Fanfic su artisti musicali > The Who
Ricorda la storia  |      
Autore: Crazy_Diamond    13/08/2015    2 recensioni
Una canzone delicata quanto agghiacciante ed un'infanzia rubata troppo presto
Genere: Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
You take away the breath I was keeping for sunrise
You appear and the morning looks drab in my eyes
And then again I'll turn down love
Having seen you again
Once more you'll disappear
My morning put to shame






Il bambino è alla finestra, le braccia incrociate sul davanzale e la testa appoggiata sopra di esse. Ha gli occhi chiusi, che lasciano alla mente il compito di vedere, e la sua bocca trattiene il fiato. I giorni da tanto tempo sono diventati tutti uguali, bui e tristi, ma le domande che lo assillano non sono mai scomparse. Quei mille perché rimangono bloccati in un sussurro mai pronunciato, per paura o per vergogna. Non capisce neanche davvero che cosa ci faccia lì. La sua unica certezza è che tra poco sorgerà il sole, portando con se la sua Alba. È Lei che sta aspettando con tanta trepidazione, in un rituale anch'esso divenuto ormai costante. L'unica variante consiste nel quanto lunga sarà questa volta l'attesa. Eppure anche questo non importa, vale la pena sopportare di tutto pur di vederla nuovamente. Senza neanche accorgersene, pian piano, scivola in un sonno profondo, che per qualche ora cancella ogni pensiero. Poi lo sveglia un familiare calore rosso, che gli incendia le guance e gli solletica le palpebre. Quando infine si decide ad aprirle un sorriso compare sulle sue labbra sottili, mentre guarda lo spettacolo più vecchio del mondo. Non lo stanca mai e non smette mai di essere meraviglioso. Le sue pupille assorbono voraci ogni singolo raggio, beandosi della loro magia. Ma la bocca non si apre, rimane immobile anche nella gioia: non è ancora il momento. Dopo un tempo indefinibile e imprecisato, alle sue orecchie giunge uno dei suono più belli che lui abbia mai sentito. È una nota sola, squillante, che proviene da fuori dal suo rifugio. Sa perfettamente che la sua lunga pazienza è stata premiata e all'improvviso perfino il mattino perde ogni suo interesse. Ci mette solo pochi secondi ad uscire dalla sua stanza, appena in tempo per vedere la porta di casa aprirsi. Poi Lei fa il suo ingresso, e tutto il resto scompare. I capelli sono lunghi e scuri, le accarezzano le spalle dolcemente. Gli occhi sono azzurro ghiaccio, esattamente uguali ai suoi. È di una grazia sconvolgente, tutti i suoi movimenti paiono passi di danza, e lui non può fare a meno di restare a guardarla ammirato. La cosa più bella di tutte, forse, è il suo sorriso, talmente caldo da illuminare l'intera stanza. Ed è a questo punto che la bocca del bambino si apre, lasciandolo a corto di aria per la prima volta da tanto tempo. Per un lungo istante c'é solo silenzio. Lo sguardo di Lei lo accarezza, pieno di affetto e anche una punta di senso di colpa, che lui non comprende. Vuole solo vederla felice, perché una sua ipotetica tristezza lo annienterebbe. Si avvicina titubante e Lei si china sulle ginocchia, mettendosi al suo livello per poterlo guardare in faccia. Il successivo abbraccio é un miracolo che accade troppo raramente, e il cuore impazzisce di gioia. La sensazione pura e semplice delle sue braccia che lo avvolgono è tanto bella che si chiede come abbia fatto a sopravvivere senza.
-Sono a casa, Pete-
Quattro semplici parole che hanno la forza di un uragano. Le memorizza, le assapora e le custodisce gelosamente insieme a tutte le altre. Per tutta risposta, poi, la cinge ancora più forte, il capo chinato sulla sua spalla. Non vuole mai più lasciarla andare via. La donna sorride teneramente, una mano che comincia ad accarezzargli i capelli, piano, come ha sempre fatto. Lui non si ritrae. Potrebbe rimanere in quella posizione per il resto dell'eternità. Ciò che gli manca lì, in quella casa che non è la sua e mai lo sarà, è amore. Denny non lo tocca mai, a meno che non sia per punirlo. Non le scappa una singola carezza, neanche una volta, e i suoi occhi sono rigidi e freddi. Sembra incapace di provare sentimenti. Tutto il contrario di Lei. Ma allora perché è costretto a vivere con un mostro simile? Perché non può tornare alla sua vera vita? Ancora domande senza risposta, che continuano a vorticare nella sua mente. Vorrebbe provare a chiederglielo, ma qualcosa lo blocca. Così facendo rischia di rovinare l'unico momento felice che gli è concesso e non potrebbe sopportarlo. Allora tace, di nuovo. La giornata si rivela splendida come previsto. Passano ogni secondo insieme e non è importante che cosa stiano facendo. La sua sola presenza è sufficiente a renderlo felice. La cerca con lo sguardo come un cieco fa con la luce. E vale anche per Lei, che non spreca un secondo del loro tempo e lo fissa con tutto l'amore del mondo. È bello, intenso, ma proprio per questo non può durarare in eterno. Alla fine, quando cala il sole, Lei sa che deve andarsene. Fuggire dalle sue colpe, come ha sempre fatto fino ad ora. Si odia per la sua stessa codardia, ma non può farne a meno. Gli volta le spalle e lo abbandona. Di nuovo. E lui sente il calore spegnersi, l'amore svanire nel nulla. La felicità è solo un ricordo. Gli occhi azzurri si chiudono e la cercano. Una pallida visione del suo sorriso gli riempie la mente ed è gioia mista a tristezza. I piedi si muovono automaticamente e lo riportano nella sua stanza. L'unico luogo ancora capace di dargli una parvenza di sicurezza. Ora non gli resta che aspettare.
Di nuovo.



Sometimes I fear that this will go on my life through
Each day I spend in an echoed vision of you
And then again I'll turn down love
Remembering your smile
My every day is spent
Thinking of you all the while
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > The Who / Vai alla pagina dell'autore: Crazy_Diamond