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Autore: FrenzIsInfected    16/08/2015    10 recensioni
Non puoi brutalizzare un tuo compagno di classe odioso nella realtà? Allora perchè non farlo in una storia, togliendoti parte dello sfizio?
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'I deliri comici del Frenz(one)'
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The Rise Of Manfr

The rise of Manfredi

ovvero

Come tutta la classe potè finalmente ucciderlo senza essere processata per omicidio premeditato ed associazione a delinquere finalizzata all'uccisione di Manfredi.

 

Tanto tempo fa, in una terra lontana, sperduta nel mondo, chiamata Marche, vi fu una guerra dai connotati terribili: La Guerra di Montarice.

I principali luoghi dove si svolsero queste accese ed assurdi battaglie furono:

- Porto Recanati, in particolar modo il quartiere di Montarice, dove capeggiava il Lider Maximiximo; colui che, secondo i modestissimi pareri dell’epoca, era il più grande scrittore italiano di tutti i tempi, nonché unico fervente leader comunista del circondario: Francesco Camilletti, per gli amici Frenz o Camilletto. Egli, in onore delle sue virtù con il gentil sesso, aveva assunto il nome di battaglia di Frenz(one). La sua ladership era sostenuta da due altrettanto loschi individui: Simone Papecchi("Papocchio, c’ho la figa ma so' finocchio", come lo sfotteva il Lider Maximiximo), capo della polizia militare, denominata FICA (Fatti I Cazzi Altrui) per ficcanasare sulle vite private dei suoi cittadini fregandosene della privacy, e per il suo settore femminile, costituito prevalentemente da donne dell’Est Europa; Chiara Spinzelli, donna dedita al lavoro ed allo studio, cose per le quali il Lider Maximiximo era negato, dato che passava le giornate a scrivere deliri al pc o a giocare a Life Is Strange; Francesco De Luca, capo del settore femminile dell’esercito, in virtù delle sue amicizie su Facebook(gli unici amici maschi che ha sono i compagni di scuola);

- Loreto, dove vivevano: Maria Laura Hermione Jeane Katniss Andreini Granger, una potterhead fanatica che viveva in una copia del bosco dove si sono tenuti gli Hunger Games, in un castello che era tale e quale ad Hogwarts; Matteo Bonfigli, proprietario dell’acqua di tutta la regione*, nonché strozzino e puttaniere nonostante fosse sposato.

- Recanati, dove viveva la minaccia più grande del pianeta, ancor più grande dell’ISIS: Manfredi Esposito, Presidente della “Confederazione Olando-Germano-Belga”, Primo Cavaliere d’Olanda, Primo Principe della Baviera e Difensore del Belgio**. Egli voleva dominare il mondo, ridimensionarlo e renderlo come quei tre Stati che tanto amava. Nel suo tetro maniero, teneva imprigionate due donne chiave: Olga Filipova, eroina ucraina, leader del Movimento delle Badanti dell’Est, che fu sconfitta da Manfredi nella battaglia di Acquaviva; Mara Dritti, nota cantante di fama mondiale che si era rifiutata di dare la propria vagina depilata(cit. Giuseppe Simone) al leader della Confederazione.

 

Ma, bando alle ciance, iniziamo il racconto di queste battaglie tanto improbabili quanto assurde.

Tutto iniziò una fredda notte di ottobre. Porto Recanati stava sfilando in processione per l’anniversario della morte di Che Guevara. Il Lider Maximiximo aveva recato una corona di alloro sulla statua del Comandante eretta nella piazza del paese. 

Ad un tratto, colpi di cannone, spari ed urla si alzarono dal quartiere di Montarice, seguite da una voce inconfondibile, che si propagò per tutta la campagna, fino a giungere alle orecchie del giovane comunista e dei terrorizzati concittadini:

Gli Olandesi, un giorno, domineranno il mondo!

Camilletto capì tutto. 

Manfredi stava attaccando il paese per riportarlo sotto il controllo recanatese. 

Prese subito il comando dell’esercito("A Risiko vinco sempre", ammise), e riuscì, con arguti stratagemmi, a fermare le forze manfrediane e attestare la testa di ponte sull’A14.

La guerra ormai era aperta.

