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Autore: AurumLiddell    15/08/2015    0 recensioni
"Forse in fondo, se qualcuno o qualcosa ci ha fatte incontrare.. Potrebbe non essere un caso, forse lo ha fatto perché entrambe abbiamo bisogno l'una dell'altra." disse cercando di sorridere, io provai a fare altrettanto e le presi la mano "Io posso solo sperare che questo non sia un sogno, perché io ho davvero bisogno di te." quando lo dissi Alice sembrò sorridere un po' di più e per qualche strano motivo io mi sentii realizzata.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri
Note: AU, Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate, Violenza
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Ero davanti alla sua porta, era chiusa e sotto c’era una scia di sangue, non sapevo se aprire o meno ma dire che ero preoccupata è  poco. Bussai un po’ debolmente “Alice?” poi mi presi di coraggio e bussai un po’ più forte “Alice?!”. Decisi di aprire la porta, non c’era nessuna stanza all’interno di essa, solo le tenebre. Mi giro per andarmene ma la porta ed il corridoio non c’erano più. I miei piedi erano come poggiati su una lastra di vetro nera, non vedevo moltissimo. Poi l’ho sentita: la lama che mi attraversava il petto, un dolore lancinante, tanto da non permettermi di girarmi per vedere chi fosse stato. In realtà non ce ne fu bisogno, la lama uscì, e l’artefice di tutto si mostrò. “Salve.. Signor Bumby..” dissi mentre ero a terra, sdraiata. “Sai che volendo potrei piantartela nuovamente nel corpo, vero?” mi chiese, accarezzando la punta di quel coltello, che più che altro sembrava una sorta di spadino, la punta era come illuminata ma non so esattamente da cosa dato che fino a qualche secondo prima ero avvolta dall’oscurità . Sorrisi debolmente “Che cosa vuoi?” chiesi, lui restò un attimo a guardarmi da dietro i suoi occhiali che sembravano un velo opaco sui suoi occhi, “A volte mi chiedo come fanno le donne ad essere così stupide davanti alle verità più che evidenti.” Sapevo che era un sogno, infatti sì, sentivo dolore ma il respiro non mi mancava ( ‘Forse era anche dovuto al fatto che sei un vampiro? Genio!’ ) “Voglio tornare in vita. Adesso capisci?” mi chiese “E vendicarti, giusto?” chiesi io “Quella non sarà che una naturale conseguenza del mio tornare all’esistenza terrena.” Rispose, ad un certo punto mi poggiò un piede nel punto in cui mi aveva ferito, mi trattenni dal non urlare “Sai, nel caso non lo sapessi, non tutti vogliono tornare in vita per farsi giustizia. Alcuni vogliono semplicemente una seconda possibilità, con tutte le tue malefatte direi proprio che ne avresti bisogno.” Quando lo dissi, fece ancora più pressione con il piede , questa volta urlai “Quelli che ritornano senza il bisogno di castigare coloro che lo hanno ridotto in fin di vita, o semplicemente infangato il suo nome, o sono degli stupidi oppure sono preti, che non hanno mai fatto del male a nessuno.” disse, scoppiai a ridere nonostante il dolore “Se credi che la maggior parte dei preti non faccia del male al prossimo significa che sei rimasto molto indietro nonnino. Mai sentito parlare di preti pedofili?” risposi, fece ancora più pressione di prima, il mio corpo era in preda agli spasmi “Ad ogni modo, non ho tempo per discutere con te. Il rituale verrà eseguito a breve, e presto Alice dovrà inventarsi un nuovo piano per farmi un'altra volta fuori.” Disse “Ti abbiamo fatto fuori una volta, potremmo farlo ancora.” Risposi con moltissima naturalezza “Voi? Tu non eri presente quando io sono morto.” – “Ne sei sicuro?” feci un sorriso sornione, per un attimo devo averlo confuso, “Beh, ormai non ha più importanza. Quello che è importante è che uscirò presto da questo posto e non più nella mia forma umana.” Disse “Che intendi con: ’Non più nella mia forma umana’ ?” chiesi, lui sorrise “Che sarò molto più forte e non più un comune mortale, quindi dì ad Alice che una semplice lama vorpale o un cannone teiera non saranno più utili, non come l’ultima volta.” Rispose, con la scusa che il suo piede era piantato a forza nel mio petto gli strinsi la caviglia con una mano “Con chi collabori?” chiesi, e lui rise debolmente “E pensi che te lo direi?Anzi, in realtà è ora di andare, c’è una guerra che dobbiamo organizzare. ” rispose ed io mollai la presa soltanto quando scosse la gamba per liberarsi. “La ferita che hai in petto non è niente in confronto a quelle che, molto presto, ti farò. A te e ad Alice. Vi consiglio di prepararvi al meglio, anche se dubito che basterà.” Rise di nuovo. “Se hai appena detto che c’è una guerra da organizzare, vuol dire che sarete un esercito.” Dissi “Esatto, saremo in molti e la maggior parte si faranno vivi anche per vendicarsi di te. Tipo il tuo amico Ruvik, ricordi?” chiese, ed io (forse per non piangere) risi debolmente “Come ho detto prima è ora che sia io che tu, torniamo alle nostre faccende. Ci rivedremo quando sarà il momento, piccola succhia sangue. E vedrò se sarai forte abbastanza per farci tutti fuori e proteggere le persone che ami.”

