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Autore: Feathers    17/08/2015    4 recensioni
Ecco a voi la mia prima Destiel/ Sabriel...ambientata nella quinta stagione...durante gli inizi dell'Apocalisse :3
Tratti dalla storia:
(DESTIEL) Dean guardò Castiel negli occhi blu. Le loro gambe si toccavano e il cacciatore sentiva il calore della sua pelle anche da sotto i pantaloni di lui. Sentì il cuore battergli all'impazzata in petto, mentre teneva gli occhi fissi su quello sguardo ingenuo dell'angelo. 
-Che succede? Sei arrossito...- gli domandò Cas, gli occhi ridotti a due fessure. Dean si sentì scrutato e si alzò per evitare quel contatto visivo e fisico.
(SABRIEL) -Sam vieni! C'è lo zucchero filato qua!- esclamò Gabe correndo verso il carretto rosa e bianco accanto alla casa degli specchi.
 -Aspetta Gabriele!- disse lui, seguendolo a ruota.-Ma davvero ti piace quella roba?- Sam rise. -Non ti piace lo zucchero filato? Alieno!- scherzò l'arcangelo -Io adoro TUTTO ciò che è dolce...il che...naturalmente vuol dire che adoro te, mi querido- aggiunse, sorridendo malizioso. 
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Gabriel, Sam Winchester, Un po' tutti
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Incompiuta, Spoiler! | Contesto: Quinta stagione
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Dean era seduto sullo scomodo letto di un Motel una sera.
Fissava il vuoto, pensando ancora ai sigilli che erano stati spezzati, e a Castiel che lo aveva salvato dall'Inferno. Perché, si chiedeva, perché proprio lui che non se lo meritava e che aveva commesso migliaia di errori e peccati? Perché gli doveva essere concessa un'altra possibilità?
Ma probabilmente non era solo questo ciò che lo turbava. Dentro di sé aveva avvertito qualcosa di strano sin dal primo momento in cui aveva visto Castiel. Una sensazione di pace e dolcezza, che nemmeno lui si spiegava e di cui non avrebbe mai fatto parola con nessuno.Ma forse era una sensazione normale per chi incontrasse un angelo? Ma non gli era mai successo con gli altri angeli ora che ci pensava.
-Hey Dean, ti va una birra?- Sam entrò in jeans e camicia e gli porse la bottiglia colma, guardandolo in modo strano.
-Ma che ti prende?-
Dean si riscosse.
-Niente! Cosa credi che abbia?- gli rispose un po'bruscamente. Sam si sedette accanto a lui e con fare consolatorio gli sussurrò:
-Dean..capisco perfettamente come ti senti-disse, pensando che lui aveva ucciso Lilith, spezzando l'ultimo sigillo. Dean continuò imperterrito a fissare il pavimento, con la fronte corrugata. Si toccò la spalla in cui era impressa la mano di Castiel ormai sbiadita, fissandola con una punta di disprezzo, dato che era la traccia di qualcuno la cui presenza lo agitava. Ma perché lo agitava tanto?
Dean cercò di non pensarci troppo e bevve una grande sorsata di birra, consumando quasi tutta la bottiglia.
-Piano, o rischi che ti vada di traverso!-esclamò Sam ridendo.
-Non ho mica due anni-rispose secco. Sam sospirò.
-Stai ancora pensando a Ruby?- disse Sam con voce flebile. Dean la trovò un'ottima scusa per giustificare il suo stato d'animo.
-Esatto!- urlò al fratello sbottando improvvisamente-Come hai potuto fidarti di quella?!-
-Accidenti Dean, non l'ho fatto per liberare Lucifero, lo sai!-urlò e si girò per andare nell'altra stanza. Dean si girò seguendo il fratello con lo sguardo, quasi pentito di averlo trattato in quel modo.
-Okay, cercherò quella sottospecie di pennuto e gli chiederò delle spiegazioni- decise.
Scese al piano di sotto, nel giardino del Motel, illuminato dai lampioni e chiamò Castiel.
-Ma perché non si fa vivo quel...-
-Quel cosa?- disse quella bella voce vibrante che Dean aveva ben impressa nella mente, facendolo sobbalzare. Dean si girò e vide l'angelo, che lo guardava accigliato.
Lo squadrò ,come se non si aspettasse che sarebbe davvero apparso.
-Senti emh...io avrei bisogno di...-si portò una mano alla testa. Castiel lo fissò dubbioso. -...una spiegazione- continuò Dean -anzi..molte spiegazioni. Zaccaria mi ha detto che sono importante.. ma per cosa?-
-E perché chiami me?- chiese Castiel guardandolo innocentemente.
