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Autore: Theautumncolours    13/08/2015    1 recensioni
Avevo bisogno di una svolta, qualcosa che mi cambiasse, che cercavo da anni, qualcosa di impreciso che mi aprisse una visuale totalmente diversa da ciò che abitualmente desideravo, avevo la necessità di qualcosa..o meglio di qualcuno.
Due giorni. Sarebbero sufficienti due semplici giorni per conoscere una persona? Sarebbero sufficienti per passare i miglior giorni della tua vita, ma solo se lo vuoi.
Genere: Drammatico, Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Certe volte, alcune notti, mi ritrovo a pensare perennemente e a riscrivere momenti passati che non voglio dimenticare, solo per il gusto di riviverli immaginando ogni singolo e piccolo momento trascorso.
Avevo bisogno di una svolta, qualcosa che mi cambiasse, che cercavo da anni, qualcosa di impreciso che mi aprisse una visuale totalmente diversa da ciò che abitualmente desideravo, avevo la necessità di qualcosa..o meglio di qualcuno.
Londra probabilmente è la città ideale che ogni adolescente sogna, che immagina come una possibile fuga dagli schemi, o meglio generalmente l'estero oppure un semplice posto diverso dal quale mi trovavo sempre sarebbe potuto essere l'ideale per iniziare, cambiare vita.
Due giorni. Sarebbero sufficienti due semplici giorni per conoscere una persona? Sarebbero sufficienti per passare i miglior giorni della tua vita, ma solo se lo vuoi.
Se tutte le persone ascoltassero la nostra storia, non ci prenderebbero per pazzi, ma di più. Crederanno che sia qualcosa di anormale ed impossibile, ma perchè questa cosa impossibile mi ha reso così felice?
Perchè una persona viene definita pazza e fuori di se non appena raggiunge il limite della felicità?
Questa sconosciuta emozione sotto agli occhi degli altri diventa una cosa nuova, da provare subito fino ad irrompere i propri limiti e quelli altrui cercando di afferrarla e rubarla, divenendo egoisti, maniaci di protagonismo, dimostrandosi in quel momento infelici quasi di sproposito, ignari, o forse magari con uno spirito interno carico di invidia temporanea.
di conseguenza ne diventiamo dipendenti, dimenticando tutto il resto attorno a noi i quali siamo impegnati nel saper sfruttare e provare quel sentimento di gloria, variante e addirittura capace di trasformarsi in un piacere di dolore, come una droga.
Perchè siamo abituati a cercare il piacere della felicità nascosta tra i volti e gli avvenimenti della vita di ogni fottuto giorno, considerandolo uno come tutti gli altri, indispensabile, privo di speranza, inutile.
Ma sotto agli occhi annoiati e distratti del mondo si nasconde un lungo percorso di complicazioni, pensieri comuni, originali, che non smetteranno mai di entrare ed uscire quando gli pare, ma noi siamo così intelligenti e capaci di prendere le redini di ogni situazione e ribaltarla. Guardare in faccia il proprio palmo e strattonare la voglia di vivere, prevalendo su di essa, sottomettendola al nostro piccolo potere.
E lasciamo da parte coloro che ti dicono di essere il moralista del momento, perchè è da lì che dimostrano di non aver capito un cazzo del valore della propria vita, continuando ad annuire ad ogni cazzata che gli viene proposta davanti, come tanti burattini.
Non ho bisogno di gente con la mente da psico affinchè mi aiuti a capire questa situazione così particolare, mi son cacciata da sola ed è così che ne uscirò, ma con lui al mio fianco.
Nel momento in cui raggiungi il culmine della felicità, nulla attorno a te  è più importante, è come se il valore delle cose che hai attorno venisse prosciugato ed inghiottito da quel piccolo momento d'estasi che stai provando, cerchi di vivere solo quell'attimo fin quanto puoi, come se stessi facendo un sogno ma poi all'improvviso ti svegli con la paura che rimanga solo tale e vuoi continuare a riviverlo e rivederlo miliardi di volte.
Determinate canzoni mi riportano al pensiero un po' sfumato dai colori di un caratteristico ricordo dovuto inizialmente ad una bizzarra partita di basket spezzata da pause di lunghe chiacchierate da cui non avrei mai più voluto uscirne. Mi trovavo davanti a lui, con la palla fra le braccia, ad ascoltare la sua voce e ad osservarlo scrutando lievemente i lineamenti del suo viso cui spontaneamente di volta in volta nasceva un sorriso carico di vitalità e sintonia.
Ma è un casino,  mi manca tantissimo. Mi volto da ogni lato affianco a me ed ascolto i brividi percorrermi lungo le braccia immaginando che siano le sue che mi stringono forte da non volermici più staccare.
Desidero rivederlo, ascoltarlo, sentirlo ridere senza mai prendere fiato.
Desidero che le mie spalle siano coperte dalle sue grandi braccia e dal suo profumo.
Mi si stringe lo stomaco ogni volta che dedico miei pensieri e mio tempo a lui, ogni volta che ricordo le radici di quell'albero dov'eravamo stesi ad  intrecciare ogni singolo dito dei nostri soffici palmi sotto quella notte stellata ed il cielo ramificato di verde che spuntava da ogni dove, ogni singolo secondo in cui sentivo il suo palmo scivolar fra i miei capelli, carezzandoli come se fosse un gomitolo di cotone.
Tiro su il naso, guardo in su, trattengo questo groppo in gola, stringo gli occhi ed osservo lui che mi sorride sopra il mio volto sorridente.
Wish you were here.
Dove sei?
Mi manchi, dappertutto.
Brcollano i pensieri di realtà ideali che si scagliano contro l'incertezza dei ricordi veritieri.
   
 
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