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Autore: AkAb101    15/08/2015    3 recensioni
"Generale, la prego...il suo comportamento corre il rischio di rovinare ciò per cui l'Enclave ha da tanti anni lavorato."
“Il nostro obiettivo era l'ordine...non lo sterminio.”
Gli occhi di Autumn racchiusero in quell'attimo tutta l'ira che in tutto quel tempo aveva accumulato al servizio di quella macchina genocida.
“Che cosa vuole dire con questo, generale ?”
“Quel virus VEF...so che effetti avrà nella Zona Contaminata...e so che in soli pochi anni si trasformerà in un cimitero.”
“La Zona Contaminata della Capitale è già un cimitero, comandante. Io sto solo cercando di renderlo un cimitero pulito e di assicurarmi che i fiori risplendano sulle tombe di coloro che si sono guadagnati l'onore di morire per la nostra causa. Perchè io sono l'Enclave...io sono l'America...e lo sarò sempre.”
Genere: Dark, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Generale...il presidente vuole vederla.”

 

Mai quelle parole potevano sembrare più fastidiose e inopportune alle orecchie di Autumn come in quel preciso momento.

Soprattutto se quelle parole erano appena state proferite da uno degli schiavi robotici di Eden.

 

“Sono occupato ! Passerò più-”

“Ora, generale.”

 

Nonostante la tentazione di mandare al diavolo quell'insopportabile mucchio di rottami fosse forte, il comandante dell'Enclave sapeva bene che se l'avesse fatto non sarebbe più uscito vivo da quell'incubo senza fine.

 

“Va bene, va bene. Arrivo subito.”

 

Appena uscì dalle fredde porte di metallo della sua stanza, Autumn si accorse con orrore che i corridoi di fronte a lui erano affollati da centinaia di robot da combattimento e torrette di guardia.

 

“Perchè questo ?”

 

Una delle macchine appostate alle sue spalle rispose con una tranquillità ed una superficialità tale da fare ribollire di rabbia lo stesso generale.

 

“La procedura richiede che solo il comandante militare dell'Enclave può ricevere il nostro presidente.”

“Dove sono le mie guardie ?”

“Sono stati scortati nel laboratorio. Ora la prego di proseguire o saremo costretti ad usare la forza.”

“Non è necessario, brutto rottame. So camminare anche senza che qualcuno mi punti un mitragliatore laser in testa.”

 

I secondi si trasformarono in minuti...e i minuti in ore.

Quegli infiniti e bui corridoi sembravano quasi non finire mai.

Per un attimo al generale gli era sembrato di vedere in una delle stanze il corpo di una delle sue guardie...ma sapeva che era tutta immaginazione.

Un'immaginazione che solo delle macchine di morte come i servi di Eden potevano dargli, continuando ad osservare con inquietante freddezza ogni singolo movimento del generale.

 

“Questa è la sala centrale. Prosegua per-”

“Conosco questa base da ancora prima che il tuo cervello elettronico abbia iniziato ad accendersi. Non ho bisogno di indicazioni.”

“Molto bene, generale. Le auguro una buona giornata.”

 

I robot si allontanarono da Autumn e tornarono velocemente alle loro posizioni, lasciando il generale solo.

 

“Ed ora... vediamo che cosa vuole quel dannato da me.”

 

Le porte davanti ad egli si aprirono, rivelando all'interno della stanza un enorme computer collegato a centinaia di cavi e macchinari.

Al di sopra di esso vi era la bandiera a stelle e striscie dell'Enclave e un gigantesco nucleo.

 

“Ben arrivato, generale. Ti stavo aspettando.”

“Tsk...è questo il benvenuto che al Presidente piace dare ai suoi ospiti ?”

“Solo se questi ospiti possono essere una minaccia per il futuro dell'Enclave.”

“Io...io sarei una minaccia ?!”

“Recentemente ho notato un cambiamento nel carattere dei suoi soldati...e lei lo sa benissimo che, nel nostro glorioso ed imponente esercito, la colpa per la disobbedienza dei dipendenti ricade sempre su chi li guida.”

“E' per questo che hai fatto fuori le mie guardie ?”

 

La macchina rimase in silenzio per qualche secondo.

 

“A volte il successo richiede dei sacrifici. Quegli uomini hanno tentato di opporsi agli ordini dei miei soldati, così ho provveduto a...estirparli. Non tema, presto avrà un'altra scorta pronta ad obbedire a qualsiasi nostro ordine.”

“Vorrai dire a qualsiasi tuo ordine.”

“Generale, la prego...il suo comportamento corre il rischio di rovinare ciò per cui l'Enclave ha da tanti anni lavorato.”

“Il nostro obiettivo era l'ordine...non lo sterminio.”

 

Gli occhi di Autumn racchiusero in quell'attimo tutta l'ira e la rabbia che in tutto quel tempo aveva accumulato al servizio di quella macchina genocida.

 

“Che cosa vuole dire con questo, generale ?”

“Quel virus VEF...so che effetti avrà nella Zona Contaminata...e so che in soli pochi anni si trasformerà in un cimitero.”

“La Zona Contaminata della Capitale è già un cimitero, comandante. Io sto solo cercando di renderlo un cimitero pulito e di assicurarmi che i fiori risplendano sulle tombe di coloro che si sono guadagnati l'onore di morire per la nostra causa. Perchè io sono l'Enclave...io sono l'America...e lo sarò sempre.”

“...”

“La perfezione non si raggiunge con la debolezza. Questo dovrebbe saperlo. Ora...che ne è del Vagabondo Solitario proveniente dal Vault 101 ?”

“Ha raggiunto Little Lamplight. Presto arriverà al K.R.E.G.”

“Bene...molto bene.”

“Una volta che l'avremo catturato lo porteremo alla base e-”

“E lei lo condurrà a me.”

“Perchè ?”

“Se permette, sono io che devo fare le domande qui, generale. Perchè non è riuscito a completare la missione che le era stata assegnata ?”

“Io...io...”

“Con il suo carattere barbaro ed impaziente, è riuscito ad uccidere uno dei più grandi scienziati che l'Enclave abbia mai incontrato e a farsi scappare l'unica persona che era a conoscenza del codice di attivazione del Purificatore.”

 

Nella sua vita, mai il generale Augustus Autumn, fedele servitore e guerriero dell'Enclave, aveva provato così tanta vergogna come in quel momento.

 

“Tenga bene a mente il suo fallimento e si ricordi che gli incapaci non hanno alcuna voce in capitolo nel sogno americano.”

“Sì...sì, signor Presidente.”

“Bene. Vedo che finalmente ha capito chi comanda. Io, il salvatore della Zona Contaminata, condurrò quel ragazzo alla gloria...alla gloria dell'Enclave. Ora non abbiamo più nulla da dirci. Vada pure.”

“Come desidera...”

 

Lentamente, il generale uscì dalla sala centrale e si diresse alla sua stanza.

 

“Maledetta macchina...ti credi un dio, ma presto ti dimostrerò che qui, nel nostro paradiso americano, soltanto io sono grado di salvare ciò che resta dell'umanità. Non tu...non l'Enclave...io. E se davvero tenterai di fermarmi, allora ti dimostrerò che noi umani, a differenza delle macchine, abbiamo una certa tendenza a trasgredire certi ordini...”

 

Fallout 3 - Colonel Autumn by psycrowe

  
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