-Perché non posso soffrire il tuo caro collega- rispose acido Dean. Castiel sospirò.
-Non te lo posso dire, purtroppo- gli spiegò con calma. Dean alzò gli occhi al cielo.
-Merda, ma perché voi pennuti dovete fare sempre i saccenti? Credete che io sia un deficiente a cui non potete dire la verità?- sbottò avvicinandosi a lui. Si sentì inondato dal suo profumo,non quello del suo tramite, Jimmy Novak, ma quello della sua grazia, che faceva sentire strano Dean, per cui si allontanò bruscamente, dato che quella sensazione mai provata prima lo inquietava.
-Non ho detto questo- replicò secco, Cas.
-E cosa mi dici allora?- chiese Dean con aria di sfida. Dean vide l'angelo abbassare gli occhi e si infuriò. Ma non fece in tempo a dirgli nulla perché scomparve improvvisamente.
-Oh merda!-urlò il ragazzo, dando un calcio a un albero. Ma in fondo si sentì sollevato.

"Non posso permettere che questo disastro accada...io devo aiutarli..."
Questi erano i pensieri del povero Castiel che si sentiva tremendamente combattuto. Avrebbe voluto rivelare tutto il terribile piano degli angeli a Sam e Dean, ma non poteva lasciare i suoi fratelli e tradirli solo perché improvvisamente si era avvicinato agli umani. Stava iniziando a provare delle emozioni, il dubbio e la confusione lo attanagliavano.
Ma ce n'era un'altra nel profondo, dalla quale scaturivano tutte le altre, una cosa che non avrebbe mai dovuto provare...e non in quel modo, soprattutto. Se i suoi fratelli si fossero accidentalmente accorti di quello che stava nascendo in Castiel, di sicuro non gli avrebbero più permesso di mettere piede in Paradiso. Ma non riusciva ad evitare di pensarci.
-Castiel!-
Zaccaria lo sorprese alle spalle.
-A che pensi di bello?-
-A nulla- Zaccaria mosse un dito e lo sbattè con violenza nel muro del parcheggio dove stava riflettendo.
-Maledetto figlio di puttana. Non pensare di fare quello che stai per fare perché giuro che ti uccido senza pietà. Sono stato chiaro?!-lo minacciò.
-Non voglio fare nulla- mentì Cas in un gemito.
-Non dire falsa testimonianza- rispose lui, con un sorriso sarcastico. Castiel gli lanciò lo sguardo più truce che conosceva. Sentiva la rabbia crescere dentro di sé, come un uragano che ti toglie la ragione.
-Oh non te la prendere...fai il bravo bambino- gli sussurrò Zaccaria avvicinandosi.
-Bastar...-cercò di dire Castiel, ma l'altro gli chiuse la bocca con un gesto veloce. Lui non poteva fare nulla contro Zaccaria. Era troppo potente e l'avrebbe ridotto in poltiglia.
-Dunque ora non solo devo convincere quella patetica scimmia a dire di sì a Michele...devo anche stare attento a te, un angelo di ultim'ordine...e tenerti d'occhio affinché tu non commetta stronzate!- urlò su tutte le furie, lasciando con un altro gesto che Castiel cadesse a terra.
-Che è successo Castiel?- gli chiese con un tono cinico e cattivo -ti sei preso una cotta per quel Winchester? Andiamo, sei sempre stato un'ottimo fratello e ora ti fai vincere da un'attrazione per un'uomo per giunta?- Zaccaria scoppiò in un'odiosissima risata.
-Non è per questo...che ho intenzione di ribellarmi-replicò Cas,deciso, rialzandosi a fatica.
-È perché comincio a rendermi conto della situazione...se permettiamo che Dean diventi il tramite di Michele mezzo pianeta andrà in briciole...-
-Caro mio ingenuo Cas...sappi che il Paradiso in terra sarà meraviglioso...vedrai quanto sarai felice...non sacrificare tutto questo per una sciocchezza!-
"Non sarò mai felice senza Dean" pensò Castiel, arrossendo lievemente, un rossore derivato in parte anche dalla rabbia immensa che nutriva in quel momento.
-Non me ne frega niente del Paradiso in terra. Preferisco vivere un Inferno con la coscienza pulita- gli rispose a tono Castiel.
-Come scusa? Temo di non aver sentito bene...spero-
-Invece ci senti benissimo- rispose, appoggiando il palmo sul simbolo che aveva disegnato per sicurezza alcuni minuti prima.
-Maledet...-ebbe il tempo di dire Zaccaria e sparì in un istante.
   
 
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