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Autore: AlexisVictorie    16/08/2015    3 recensioni
Malec/Clace/Sizzy AU!Mondani
Mi piace molto l'universo alternativo dove inizi a vedere i colori solo quando incontri l'anima gemella.
Così ho provato a scrivere io qualcosa del genere.
Il primo incontro dei Malec, Clace e Sizzy in questo intrigante e fantastico universo alternativo.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Clarissa, Izzy Lightwood, Jace Lightwood, Magnus Bane
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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La prima volta che Jace vide i colori era in ospedale.

Max era caduto dalle scale e si era rotto la gamba.

Lo sentivano lamentarsi dalla sala operatoria.

Si erano appostati lì, senza n minimo di esitazione.

Maryse aveva preteso di entrare con il figlio più piccolo ma gli altri erano dovuti restare fuori.

Alec stava misurando la stanza e Jace era convinto di vedere un fosso sotto i piedi del fratello maggiore.

Izzy si era rannicchiata a terra e aveva nascosto il viso.

Continuava a ripetere che era colpa sua.

Jace sapeva che non era vero.

Sebastian, l'arrogante figlio di alcuni amici di famiglia, si era messo a stuzzicare Isabelle e quando aveva cercato di farla cadere, Max si era messo in mezzo, rotolando per le scale e rompendosi la gamba.

Dal canto suo, Jace, si sentiva svuotato.

I Lightwood erano tutto per lui dopo la morte dei suoi genitori, Celine e Stephen Herondale, e si sentiva in colpa.

Avrebbe dovuto aiutare sua sorella quando ancora si poteva intervenire e non dopo l'incidente, quando avevano gonfiato di botte Sebastian, tutti e tre assieme.

Sì Alec si era aggregato.

Si parlava comunque del suo fratellino.

Jace spostò lo sguardo su due ragazzi lì vicino che si stringevano disperati.

Erano chiaramente fidanzati.

E lo aveva capito più o meno l'ora prima quando avevano iniziato a baciarsi.

E a piangere.

-Se Jenny muore, mi vestirò di nero anche se odio quel maledetto colore- fece disperata la ragazza.

Jace sentì una fitta al cuore.

I colori.

Lui non aveva mai visto altro che il grigio, il nero e il bianco.

Alla veneranda età di 24 anni, ancora non vedeva il mondo per quello che era.

E quella situazione diventava frustrante.

Iniziava a credere che, lui, i colori non li avrebbe mai visti.

Che non esisteva l'anima gemella.

Eppure si dovette ricredere.

Le porte si spalancarono e Maryse uscì dalla sala con un sorriso.

-Va tutto bene. Max si riprenderà. Dovrà portare il tutone e le stampelle ma si riprenderà velocemente se non sforzerà troppo la gamba.-

-Mamma dopo passsiamo in fumetteria. Così gli cmpriamo qualche manga da leggere durante la ripresa- suggerì Izzy e la madre annuì concorde, sfoderando uno dei suoi rari sorrisi.

-Signora Lightwood! Gli antidolorifici!-

Una ragazza, attirò l'attenzione di Maryse che si voltò di scatto.

-Ah! Clarissa! Grazie quasi dimenticavo.-

-Di niente, signora. Stanno facendo gli ultimi controlli a Max ma servirà solo un quarto d'ora-

-Graze cara. Ragazzi lei è Clarissa, una delle infermiere che hanno guarito il nostro Max. Loro sono i miei figli Alec e Isabelle. E il mio adorato figliastro, Jace-

Clarissa li fissò uno ad uno.

Prima Alec, alto, slanciato e con il viso elegante.

Poi Isabelle, con gli occhi scuri e determinati e il viso armonioso.

E infine Jace, con i capelli arruffati e l'aria misteriosa.

Quando quest'ultimo incontrò gli occhi verdi di Clarissa, ci mise un po' ad accorgersene, troppo rapito dai dettagli del suo viso.

Anche l'infermiera sembrava sconvolta.

E fu allora che Jace se ne rese conto.

La pelle pallida come la luna, i capelli rosso fuoco, vivi e luminosi, e gli occhi verde prato, accoppiata piuttosto particolare.

Jace stirò le labbra in un sorriso stupefatto mentre Clarissa arrossiva e il biondo gioiva nel vedere quel viso d'angelo colorarsi tenue.

-Clarissa.- sussurrò incantato.

-Preferisco Clary. Nessuno mi chiama mai col mio vero nome-

E la luce negli occhi di Clary fu quanto di più bello Jace avesse mai visto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Isabelle sbuffò irritata.

Si sentiva abbastanza stanca di Merlion e di tutte quelle sue noiose moine.

