“239124514 - It’s not A game anymore.”
L’uomo, da lontano, osservava con attenzione quella scena pietosa e per un’istante ebbe la tentazione di spararle: Charlotte DiLaurentis era un obiettivo così facile, da quella distanza. Il telefono cellulare nella sua tasca vibrò, scuotendolo dai suoi pensieri folli: “Soggetto rilevato.”
Sorrise. Il gioco non era finito, il gioco non sarebbe finito mai, ma non era più tempo di stupide minacce o finti omicidi, lui non era un bambino, lui non era un codardo, a differenza di quanto lo erano stati i suoi predecessori. Lui era un professionista, un lupo solitario alla costante ricerca della propria preda e questa gli era davanti, sebbene non lo sapesse, sebbene non ne fosse a conoscenza. Come aveva previsto, la donna non saltò. Era fin troppo melodrammatica per farlo; troppo affezionata alla propria vita per potervi mettere fine in un modo così blando e squallido.
Il cellulare vibrò nuovamente ed egli dovette, a fatica, trattenere un sospiro esasperato. L’avrebbe punita più tardi. Digitò una sequenza di numeri e tornò indietro, sommerso dall’oscurità.