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Autore: meme_97    17/08/2015    0 recensioni
PARTECIPA AL CONTEST "FRAMMENTI DI MONDI" INDETTO DA ELSKER E LUTEA EOS
Avete presente le classiche storie di fantasmi che infestano le case abbandonate o che si perdono in storie d'amore smielose con una persona vivente? Ecco, sono tutte bugie. I fantasmi nascono con delle abilità straordinarie, inimmaginabili. Mark è un giovane ragazzo che muore suicida per un rifiuto da parte della sua amata. Non pensiate che la storia sia così semplice, eh. Mark dovrà affrontare una prova terribile per salvare lei e il mondo intero.
Genere: Azione, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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4.


Spinto dall'urgenza riesco a teletrasportarmi da Hellen. Sta leggendo sul divano di casa sua, mangiucchiando salatini. Mi guardo in giro, alla ricerca di qualcosa che mi permetta di contattarla. Vedo il suo cellulare posato sul tavolino di fronte a lei. Mi collego con il telefono e la chiamo facendo comparire sullo schermo “Numero sconosciuto”.
Hellen lancia un'imprecazione e risponde subito.
“Pronto” dice scocciata.
“Ciao” la mia voce trema. Sto parlando con la mia rivale in amore, accidenti!
“Chi sei?”
“Sono Mark, ho bisogno del tuo aiuto.”
Sbuffa.
“Non ti conosco, arrivederci.”
Sta per riattaccare quando cerco disperatamente di fermarla.
“Aspetta! Aspetta solo un secondo, Hellen.”
Si immobilizza con il telefono a mezza via tra l'orecchio e il tavolo.
“Come cazzo fai a sapere il mio nome?”
Almeno adesso ho attirato la sua attenzione.
“Senti, tu sei in grave pericolo. Tutti lo siamo. Mi devi aiutare a proteggere l'umanità, a proteggere Marianne.”
Non sono riuscito a trattenermi dal pronunciare il suo nome. Ora le s'ingrossa la voce. È spaventata. Si alza in piedi di colpo.
“Cosa c'entra Marianne? Rispondimi o chiamo l'FBI e ti piomba in casa in questo momento. Come fai a conoscerci? E che cazzo è questa storia del proteggere il mondo?”
Sto perdendo il controllo della situazione. Non l'avevo mai vista così arrabbiata, è spaventosa e rassicurante allo stesso tempo. So che è una ragazza molto protettiva.
“Ti prego, calmati. Non è con me che te la devi prendere...”
Lei va avanti e indietro per la sala, urlandomi contro.
Come faccio? È già tanto se non ha ancora riattaccato.
Ho poco tempo prima di perdere per sempre l'unica opzione per salvare Marianne, perciò tento qualcosa che non avevo mai provato prima. Avvicino la mia coscienza alla sua ed entro nella sua mente.
Ne vengo sopraffatto. La mente dei vivi è molto forte, non immaginavo. Annaspo mentre m'ingegno per comunicare con lei. Alla fine decido di aprire la mia mente e i miei ricordi e riversarli in lei.
Hellen traballa, come colpita da una tremenda tempesta. È rischioso, ma siamo agli sgoccioli. Doveva capirlo nel modo più veloce possibile.
A fatica, esco dalla sua testa per riprendere la mia coscienza.
Hellen è incredula, ma crede a quello che le ho mostrato. Grazie.
Mi accorgo che ha elaborato le informazioni perché le appare sul volto un'espressione sconvolta, peggio di prima.
“Merda!” esclama. Corre immediatamente fuori da casa.

Abbandona l'auto in mezzo alla strada e si precipita nell'appartamento di Marianne.
Sono costretto a violare la mia piccola e unica regola, perché entro nella dimora della mia amata per assistere alla conversazione.
Marianne apre la porta lentamente. È stata appena svegliata dal suono furioso del campanello.

Hellen entra precipitosa.
“Siamo in pericolo, Mary. Abbiamo bisogno di te. Per favore, credimi. Oddio, ti amo.”
Hellen la bacia piangendo. Marianne è sorpresa dal comportamento della sua ragazza.
“Hey, tesoro, calmati. Cosa succede? Dimmi, così mi fai preoccupare.”
Marianne è bellissima. Si capisce quanto è sveglia dalla sua reazione al racconto concitato di Hellen. Afferra subito il messaggio e intuisce l'entità del guaio in cui ci siamo cacciati.
Prendono l'auto e sfrecciano a tutta birra verso il World Trade Center.
Io mi teletrasporto direttamente sulla piscina costruita a commemorare la caduta della Torre Sud. La battaglia infuria intorno a me. Lo scontro finale è cominciato.
L'ira di Isabelle è indomabile. Scontra di petto gli altri fantasmi, brandendo due spade sanguinolente. Sono divertenti gli effetti speciali amatoriali per incutere timore. Il ragazzo dal nome ignoto che stava seduto sulla gamba si è appena trasformato in una fenice e urla famelico. I clan si coprono le spalle a vicenda, impegnandosi per fare breccia nella difesa nemica.
Hanno optato per un attacco preventivo, sperando di sabotare la loro impresa prima ancora che si compia.
