto è ormai nella fazione degli asmodiani?”, chiese Kaisinel sottolineando con disprezzo l’ultima parola.
Renian fece un passo avanti, “Non ne siamo completamente sicuri…Ma c’è una buona probabilità”.
Kaisinel annuì lievemente, “Allora non c’è altra scelta. Dobbiamo eliminarlo”.
 
[Akirsh]
Corsi nella radura antistante la Prades seguita dal mio spirito del vento e da Sanver, che attento si guardava attorno per scorgere un eventuale elisiano.
Superata la lieve salita, ammirai gli stendardi asmodiani che sventolavano alla brezza leggera e mi stupii dell’ingente numero di alleati in posizione di difesa. Sanver si fermò nella folla mentre io continuai verso il portone in pietra della fortezza. Vi appoggiai una mano e mi materializzai dalla parte opposta.
“Akirsh! Da quanto tempo”, un gladiatore sorridente si avvicinò abbracciandomi. Beh…più che altro sembrava mi volesse spaccare le ossa stritolandomi…
“Aikido…n-non…respi…ro…”.
“Oh scusami!” e mi lasciò andare. Respirai quanta più aria possibile e gli sorrisi: dopotutto era il suo modo di fare…
“Allora Aikido, come te la passi?” chiesi, dopo aver ripreso fiato.
“Finché ci sono elisiani da massacrare si sta alla grande!”.
Ridacchiai, se c’erano elisiani in vista lui era sempre in prima linea…e questo mi fece pensare.
“Come mai sei qui e non con la folla, là davanti?” chiesi indicando il portone.
Lui sogghignò, “Pensano che oggi gli elisiani riusciranno a distruggere il primo cancello…Perciò io sono qui per il comitato di benvenuto” rispose ridacchiando.
Urla e il rumore di spade attirò la nostra attenzione: la battaglia d’assedio per la Prades era appena cominciata.
Qualcuno mi diede una forte pacca sulla spalla facendomi quasi cadere, mi voltai e incontrai lo sguardo infiammato di Aikido, “Sangue per sangue, Aki”.
Annuii con decisone e corsi verso la scalinata che portava sulla cinta muraria.
 