Cercava qualcosa di diverso.

Non un ragazzo che le ricordava troppo quei vecchi intrappolati in smoking che li facevano sembrare pinguini.

Senza offesa per i pinguini.

Merlion continuava a parlare di come avesse contatti con la Regina (ma 'sta Regina un nome ce l'avra?) e di come la sua famiglia fosse influente.

E lei che sperava che i nobili fossero una categoria estinta.

Aveva ragione Alec: quasi estinta non era abbastanza estinta per i gusti dei fratelli Lightwood.

Il bar dove si erano dati appuntamento era carino ma Isabelle non vedeva i colori quindi sarebbe anche potuto essere un'accozaglia assurda come....viola, giallo e verde con tocchi di blu e arancione.

Jace (che i colori li vedeva eccome e la cosa la irritava non poco) diceva che un simile abbinamento, faceva male agli occhi.

Ma Isabelle questo non poteva saperlo.

E la cosa la irritava.

E se la sua anima gemella si trovava in un altro continente? Come l'avrebbe trovata?

Eppure sapeva che le anime gemelle si attraevano come calamite e che prima o poi anche lei avrebbe trovato la sua.

Merlion si interruppe (finalmente!) quando il direttore annunciò che, sul piccolo palco allestito solo in quie giorni in via del tutto speciale, avrebbe suonato un nuobvo gruppo emergente, gli Shadowhunters, i cacciatori di demoni.

Il nome del gruppo la ispirava, perciò Izzy si raddrizzò sulla sedia mentre Merlion assumeva un'espressione scettica.

A cui Isabelle non badò affatto.

A farsi avanti fu il cantante, un ragazzo molto alto, con i capelli riccissimi e gli occhi emozionati.

Isabelle lo osservò attentamente, e per un attimo le sembrò che i capelli del tipo fossero castani, come i suoi caldi occhi.

L'attimo dopo si chiese che colore fosse il castano.

Il ragazzo attaccò a cantare una canzone alquanto ritmata, sicuramente di loro intenzione mentre gli altri membri della band si scatenavano.

Aveva una bella voce, si ritrovò a constatare.

Calda e forte.

Sorrideva eppure Isabelle sapeva, dentro di sé, che nenanche quel misterioso cantante vedeva i colori.

Proprio come lei.

Finita l'esibizione, corse dietro le quinte (un'occhiolino a quella guardia, un complimento a quell'altra ed era fatta) e si mise alla ricerca della band.

Forse l'emozione, forse l'entusiasmo, forse l'affanno ma non vide arrivare una persona, un ragazzo, contro il quale sbattè con forza.

Si ritrovò a terra in un attimo.

L'attimo dopo il ragazzo le stava chiedendo scusa.

-Mi dispiace così tanto! Non ti sei fatta male, vero?-

Isabelle alzò lo sguardo e incontrò due caldi occhi marroni.

E seppe improvvisamente che colore fosse il castano.

Sbarrò gli occhi mentre il ragazzo boccheggiava sconvolto.

La pelle pallida era ricca di nei, che davano un'aria tenera al ragazzo.

Gli occhi scuri erano pieni di orpresa, gioia e commozione che dilagavano nell'aria.

I capelli riccissimi, erano di un marrone scuro, come il cioccolato fondente e Isabelle si scoprì a passarci una mano dentro.

La ritrasse subito.

-Ciao.- fece inebetito il cantante.

-Ciao- fu il sospiro di gioia di Isabelle.

-Mi chiao Simon.-

-Io sono Isabelle. Ma puoi chiamarmi Izzy-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Alec odiava le feste.

E la cosa era risaputa ormai.

In famiglia nessuno aveva mai cercato di trascinarlo ad una festa (anche perchè si barricava in camera sua, con una stufa d'inverno e un ventilatore d'estate, non permettendo a nessuno di entrare).

Quel giorno, però, la fortuna non era stata dalla sua parte.

Isabelle aveva spalancato la porta di camera sua, affermando che un caro amico di Clary aveva organizzato una festa ed era stato lieto di invitare tutta la combriccola della rossa.

Alec si era sentito parecchio demoralizzato quando aveva persino scoperto che clary e Simon erano migliori amici perchè temeva costantemente diessere tagliato fuori, per il semplice motivo che lui non li vedeva i colori.

Il che, diceva Izzy, era un peccato perchè aveva degli splendidi occhi blu.

E Alec non aveva la più pallida idea di che colore fosse il blu.

Ma sorvolando sui dispiaceri della sua vita non poteva dire di lamentarsi.