Il bambino del molo mi appare davanti.
“Alleluia! Pensavo fossi diventato un codardo, ma invece eccoti qui. Sei pronto a regnare insieme a me sul Nuovo Mondo?”
I miei sospetti erano fondati. Il bambino è il capo dei terroristi fantasma.
“Non regnerò su nessun Nuovo Mondo, lurido verme. Smettila di fare il bambino innocente. Ti fermerò. Qui e ora.”
Sostengo il suo sguardo, fattosi tutto d'un tratto duro.
Aumenta gradualmente le sue dimensioni, ricoprendosi di fitto pelo nero.
“Essere ragionevoli con te non è servito. Sei uno stolto, non comprendi la grandezza delle mie azioni. Morirai per questo!”
Muta in un'enorme chimera. La testa di leone ruggisce, sputandomi addosso una schifosa bava filante. La parte caprina dà testate al vuoto e il serpente sibila minaccioso. Ha scelto un animale aggressivo, perciò rispondo a tono. Gli grido contro e divento un ippogrifo.
Graffio l'aria con i miei grossi artigli d'aquila e sbatto le ali possenti. Ci soffiamo l'uno contro l'altro, sfidandoci a fare la prima mossa.
Il sole ha appena toccato l'orizzonte: ora inizia il conto alla rovescia.
Scatto in avanti, mirando al naso del leone. Il mio becco ricurvo lo manca di un soffio. Mi allontana con una zampata di avvertimento.
Intanto tengo all'erta i sensi della mente, alla ricerca di una breccia nella sua difesa. È un combattimento che si svolge su due campi, per questo è molto più difficile. Lui tiene sotto controllo il suo esercito con una sorta di estensione del pensiero, come se li tenesse ancorati a dei fili indistruttibili. Mi sembra di cercare di sconfiggere una rete neurale vastissima.
Attacco ancora, mirando alla schiena. Lui si gira per difendersi e, quando mi sta per incornare, schivo il colpo ponendomi sotto di lui. Evidentemente aveva già previsto quella mossa, perché mi trovo davanti la bocca spalancata del serpente. Mi sposto di lato, ma non abbastanza. Mi graffia la spalla e mi sento indebolito.
Non riesco a teletrasportarmi ora che sono un ippogrifo, ma ho le ali che mi rendono più agile. Volo molto in alto e scendo in picchiata su di lui. Quando sono distante mezzo metro, sparisce. Mi da una testata violenta sulla schiena che mi fa precipitare dentro la piscina.
I turisti, ignari di tutto, continuano a fare le foto ai nomi dei caduti e ai nuovi grattacieli.
Scarto di lato e mi faccio inghiottire dalle pareti metalliche. Riemergo improvvisamente e gli vado addosso, sorprendendolo alle spalle. Gli afferro la clavicola e serro le mandibole.
Cominciamo un corpo a corpo fino allo sfinimento. Le sue teste sono aggressive e la coda non mi dà tregua, in risposta io lo graffio e lo becco a raffica. Ci separiamo con uno spintone e ci concediamo un secondo di pausa.
Manca pochissimo al tramonto, non mi resta molto tempo per sconfiggerlo.
Escludo tutto ciò che sta intorno a me e mi concentro per individuare l'esatta origine dei fili conduttori delle truppe. È al centro del petto.
Scatto nuovamente in avanti in un impeto di rabbia e miro al punto fatale. Lui cerca invano di schivarmi, ma la mia velocità è aumentata a dismisura. Alla fine riesco a bloccarlo tra gli artigli e gli affondo il petto nel cuore con una forza incredibile.
Lui boccheggia, cercando di trattenere il dolore.
Siamo ritornati in forma umana – lui è stranamente diventato adulto – e dal punto in cui ho colpito si propaga una macchia di sangue.
Sta morendo.
Ho vinto.
Un'ondata di sollievo si propaga in tutto il mio spirito. Ho salvato Marianne.
Gli altri fantasmi si sono dissolti e i vari clan si guardano attorno spaesati.
Isabelle caccia un grido di vittoria, alzando al cielo le proprie armi. Gli altri sono sconvolti, ma felici. Un sorriso ebete compare sul mio volto. Sono orgoglioso della nostra lotta.
Inaspettatamente sento il suo corpo tremare sotto le mie mani. Sta ridendo.
Ride sempre più forte, zittendo tutti con quel suono lugubre.
Si libera dalla mia presa e mi proietta all'indietro con una forza neanche lontanamente paragonabile a quella che aveva prima. Si alza sorridente, pulendosi lo smoking. È in perfetta forma, non sembra appena uscito da una battaglia mortale.
Comincia ad applaudire avvicinandosi a me.
“Complimenti, ora ti nomino fantasma più stupido dell'universo.”
Sorride, strafottente.
“Bravo, hai fatto il tuo dovere, per questo ti meriti di assistere alla mia conquista del mondo prima di morire. Per sempre, stavolta.”
Quello stronzo osa anche sorridere. Com'è possibile che sia vivo e vegeto?
