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Autore: bambolinarossa98    14/08/2015    1 recensioni
"Takashi Natsume, quattordici anni, capelli d'argento ed occhi grigi.
Un comune ragazzo come tanti che va a scuola, fa i compiti e parla con gli spiriti..."}
Partecipante al contest de "Il mio gatto è un Otaku"
Genere: Azione, Demenziale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Takashi Natsume
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Takashi Natsume, quattordici anni, capelli d'argento e occhi grigi.
Un comune ragazzo come tanti, che va a scuola, fa i compiti e parla con gli spiriti...
Ho detto parla con gli spiriti? Beh, si, è proprio ciò che fa: una capacità ereditata dalla nonna defunta.
Come so tutte queste cose su di lui?
L'ho letto, ho seguito la sua vita passo passo nei volumi verdi e oro in cui sono entrata senza preavviso e senza richiesta.
Semplicemente sono stata risucchiata dalle pagine bianche su cui la sottile mina di una matita ha disegnato la storia di un ragazzo tanto gentile e tanto problematico; perché solo lui può vedere quegli spiriti e solo lui può parlargli... o meglio, fin quando non sono apparsa io davanti a quel Tempio Shinto.
Cosa successe effettivamente non lo so ma ricordo di aver visto una donna nel fascio di luce che aveva avvolto me e il pezzetto di bosco in cui ero apparsa dopo essere stata catapultata nel manga; quando mi sono svegliata ero circondata dagli yokai*
Ho urlato e sono scappata attraverso il bosco, mi sono gettata oltre i cespugli e sono finita proprio contro di lui: Takashi Natsume.
"Come va? Stai bene?"
"No"
"Che cosa ti è successo?"
"Li ho visti..."
"Visto cosa?"
"Gli spiriti"