Nonostante avesse gusti diversi dal fratello e più simili a Izzy (sì era gay. E amici e parenti lo sapevano) era riuscito ad accettarsi e non aveva più timore di venire rifiutato.

Aveva preso coraggio quando Clary era venuta da loro in lacrime dicendo che un ragazzo che conosceva era stato pestato perchè era gay.

Aveva mandato avanti un monologo su come odiasse i pregiudizi di quella società orribile, sotto gli incitamenti di Izzy e lo sdegno di Jace.

Quando aveva fatto coming out con i suoi fratelli (con gli annessi fidanzati), Jace lo aveva abbracciato e Izzy aveva iniziato a chiedergli cosa ne pensasse, di numerosi attori che lei trovava fantastici.

Clary gli aveva sorriso dolcemente affermando che Alec poteva contare su di lei per qualunque cosa.

Simon aveva sorriso.

E aveva detto che il fatto che fosse gay non lo rendeva meno minaccioso nei panni di fratello maggiore e che aveva ancora paura di una sua possibile vendetta se avesse fatto soffrire Izzy.

Alec aveva ghignato sadico.

Quindi era abituato a lasciar scivoare lo sguardo sui ragazzi e non sulle ragazze, sapendo che dalle ultime non avrebbe ricavato nulla.

In quel momento, nel bel mezzo di una festa, e con addosso abiti che aveva scelto Izzy personalmente, si chiedeva come fosse possibile trovare entusiasmante un caos del genere.

Simon ed Isabelle già ballavano.

Clary e Jace limonavano su un divanetto.

La cosa lo irritava non poco perchè entrambi i fratelli avevano promesso di non abbandonarlo.

Perchè cavolo si fidava ancora di loro?

Non ne aveva idea e si sentiva piuttosto stufo di quella musica assordante e di quella gente ubriaca e senza controllo.

Cercò con lo sguardo un luogo solitario, e i suoi occhi vennero attratti da un angolo vuoto con tanto di poltrona e drink annessi.

Si mosse in direzione dell'angolino e si accomodò soddisfatto, osservando con attenzione la massa di gente che ballava e faceva cose oscene in pubblico.

Rimase lì a lungo, osservando ogni singola persona che passava.

Quando l'oologio battè le due un ragazzo salì sul palco e spense la musica afferrando un microfono.

-Okay gente la festa è finita. Tornate a casa grazie.-

Era alto e aveva i capelli a guglie.

Il sorriso era più un ghigno malizioso e anche in bianco e nero, scintillava sul palco.

Come se avesse fatto un bagno nei glitter.

Laa sala si svuotò in fretta e il ragazzo scese dal palco.

Anche Alec si alzò per cercare i suoi amici.

Raggiunse Clary e Jace che gli suggerirono di restare ancora un po' così la rossa (ma che colore era il rosso poi?) avrebbe presentato loro il suo amico.

La sala si svuotò e anche Simon ed Isabelle si aggregarono entusisti.

Quando il ragazzo di prima si avvicinò con aria maliziosa, Alec si chiese se non volesse cacciarli dal suo loft.

Invece quello abbracciò Clary.

-Ciao biscottino!-

La ragazza rise divertita.

-Mag, ti presento il mio ragazzo, Jace, Simon lo conosci già e loro sono i fratelli di Jace, Isabelle ed Alexander.-

Il nuovo arrivato fece scorrere lo sguardo che non si soffermò troppo su Jace e tantomeno su Isabelle.

Superò con svogliatezza Simon e si bloccò su di lui.

Alec per un secondo rimase fermo, la sua vita grigia che gli scorreva davanti.

Poi vide i colori.

La prima cosa che osservò con avidità furono gli occhi del ragazzo.

Erano verticali, da gatto e l'iride era verde screziata d'oro.

Un colore indescrivibile che lo incantò subito.

Era truccato ma era evidente che la pelle scura indicava che avesse origini orientali.

I capelli neri adesso erano più luminosi perchè poteva vedere i glitter che li decoravano.

Il ragazzo sorrise malizioso.

-Ma bene Fiorellino. Io sono Magnsu Bane. E tu, sei Alexander dico bene?-

-Alec.- lo corresse. -Niente Fiorellino. E neanche Alexander, è un nome da vecchi.-

-Mi dispiace Fiorellino. Hai un nome troppo bello per essere storpiato-

Il viso di Alec si accese in un sorriso.

 

 

 

Angolo Autrice: Adoro questa faccenda della gente che inizia a vedere i colori solo quando incontra l'anima gemella.

Perciò ho scelto Shadowhunters e mi sono data da fare.

Spero vi sia piaciuta al punto da lasciare una recensione.

Un bacione

Alexis

   
 
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