Non ebbi nemmeno il tempo di esitare che ero già sveglia. Il sole entrava dalla finestra illuminando la porta alla fine della mia stanza. Mi alzai, non aveva senso restare a letto dopo quello che era successo, guardai l’orologio, erano le nove, qualcuno doveva essere sveglio. Uscii dalla stanza e scesi le scale, sentivo dei rumori provenire dalla cucina e mi diressi dritta in quel punto. Rallentai col passo fino a fermarmi quando udii delle voci: “Quindi lei non ti ha ancora detto niente?” chiese Roberto “No, non credo voglia approfondire l’argomento.” Rispose Alice “Ricambierà, ne sono sicuro, la conosco molto bene. Solo che all’inizio la paura di rovinare l’amicizia c’è sempre, devi solo darle tempo.” Iniziai a sentire dei passi e mi nascosi “Ma le emozioni dei vampiri non dovrebbero essere.. Amplificate? Intendo, ho sentito dire che se trovano la persona giusta possono restare insieme anche per secoli.” Disse Alice “Infatti è così, probabilmente lei ha paura proprio perché tu non sei un vampiro.” Rispose Rob “E cosa dovrei fare? Diventare un vampiro? Non so se è quello che voglio, anche se..” si interruppe “Te l’ho già detto: dalle tempo, sei il personaggio di un mondo video ludico e questo tradotto significa che non puoi morire di vecchiaia  quindi non si preoccupa per quello.” Disse Rob sicuro “Ma quando uscirà il prossimo gioco io cambierò aspetto, o almeno, questo è quello che ho capito.” – “In realtà non deve essere per forza così, puoi decidere di mantenere l’immagine che attualmente possiedi.” Ci fu qualche secondo di silenzio “Senti Alice, non farti troppe seghe mentali, lei non si comporterà con te nello stesso modo in cui Federica si è comportata con lei. Sono due persone diverse! Ti ho detto che il tempo farà il resto.” – “Ma ho notato che Letizia le piace.” – “Ma questo non vuol dire che si metterà con lei, anche tu gli piaci. E poi, a me quella donna da’ l’impressione di qualcuno che ti usa, non so perché..” – “Anche a me ha dato questa impressione. Ma io, in fondo, sono solo influenzata dalla situazione.” Disse Alice, non so quanto convenisse stare ancora ad origliare e stavo quasi per dimenticarmi che dovevo riferire quello che mi era appena successo, così prima che uno dei due potesse aprire nuovamente bocca entrai in cucina, Alice era seduta sopra il tavolo con le gambe accavallate e Roberto era seduto e teneva in mano una tazza di caffè. “Buongiorno!” dissi, “Buongiorno.” Rispose Alice ed io gli sorrisi, Roberto stava per rispondere ma quando si girò vide qualcosa che decisamente non gli piacque e corrugò la fronte “Che cosa ti è successo alla maglietta?” chiese perplesso, Alice guardava il mio indumento insospettita, io abbassai gli occhi, la macchia di sangue in pieno petto era rimasta, sbirciai dentro la maglietta ma non avevo ferite per fortuna “Proprio di questo volevo parlarvi.” Dissi “Bumby mi è apparso in sogno e, da come potete vedere, mi ha