Raccontai al ragazzo di essere stata risucchiata da un fascio di luce e di essere spuntata lì dal nulla, non dissi di venire da un mondo dove lui era semplicemente un disegno, non dissi di sapere tutto di lui... semplicemente non sapevo dove mi trovavo e volevo solo tornare a casa mia.
"Sei uno spirito?" mi chiese.
"No" risposi "Sono un essere umano"
"Anche io li vedo" mi confessò "Ma non sono mai stato teletrasportato da nessuna parte"
Mi sorrise ma io ero tutt'altro che allegra: come potevo uscire di li se non sapevo nemmeno come ci fossi entrata?
Madara-sensei, lo spirito imprigionato nel Maneki Neko** che protegge Natsume, mi si avvicinò e mi toccò con la grossa zampa: "Dici di non essere uno spirito ma il tuo potere spirituale afferma il contrario. È molto potente, ragazza"
"Davvero?" chiesi.
"Da quanto tempo vedi gli spiriti?" mi chiese poi.
"Da quando sono apparsa qui, quindi direi all'incirca venti minuti"
"Cioè, tu non hai mai visto gli spiriti fino ad ora?" mi domandò Natsume.
"No, mai" scossi la testa "Però ce n'erano una marea davanti a quel tempio, mai visti così tanti"
"E dov'è questo tempio?" chiese Madara.
"Di là, nel bosco" dissi e indicai gli alberi alle mie spalle, ma gli voltai subito la schiena terrorizzata. Non avrei mai più voluto vedere degli spiriti in vita mia: mi facevano troppa paura. So che alcuni sono dolci e gentili e se possono aiutano le persone ma altri le divorano senza pietà. Natsume si alza ma io resto seduta sul marciapiede: non voglio tornare lì dentro.
"Puoi farci vedere dove?" mi domanda. Alzo lo sguardo su di lui e lo fisso; il pensiero che possa aiutarmi mi da un pò di coraggio e poi con Madara al nostro fianco non c'è nulla da temere.
Annuisco e gli faccio strada nel bosco, non ricordo dove si trova quel Tempio ma l'istinto (o forse il mio nuovo potere spirituale?) mi suggerisce la strada. In breve ci arriviamo e, con mio grande sollievo, non noto nessuno yokai in giro.
Madara resta ad una distanza di un paio di metri dal Tempio e lo osserva interessato: "Non posso avvicinarmi di più, a terra è disegnata una barriera spirituale troppo potente anche per uno di alto rango come me" ci informa con una punta di rammarico nella voce per essere stato costretto a considerarsi debole "Qualunque spirito ci fosse là dentro era un pezzo grosso"
"Vuoi dire che c'era qualcuno lì dentro?" domandai.
"Oh, si. Ma è strano che sia uscito se la barriera è ancora intatta" rispose.
"Come fai a sapere che non c'è più?" chiese Natsume.
"Le porte del Tempio sono aperte"
"Ah"
"Comunque credo che sia stata la tua apparizione all'interno della barriera a liberarlo, ma dato che non è stata propriamente spezzata lo spirito è uscito ma la protezione è rimasta" spiegò girando intorno alla barriera disegnata a terra con della cera rossa "Forse questo yokai e la chiave per capire come hai fatto ad arrivare qui" concluse "Percepisco i residui dell'energia spirituale all'interno del Tempio ed è molto simile alla tua. Probabilmente ha fatto uno scambio"
"Cosa significa che ha fatto uno scambio?" chiesi.
"Non ne sono sicuro ma vi esprimo lo stesso la mia teoria: uno yokai imprigionato rimarrà tale fino a che il sigillo non viene spezzato. Quelli più potenti, però, e con capacità particolari, possono fare uno scambio con un altro spirito più debole o un essere umano:
Gli spiriti scelti vengono privati della loro energia e rinchiusi mentre lo yokai è libero e più forte.
Nel caso degli esseri umani la cosa è più complicata e non ne conosco a pieno gli effetti perché non avevo mai sentito di uno yokai che baratta la propria libertà con un essere umano.
Tuttavia, da quanto ho capito, ti ha lasciato un pò del suo potere durante lo scambio e ciò prevede la capacità di vedere gli spiriti" spiegò "Ora capisco perché nessuno spirito fa scambio con un essere umano poiché sarebbe costretto a cedergli un pò della propria forza e indebolirsi, ma questo yokai doveva essere di un livello superiore se quel poco dell'energia spirituale che ti ha dato è così potente"
"Quindi se trovassi lo spirito potrei ridargli la sua energia e farmi rimandare a casa?" domandai speranzosa.
"Beh, può darsi. Ma tu dove abiti di preciso?" mi domanda Madara sospettoso.
"Beh, a dire il vero..." comincio abbassando lo sguardo "...non lo ricordo" mento arrossendo "Ma sono sicura che non sia qui"
"Beh, potrebbe essere l'effetto dello scambio, ti ha scombussolato un pò" disse Natsume "Non è così, Nyanko-sensei***?" chiese poi conferma al micio.
"Come ho detto non conosco gli effetti di uno scambio tra un umano e uno yokai, ma può essere. Dopotutto dandoti la sua energia spirituale ti ha passato una parte di sé, i ricordi tuoi e suoi si sono sovrapposti mandandoti in stato confusionale. Forse questo può esserci d'aiuto, tramite i suoi ricordi possiamo trovarla" concluse Madara avvicinandosi a me "Vedi se riesci a trovarne qualcuno, uno qualunque" mi esorta. Annuisco e chiudo gli occhi cercando di aprire la mente all'energia spirituale che vige in me... ma non succede nulla. Resto così per un paio di minuti ma niente... assolutamente niente.