Indi per cui, i due eserciti, sapendo che da soli non potevano vincere (Manfredi voleva che i suoi caccia avessero la forma di un mulino a vento, e di guerra non capiva un cazzo; Camilletto aveva conoscenze belliche risalenti alla seconda guerra mondiale, oltre che un fiuto infallibile per le disfatte).

La corsa agli alleati partì immediatamente.

Camilletto riuscì a portare dalla sua parte:

Maria Laura eccetera eccetera, forte di un esercito di tributi addestrati e armati di tutto punto, ovvero dei boy scout con archi, frecce, asce ed altre armi bianche;

Simone John Gaetano Satana Badiale, abbreviato in "Badialo l'Animalo"***, Supremo Leader della (in)Donesia Osimana, vecchio amico del Lider Maximiximo. Lui, che tanto odiava quel paese(Osimo, ndr), ora l’aveva conquistato ed iniziato alla secolare tradizione videoludica, oltre a quella dell’ozio;

Camilla "Verme Solitario"**** Mataloni, comandante di un esercito di scolte(scout femminili) ridotte ad esseri primitivi, dopo essersi perse nei meandri più oscuri della vegetazione che ricopre il Monte Conero;

Giorgia Pepetti, Enrico Tacchini, Pietro Piccinini e Edoardo Noci, capi del movimento dei contadini separatisti di Montoro “Mondoro Gabidale”*****. Camilletto aveva già promesso loro l’autonomia in caso di vittoria della guerra, ma la spinta interventista venne da Tacchini e Piccinini, il primo perché era sempre nervoso ed il secondo perché, come il Lider Maximiximo, aveva come idolo Robbie Keane.

Manfredi, invece, poteva contare su:

Matteo Bonfigli, che con le sue forniture d’acqua alla Confederazione si stava arricchendo sempre di più, causando carestie in tutto il circondario;

Simone Principe, capo della "Gang di Sant’Agostino"(dal quartiere dove si riunisce con i suoi ragazzi), padrone dello spaccio delle prevendite del circondario(è PR nella realtà) e dei gelati della Gelateria Castellana(essendo un assiduo frequentatore del suddetto luogo). Manfredi gli aveva promesso la nomina di Capo PR della Confederazione, così il teppista mise in moto i suoi motociclisti in modo da essere disponibili a combattere per il capo della Confederazione;

Michael Sciancari, abbreviato in Scianca, forte delle sue mazze ferrate e dei suoi picchiatori in camicia nera e maglietta verde-bianca(gli ultras del Castelfidardo), che, appena sentì la frase “Combattiamo i comunisti”, accettò l'offerta a occhi chiusi.

 

Dei mercenari, inoltre, appoggiarono le varie cause:

GianMarco(detto Jamal) Chimenti, bassista dallo swish letale, che si offrì a Manfredi come stratega.

Il suo socio invece, Lorenzo Montuori, sarebbe invece diventato condottiero dell’esercito filo-olandese.

Rachele "Bikers" Rossini sposò invece la causa comunista, compiendo azioni di sabotaggio con la sua Lambretta rossa degli Anni Cinquanta.

Simone "Smitch" O'Brian, padrone di un selvaggio esercito di leprechauni castello-irlandesi, dediti a rompere il cazzo alla gente parlando in dialetto fidarnense stile Matteo Montesi. Egli sposò la causa comunista, essendo l'unico della classe ad aver visto la sua terra natia.

 

All’inizio, Badiale inviò Melissa Ballddassinni in Bellarrdinnelli(non si sa mai quali siano le doppie e quali non del suo cognome e quello del suo fidanzato) come spia nella macchina bellica filo-olandese. Sapeva che il buon Manfredi aveva un debole per le bionde e per la crema di limone(ovvero il limoncello), e una sera si fece spifferare i suoi diabolici piani: avrebbe distrutto il bosco di Maria Laura, unito Porto Recanati a Recanati, conquistato la Donesia, rinchiuso gli avversari nel temibile carcere delle Crocette(frazione di Castelfidardo), controllato da uno stronzo e da un chitarrista(Daniele Recanatelli e Andrea Ronco in ordine), e festeggiato con un mega concertone in cui sarebbero state messe solo le musiche sconosciute che ascolta lui. 