[Shiniel]
Bussai piano alla porta dell’appartamento di Eruwen, e un lieve “Avanti” mi giunse alle orecchie. Aprii piano l’entrata, “Con permesso…”.
“Benvenuta Daeva, jang jang” mi salutò lo shugo servitore.
Eruwen era seduta davanti allo specchio intenta a sistemarsi una ciocca di capelli che non voleva assolutamente stare al suo posto.
“Azphelumbra, Eruwen”.
Lei si voltò lievemente, “Azphelumbra Shiniel!” e lasciò perdere i capelli.
“Volevo scusarmi per averti lasciata sola…prima nel Sottosuol-“.
“Oh non ti preoccupare cara!”, mi interruppe ridacchiando. Chissà perché era arrossita…
Mi sedetti su una poltroncina all’angolo della stanza, “Sai che domani ci sarà la festa di Solorius?”.
Lei si sbatté una mano in fronte, “Diamine! Me ne ero completamente dimenticata! E non dirmi che oggi…”.
“Oggi chi non partecipa alla difesa della Prades, deve aiutare nei preparativi” continuai io.
Lei sospirò rumorosamente, “Se lo avessi saputo, sarei andata anche a Sanctum pur di evitare…”.
Ridacchiai, e le lanciai una pergamena per Pandemonium, “Avanti Eru! Ci divertiremo”.
“Sì…certo” rispose con tono ironico.
Usammo entrambe la pergamena, materializzandoci nel Tempio sottostante al Ponte Vifrost. Al centro della stanza vi era il gruppo incaricato degli addobbi e così ci avvicinammo.
L’organizzatore ci vide arrivare, “Perfetto! Ora siamo al completo”.
Dalla parte opposta del Tempio vi erano lunghi tavoli occupati da scatoloni, che aprendoli trovai tutto il necessario per abbellire la città.
“Guarda che meraviglia Eru!” dissi entusiasta, e le misi in testa un carinissimo cappellino rosso di Solorius, sperando che ciò la facesse entrare nello spirito giusto.
“Mi sentirei meglio se mi uccidessi…”.
Ok, avevo sbagliato di grosso…
Presi uno scatolone e seguendo le indicazioni dell’organizzatore, ci avviammo verso la Piazza antistante il Tempio dell’Oro.
Posai a terra la scatola e presi qualche pallina colorata per addobbare gli alberi che delimitavano la piazza. “Shiniel, io vado a controllare la posta, torno subito”.
“Va bene!”, sorrisi lieta. Ero così contenta nel dare una mano!
Qualcuno mi toccò una spalla, “Shiniel…”.
L’espressione seria di Eruwen mi spense il sorriso, “Che succede?”.
Lei mi mostrò la lettera che aveva tra le mani: era una lettera di reclutamento nella legione più famosa di Asmodae.
“Oh Dio Aion! Ma è fantastico! Almeno la smetterai di andare in giro da sola” dissi entusiasta.
“Sai chi è il Generale di Brigata?” mi chiese.
“Umh…Mi sembra Araton, ma non so che rango abbia”.
Lei arrossì…di nuovo
“Mia cara Eruwen…mi devi dire qualcosa?” chiesi avvicinandomi a lei con un sorrisone.
“Cos-, io… no no, ma che dici!? Io…sì…” , balbettò.
“Aaaaah, ti sei presa una cotta!”, mi coprì la bocca con una mano, “Fa’ silenzio! O almeno non urlarlo…”, ormai la sua faccia era anche più rossa di un pomodoro!
Lei tolse la mano, “Ok ok… Ma, come lo hai incontrato?”.
“Nel sottosuolo…quando te ne eri andata”. Ora si capivano un paio di cosucce…
 
[Sarija]
Sospirai sollevata: finalmente la battaglia per la Prades era terminata. Planai verso la radura in cerca di Grimmjow e lo trovai quasi subito grazie al colore insolito dei suoi capelli.
Brandiva ancora la sua katana, sporca di sangue, in attesa di qualche elisiano. Mi avvicinai e gli appoggiai una mano sulla spalla, “Adesso dobbiamo tornare alla capitale…”.
Lui ripose l’arma nel fodero, “Ci sarà l’assembla giusto?”, chiese.
“Esatto…”. Ero preoccupata: non avevo idea di cosa sarebbe successo.
Dopo aver usato la pergamena per Pandaemonium, ci incamminammo verso la sala addetta alle assemblee che si trovava in una stanza vicino al Tribunale delle Ombre.
La stanza era immersa nel buio se non per la fioca luce delle candele poste al centro del tavolo a cui erano seduti il Governatore Ranius, i due Comandanti Supremi Eremis ed Ajus ed infine il Giudice Kaliga.
Mi inginocchiai facendo segno a Grimmjow di fare lo stesso, che riluttante eseguì.
“Alzatevi pure” la voce di Ranius rimbombò nella stanza.
Il Giudice Kaliga si schiarì la gola, “Esponete la ragione per cui ora siamo qui riuniti”.
Grimmjow fece un passo avanti e raccontò ciò che aveva detto a me un’oretta prima e al nome di Aizen rabbrividii istintivamente.
Ajus prese la parola, “Dunque questo shinigami, Aizen, vuole raccogliere un ingente numero di anime, impedendo quindi la loro possibile trasformazione in asmodiani, per un progetto di cui tu non sai nulla, esatto?”.
Lui arricciò il naso, “Esattamente…”.
Ajus sollevò un sopracciglio: la cosa non la convinceva affatto.
Volsi lo sguardo al Governatore, che attento osservava Grimmjow.
“Dice il vero”, Ranius si alzò dal suo scranno posando le mani sul tavolo, “Doman e gli altri addetti al teletrasporto troveranno un modo per portare alcuni di noi sulla Terra, e fermeremo Aizen”.

   
 
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