"Mi dispiace, non ci riesco" assengo infine mortificata.
"Mh, forse è troppo presto. Riprovaci più tardi" mi consiglia saltando in braccio a Natsume.
"Piuttosto, dove pensi di andare ora?" mi chiede lui "È tardo pomeriggio, hai un posto in cui dormire stanotte?"
Solo ora ci penso e mi accorgo che no, non ho alcun posto dove andare. Scuoto la testa rassegnata all'evidenza: sono proprio nei guai!
"Beh, puoi venire a casa mia" propone "Forse riesco a farti passare clandestinamente" sorride.
Lo guardo e arrossisco al pensiero di dover dormire in camera con un ragazzo, anche se non del tutto sconosciuto per me, ma dopotutto io lo sono per lui.
"Beh, grazie..." rispondo infine abbassando gli occhi.
Natsume mi presentò ai coniugi Fujinami, i lontani parenti di suo padre che lo tenevano in casa con sé, come un'amica di scuola illustrando che ero lì per studiare e chiedendo se potevo rimanere a cena.
Cercai di essere il più naturale possibile ma non è una cosa tanto facile quando sei in un grande stato di tensione.
Era davvero tardo pomeriggio, più o meno le sei, e io mi chiedevo se a casa si fossero accorti della mia scomparsa o forse il tempo non passava come passa li e quando sarei tornata sarebbe stato lo stesso giorno e la stessa ora.
Quando alle sette ci annunciarono la cena Natsume e Madara avevano già trovato il modo di farmi restare lì per la notte senza che nessuno se ne accorgesse, così cenammo tranquilli con la signora Fujinami che continuava a lanciarmi occhiatine e ridacchiare: non lo so quali pensieri gli passassero per la testa e non volevo saperlo. Subito dopo Natsume mi accompagnò alla porta e finse di salutarmi, appena la chiusi alle mie spalle andai in giardino dove Madara mi aspettava nella sua forma spirituale ovvero un grande lupo bianco, mi fece salire in groppa e saltò nella camera di Natsume dalla finestra.
Restammo lì aspettando che salisse il proprietario, che stava aiutando a pulire la cucina, e nel contempo io me ne stetti sotto la finestra ad osservare il cielo, chiedendomi perché una cosa simile dovesse capitare proprio a me: sospirai e mi dissi fortunata ad aver trovato proprio Takashi sul mio cammino. Lui era un ragazzo dolce, gentile e simpatico costretto a passare da un parente all'altro per via della dipartita dei suoi genitori.
Era sempre stato solo, non aveva mai avuto amici... perché lui vede gli spiriti.
Lo prendevano per bugiardo e lo allontanavano; forse mi sta aiutando perchè finalmente ha trovato qualcuno che, non solo gli crede, ma è anche come lui.
Mentre ero immersa in quei pensieri lui entrò.
"Vado a dormire, buonanotte" esclamò dalle scale chiudendosi la porta alle spalle "Beh, direi che ce l'abbiamo fatta" sorrise.
Recuperò un futon dall'armadio e lo sistemò accanto al suo, il mio imbarazzo doveva essere palese perché anche lui arrossì.
"Non ti da fastidio, vero? Se vuoi mi sposto..."
"No, tranquillo... va bene così" risposi. Dopotutto non doveva essere difficile, ho condiviso la camera con mio fratello per sedici anni: non era poi tanto diverso. Bastava solo non pensare che lui non fosse mio fratello.
Ci coricammo, io gli diedi la schiena e cercai di dormire benché il russare di Madara, stravaccato sotto la mia coperta, mi destava ogni tot.
Neanche nei sogni trovai pace, quando finalmente mi addormentati fui sommersa dagli incubi: sognavo spiriti, persone che non avevo mai visto... avevo come dei flash di ricordi che non erano miei e poi, fra tutti quegli eventi sconnessi, riconobbi qualcuno: una ragazza dai lunghi capelli argentei, gli occhi grigi e il viso dai lineamenti sottili; una ragazza che somigliava in modo indescrivibile a Natsume.
Mi svegliai di soprassalto sentendo un improvviso caldo al viso e aprendo gli occhi vidi Madara nella sua forma spirituale a pochi centimetri da me che mi alitava sul collo famelico. Mi trattenni dal lanciare un urlo e gli diedi un pugno sul grande muso bianco, facendolo rotolare di lato, sul futon di Natsume che si destò con un rantolo.
"Ma che diamine ti è preso?" abbaiò Madara steso sul pavimento che si copriva il naso con le zampe.
"Io? Cosa cavolo è preso a te!" ansimai, col cuore a mille per la paura.
"Stavo vedendo cosa sognavi" rispose prendendo le sembianze del micio "La tua energia spirituale è aumentata di colpo e volevo vedere se i ricordi dello yokai fossero emersi"
"Si, se proprio vuoi saperlo sono emersi" risposi mettendomi dritta, poi guardai Natsume che ci guardava ancora stordito dal sonno "Ho visto tua nonna: Reiko Natsume"