Udite queste cose, la coalizione anti-manfrediana si mise in moto. 

Simone Papecchi mise a segno una retata di rivoltosi, gettandoli sul fiume Potenza dopo avergli fatto sentire un discorso politico di Manfredi; 

Francesco De Luca approfittò del debole per la vagina dei fascisti di Scianca per farli ripiegare verso la zona del Pininpero(nota discoteca locale, frequentata sovente da Principe); 

Principe conquistò l'altura di Montorso a suon di Martin Garrix, cacciando Smitch ed i suoi leprechauni, benchè il padrone stesso fosse di animo tunz tunz; 

L’esercito di Manfredi arrivò ad un metro dalla casa di Camilletto, che impaurito ripiegò al Castello Svevo(castello costruito da Federico II di Svevia per contrastare le armate turche dirette alla Basilica di Loreto); 

Maria Laura, col supporto delle scolte di Camilla, cacciò i filo-olandesi da Loreto nella battaglia di Villa Musone(frazione di Loreto, Recanati e Castelfidardo), dopo che questi avevano appiccato un fuoco al margine recanatese della foresta. Così facendo, mise mano in una riserva idrica di Bonfigli, spegnendo l’incendio e dando il resto agli Alleati; 

Badiale, forte dei suoi nerds, arrivò alla periferia di Recanati, occupando Fontenoce(frazione di Recanati) ed Acquaviva(frazione di Castelfidardo). 


GianMarco, intanto, metteva piede in casa Camilletti, ed appena vide il poster dei Rammstein appeso nella camera del Lider Maximiximo, capì di aver commesso un enorme cazzata a mettersi con Manfredi. 

Portò alcuni soldati dalla sua parte, e si unì a Camilletto, che gli affidò il contingente di contadini di Montoro. 

Forte dell’appoggio dello stratega, il comunista si riprese casa sua, ricacciando i manfrediani fino a Chiarino(località di Recanati). 

Maria Laura arrivò con un contingente di tributi a Porto Recanati, mentre un altro venne spedito ad annientare Sciancari ed i suoi ultras nella battaglia di Cerretano(frazione di Castelfidardo). 

Camilletto, con abile acume politico, poi, firmò il trattato Lindemann-Tiesto(dai nomi del cantante dei Rammstein Till Lindemann e DJ Tiesto) a Montorso con Principi, garantendogli l’utilizzo delle discoteche del litorale marchigiano. 

Manfredi ormai era da solo. I suoi soldati vennero annientati a Chiarino, e qualche giorno dopo cadde prigioniero nelle mani di Badiale, che era sotto casa sua da mesi ma aspettava l’ordine di Camilletto per agire. Bonfigli intanto aveva alzato bandiera bianca e promesso a Camilletto che avrebbe offerto gli alcolici per tutta la serata dei festeggiamenti. 

Mara ed Olga vennero liberate, e la prima tornò a spaccare i timpani della gente. 

La sera della vittoria, un Manfredi distrutto e trasandato, sotto tortura dei leprechauni di Smitch, insieme a uno Sciancari convertitosi al comunismo, assistettero per giorni ai live di Rammstein, Stratovarius, Tiesto, Garrix, Guetta, Ghost B.C. e Russkaya nel carcere delle Crocette.

Si concludeva così, il delirio del signor Manfredi.



* Il suddetto, nella realtà, ha una piscina. Per questo ricopre il ruolo di padrone dell'acqua della regione.
** Manfredi ama visceralmente la Germania, l'Olanda e il Belgio, e vorrebbe che tutte le nazioni del mondo fossero come questi tre Stati. Non scherzo.
*** Soprannome affibbiatogli dopo essersi ubriacato ad una festa.
**** Dalla prima alla quinta ora mangia sempre.
***** Gli abitanti di Montoro(e non solo) pronunciano G al posto di C (dicono: G di ginghiale) e D al posto di T(Dicono: D di dorre).

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Ciao ragazzi!

Scrissi questo piccolo delirio come sfogo, brutalizzando il suddetto Manfredi in una storia, non potendolo fare nella realtà, insieme ai miei compagni di classe.

Per chiarimenti non esitate a chiedere ;)

Alla prossima,

Frenz
  
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