piantato una lama dritta nella schiena.” – “Che cosa voleva?” chiese Alice “Ha detto che sta per tornare in vita, che non sarà più un comune mortale, che vuole vendicarsi sia di me che di te..” dissi indicando Alice “E che.. Squillino le trombe signori spettatori: ci sarà una guerra.” Roberto a quelle parole posò la tazza, poggiò gomiti e braccia sul tavolo ed intrecciò le dita “Che tipo di guerra?” chiese “Una guerra dove i nostri cari nemici video ludici tornano dalla tomba per combattere tutti insieme appassionatamente. Oh! Ed ho anche avuto una piccola anticipazione dello show: ci sarà Ruvik.” Risposi, Roberto sospirò “Ruvik?” chiese Alice confusa, Rob si girò verso di lei per poi tornare a guardare me “Alice non era con te quando hai giocato a The Evil Within?” mi chiese “No, io ero solo la spalla di Sebastian.”risposi “E perché non c’era?” chiese nuovamente, ci pensai qualche secondo “Onestamente non ricordo.” Risposi ed il mio sguardo si posò sulla mia compagna di battaglie, anche lei confusa “Nemmeno io ricordo..” disse “Comunque, questo non ha più importanza ormai. Il fatto è che, non hai moltissimi giochi, quindi non dovremmo combattere con troppi esseri soprannaturali.” Disse Rob “E se aspettassero che io ne prenda altri?” chiesi “Beh, allora non farlo. Semplice.” Rispose Rob “In realtà adesso ho un motivo in più per prenderne altri, perché più ne prendo, più socializzo con i protagonisti del gioco, più avremmo alleati dalla nostra parte.” Dissi “Sì, ma avremmo anche più nemici da combattere, lo sai no?” chiese Rob leggermente spazientito “Vuoi che ti dica quanti alleati abbiamo a disposizione al momento?” chiesi alzando un po’  la voce “Ti ascolto.” Rispose Rob “James Sunderland, Alex Sheperd, Heather Mason, Sebastian Castellanos, Lightning, sua sorella Serah, Vincent Brooks..” Rob non mi fece nemmeno finire “Tsk! Vincent, James, Alex ed Heather sono dei comunissimi mortali, chi ti dice che reggerebbero ad un altro scontro?” mi chiese “Proprio per questo ci servono più alleati, e poi nessuno ci assicura che accetteranno di combattere nuovamente.” Risposi “Okay, mettiamo per ipotesi che tu prenda altri giochi, che siano due o tre non ha importanza, sarai in grado di completarli tutti prima che la guerra cominci? E aggiungici anche il fatto che dovrai convincere i protagonisti, e se non accettassero? Avrai solo sprecato tempo.” Disse Rob “Dimentichi che esistono anche i cacciatori di demoni..” dissi “E tu ti aspetti che il Conclave ti aiuterà? Non muoveranno un solo dito né per te, né per nessuno.” – “Nemmeno se ci fosse in ballo il destino del mondo?” gli chiesi, Roberto restò in silenzio per qualche secondo, era diventato pallidissimo, stavo iniziando a chiedermi se si sentisse bene. Approfittai del suo silenzio “Proverò a trovare alleati anche a Storybrooke..” conclusi. Alice ci guardava non sapendo cosa dire “Con il vostro permesso..” detto questo sono uscita.