"Quindi stai dicendo che il nome dello yokai che ha fatto a scambio con me è nel Taccuino degli Amici?"
Era mattino presto, con la scusa di farsi una corsa Natsume era uscito di casa così ho potuto filarmela senza essere vista. Mentre passeggiavamo per strada ho raccontato ad entrambi i sogni che ho fatto e Madara aveva espresso il suo parere: se avevo visto Reiko molto probabilmente il nome dello spirito era nel Taccuino degli Amici.
"Hai visto il suo nome?" mi chiese Natsume.
"Non ricordo, ma forse se lo vedo potrei riconoscerlo" provai.
"Bene" rispose Natsume ed estrasse il taccuino dalla tasca porgendomelo. Lo presi e cominciai a sfogliarlo, c'erano parecchi simboli che equivalevano ai nomi degli spiriti che Reiko Natsume aveva sottomesso quando era in vita ma nessuno di quelli mi disse nulla. Alla fine glielo restituii: "Non l'ho trovato" dissi.
"Beh, deve essere per forza qui dentro" asserì Madara "Però non possiamo chiamare tutti gli spiriti elencati, poi dovresti restituirgli i nomi e il taccuino si assottiglierebbe ancor di più"
"Cosa proponi di fare allora?" chiese il ragazzo "Possiamo tornare al Tempio, magari troviamo qualcosa"
"Oppure possiamo usare il mio potere spirituale" proposi "Visto che è anche il suo potrei provare ad attirarla da noi usando quello"
Natsume si fermò in mezzo alla strada e mi fissò: "E può funzionare?" domandò.
In tutta risposta io guardai Madara che si grattò le orecchie: "Possiamo fare un tentativo" decretò.
Non immaginavo però che quel tentativo mi sarebbe costato tre giorni di allenamento strenuante: non sapevo usare il mio potere e quindi non potevo tirarlo fuori quando volevo. Madara mi fece provare e riprovare finché non fui capace di creare un contatto tra il mio potere spirituale e quello dello yokai attraverso la parte di sé che mi aveva lasciato, quando decretò che poteva essere sufficiente scegliemmo il posto in cui agire.
Quella notte dormii sogni agitati e la mattina partimmo di buon ora.
Una radura nel mezzo del bosco, lontano dalla strada, era il posto più sicuro in cui mettere in atto il nostro piano: Madara e Natsume si nascosero pronti ad agire se lo spirito si fosse dimostrato pericoloso e io mi sedetti nel bel mezzo della radura, circondata da una barriera spirituale abbastanza potente, perfettamente pronta.
Madara mi diede il segnale assumendo la sua forma spirituale, chiusi gli occhi e mi concentrai intensificando il mio potere.
Pochi minuti dopo avvertii un altra essenza spirituale, una molto potente e non mi ci volle nulla per capire che era lo yokai; si avvicinava velocemente e doveva essersene accorto anche Madara perché si mise a fiutare l'aria con circospezione, proprio mentre si rivolgeva verso di me una forte luce invase la radura e mi corcondò, la barriera si spezzò e io fui investita da una forte ondata di energia.
Riuscii ad aprire gli occhi solo il tempo necessario per vedere una mano candida e bianca spuntare dalla coltre di luce, che si posò sulla mia testa.
In quell'istante i ricordi mi invasero la mente come un fiume in piena, lasciandomi paralizzata: vedevo Reiko, mi sorrideva tenendo in mano un bastoncino, io alzai la mano (una mano candida e bianca) e con quel bastoncino scrissi il mio nome sulla corteccia di un nocciolo... il ricordo sfumò e ne vissi un altro: ero davanti al Tempio Shinto, un ragazzo stava disegnando la barriera spirituale con la cera recitando una preghiera e io venni risucchiata all'interno del Tempio... poi tutto svanì.