“Rispondo alla tua domanda implicita, scemotto. I fantasmi che loro stavano combattendo erano solo una fonte di energia per me. Rompendo i fili, li hai liberati dal vincolo che creai tempo fa.”
Adesso voglio prendere un coltello e incidergli la pelle fino a creare un vero sorriso, come quello di Joker.
“In pratica, hai ucciso loro e dato la loro energia residua a me. Ora sono ancora più potente e posso attuare il mio piano. Te l'ho detto che avresti collaborato, alla fine.”
Urlo con tutto me stesso. Sono furioso. Non ho sconfitto il cattivo con la mia spada lucente e portato vittorioso la testa ai miei compagni. No, io l'ho aiutato. È questa la cosa grave. Se fossi stato in silenzio forse a quest'ora tutto sarebbe normale.
Sono frustrato, arrabbiato con me stesso e con lui.
Gli corro addosso e gli sferro un pugno. Si scosta con leggerezza e ride. Mi sta prendendo in giro.
Era una messa in scena.
Lui era già abbastanza potente per disturbare le comunicazioni, ma è un esibizionista. Se fa una cosa la fa in grande.
Mi da un colpetto sul collo e io cado giù. Mi tira un calcio sulla testa. Una fitta lancinante pervade la mia coscienza.
Vedo la gente in panico. Il tiranno sta trasmettendo dati sui fantasmi, sta rivelando la loro presenza e si impone come Dominatore del Nuovo Mondo. Le persone gridano terrorizzate, lanciando i telefoni impazziti nelle piscine. È come se in uno zoo qualcuno avesse aperto tutte le gabbie. Una follia.
Sto per crollare. Sto perdendo la presa su me stesso. Mi dissolverò anch'io come quei poveretti, costretti da quel maniaco.
Mi sto per arrendere per sempre quando la vedo.
Si fa spazio tra la folla, con Hellen che da gomitate a destra e a sinistra per non rimanere schiacciate.
Mi si accende un barlume di speranza. Guardo Marianne e mi faccio travolgere dalle passioni, sapendo che questa è l'ultima volta. Mi sento animare da un'energia sconosciuta e mi rialzo a fatica. Guardo il dittatore negli occhi, accesi da un bagliore di sfida.
“Tu pensi di avere vinto, non è così?”
Lui allarga le braccia, felice.
“La Terra diventerà mia e avrò come sudditi sia i vivi che i morti. Sono Dio.”
Mi tira un gancio sugli zigomi, scaraventandomi a terra, fuori dall'area della piscina.
Lo spazio è diventato deserto. I fantasmi sono scappati via, probabilmente trascinando a forza Isabelle, e le persone sono uscite di senno. Vedo solo loro due, in attesa di un messaggio, di un segno che indichi la mia presenza.
Mi sta raggiungendo, sto esaurendo le forze.
Faccio uno sforzo incredibile ed entro nella mente di Marianne.
Allora sei tu il fantasma che sta cercando di salvare il mondo, Mark.
Mi sento sollevato. Non mi considera una minaccia, ma ha capito ciò che è importante, tralasciando il nostro rapporto finito male.
Sì, sono io.
La mia voce risuona timida nella sua testa.
Ho bisogno di te. Tu sarai il ponte. Io ti donerò la mia coscienza, in modo che tu possa osservare il mondo dei fantasmi e monitorarlo.
È titubante, ma risponde subito.
In questo modo ti dissolverai. Morirai. Ancora.
Lo so, ma non ho altra scelta. Dobbiamo scegliere il metodo più sicuro, per donare una pace duratura alle due realtà. Quando morirai ti ritroverai nei miei panni e farai lo stesso con una persona a te cara. Così l'equilibrio sarà preservato.
Lei cerca di ribattere, ma la blocco in anticipo.
Marianne, io ti amo. Ti ho sempre amata e non rinnegherò mai i miei sentimenti nei tuoi confronti. Abbi cura di Hellen e amala con tutta te stessa.
Una sola lenta lacrima le scende giù da un occhio.
Mi libero da tutto e mi fondo con la sua coscienza. È meraviglioso.
Credo sia questa la morte che ho sempre desiderato.
Marianne assume una vista diversa, è capace di individuare i fantasmi.
Dopo qualche secondo mette a fuoco la figura del dittatore, che si guarda intorno alla mia ricerca.
“Ti sbagli di grosso, terrorista. Non governerai un mondo che non ti appartiene. Non ne hai il diritto, perciò te lo impedirò.”
Per la prima volta compare sul suo volto un'espressione impaurita. Però non ha tempo di capire come mai un vivo lo abbia visto, perché Marianne lo assale mentalmente.
Lo circonda con la sua coscienza e lo schiaccia dentro. Lui chiama i suoi sudditi dissolti a gran voce, terrorizzato. Infine viene completamente fagocitato e sparisce, disintegrato in un'infinità di pezzettini, residui delle menti soggiogate.
È finita. Mi rilasso totalmente.
Marianne è salva, così come la Terra.
Si stringe a Hellen, trovando conforto tra le sue braccia. Decido di lasciarle così, con questa immagine impressa nella mia mente.
Mi dissolvo lentamente, salutandole un'ultima volta.
Addio.

  
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