Rientrata nella mia stanza mi sedetti sulla mia scrivania ed accesi il computer ‘Okay, vediamo quello che trovo..’

‘Merda..’ pensai dopo due ore di ricerche, qualcuno bussò alla porta “Sì?” – “Sono io.” – “E’ aperto.” Dissi mentre continuavo a scrivere sul motore di ricerca, ero talmente tanto distratta che non mi accorsi che Alice era dietro di me (ed il bello è che ero stata proprio io a farla entrare), inutile dire che sobbalzai quando me ne accorsi “Cosa speri di ottenere facendo ricerche su Ruvik?” chiese “Onestamente non lo so nemmeno io, ma potrei trovare qualcosa che potrebbe servirci, ovviamente non sto facendo ricerche solo su di lui.” – “Che bisogno hai di fare ricerche se li hai affrontati tutti?” – “Ti vengo a ricordare che dai quei giorni è passato un po’ di tempo.” Non mi giravo neanche per guardarla, ero fin troppo assorta.

Dieci minuti dopo continuavo a non trovare niente, così decisi di alzarmi per fare una piccola pausa. Girandomi mi resi conto che Alice era ancora seduta sul mio letto “Sei rimasta lì per tutto questo tempo?” – “Sono passati solo venti minuti!” – “Venti minuti..” ripetei, all’improvviso sentii la testa girarmi e la vista mi si oscurò “Ti senti bene?” chiese Alice “No..” risposi mormorando, probabilmente sono svenuta perché ho sentito un tonfo subito dopo.

Quando ho aperto gli occhi vidi delle vetrate dorate, sapevo cos’era: un tetto, e sapevo anche dov’ero.  Mettendomi faticosamente seduta vidi i doccioni con le panche e tutto il resto, sì quella era “l’altra parte” ma più che altro sembrava una chiesa, con l’unica differenza che in quel luogo regnavano solo due tipi di colori: bianco e oro. Le candele accese trasmettevano sicurezza, o almeno, quella era la mia impressione. Sentivo dei passi affrettati venire verso di me: Seiko e Sayaka non avevano perso tempo. Mi alzai in piedi, la testa continuava a girare leggermente. “Angela che ci fai qui?” chiese Sayaka “Non lo so, ditemelo voi.” – “Abbiamo ricevuto la notizia, è troppo pericoloso, non vi conviene battervi, siete troppo pochi!” disse Seiko con la sua espressione amorevolmente preoccupata “Quale notizia? Di che stai parlando?” – “La guerra.” Rispose Sayaka “Perché? Secondo voi abbiamo scelta?” chiesi “Una scelta c’è sempre.” Disse una voce dietro di me “Hai qualche idea Madoka?” chiesi “Perché credimi, in questo momento ne avremmo davvero bisogno.” – “Potreste chiamare le altre maghe sparse per il mondo.” Rispose “Non basteranno.” Dissi aprendo le braccia “E poi, lui acconsente a far tornare in vita tutte le persone necessarie pur di farvi vincere.” – “Lui?” chiesi io, Madoka non parlò, mi ci volle qualche secondo per capire “Oh..” mi sentivo stupida “Sei sicura?” – “Ovviamente non resteranno vive per molto, solo il tempo necessario per sbrigare questa spiacevole faccenda.” – “Ma sono già morti, non possono morire di nuovo.” – “ E questo è un vantaggio. Nessuno morirà se collaboriamo insieme.” – “Lo spero tanto.” Dissi quasi sussurrando “Comunque, perché sono finita qui? Dovevi dirmi solo questo?” – “Ti sembra poco?” disse sorridendo dolcemente “Beh, allora mi sembra leggermente una perdita di tempo.” – “Come potevo dirti una cosa del genere se non facendoti venire qui? Sai che non posso scendere sulla Terra.” Rispose “L’unica cosa che so è che sono tornata in un posto dove non volevo tornare, rivedendo persone che ho tentato inutilmente di salvare.” Dissi “Non devi darti la colpa, se alcune persone sono finite qui.” Rispose Madoka, ci fu qualche secondo di silenzio prima di sentire la mano di Seiko sulla mia spalla destra e quella di Sayaka sulla sinistra. Seiko poggiò il mento sopra la sua mano e mise l’altra attorno alla mia vita “Non sapevo ti dessi la colpa per la mia morte.” Disse, dopo qualche secondo mi liberai dalla presa di entrambe ed andai incontro a Madoka per poi fermarmi davanti a lei “A parte le maghe c’è qualcun altro che potrebbe allearsi con noi?” chiesi “Noi!” dissero delle voci dietro di me, Will e Jem erano sbucati dal nulla “Basta che non ci siano anatre sia chiaro.” Disse Will ed io trattenni una risata.

   
 
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