"Ehi, rispondi... stai bene?"
Aprii gli occhi e notai di essere stesa a terra con Natsume piegato su di me, ero confusa: non ero stata sigillata nel tempio?
No... era lo yokai.
"Il suo nome" dissi mentre mi alzavo "So dov'è il suo nome... Reiko glielo ha fatto scrivere su un albero" afferrai la mano di Natsume e mi tirai in piedi barcollando "Ecco perché non c'era nel taccuino"
"E dov'è quast'albero?" mi domandò Madara.
Non ci pensai nemmeno su e indicai il bosco d'istinto: "Vicino al Tempio"

Il nocciolo c'era, proprio dietro il piccolo Tempio, e incisa nella corteccia vi era il suo nome.
"Ora capisco perché ha fatto a scambio con un umano" disse Madara "Il suo nome era inciso qui, non poteva sigillare un altro spirito"
"Se voglio restituirglielo dovrò scriverlo su un foglio?" chiese Natsume.
"No, lo yokai l'ha scritto lì... scriverlo su un foglio non servirà a nulla" disse Madara.
"E allora come faccio?"
"Dovrai copiarlo" specificò scendendo con un balzo dalla sua spalla "Prendi un figlio vuoto dal Taccuino degli Amici e poggialo sul nome, poi passa le labbra sul foglio ed espira" illustrò. Natsume strappò un foglio pulito dal Taccuino ma prima che potesse poggiarlo sul tronco avvertii nuovamente l'energia dello yokai avvicinarsi. Stavolta ci piombò addosso con inaudita violenza scaraventandoci lontano dall'albero.
Il fascio di luce sparì presto è stavolta la vedemmo: era una donna con lunghi capelli biondi che le scendevano fino alle caviglie, vestita con un kimono d'argento con le maniche lunghe, il viso era coperto da un foglio di carta legato con una cordicella alla testa con su inciso un simbolo.
Era posizionata proprio davanti l'albero impedendoci di avvicinarci.
"Che cosa facciamo?" chiese Natsume.
"Ha un potere spirituale più forte del mio, potrei fare ben poco contro di lei... ma forse tu puoi tenergli testa" mi informò.
"Se riesci a distrarla io avrò il tempo di prendere il nome, così poi potrò restituirglielo" disse Natsume. Annuii e mi alzai in piedi parandomi davanti a lei.
"Se rivuoi il tuo potere dovrai venire a prendertelo" esclamai. Anche se ero in possesso di un forte potere spirituale non credevo di riuscire a tenergli testa, dopotutto era solo una piccola parte in confronto a quella del legittimo proprietario.
Provai a fare da esca per allontanarla dall'albero ed effettivamente ci riuscii inoltrandomi nel bosco, correvo a più non posso e al mio passaggio sbucavano altri spiriti da dietro gli alberi che mi guardavano curiosi; ne riconobbi alcuni: li avevo visti subito dopo essere apparsa nel bosco.
Durante la mia corsa inciampai in un ramo e caddi tra la polvere, fu allora che lei mi raggiunse, si avventò su di me e mi afferrò la testa con una mano coprendomi gli occhi col palmo.
Mentre mi succhiava il potere spirituale via dal corpo rivissi nella mente un ricordo, del giorno in cui incontrò Reiko...


"Ti conosco, tu sei Reiko Natsume" sussurrai "Ho sentito dire che sfidi gli yokai per poi costringerli a scrivere il loro nome su carta, di modo che ti ubbidiscano"
"Oh, ma dai... sono così famosa?" chiese lei sorridendo "Voglio sfidare anche te. Accetti?"
"Si... accetto"
Ma la sfida la persi... volevo perderla. Sapevo che un esorcista sarebbe venuto qui per imprigionarmi e volevo la garanzia che una parte di me potesse ancora vivere... così le diedi il mio nome ma chiesi se potevo scriverlo sull'albero dietro il Tempio Shinto. Lei accettò, tanto il nome lo avrebbe ricordato e mi avrebbe chiamato se ne avesse avuto bisogno... ma lei non mi chiamò mai.
È grazie a quel nome impresso nel vostro mondo che ho potuto usare una parte dei miei poteri per poterti far arrivare qui è scambiare con te la mia libertà... in cambio ti ho dato la parte del mio potere racchiusa nel nome...


Quando sentii che anche l'ultima goccia di potere spirituale mi aveva abbandonato lo yokai mi lasciò andare.
Mi sentivo debole ma non abbastanza da perdere i sensi, così restai seduta, incapace di alzarmi.
"Natsume, ora!" urlò Madara apparendo dal nulla col ragazzo in groppa. Natsume scese con un salto e si parò tra me e lei stringendo il foglio tra le labbra, congiunse le mani ed espirò.
"Misaka! A te rendo il nome" vidi l'inchiostro che aveva composto il simbolo lasciare il foglio e volare a spirale fino a poggiarsi sulla fronte dello spirito.
Un fascio di luce ci travolse e sentii un improvviso calore al petto, il mio corpo si alleggerì e le vertigini s'impossessarono di me...

Era il quattordici agosto, ore dieci e quarantacinque del mattino ed io era in camera mia seduta sul mio letto, il settimo volume di Natsume degli Spiriti poggiato accanto a me.
Era tutto come lo avevo lasciato tre giorni prima... si, perché non era stato un sogno ma un viaggio mozzafiato oltre la realtà.


* yokai: spirito della mitologia giapponese.
** Maneki Neko: gatto portafortuna.
*** Nyanko: micio in giapponese.
   
 
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